Come migliorare l’efficienza del frigorifero della barca
Molte volte il frigorifero di bordo risulta non pienamente efficiente: non riesce a raffreddare bene gli alimenti e bevande che vi sono riposti o impiega troppo tempo, specie in alcune condizioni. Vediamo che cosa si può fare per migliorarne l’efficienza.

Ricordiamo che il frigorifero è composto essenzialmente da quattro sub-componenti:
1. l’involucro isolato con relativo sportello a tenuta (armadio frigo);
2. il gruppo compressore con le relative tubazioni gas, centralina elettronica, cablaggi e sistema di raffreddamento e scambio calore;
3. l’evaporatore (ossia la piastra che si raffredda all’interno del frigorifero e “produce” il freddo);
4. il termostato che regola la temperatura accendendo e spegnendo il compressore.
Inoltre possiamo distinguere tre categorie:
a) frigoriferi industriali tipo domestico per le abitazioni in corrente alternata a 230 Volt;
b) frigoriferi industriali marini in corrente continua a 12/24 Volt o in ca a 230 V;
c) frigoriferi artigianali marini in cc a 12/24 Volt con compressori raffreddati ad aria o ad acqua di mare; con contenitori a colonna, a pozzetto o a cassetti.
Ciascuno di questi frigoriferi può presentare problemi ed essere ottimizzato.
Qualora venga installato un frigorifero tipo industriale domestico (tipologia “a”) in ca a 230 V, in caso di non perfetto funzionamento si deve verificare l’efficienza dell’alimentazione, quasi sempre con inverter (ossia con l’apparato che trasforma la corrente delle batterie a 12/24 V cc in corrente a 230 Volt Ca), e controllare la ventilazione posteriore del frigorifero, che deve essere efficiente e non presentare ristagni di aria calda con il frigorifero in funzione.

Qualora si presentino zone calde, possiamo creare delle nuove aperture di ventilazione (una in alto e una in basso per favorire la circolazione dell’aria) e/o montare una piccola ventola di estrazione aria (tipo quelle da PC) collegata alla stessa alimentazione elettrica in modo da garantire un migliore funzionamento del compressore inglobato solitamente nella parte posteriore bassa del frigo.

Relativamente ai frigoriferi industriali marini in cc a 12/24 Volt o in ca a 230 V (tipologia “b”) l’ottimizzazione può essere ottenuta come nel precedente caso se sono raffreddati ad aria, mentre se il raffreddamento è affidato a una serpentina posta a scafo nell’opera viva dobbiamo verificare che la stessa sia sempre pulita da incrostazioni e sia sempre immersa.
Molte volte tali serpentine sono installate sullo specchio di poppa o lateralmente e, quando l’imbarcazione naviga a una certa velocità, restano fuori dall’acqua e non scambiano più efficientemente il calore. In tal caso vanno riposizionate in un punto che sia sempre immerso. Questi frigoriferi possono anche avere il gruppo compressore distante e, in tal caso, va verificata la ventilazione dello stesso e l’ isolamento delle tubazioni del gas.

Nel caso di frigoriferi artigianali marini in cc a 12/24 Volt con compressori raffreddati ad aria o ad acqua di mare, oltre che procedere con i controlli che abbiamo già considerato, è anche necessario verificare che l’isolamento della cassa frigo e del relativo sportello siano efficienti, che non vi siano perdite di gas dai raccordi o dal circuito e che il compressore – sia che si tratti del tipo ermetico (lo riconosciamo da una specie di barilotto sigillato che all’interno contiene il motore e compressore) sia che si tratti del tipo esterno (dove troviamo un motore elettrico esterno collegato con una cinghia a un compressore) – funzioni regolarmente senza rumori alternando funzionamento a pause.
RealizzCompressore vecchioSe dotato di uno scambiatore ad aria, dobbiamo controllare che la ventola elettrica dello stesso funzioni regolarmente e sia pulita; se invece è dotato di scambiatore a mare, vale quanto detto precedentemente.
Individuato il tipo di frigorifero analizziamo il corretto funzionamento dei quattro componenti principali:
a) Involucro frigo isolato con relativo sportello a tenuta
Verifichiamo che l’isolamento (normalmente in polistirolo o poliuretano espanso) sia integro, in particolare dove vi sono i passaggi delle tubazioni dell’evaporatore e i cavi del termostato e dei cavi illuminazione, tra l’interno ed esterno.

