Prova di navigazione del De Antonio Yachts D28 Open

Prezzo base Euro 89.900 Iva esclusa

• A bordo n. 1436

MOTORI: 2 Mercury 175 Verado
I dati sono stati rilevati da centraline / plotter di bordo; essi possono variare in funzione della pulizia dell’opera viva (carena, eliche, appendici), delle caratteristiche delle eliche utilizzate, dell’entità e della distribuzione del carico imbarcato, della messa a punto e dello stato dei motori.

La gallery

La prova

CONDIZIONI – Vento: forza 3-4 – Mare: 3 – Carichi liquidi: 2/4 – Persone: 5 – Stato dell’opera viva: ottimo.
RILEVAZIONI – Velocità minima di planata trim a 0: 14 nodi – Velocità minima di planata trim estesi: 11,9 nodi – Velocità massima: 35,2 nodi.
MISURAZIONI – Area pozzetto: mq 4,5 – Larghezza minima passavanti: m 0,41 – Rilevazione tuga: m 0,81.

Costruzione e allestimento

Materiali: resina vinilestere – Tipo di stratificazione: laminato a pieno – Geometria della carena: V – Elementi di ventilazione: pattini longitudinali – Attrezzature di prua: musone ancora in acciao inox, due bitte d’ormeggio acciaio inox – Attrezzature di poppa: due bitte d’ormeggio in acciaio inox – Plancetta poppiera: fissa (optional sommergibile).

Descrizione della barca provata

Un day cruiser dallo stile innovativo che cela, sotto la plancetta di poppa, due fuoribordo capaci di imprimere potenza e velocità. Tanta attenzione ai dettagli e un’ottima organizzazione degli spazi, sono i tratti distintivi di una piccola-grande barca.

Era il 2012 quando Marc De Antonio e Marc Chmielewski, spagnolo il primo e svizzero il secondo, decisero di sbarcare nel rutilante mondo della nautica. Erano gli anni della crisi che aveva colpito tutti i settori dell’economia. Entrambi appassionati di design, erano ancora molto giovani per poter unire le competenze al quel mix di coraggio e incoscienza che trasforma le idee in progetti.
Fu così che nacque la prima barca, il D23, e con essa la De Antonio Yachts che impresse una filosofia precisa alla produzione: linee moderne e originali, molta attenzione alle finiture e ai dettagli e soprattutto la scelta dei fuoribordo occultati dalla plancetta. Era una soluzione non inedita ma davvero poco diffusa, che dimostrò in breve tutti i vantaggi: alte prestazioni e bassi costi di manutenzione uniti a maggior spazio in coperta, assenza di sala macchine, accesso al mare sgombro e maggiore silenziosità.

Video ufficiale del cantiere

Una serie di intuizioni che decretarono il successo del cantiere. Dopo il 23, non più in produzione e di cui furono venduti 25 esemplari, nacquero il 28, nelle versioni Open, Xplorer, Deck e Cruiser, il 34 Open e Cruiser, il 42 e il 46, Open e Cruiser. Oggi il cantiere ha una capacità produttiva di circa 70 barche l’anno e una rete internazionale di dealer cui si è aggiunto dallo scorso autunno, come importatore per l’Italia, Pedetti Yacht.

Abbiamo quindi raggiunto Barcellona per testare l’entry level D28 Open. Saliamo a bordo passando attraverso la plancetta di poppa – profonda quasi mezzo metro – e verifichiamo che realmente l’accesso risulta molto comodo e sicuro nonostante la presenza di due fuoribordo occultati proprio sotto di essa, restando all’occorrenza comunque perfettamente accessibili sollevando il grande prendisole di poppa a tre posti.

Ma è muovendo i primi passi verso prua che ci si accorge dell’ottima ergonomia della barca. Il D28 è un walkaround che in poco spazio non rinuncia a offrire tanta libertà di movimento e tre distinti ambienti molto ben attrezzati: il solarium a poppa, la zona pranzo a ridosso della plancia e una vera e propria dinette a prua.

Due parole a proposito della postazione di guida. Non abbiamo trovato particolarmente comode le sedute del pilota ma, in compenso, abbiamo apprezzato la razionale disposizione degli strumenti, che favorisce la lettura dei dati di navigazione, e dei comandi, che sono sempre sotto mano. Inoltre, la console cela al suo interno un locale servizi di dimensioni davvero importanti: siamo su una barca di 8,50 metri e al centro, con ingresso verso prua, troviamo una toilette davvero completa, con altezza interna superiore al metro e ottanta.

La navigazione è veramente godibile. Un piccolo scafo molto agile, capace di tagliare l’onda corta e ripida alzata da un fresco Maestrale. Nelle accostate più strette la murata non batte sull’onda, lo scafo mantiene perfettamente l’assetto di planata e la fisiologica tendenza a derapare è sempre nei limiti del pieno controllo. Inutile tentare di forzare la manovra per spingere lo scafo oltre i limiti: in testa coda non si riesce ad andare. Altro elemento che consideriamo molto positivo è il fatto che, nonostante le dimensioni, il D28 sia una barca asciutta anche quando si chiede il massimo ai due Mercury Verado da 175 HP. Infine una breve annotazione sulle dotazioni standard che includono anche l’elettronica di base, collocando il prezzo di listino fra i più competitivi in relazione alla qualità offerta.

Valutazioni sulla barca provata

Allestimento del pozzetto: ricco di elementi tecnici e dedicati al comfort.
Trattamento antisdrucciolo: teak, elegante ed efficace.
Vani di carico: sufficienti.
Ergonomia della plancia: ottima.
Visuale dalla plancia: ottima.
Toilette: particolarmente spaziosa.
Risposta timone: buona.
Risposta correttori di assetto: pronta ed efficace.
Stabilità direzionale: molto buona.
Raggio di accostata: buono, due lunghezze.
Stabilità in accostata: molto buona.