Vai al contenuto

Pescare Show 2020, e la barca va…

Pescare

Pescare Show di Vicenza il salone  dove barche, motori, ed elettronica dedicatialla pesca sono passati da una posizione di cornice a una presenza da protagonisti, dando una chiara idea della tendenza in atto.

Non si può dire che sia stata un’edizione particolarmente fortunata, avendo coinciso con uno dei momenti di allarme del Covid-19 (assai amara ironia: sembra quasi il nome di un open), situazione che ha lasciato il segno sulla presenza di pubblico e che ha destato qualche perplessità anche fra gli espositori. Se a questo aggiungiamo l’assenza già prevista di alcuni grossi nomi del settore pesca, si potrebbe dire che il consuntivo non poteva che essere negativo.

Cosa che in realtà non è stata, almeno non del tutto, anche se forse in una direzione che stravolge un po’ la formula iniziale della manifestazione. Non sappiamo infatti se questo salone modificherà la propria struttura puntando decisamente verso la nautica da pesca e tenendo le aziende di canne e mulinelli come necessaria cornice, ma di certo questa è l’impressione che abbiamo riportato.

Cantieri, elettronica, e motori hanno indubbiamente polarizzato l’attenzione del pubblico, grazie anche alla spettacolarità dei loro stand, testimoniando come l’interesse per le tecniche da barca si mantenga sempre alto e lanciato verso ulteriori sviluppi.

Motori elettrici da prua

In ogni caso, proprio soffermandoci su questo specifico aspetto del salone, è stato interessante notare alcune tendenze in atto, che aggiungono vitalità a un settore comunque sempre in fermento.

Motore elettrico da prua con gambo extra lungo della Minn Kota
Motore elettrico da prua con gambo extra lungo della Minn Kota, distribuito da KD

Una delle più evidenti è stato il crescente interesse per i motori elettrici da prua, che seguendo la scia primigenia dei Minn Kota e dei MotorGuide hanno poi coinvolto le maggiori aziende della motoristica e dell’elettronica.

Il motore elettrico Mercury MotorGuide Xi5
Il motore elettrico Mercury MotorGuide Xi5

Data la particolarità del prodotto, vale la pena spendere due parole per spiegare ai non addetti ai lavori il successo di questa soluzione che, va precisato, nasce negli States soprattutto per la pesca nei grandi laghi (ricordiamo che negli Stati Uniti il 78,1{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} dei circa 60.000.000 di pescatori opera in acque dolci), ma che poi è migrata in mare con grande successo.

Il primo grande vantaggio in assoluto dato da un motore elettrico da prua è quello dell’ancoraggio elettronico, che non è solo un risparmio di fatica come potrebbe sembrare a prima vista, ma anche un vero e proprio ausilio tecnico.

Se si pensa ad esempio a tutte le varie discipline di pesca a fondo, come le varie versioni del vertical jigging e soprattutto il bolentino, questo vuol dire potersi fermare sullo spot esatto indicato dalle marcature dell’ecoscandaglio senza dover calare (e poi recuperare) magari 60-70 metri di calumo con tanto di ancora, o anche molti di più se pensiamo al bolentino di profondità, e senza preoccuparsi di calcolare l’influenza di vento e correnti per portare la barca sulla verticale della marcatura.

Il motore elettrico da prua Garmin Force
Il motore elettrico da prua Garmin Force

Ma c’è di più, perché se nel frattempo i pesci marcati si fossero spostati, non ci sarà bisogno di un nuovo ancoraggio, ma li si potrà seguire con la dovuta sinergia fra ecoscandaglio e motore elettrico per poi riancorarsi con la semplice pressione di un pulsante. Se poi pensiamo alla traina, non solo c’è la possibilità di muoversi in perfetto silenzio a velocità ridotta, ma anche quella, nei modelli più sofisticati, di registrare una traccia sull’eco magari seguendo una cigliata, e poterla poi far seguire dal nostro motore elettrico di prua mentre noi ci dedichiamo totalmente all’azione di pesca. Infine non va tralasciato il drifting al tonno, dove anche in questo caso si potrebbe rinunciare all’ancoraggio tradizionale ed essere pronti a mollare la posizione e combattere la preda al primo “urlo” dello strike.
Se a questo si uniscono costi non eccessivi, la facilità di montaggio e la maneggevolezza dell’attrezzo, è facile capire l’interesse suscitato da questo prodotto sul quale, al di là di quelle già citate, sono già arrivate o stanno per arrivare le versioni marine dei prodotti di Garmin e Lowrance, e altre sono probabilmente in rampa di lancio: basti pensare alle numerose versioni made nel profondo oriente viste ad Amsterdam al mega salone mondiale dell’accessorio.

