Prova di navigazione dell’Apreamare Gozzo 45
Abbiamo provato il Gozzo 45 dell’Apreamare Yachts
CONDIZIONI – Vento: forza 2 – Mare: 1 – Carichi liquidi: carburante 90{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} – Acqua 90{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} – Persone: 9 – Pulizia dell’opera viva: buona.
RILEVAZIONI – Velocità minima di planata flap a 0: 15,5 nodi – Velocità minima di planata flap estesi: non rilevabile – Velocità massima: 29,5 nodi – Velocità al 90{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} del numero di giri massimo: 26,8 nodi – Fattore di planata: 1,90 (basso).
MISURAZIONI – Area pozzetto: mq 13,5 – Altezza massima interna (zone transitabili): m 1,97 – Altezza minima interna (zone transitabili): m 1,84 – Larghezza minima passavanti: m 0,55 – Altezza timoneria: m 2,06.
Descrizione della barca
Rendere attuale un progetto classico, restando fedeli alla tradizione. Il senso di quest’affermazione scorre nitido lungo le murate del nuovo progetto di Apreamare: un gozzo che mette insieme i saperi dei vecchi maestri d’ascia e le innovazioni del nostro tempo.
Impressione di navigazione n. 1862
Se si vogliono individuare le origini del pensiero che sostiene questo nuovo progetto, si devono raggiungere le scoscese pendici di un tabù, quello che imponeva al gozzo un destino da barca dislocante. Insomma, se uscivi da Sorrento con quelle linee d’acqua, in planata non ci potevi proprio andare. Fino a quando qualcuno non ha deciso di infrangerlo, quel tabù.
Fra i primi a farlo, proprio Cataldo Aprea, che sul finire degli anni ’80 iniziò a combattere la sua battaglia a suon di progetti di scafi plananti. Parte da lì una strada che ha condotto qualche anno fa al progetto di Gozzo 35, che fra l’altro ha segnato il ritorno in grande stile sul mercato del marchio Apreamare.
Quello che abbiamo testato in mare a Cannes è un gozzo che ricalca l’impostazione estetica del 35 piedi, ne sposa in pieno la filosofia progettuale ma, proprio grazie alle maggiori dimensioni, esalta il contenuto più classico della tradizionale imbarcazione sorrentina, ossia la grande abitabilità esterna.
Murate alte, poppa tonda, volumi generosi, Gozzo 45 è a tutti gli effetti un walkaround in cui ogni elemento esalta la possibilità di godersi la vita all’aperto. Ne sono un esempio i due grandi prendisole, uno a prua, collocato sulla tuga, e l’altro nella zona poppiera sopra la sala macchine. La qualità non sta solo nelle dimensioni di queste superfici, ma anche nel contesto in cui si inseriscono, che concorre a definirne l’eccellente ergonomia.
A prua, il solarium si colloca di fronte a due divanetti contrapposti, mentre a poppa è prossimo alla dinette; la circolazione fra le due aree è fluida e senza dislivelli lungo i due passavanti. La zona centrale della coperta è riparata da un T-Top i cui montanti laterali, in navigazione, non ostacolano la visuale esterna.
Sottocoperta dominano i colori chiari che esaltano una luminosità che deriva dalle finestrature lungo le murate e sulla tuga. Una volta varcato l’accesso collocato a sinistra della plancia di comando, ci si trova in una dinette in diretta comunicazione con la cabina matrimoniale di prua. A poppa la seconda cabina con due letti collocati a murata, di cui uno a una piazza e mezza. Due i bagni, quantità che resta identica anche nel caso si scelga il layout a tre cabine.
In mare non ci sono state sorprese. La piacevolezza della navigazione deriva dalle linee d’acqua disegnate da Umberto Tagliavini, che è riuscito a disegnare uno scafo capace di planare ma nello stesso tempo, in andature dislocanti, a comportarsi come ci si aspetta da un’imbarcazione classica, molto stabile, rollio contenuto, con reazioni progressive e non repentine agli incrementi di potenza. Nelle accostate si innesca una piacevole inerzia che induce una sensazione di totale controllo e permette un governo molto lontano dall’idea di sportività.
La peculiarità di questo test è che si è trattato di uno dei primi effettuati sul prototipo, e quindi soggetto a mettere in luce eventuali modifiche da apportare sui modelli che andranno in produzione. Quella emersa in navigazione riguarda la dimensione dei flap, risultati troppo piccoli e poco efficaci. Il limite deriva da un plus dell’imbarcazione, ossia la presenza del tender lift che ha imposto una riduzione della superfice dei piani mobili che, con ogni probabilità, nei modelli successivi saranno sostituiti con interceptor.
Il risultato di questo inconveniente è stato quello di non poter provare il minimo di planata con diverse regolazioni di flap e di dover navigare sempre con la prua un po’ alta.
Scheda tecnica
Costruzione e allestimento
Materiali: scafo in sandwich di vetroresina vinilestere – Tipo di stratificazione: laminazione a mano – Geometria della carena: V a geometria variabile – Elementi di ventilazione: pattini longitudinali – Piani mobili: flap.
Valutazioni
Allestimento tecnico della coperta: molto buono.
Allestimento del pozzetto: molto curato ed elegante.
Sistemazione zattera autogonfiabile: gavone apposito.
Trattamento antisdrucciolo: teak molto efficace.
Vani di carico: buona disponibilità di gavoni.
Ergonomia della plancia: ottima.
Visuale dalla plancia: buona in assetto di planata.
Articolazione degli interni: molto efficace l’utilizzo dello spazio a disposizione.
Finitura: molto buona.
Cucina: esterna, ben attrezzata.
Toilette: buone dimensioni e ben arredate.
Rumorosità e vibrazioni: nella norma la rumorosità, assenti le vibrazioni.
Risposta timone: immediata e precisa.
Risposta correttori d’assetto: non rilevata.
Stabilità direzionale: molto buona.
Raggio di accostata: eccellente in dislocamento, due lunghezze in assetto di planata.
Stabilità in accostata: molto buona.
Manovrabilità in acque ristrette: buona.






