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Prova di navigazione del Lagoon 46 Furling Boom

Lagoon 46 Furling Boom

Abbiamo provato il Lagoon 46 Furling Boom

CONDIZIONI – Vento: forza 4 – Mare: 4 – Persone: 6 – Carico liquido: acqua 40% carburante 50%.
PRESTAZIONI A VELA – Velocità massima (randa + fiocco autovirante) con vento reale di 12 nodi da 110 gradi: nodi 6,9.
ANDATURE (randa + fiocco autovirante) – Bolina larga con vento reale di 12 nodi: 5,2 nodi – Traverso con vento reale di 12 nodi: nodi 5,9 – Lasco con vento reale di 12 nodi: nodi 6,9.


Descrizione della barca

Se l’originale sistema di riduzione della randa – che dà il nome a questa versione – può suscitare qualche perplessità, nulla da obiettare per quanto riguarda gli interni, nei quali si ritrova l’ergonomia e l’eleganza tipiche di Nauta Design

Impressione di navigazione n. 1880

Lagoon 46 Fourling Boom

Chiamato a sostituire, quattro anni fa, il Lagoon 450, ottimo successo commerciale del cantiere che fa parte del gruppo Beneteau, il 46 piedi aveva fatto onestamente il suo lavoro mostrando tutte le qualità e qualche limite di un buon catamarano da crociera: ottima abitabilità, buon livello di finiture negli interni, prestazioni veliche accettabili ma certamente, soprattutto in termini di angoli, non proverbiali.

Insomma, quanto ci si aspetta da un progetto accurato – l’architettura navale è dello studio VPLP Design mentre gli interni sono stati progettati da Nauta Design – destinato, con successo, a armatori amanti della crociera tranquilla, immersi nel comfort e nello spazio a bordo di un’imbarcazione semplice da condurre.

Lagoon 46 Fourling Boom

Detto questo, non ci è molto chiaro il motivo per cui il cantiere abbia investito tempo e denaro per realizzare la versione Fourling Boom dello stesso catamarano. Abbiamo eseguito il test in mare in condizioni impegnative, con un’onda significativa di un metro e mezzo capace di montare a tratti oltre i due, non trovando alcun vantaggio nella presenza di un meccanismo alquanto invasivo, esteticamente non apprezzabile e, dal nostro punto di vista, neppure molto efficace.

Lagoon 46 Fourling Boom

Vediamo brevemente perché. Il sistema di avvolgimento è basato sulla rotazione del boma. Il motivo di non optare per un rollaranda classico con avvolgitore nell’albero è molto condivisibile: non si potrebbero avere le stecche sulla vela e, per di più, si andrebbe ad appesantire un albero già molto alto vista la sua collocazione. Il cantiere ha però voluto evitare anche il meccanismo di avvolgimento all’interno del boma, affidando il compito al boma stesso, che rolla avvolgendo su sé stesso la vela.

Lagoon 46 Fourling Boom

Nulla di nuovo, come principio, visto che negli anni ‘60 se ne vedevano parecchie di barche armate in questo modo. Nel caso del Lagoon 46 (la stessa applicazione è possibile anche per il 51), il movimento è affidato a una grande puleggia applicata alla trozza del boma. Questa scelta impedisce di inferire la randa o i carrelli nell’albero, che invece scorrono su una rotaia distaccata dall’albero stesso.

Lagoon 46 Fourling Boom

La manovra di issata con winch elettrico – obbligatoriamente lenta per motivi di sicurezza – dura, cronometro alla mano, 4 minuti: non è semplice e comporta l’accortezza di dover mantenere sempre la giusta tensione di drizza e sagola dell’avvolgitore. Quasi gli stessi tempi e le stesse accortezze in ammainata. Quindi perché questa scelta, visto che probabilmente anche la presa di terzaruoli non risulta né più veloce né più sicura? Perché, considerando il risultato sul piano estetico nonchè le turbolenze che tutto l’impianto genera intorno al profilo dell’albero?

