Squali nostrani, conoscerli per tutelarli
A fine giugno 2023, tre miglia fuori dalla costa livornese, un pescatore ha visto uno squalo di circa 3 metri nuotare sotto la sua barca. A seguito del rimbalzo del video e della notizia sui social network, l’autorità marittima ha subito emesso un avviso circa “la presenza di un presunto squalo”, raccomandando di prestare la massima attenzione e di segnalare successivi avvistamenti.

Nel mondo oltre 500 specie di squali
Quello squalo sembrava essere uno squalo bianco, noto per attaccare talvolta l’uomo. Ma ciò che sorprende è il significato che si continua a dare alla parola “squalo”, ovvero un pesce comunque minaccioso per l’incolumità umana. Nel mondo, si conoscono oltre 500 specie di squali, 47 delle quali segnalate nel Mediterraneo, in rappresentanza di un animale presente sulla Terra da più di 400 milioni di anni, avente un ruolo fondamentale per la salute dei mari.

Solo una decina di razze sono potenzialmente pericolose
Ce ne sono di molto diversi, per forma e dimensioni, habitat e dieta, aspetti biologici ed etologici. Ma solo una decina sono potenzialmente pericolose ed ogni anno, nel mondo, si contano meno di dieci attacchi fatali all’uomo, che invece uccide milioni di esemplari senza ritegno, minacciando la sopravvivenza di molte delle specie conosciute.
Soprattutto nel Mediterraneo, dove il 90 per cento sarebbe a rischio estinzione. Con questa “cultura” del timore diffuso, che ancora sopravvive dopo l’uscita del film “Lo squalo” nel lontano 1975, non stupisce che ogni avvistamento di una pinna sulla superficie si prenda la scena. Come sta avvenendo anche quest’anno, lungo le coste italiane.
Il progetto comunitario LifeElife
Per fornire una spiegazione plausibile e, soprattutto, educare il pubblico alla corretta interpretazione di un supposto fenomeno, si è sviluppato il progetto comunitario LifeElife (elifeproject.eu), della durata di 5 anni, con partner di Italia, Grecia e Cipro. Obiettivo principale: migliorare la tutela di alcune specie di elasmobranchi (squali e razze), promuovendo pratiche di conservazione nel contesto della pesca professionale, attraverso azioni pilota e dimostrative, messe in atto nei porti italiani e greci.

Ma anche acquisire dati sulla presenza delle varie specie, presupposto fondamentale per aiutare il mondo della ricerca a proteggere questi pesci e gli ambienti in cui vivono.
Rivolgendosi alla “citizen science” c’è la “SharkApp”, applicazione gratuita tramite la quale chiunque può segnalare gli avvistamenti in tempo reale, a fini divulgativi e scientifici. Tra il 2020 e il 2022, nelle acque italiane sono stati riportati 50-100 avvistamenti di squali l’anno.

Ma non c’è alcuna evidenza scientifica che indichi un incremento nei nostri mari, né che ciò sia legato all’aumento della temperatura delle acque. Anzi, il numero degli avvistamenti è diminuito rispetto al periodo della pandemia di Covid-19, dove vi era stato un aumento forse favorito dalla minor presenza umana in mare.
“Gli squali e le razze restano tra le specie maggiormente a rischio di estinzione, a causa soprattutto degli impatti antropici, tra cui le catture accidentali e il degrado degli habitat”, ha riferito Massimiliano Bottaro, ricercatore della Stazione Zoologica Anton Dohrn, capofila del progetto.

“Nonostante la loro importanza ecologica e il loro fascino, essi non hanno beneficiato di quel processo di rivalutazione di cui ha goduto la maggior parte dei grandi predatori terrestri e restano tanto temuti quanto sconosciuti ai più”.
Le specie prioritarie, considerate a rischio o fortemente minacciate inserite nel progetto sono: lo spinarolo (Squalus acanthias), lo smeriglio (Lamna nasus), lo squalo volpe (Alopias spp), lo squalo grigio (Carcharhinus plumbeus, pur pescato illegalmente dentro l’Area Marina Protetta delle Isole Pelagie), lo squalo elefante (Cethorinus maximus) e lo zigrino (Dalatias licha). Altre specie vulnerabili, che potranno essere oggetto delle azioni di conservazione di LifeElife sono il palombo (Mustelus spp), la verdesca (Prionace glauca) e il mako (Isurus oxyrinchus).