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Prova di navigazione dell’Azimut Grande 26M

Azimut Grande 26M

Abbiamo provato l’Azimut Grande 26M

CONDIZIONI – Vento: 1 – Mare: 1 – Carichi liquidi: 2/4 – Persone: 12 – Stato dell’opera viva: ottimo.
RILEVAZIONI – Velocità minima di planata (interceptor a zero): 15 nodi – Velocità minima di planata (interceptor estesi): 14 nodi – Velocità massima: 30,5 nodi – Velocità al 90{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} del numero di giri massimo: 27 nodi – Fattore di planata: 2,03 (normale).
MISURAZIONI – Area pozzetto: mq 20 chiuso, 25 aperto – Area flying-bridge: mq 50 – Altezza massima interna (zone transitabili): m 2,00 – Altezza minima interna (zone transitabili): m 1,98 – Altezza alla timoneria interna: m 2,00 – Altezza sala macchine: m 2,00 – Larghezza minima passavanti: m 0,53.


Descrizione della barca provata

Grande di nome e di fatto, benché rappresenti la nuova misura di partenza della linea alla quale appartiene, il 26M tiene fede al principio Azimut della continua innovazione, risultando, tra l’altro, un campione di sostenibilità.

  • Impressione di navigazione n. 1866

Azimut Grande 26M

Legato non soltanto alle fredde dimensioni fisiche, il significato della parola “superyacht” comprende pure – più sottilmente – il senso di una vita di bordo nella quale la privacy gioca un ruolo fondamentale. Non soltanto quella degli ospiti nei confronti di un equipaggio che si presuppone professionale, ma anche quella di ogni singolo ospite nei confronti degli altri. Insomma, un modus vivendi decisamente diverso da quello che caratterizza un’unità da diporto più familiare, proprio come diversa è la vita di “palazzo” rispetto a quella di “casa”.

Azimut Grande 26M

Ecco perché, nonostante rientri nella categoria delle imbarcazioni, l’Azimut Grande 26M trasmette le sensazioni di una nave. Ad accoglierci a bordo è un sorprendente pozzetto che, grazie a un dispositivo di ribaltamento del portellone di poppa, può estendersi in una terrazza panoramica che il cantiere ha denominato Deck2DeckTM: oltre a creare un affaccio “totale”, dovuto alla netta sporgenza rispetto alla parte aggettante del sovrastante fly, l’incremento di superficie che ne deriva – da 20 a 25 metri quadrati – amplifica decisamente la versatilità dell’area dining.

Azimut Grande 26M

Quasi a voler bilanciare la fruibilità delle superfici esterne dello yacht, il quartiere di prua costituisce un ambiente per il quale la definizione di solarium risulta sicuramente limitativa: collegato mediante passavanti che si sviluppano su due livelli, è in realtà un ampio salotto multifunzionale da godere pienamente a barca ferma o a lento moto. Potremmo ritenerci già più che soddisfatti degli ambienti en plein air se, a sorprenderci, non ci fossero i 50 metri quadrati di un flying bridge da godere in infiniti modi.

Gli interni

Negli interni, al di là della razionale articolazione che mira, tra l’altro, a celare i movimenti dell’equipaggio, si respira la composta eleganza di Achille Salvagni e della sua architettura organica: un insieme di soluzioni che, sfruttando i volumi e le finestrature disegnati da Alberto Mancini, crea un legame armonico con il mondo esterno.

Azimut Grande 26M

Esemplare la suite armatoriale, che, posta a prua sul ponte principale, è capace di dare un senso di continuità con il mare che la circonda. Agli ospiti è dedicato invece il terzo centrale dello scafo, sottocoperta, che, grazie alla sua perfetta regolarità, permette alle quattro cabine – tutte con toilette privata – di garantire un livello di comfort davvero molto elevato. Verso prua, sullo stesso livello ma completamente separato e autonomo, si sviluppa il quartiere dell’equipaggio, con due cabine, cucina e dinette, cui si accede da una scala dedicata che passa per la cucina e arriva fino alla plancia di comando sopraelevata, anch’essa ben separata da tutto il resto.