Fishing Team, wrapping

Un’altra divertente tendenza guidata dalle grandi aziende motoristiche e dell’elettronica – e ben evidenziata dal Pescare Show – è quella della creazione di Fishing Team destinati a darsi battaglia sia sui campi di gara sia nei meandri della comunicazione. E’ un’iniziativa che ha preso rapidamente piede coinvolgendo i vari campioni delle specialità ed è un modo di unire spettacolo, promozione e contenuti tecnici, dato che i vari pro-staff o ambassador che dir si voglia sono sempre disponibili a illustrare con la massima competenza i prodotti dei loro sponsor.

Quasi naturale che questa tendenza se ne sia tirata dietro un’altra, che è quella dei wrapping personalizzati delle varie barche, il che aggiunge altro spettacolo e divertimento al circo blu che alimenta questo settore. Ma anche qui, dietro lo spazio dedicato alla fantasia, ci sono interessanti contenuti tecnici, poiché l’applicazione di queste pellicole rappresenta una soluzione pratica e non troppo costosa per dare un volto nuovo alla propria barca, senza dimenticare quei wrapping specifici per la carena che possono sostituire l’antivegetativa.

Wrapping, ovvero come personalizzare la propria barca con la propria fantasia
Wrapping, ovvero come personalizzare la propria barca con la propria fantasia

Fishing machine made in Italy

Al wrapping, almeno per il momento, sfugge una fascia di imbarcazioni che sta invece conquistando il mondo della nautica da pesca, vale a dire i gommoni. Dopo averne scoperto le grandi qualità a livello di prestazioni e soprattutto di stabilità, i pescatori e le aziende del settore hanno pensato a come trasformarli in vere e proprie fishing machine, con risultati decisamente interessanti.

E questo, lo diciamo con una punta d’orgoglio, è un settore in cui il made in Italy non deve imparare niente da nessuno. Il che ci porta ad un’altra considerazione che il salone di Vicenza ha indubbiamente sollecitato. Da sempre il mondo dei fisherman vive sotto la bandiera a stelle e strisce, in parte anche a ragione essendo lungo quelle coste che è nato, ma abbiamo sempre considerato una grave mancanza che la nostra nautica nazionale, salvo poche eccezioni, non si sia impegnata in un settore che alla fine dei conti resta uno zoccolo duro capace di superare crisi temporanee in quanto sostenuto da una passione che spesso diventa una religione.

Il Pescare Show, pur nel suo piccolo, ha invece evidenziato che chi ha creduto nel settore sta raccogliendo il frutto del suo lavoro e cantieri come SeaGame, AlCustom e ora anche Tuccoli hanno ormai preso un posto di rilievo nel mondo della nostra nautica da pesca, mentre 3B che non ha potuto partecipare al salone, non avendola finita in tempo, è pronto a lanciare una nuova barca da pesca.

Il cantiere italiano Seagame
Il cantiere italiano Seagame

Volendo poi parlare di tendenze fishing e di made in Italy, senza eccedere in sciovinismo, accenniamo a un altro aspetto. La passione, lo abbiamo già detto, è una brutta bestia, e può giustificare severi attacchi al proprio conto in banca. Così i pescatori, che passano spesso ore e ore con la barca all’ancora in balìa delle onde, hanno scoperto che se la barca stesse ferma non solo starebbero molto più comodi, ma anche l’azione di pesca risulterebbe più sicura ed efficace.