Lagoon 46 Fourling Boom

In mare, in condizioni a tratti dure, il Lagoon 46 si è difeso bene. Le velocità non sono state esaltanti ma l’onda era davvero impegnativa. Di poppa abbiamo sfiorato i 7 nodi, spinti da un bel mare al giardinetto; un gennaker ci avrebbe sicuramente regalato qualche soddisfazione in più. Nelle andature più strette, mai sotto i 60 gradi, il mare formato, oltre naturalmente a rallentare la barca, ci ha fatto lavorare molto con il timone.

Lagoon 46 Fourling Boom

Note solo molto positive sugli interni, caratterizzati da buone rifiniture, tanto volume per lo stivaggio e tanta ergonomia. Un quadrato ampio e ben arredato accoglie una cucina perfettamente attrezzata in comunicazione con il pozzetto. Insomma, le caratteristiche abitative del “vecchio” Lagoon 46 ci sono tutte e sono molto apprezzabili.


Scheda tecnica

 

 

scheda-tecnica-Lagoon-46-furling-boom

scheda-tecnica-motore-Lagoon-46-furling-boom

 


Costruzione e allestimento

Materiali: scafi realizzati con resina poliestere e costruiti in solido sotto la linea di galleggiamento; con anima di balsa nell’opera morta. Coperta realizzata con resina poliestere e anima di balsa. – Tipo di stratificazione: infusione sottovuoto.
Misurazioni: Area pozzetto: mq 12 – Altezza massima interna (zone transitabili): m 2,00 – Altezza minima interna (zone transitabili): m 1,90 – Larghezza minima passavanti: m 0,90.


Valutazioni

Allestimento della coperta: essenziale ma completo.
Riduzione fiocco: con avvolgitore.
Riduzione randa: avvolgimento intorno al boma.
Trattamento antisdrucciolo: teak a filarotti in pozzetto e sulle plancette; a punta di diamante su passavanti e fly. Molto efficace in entrambi i casi.
Allestimento del pozzetto: ben arredato e versatile con la movimentazione dei divani che diventano un prendisole.
Collocazione zattera autogonfiabile: in gavone a poppa in posizione esterna, protetta ma ben raggiungibile.
Collocazione tender: su gruetta.
Discesa a mare e risalita: molto facili e comode attraverso le grandi plancette laterali.
Vani di carico: abbondanti e ben distribuiti.
Timoneria: centrale sul fly.
Risposta timone: discreta.
Stabilità di rotta: discreta in poppa; penalizzata con mare formato al mascone.
Navigazione a motore: buona.
Comandi motore: ben posizionati sulla plancia di comando sul fly.
Rumorosità motore: nella norma.
Vibrazioni motore: quasi assenti.
Manovrabilità in porto: buona.
Ergonomia e sicurezza in esterno: molto buona, con passaggi protetti e sicuri anche nella salita sul fly dal lato sinistro.
Ingresso in cabina: comodo, alla stessa quota del pozzetto.
Articolazione interni: quattro cabine; da preferire la versione armatoriale con uno scafo tutto dedicato al proprietario.
Tientibene: ben distribuiti all’esterno, quasi assenti all’interno dove comunque ci si muove in sicurezza grazie ai profili rialzati degli arredi.
Illuminazione naturale: molto buona.
Illuminazione artificiale: molto buona.
Ventilazione: discreta in quadrato, buona nelle cabine.
Dinette: arredata in modo essenziale ma completo.
Cabina armatoriale: nella versione a tre cabine occupa tutto lo scafo di sinistra.
Cabine ospiti: spaziose e ben organizzate.
Toilette: una per ogni cabina; tutte abbastanza spaziose.
Carteggio: postazione ad angolo sulla sinistra di buone dimensioni.
Cucina: spaziosa, a ridosso del pozzetto, ben attrezzata.
Finitura: buona.
Ergonomia e sicurezza sotto coperta: entrambe elevate.

 


La gallery

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