Parlando ora di prestazioni, non si può prescindere dal fatto che il Grande 26M è un Low Emission Yacht, definizione che in casa Azimut ha un valore misurabile.

Azimut Grande 26M

Per ridurre consumi ed emissioni in percentuali importanti, il cantiere di Avigliana ha infatti messo in gioco le migliori carte tecnologiche oggi a sua disposizione: l’uso esteso di fibra di carbonio, al fine di contenere il peso complessivo (-30{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} rispetto a un laminato di vetroresina), distribuendolo in modo tale da consentire alla carena disegnata da Pier Luigi Ausonio di esprimere le sue eccellenti qualità idrodinamiche, contenendone oltretutto i movimenti oscillatori; l’applicazione – per la prima volta al mondo – delle trasmissioni “hybrid ready” Large Pod 4600 che, sviluppate da Azimut in partnership con ZF, si sono dimostrate capaci di ridurre i consumi finanche del 20{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} rispetto alle trasmissioni tradizionali, oltreché, come abbiamo potuto constatare personalmente, di garantire l’insuperabile manovrabilità offerta dai piedi azimutali; l’adozione dell’Active Trim Control per l’ottimizzazione degli assetti alle varie velocità e condizioni di carico, agendo sugli ottimi interceptor elettrici Humphree. Per chi è ai comandi, tutto questo si traduce in un governo sicuro, lineare, efficace.


Scheda tecnica

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Costruzione e allestimento

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Materiali: scafo di vetroresina; coperta in vtr e fibra di carbonio; sovrastrutture in fibra di carbonio – Tipo di stratificazione: infusione sottovuoto – Geometria della carena: a V (deadrise a poppa 13,8 gradi) – Elementi di ventilazione: pattini longitudinali – Piani mobili: interceptor Humphree – Attrezzature di prua: 1 musone; 1 verricello salpancora Italwinch; 1 ancora Rocna 110 kg; 2 bitte; 2 passacavi – Attrezzature di poppa: 2 verricelli da tonneggio Italwinch; 2 bitte; passacavi – Plancia poppiera: a sbalzo.


Valutazioni

Allestimento tecnico della coperta: adeguato al tipo di unità.
Allestimento del pozzetto: pratico, elegante.
Sistemazione zattere autogonfiabili: sul fly con sistema di lancio.
Trattamento antisdrucciolo: a filarotti di teak, elegante ed efficace.
Vani di carico: capienti e ben distribuiti lungo tutto lo scafo.
Ergonomia della plancia: ottima.
Visuale dalla plancia: buona per circa 220 gradi in avanti, richiede l’uso delle telecamere per essere completa.
Flying-bridge: eccellente sia per dimensioni (50 mq) sia per allestimento.
Articolazione degli interni: molto razionale, con percorsi differenziati per l’equipaggio.
Finitura: ottima.
Cucina: in ambiente separato ma comunicante con la sala da pranzo e con il sottostante quartiere equipaggio.
Toilette: comode, eleganti e perfettamente attrezzate.
Locali equipaggio: per 2 marinai + comandante, con dinette e cucina. Accesso diretto al locale tecnico di prua.
Sala macchine (ambiente): l’accesso non è particolarmente agevole ma, una volta all’interno, il volume è sufficientemente ampio.
Sala macchine (allestimento tecnico): ottimo in tutti i dettagli.
Rumorosità e vibrazioni: ovunque contenuta la prima, praticamente assente nella suite armatoriale; impercettibili le seconde.
Risposta timone: pronta e precisa.
Risposta interceptor: eccellente anche sotto il controllo automatico dell’Active Trim.
Stabilità direzionale: eccellente.
Raggio di accostata: particolarmente ridotto.
Stabilità in accostata: eccellente.
Manovrabilità in acque ristrette: ideale, grazie all’azione efficace dei piedi azimutali, comandabili anche per mezzo del joystick posto in plancia e replicato nella stazione di manovra del pozzetto.


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