Prova di navigazione dell’Elan Impression 43
Abbiamo provato l’Elan Impression 43
CONDIZIONI – Vento: 7-11 nodi – Mare: 1 – Persone: 6 – Carico liquido: 2/4.
PRESTAZIONI A VELA – Velocità massima (randa + gennaker) con vento reale di 11 nodi: 6,5 nodi.
ANDATURE (randa + fiocco) – Bolina stretta con vento reale di 9 nodi: 5 nodi – Traverso con vento reale di 9 nodi: 5,8 nodi – Lasco con vento reale di 9 nodi: 5,2 nodi – Poppa con vento reale di 9 nodi: 4,8 nodi.
Descrizione della barca
L’impronta estetica di Pininfarina per un elegante sloop facile da governare e capace di sbalordire per i volumi interni e per le soluzioni mirate a rendere la crociera comoda e sicura.
Impressione di navigazione n. 1868
Difficile stabilire se l’azienda Elan sia più famosa per i suoi sci o per i suoi yacht. Di sicuro si può dire che l’alta tecnologia richiesta dalla produzione dei primi si ritrova in pieno nella produzione dei secondi, a riprova di un know how assolutamente invidiabile nella lavorazione dei materiali speciali. Questo per dire che il nuovo Impression 43 si presenta già con le carte in regola sul piano di una qualità costruttiva che, basata su un particolare processo di laminazione sviluppato negli anni dal cantiere sloveno con il nome di 3D Vail, garantisce leggerezza, rigidità, resilienza e durata.
Sotto questo aspetto, il nuovo nato della linea più crocieristica di Elan condivide con i suoi consanguinei il principio della continua evoluzione, tuttavia distaccandosene nel momento in cui, a differenza degli altri modelli che sono stati spesso il risultato di rivisitazioni e aggiornamenti, è frutto di un progetto totalmente nuovo firmato a più mani: Humphreys, per quanto riguarda carena, timoni e piano velico, e Pininfarina, per quanto riguarda il design.
L’estetica funzionale impressa dal celebre studio italiano ha giocato un ruolo fondamentale, poiché la volontà di ottenere grandi volumi spingendo sul baglio e soprattutto sull’altezza, avrebbe potuto incidere negativamente sulla fluidità delle linee. E, invece, ecco la sorpresa: si sale a bordo di uno sloop finemente slanciato e, affacciandosi dal tambuccio verso l’interno, si spalanca la bocca nel classico “wow”.
Fotograficamente parlando, possiamo dire che non serve montare un supergrandangolare sul corpo macchina per dare l’impressione di un’ampiezza davvero sorprendente, soprattutto se si tiene conto che la lunghezza dello scafo non raggiunge i 13 metri.
Una bella sfida anche per Rob e Tom Humphreys, che hanno dovuto inventare un’opera viva capace di “trasportare” tutto questo con agilità e velocità. Di qui la scelta di una carena dalla forma sostanzialmente classica, priva di spigoli, con una stabilità di forma che permette di contenere in appena il 32{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} l’incidenza della zavorra sul dislocamento, a contrasto di una superficie velica sostanzialmente generosa da gestire con una attrezzatura semplice e pratica.
Nel corso della prova, svoltasi quasi sempre con brezza tesa, abbiamo apprezzato la razionalità delle manovre volanti, l’eccellente stabilità di rotta e l’estrema precisione del timone che, insieme, consentono un governo anche “in solitario” assolutamente riposante, mentre gli altri si godono le comode sedute del pozzetto, magari trasformandole in due sorprendenti prendisole.
Non solo: grazie a tali condizioni meteomarine, certamente favorevoli per lo svolgimento della vita di bordo, abbiamo potuto notare come l’Impression 43 sia assai godibile sottocoperta anche in navigazione, sia sotto vela, con tutta la tela a riva, sia a motore, sotto la spinta di un fin troppo generoso Yanmar da 80 HP.
Possiamo testimoniare che la versione a tre cabine di questa prova, con una bella armatoriale a prua, due comode matrimoniali a poppa e, nel mezzo, un quadrato che non si esita a chiamare salone, risulta senz’altro ideale per una famiglia; potendo valutarla solo sul pianetto, quella a quattro cabine è senz’altro più appetibile se si pensa al charter ma, a dir la verità, sembra non perdere molto in comodità complessiva.
