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Focus sull’Evo R4XT

Evo R4XT

Scheda tecnica

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Più libertà di movimento e maggiore contatto con il mare. Il tutto inserito nelle linee sempre in trasformazione di una barca Evo Yachts. E un modello storico prende così nuova vita.

In origine fu l’Evo 43, poi diventato, forse, uno dei modelli di maggior successo del cantiere partenopeo, l’Evo R4, un open classico come concezione, ma rivoluzionario per i livelli di ingegnerizzazione imposti dal progettista, Valerio Rivellini. Infine, l’ultima versione, quella portata in anteprima mondiale all’ultimo salone di Napoli e poi a Cannes lo scorso settembre, ossia l’R4XT.


Il cantiere ha presentato il nuovo modello parlando di una “rivisitazione del fortunato Evo R4”. Ma se di rivisitazione si tratta, certo è stata condotta in modo molto profondo, al punto da consegnare ai futuri armatori una nuova maniera di interpretare il rapporto con il mare rispetto a quella proposta con il precedente modello.

Gli elementi di discontinuità sono essenzialmente due. Il primo riguarda la coperta, che abbandona l’impostazione open per acquisire definitivamente la fisionomia del walkaround, e lo fa con maggiore decisione rispetto alla versione WA del precedente R4. E non tanto per una maggiore larghezza dei passaggi laterali prua-poppa, quanto per la combinazione con il secondo elemento di grande novità, ossia la riorganizzazione della zona poppiera. Il mix dei due elementi restituisce una barca con una vivibilità in coperta pressoché sconosciuta per barche di queste dimensioni.

Le nuove soluzioni tecnologiche progettate da Rivellini e prodotte da Besenzoni hanno dato vita ad una beach area con tanti elementi in movimento, fra cui spicca un tender lift ben poco diffuso, se non inedito, per una barca di 40 piedi. Si tratta di una piattaforma in grado di abbassarsi per 80 centimetri sotto il livello del mare ma anche di estendersi per facilitare l’imbarco e lo sbarco da banchine molto alte. Inoltre, le sue dimensioni – soprattutto la larghezza – permettono di utilizzarla per lo sbarco e l’imbarco senza dover rimuovere il tender o la moto d’acqua eventualmente presenti.

Evo R4XT

Con le due sponde apribili e estendibili si completa un’ampia superficie al centro della quale spicca un divano prendisole seguito, verso prua, da un tavolo da pranzo multifunzione.

E se la disposizione degli interni ricalca un’impostazione classica, con una cabina doppia armatoriale e una zona dining trasformabile in una zona notte aggiuntiva, interviene la possibilità di trasformarli in poche mosse per dar loro un tocco di originalità, ferme restando le ampie possibilità di personalizzazione.
Per quanto riguarda la propulsione, due motori Volvo Penta IPS 650 da 535 HP, per una velocità massima di 38 nodi e un’autonomia di circa 300 miglia.

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