Il che, tradotto in termini pratici, ha portato a un fenomeno in via di sviluppo, ovvero all’adozione di stabilizzatori in grado di annullare l’effetto del moto ondoso, dovendo superare però il problema di pesi e dimensioni, considerando che le barche ideali per la pesca mediterranea misurano fra i 7 e i 9-10 metri.

A risolvere il problema ci ha pensato un’azienda squisitamente italiana presente al salone, la Quick, che ha realizzato degli stabilizzatori a misura di fisherman che sono già stati adottati da molti pescatori, nonostante che l’impegno economico per un gadget di questo tipo non sia del tutto trascurabile.

Il più piccolo stabilizzatore giroscopico della Quick, l’MC² Quick Gyro X2
Il più piccolo stabilizzatore giroscopico della Quick, l’MC² Quick Gyro X2

L’elettronica

Entrando nello specifico di quanto visto a Vicenza, è chiaro che le grandi novità risultino in genere bruciate dai precedenti saloni autunnali. Va però detto che soltanto in un salone specifico come questo è possibile approfondirne le caratteristiche con l’ausilio degli addetti ai lavori, inclusi i già nominati pro-staff, ovvero coloro i quali utilizzano continuamente e con cognizione di causa questi strumenti.

Senza dimenticare il già citato motore elettrico da prua, il Ghost, fra le novità vere e proprie della Lowrance va citato l’Hook Reveal, un entry level con display da 5”, 7”, e 9” che può essere scelto in varie versioni con prezzi oscillanti tra i 305 e i 620 Euro Iva esclusa e che, ciò nonostante, riesce a offrire alcune delle più sofisticate funzioni dei modelli di alta gamma, come ad esempio il Fish Reveal o il Genesis Live per creare mappe personalizzate.

Lowrance Hook Reveal
Lowrance Hook Reveal

Dedicata invece all’alta fascia nautica la novità di Furuno, il NavNet TZtouch 3, strumento che unisce potenza a facilità di controllo nel modello da 12” (doppia possibilità di controllo tastierino+touchscreen), mentre nei due modelli da 16” e 19”, esclusivamente touchscreen unisce la potenza di un trasduttore integrato doppio canale TruEcho CHIRP da 1 kW all’eleganza del glass bridge per le plance più nobili.

I nuovi ecoscandagli Furuno
I nuovi ecoscandagli Furuno

KD è notoriamente sinonimo di ecoscandagli Humminbird, ma il marchio è anche il distributore esclusivo dei motori elettrici da prua Minn Kota, che proprio in combinazione con gli strumenti Humminbird possono sfruttare al meglio le loro potenzialità. In questo caso la novità c’era, ed era un gambo extra lungo da 221 cm utilizzabile con le barche di maggiori dimensioni dotate di prua particolarmente alta.

I nuovi ecoscandagli Humminbird
I nuovi ecoscandagli Humminbird

Mentre Raymarine ha puntato sul suo Element S, un entry level da soli 495 Euro + Iva in grado tuttavia di offrire ottime prestazioni tracciando con precisione bersagli fino ad oltre 250 metri di profondità, Garmin ha puntato sul suo nuovo motore elettrico, il Force, ora perfettamente utilizzabile anche in acqua salata.

Raymarine Element S
Raymarine Element S

Non presentata nei saloni autunnali – e perciò una novità assoluta per il grande pubblico – è stata però anche la gamma dei nuovi Echomap Ultra nei modelli da 10” e 12” con sistema di controllo misto touchscreen + quattro tasti programmabili, molto apprezzato dai pescatori.

Garmin ECHOMAP Ultra da 10” e 12”
Garmin ECHOMAP Ultra da 10” e 12”

Barche e gommoni da pesca

Novità sì, novità no. Il che, tradotto, non è un gioco di parole ma solo l’esemplificazione di un dato di fatto. Se al salone non c’erano inevitabilmente novità di prim’ordine, c’erano però le novità degli allestimenti pesca realizzati dai vari pro-staff dei cantieri e delle aziende motoristiche, ognuno sulla base della propria tecnica prevalente e delle proprie esigenze.