La scheda tecnica
Costruzione e allestimento
Materiali: scafo vetroresina; coperta in sandwich; bulbo in ghisa – Tipo di stratificazione: infusione sottovuoto 3D Vail (Vacuum Assisted Infusion Lamination) con strato esterno in vinilestere.- Geometria della carena: tonda – Attrezzature ancoraggio/ormeggio: verricello salpancora da 1000 W; ancora Delta con 50 metri di catena; 6 bitte a scomparsa – Plancetta poppiera: in versione standard o estesa (nella barca in prova), entrambe a ribaltamento elettrico.
MISURAZIONI – 7-11 nodi – Mare: 1 – Persone: 6 – Carico liquido: 2/4.
Valutazioni
Allestimento della coperta: semplice, razionale.
Riduzione fiocco: avvolgitore manuale.
Riduzione randa: terzaruoli.
Trattamento antisdrucciolo: teak sintetico, efficace e di facile manutenzione; punta di diamante nelle poche parti esposte di vetroresina. Teak naturale optional.
Allestimento del pozzetto: ideale per la crociera, con la rara capacità di offrire due ampi prendisole mediante l’abbassamento dei due tavoli che, a loro volta, possono essere combinati in diverse conformazioni. Sotto la seduta di dritta del timoniere, un frigorifero a pozzetto; sotto quella di sinistra, una piastra di cottura. Utili e confortevoli i sedili posti agli angoli dei pulpiti. Prese elettriche (anche usb) ben protette nei gavoni.
Collocazione zattera autogonfiabile: in gavone dedicato tra le due colonne dei timoni.
Collocazione tender: in copera.
Discesa a mare e risalita: eccellenti, grazie allo specchio di poppa reclinabile elettricamente che va a formare un’ampia piattaforma balneare (disponibile in due taglie) dotata di una comoda scaletta.
Vani di carico: numerosi, capienti e ben distribuiti.
Timoneria: due ruote per due pale divergenti, scollegabili in caso di avaria del sistema. I pannelli consentono l’installazione di plotter da 9”.
Risposta timone: pronta e precisa.
Stabilità di rotta: eccellente.
Navigazione a motore: assai confortevole.
Comandi motore: monoleva posto in basso, a fianco della timoneria di dritta. Non particolarmente comodo in manovra ma comunque preciso.
Rumorosità motore: abbastanza contenuta, soprattutto a regimi di crociera.
Vibrazioni motore: inapprezzabili.
Manovrabilità in porto: ottima, grazie anche all’elica di prua.
Ergonomia e sicurezza in esterno: eccellenti per tutta la superficie di coperta.
Ingresso in cabina: ampio, comodo, sicuro.
Articolazione interni: razionale ed estremamente ampia nella versione a 3 cabine della prova.
Tientibene: numerosi, solidi e ben collocati nei punti critici, sia in esterno sia sottocoperta.
Illuminazione naturale: eccellente.
Illuminazione artificiale: ottima.
Ventilazione: eccellente.
Dinette: ampia, comoda, ben organizzata.
Cabina armatoriale: eccellente.
Cabine ospiti: ottime.
Toilette: ottime.
Carteggio: ben disegnato anche se compatto, in ragione del fatto che la carta nautica cartacea è diventata (purtroppo) un orpello.
Cucina: eccellente per dimensioni, organizzazione e attrezzatura.
Finitura: molto buona anche se l’effetto-baita, dovuto alla scelta della quercia naturale con nodi sparsi per gli arredi, è assai poco marinaresco. Ma è un giudizio personale e, peraltro, si può scegliere diversamente.
Ergonomia e sicurezza sotto coperta: eccellente.
Quadro elettrico: ottimo.
Sala macchine (ambiente): vano “ritagliato” attorno allo Yanmar da 80 HP, dunque non particolarmente voluminoso. Comunque buono l’accesso frontale e provvidenziali i portelli di accesso laterali dalle cabine poppiere.
Sala macchine (allestimento tecnico): ottimo.









