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Una balena grigia nel Mediterraneo

Balena grigia

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Foto di Samuele Wurtz e Gabriele Principato – Artescienza

Ancora una volta, il Mediterraneo non finisce di stupire quanto ad avvistamenti di grandi cetacei. L’ultimo, in ordine di tempo, ha riguardato nientemeno che una balena grigia (Eschrichtius robustus), specie che vive abitualmente nell’oceano Pacifico.

Dopo un primo avvistamento nelle acque marocchine a marzo 2021, ad aprile è comparsa a Ponza e nel golfo di Napoli, per poi risalire il Tirreno lungo le coste laziali e toscane, entrando nel mar Ligure e proseguendo verso Ovest, nel golfo del Leone. Si tratta di un giovane esemplare chiamato Wally, lungo circa 7,70 metri, apparso ai ricercatori che l’hanno seguito e monitorato, insieme alla Guardia Costiera, piuttosto magro e certamente spaesato, alla ricerca della via del ritorno verso Gibilterra. Nel Mediterraneo è la seconda volta che la specie viene segnalata, dopo che un adulto nel 2010 lo attraversò per intero, fino alle coste israeliane; tre volte in Atlantico (nel 2013, di fronte alla Namibia), oceano dove la balena grigia è ritenuta estinta da oltre tre secoli.

Con molta probabilità, l’esemplare vi è giunto attraversando il famoso “passaggio a Nord-Ovest” in acque canadesi, sempre più libero dai ghiacci e dunque facilmente percorribile, provenendo dai mari intorno all’Alaska, considerati di “pascolo” estivo per le balene grigie, che vi giungono provenienti dalla penisola della California, dove si riproducono.

È quella la popolazione maggiore, stimata in 20.000 esemplari, mentre una minore popola l’altra parte del Pacifico, tra Corea e Russia. Salvo considerare un rilancio della popolazione atlantica, si tratterebbe di una lunghissima migrazione, a cui peraltro le balene grigie sono abituate: nel 2015, “Varvara” coprì oltre 22.000 chilometri tra Russia e Messico, in ambo le direzioni.

Mentre si spostano sotto costa, si nutrono soprattutto di piccoli crostacei che aspirano dai fondali, quasi ad “ararli”, comportamento unico tra le balene. Talvolta, si avvicinano alle barche senza timori, incuriosite dai loro occupanti che le attendono per il “whale watching”, come avviene da tempo nella Bassa California.

Ritornando alle migrazioni oceaniche fin dentro il Mediterraneo, nel 2020, dopo il famoso caso delle orche arrivate dall’Islanda, ad agosto, sempre nel mar Ligure di fronte a Genova, sono emersi altri due visitatori occasionali: una megattera con un piccolo, mentre a novembre si è fatto rivedere solo l’adulto. è stato identificato, grazie alla comparazione fotografica, come un esemplare immortalato nel 1986 nella Repubblica Dominicana, oltre tre decadi fa. Si tratterebbe di un’altra migrazione da record, pur probabilmente passando per le acque artiche, essenziali per garantire un’adeguata fonte di nutrimento. Anche le megattere sono grandi viaggiatrici dei mari: nel 2010, una balena “dalle grandi ali” ha nuotato dal Brasile fino al Madagascar, quasi 10.000 chilometri.

Al di là delle lunghe distanze, che i cetacei evidentemente compiono, restano i dubbi sui perché di simili spostamenti, oltre a quelli abituali. Sarebbe grave scoprire che la causa, diretta o indiretta, è l’attività umana insostenibile e nociva, che modifica gli habitat e la catena trofica, inquina le acque e ne stravolge i parametri chimico – fisici, nonché il clima, inducendo le varie specie a cercare nuove rotte per sopravvivere.

Per le balene, tuttavia, dopo la caccia spietata a cui sono state sottoposte nei secoli scorsi, che ha portato diverse specie sull’orlo dell’estinzione, molte popolazioni sono in ripresa, benchè risulti necessaria una tutela continua ed efficace. Che riguarda anche gli approcci umani, seppur a fini “ricreativi”, per ammirarle durante i loro sbuffi in superficie. Come accaduto per la balena grigia in Italia, dove alcuni l’hanno avvicinata fino a toccarla, è bene tenere una distanza consigliata di almeno cento metri, evitando di intralciare il suo avanzare e, se possibile, avvisare la Guardia Costiera per eventuali interventi di protezione, come accaduto per Wally.<p style=”text-align: center;”></p>

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