Tuccoli 250 VM
Tuccoli 250 VM

In pratica quasi un salone nel salone. Così, nel mega stand della Suzuki si è potuta ammirare una serie di barche fra AlCustom, Tuccoli e Carolina con gli allestimenti e i fantasiosi wrapping dei relativi pro-staff, accanto alla quale figuravano gommoni come Marshall, Mar.Co, Tempest e Focchi.

Focchi 730 Pro Fish
Focchi 730 Pro Fish

Anche la Mercury ha puntato sui gommoni, in questo caso quelli della Nuova Jolly, in particolare due NJ 700 XL Se@fish, uno bianco e uno nero, ma soprattutto uno allestito prevalentemente per il drifting e l’altro per il bolentino di profondità a cura di due pro-staff di rilievo.

Sempre a proposito di gommoni, dedicato invece alla traina d’altura il già citato Marshall M4 dell’omonimo cantiere, e già visto e ammirato per la qualità del suo allestimento il Focchi 730 Fishing che ha già mietuto allori sui campi di gara.
Rimanendo nel settore, un posto di rilievo sotto i riflettori per il Barracuda 650 della Joker Boat, così come per i vari modelli dei gommoni Capelli motorizzati in package con Yamaha, mentre una gamma più specifica è quella dei Master fra i quali, per la serie Fishing, i due nuovi 699 e 630.

Joker boat Barracuda 650
Joker boat Barracuda 650

Altra vera e propria novità, il Wide 520 motorizzato Honda della F.I.T. Marine, una piccola azienda friulana che, guidata da un pescatore, ha le idee ben chiare e ha voluto inizialmente inserirsi in un settore di fascia bassa, al momento libero dalla concorrenza.

Fra i cantieri ci è sembrato giusto riservare un posto a parte per SeaGame, azienda diventata ormai adulta e che ha sempre creduto nei fisherman, arrivando oggi ad avere lusinghieri risultati.

Seagame 200
Seagame 200

Al salone ha fatto giustamente la parte del leone, presentando, oltre alle sue barche, la linea SeaHunter di accessori (dalle console ai portacanna, dai T-Top ai rocket) che, realizzati in un robustissimo materiale plastico made in USA, consentono di arricchire la funzionalità della propria barca.

Sea Hunter
Sea Hunter

Necessariamente classificabili fra le barche, anche se in questo caso la motorizzazione è concentrata sui nostri muscoli, vanno poi considerati anche i kayak. Va qui sottolineato che il cosiddetto kayak fishing è una disciplina in costante evoluzione che unisce l’impegno atletico all’abilità alieutica. Diverse le presenze al salone, ma a polarizzare l’attenzione è stata una vera e propria fishing machine della Hobie Cat, presentata da Bolsena Yachting nello stand della Navico, in quanto dotata di ecoscandaglio Lowrance.

Gamma Lowrance
Gamma Lowrance

I motori

Anche per i motori vale il discorso fatto per cantieri ed elettronica, dove esaurite le novità nei saloni autunnali, proprio la presenza di esperti pescatori al servizio del visitatore ha consentito di approfondire le varie problematiche legate alla pratica della pesca. Suzuki, come detto, ha esibito la spettacolare gamma di imbarcazioni dei suoi pro-staff, tutte ovviamente motorizzate

Suzuki con potenze d’alta gamma: dal DF300B del Tuccoli 250 VM di Marco Volpi montato anche sull’AlCustom 25 di Marco Alessandrini, ai 2xDF250AP del Buddy Davis 250 di Stefano Passarelli. Motori Suzuki anche sui gommoni pronti per le gare della prossima stagione: il Mar.Co 23 degli Adriatic Bulls montava un DF300AP, così come il Focchi 730 Fishing del Demolition Tuna di Alessio Smerilli e di Marco Eusebi, mentre il cucciolo di questa hit parade, il Marshall M4 di Davide Acone, montava un DF150AP, con un DF20A come motore ausiliario.