Qualora si presentino parti mancanti o danneggiate possiamo iniettare della schiuma di poliuretano o integrare con polistirolo. Molto importante è verificare la perfetta chiusura dello sportello: con una semplice torcia lasciata accesa all’interno vediamo se ci sono passaggi di luce o, se in possesso di una termocamera, procediamo con un controllo dell’isolamento perimetrale. Importante è anche la verifica della presenza di un drenaggio dell’acqua di condensa interna (la cui produzione con accensioni e spegnimenti continui è costante) che altrimenti cola all’esterno rovinando mobili o altri componenti.

Da verificare anche la guarnizione e il blocco della porta, in particolare qualora la stessa sia orientata verso poppa o lateralmente, poiché essa può essere sforzata dalla pressione del contenuto che si sposta in particolare verso poppa durante la navigazione (perciò sono preferibili i frigoriferi con apertura verso prua). I frigoriferi a pozzetto sono ovviamente molto più efficienti sia nella chiusura sia nella perdita di temperatura con aperture frequenti. Anche da controllare che la luce interna si spenga con la chiusura della porta, altrimenti produce calore all’interno del frigo.
b) Gruppo compressore con le relative tubazioni, centralina elettronica, cablaggi e sistema di raffreddamento e scambio calore
Innanzi tutto dobbiamo scoprire dove si trova il compressore e se è raffreddato ad aria o ad acqua di mare con una serpentina esterna a scafo.
Spesso i compressori anche raffreddati ad aria sono ubicati in gavoni chiusi ove non avviene un sufficiente scambio di calore o, ancora peggio, nel locale motori con alte temperature che non consentono un raffreddamento adeguato.

In tali casi una buona soluzione è spostare il compressore in un posto isolato da forti fonti di calore e dotato di fori di ventilazione sia in basso sia in alto per favorire la circolazione dell’aria direttamente verso l’esterno, magari – come già detto – anche installando una piccola ventola di estrazione (tipo da quadro elettrico o pc a 12 o 24 V) collegata elettricamente allo stesso compressore. Inoltre dobbiamo accertarci che, sia la ventola di raffreddamento (che deve sempre girare) sia le alette dello scambiatore siano pulite e non danneggiate.
Qualora il compressore sia raffreddato ad acqua di mare con una serpentina esterna a scafo, dobbiamo accertarci che questa sia pulita, non corrosa e sempre immersa anche in navigazione.
Ci sono alcuni compressori che consentono la variazione del numero di giri e quindi l’aumento della potenza (basta controllare il manuale di installazione o le caratteristiche sul web) in modo semplice, agendo sulla centralina. Un successivo controllo consiste ne verificare che le tubazioni del gas non presentino piegature e che le stesse e i relativi raccordi siano ben isolati. Qualora non lo fossero, dobbiamo rivestirli con nastro a isolamento termico autoadesivo o con del tubo isolante di protezione. Ovviamente, in caso di malfunzionamenti, si devono verificare eventuali perdite e richiedere una ricarica del gas (da verificare il tipo di gas se ancora disponibile).

c) Evaporatore
(la piastra che si raffredda all’interno del frigorifero e “produce” il freddo)
Questo componente, che nei frigoriferi industriali è solitamente incorporato nel rivestimento interno o ne costituisce il reparto congelatore, nei frigoriferi artigianali è una piastra separata posta generalmente o sul fondo posteriore o nella parte alta o ne costituisce il reparto freezer.
L’evaporatore deve essere tenuto pulito, anche dal ghiaccio (è il posto dove si forma la maggiore condensa) e non deve presentare corrosioni che possano innescare perdite di gas. Spesso tale componente non è dimensionato correttamente in relazione alla cella frigo e al compressore e il corretto accoppiamento deve essere verificato da un tecnico.

d) Termostato
(regola la temperatura accendendo e spegnendo il compressore)
Tale regolatore imposta la temperatura che desideriamo ottenere all’interno del frigo basandosi su un piccolo sondino che spesso si stacca dal punto in cui è fissato dando valori inesatti e quindi producendo un malfunzionamento del frigorifero.
Questo componente, che di solito altro non è che un interruttore on/off comandato dalla temperatura, può essere facilmente regolato e anche provato semplicemente facendo un contatto tra i due cavi che poi vanno al circuito del compressore (ovviamente tale prova va svolta sempre con la massima attenzione e solo su frigoriferi a 12/24 Volt per evitare pericoli).