La risposta Mercury batteva su una serie di gommoni con, in evidenza, i due già citati NJ 700 XL Se@fish motorizzati con i Verado 300 di Pasquale Esposito e Daniele Lambertini (che esibiva orgogliosamente il suo medagliere), mentre, quasi in sordina, Mercury riproponeva la sua proposta green: il piccolo 5HP a GPL/Propano di soli 27 chili, con emissioni del 30{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} inferiori a quelle dei motori a benzina.

Yamaha XTO425
Yamaha XTO425

Yamaha, altro gigante della motoristica mondiale, era presente attraverso il suo concessionario Maresport Team con la serie dei vari Tempest allestiti fisherman, fra cui il nuovo Tempest 625 Fishing al suo debutto ufficiale.

Tempest 625 fishing
Tempest 625 fishing

Novità per il salone, la presenza imponente della Honda, che ha esposto la gamma dei suoi motori di punta, dal piccolo 2,3 HP ideale per i piccoli tender, alla serie dei V6 con le nuove eleganti colorazioni.

La nuova livrea dell’Honda BF250
La nuova livrea dell’Honda BF250

Novità per la casa giapponese anche l’essere entrata nel mondo dei fishing team, arruolando un nome di prestigio come quello di Antonello Salvi che al salone ha presentato la sua nuova barca, un Ranieri Predator 222 appositamente allestito fishing, sul quale era montato un BF 250 come motore principale e un BF 20 come ausiliario. Il tutto mentre è già in avanzata progettazione, sempre con la consulenza di Salvi, il nuovo fisherman del cantiere.

Fra le nuove presenze – per il salone e non certo per il mondo dei motori – va annoverata anche la Evinrude, anch’essa ormai nel mondo dei fishing team grazie alla SeaGame 250 di Davide Antonacci, presentata con un wrapping veramente seducente. Motori Evinrude E-TEC G2 erano presenti allo stand anche grazie al Parker 770, mentre già vista ma sempre interessante la SeaDoo “Fish Pro”, ovvero una moto d’acqua allestita come un piccolo fisherman ideale per tutta una serie di specifiche applicazioni.

Sea Doo Fish Pro
Sea Doo Fish Pro

La pesca

Pur non dimenticando che il Pescare Show resta prevalentemente il salone della pesca e, quindi delle attrezzature, va detto che l’assenza di alcuni dei grandi protagonisti del settore ha un po’ impoverito la manifestazione che -ricordiamo – tratta sia il mondo dell’acqua dolce sia quello del mare. Non sono però mancate aziende storiche come Normic, che si appresta a celebrare il suo 35° anniversario con una nuova serie di canne e con il primo mulinello targato Normic.

Nuova da Trabucco la Antilia Sea Force, una canna per bolentino e light drifting realizzata con grande uso di carbonio e componenti di prima qualità. Sempre dinamica la Sunrise di Marco Eusebi, la cui nuova serie di canne Predator top-shot ha riscosso molto successo, mentre quello di Pure Fishing, nome storico della pesca ricreativa, è stato un ritorno in grande stile con una canna dedicata al surfcasting e molte altre novità.

Presenze importanti anche quelle di Fassa e Daiwa, ma non sono mancate nuove aziende come la Borderline, la cui sofisticata produzione di canne è totalmente dedicata alla pesca dalla barca.

Il Pescare Show è un salone per la pesca a 360°, quindi buona parte delle novità era dedicata all’acqua dolce, mentre vivo come sempre il settore della pesca a mosca, una vera e propria religione che affascina migliaia di discepoli. Fra i numerosi eventi, oltre alle presentazioni tecniche e agli stage dei guru delle varie discipline, particolare risalto ha avuto quello dedicato alle nuove linee guida per la pesca ricreativa, un progetto che, messo a punto dalla FIPSAS e dalla FIOPS, le due più importanti associazioni di settore, potrebbe prendere il posto di quella legge che regola la pesca da quando gli uomini avevano la coda o, per essere più precisi, da appena…52 anni! Cose, come dire, all’italiana.

Leggi anche