Tecnica: A tutto foiling!
Il 29 marzo scorso, a Milano, sono stati consegnati i Foiling Awards, riconoscimenti alle eccellenze della nautica “volante” sotto tutti i punti di vista, dalle barche ai materiali e componenti, dagli equipaggi alle iniziative di ogni genere. Ma anche un’occasione per conoscere meglio questo pazzo mondo del foiling.
Tutto cominciò quando, agli inizi del secolo scorso, l’ingegnere milanese Enrico Forlanini, fratello minore del più famoso Carlo Forlanini, illustre medico pneumologo due volte candidato al premio Nobel, iniziò a far volare sul Lago Maggiore i suoi idroplani, antesignani di quelli che poi sarebbero diventati i moderni aliscafi.
Fino all’inizio del nuovo millennio, l’applicazione di ali immerse – oggi comunemente indicate con il termine foil – alle carene delle imbarcazioni, al fine di farle “volare”, è rimasta relegata ad applicazioni particolari come i piccoli traghetti veloci di collegamento tra le isole che ben conosciamo. E poco più.
Questo per vari motivi, a partire dalle tante complicazioni dovute alle ali sporgenti sotto la carena, elementi fortemente esposti alla possibilità di urti e danneggiamenti capaci di compromettere l’operatività del mezzo e che costituiscono un ingombro che limita fortemente la possibilità di operare in acque basse, così come la possibilità di entrare in porto o attraccare in banchina. Non solo. Un aliscafo tradizionale comporta costi di costruzione e gestione molto elevati mentre la gestione della dinamica del volo è complessa e delicata.
Questa la situazione fino a una decina di anni fa. Poi, nel 2013, sono arrivati i catamarani volanti della Coppa America e tutto è cambiato, dimostrando che proprio i foil sono oggi uno strumento tecnologicamente maturo per essere applicato in larga scala su imbarcazioni e navi di tutti i tipi.
Ancor prima di questa rivoluzione si erano visti dei velisti estremi (qualcuno li chiamerebbe in modo più esplicito velisti un po’ matti) che volavano sui Moth, piccole barche a vela di poco più di tre metri. Anche in Italia. Tra i primi, Luca Rizzotti che, da presidente dell’Associazione Italiana Classe Moth, nel 2012 organizzò il mondiale a Campione del Garda.
Proprio guardando i catamarani volanti della America’s Cup del 2013, Luca pensò: “Se un barchino di 3 metri come il mio Moth può volare sui foil come gli AC72, che sono barche di 26 metri di lunghezza fuori tutto, allora è possibile far volare sui foil anche tutto il mondo che c’è in mezzo!” Così, con lo scopo di far incontrare i velisti volanti sui Moth e sulle altre barche del genere che venivano “inventate” in quegli anni, Luca Rizzotti e l’amico Domenico Boffi organizzano un evento in cui velisti foiling potessero confrontarsi e fare regate.
Era il 2014 e nasceva la prima Foiling Week. A riguardo Luca racconta: “Alla prima foiling week avevamo poche barche appartenenti a una specifica classe come il Moth. Per la precisione avevamo tre sole classi. Ma avevamo un sacco di prototipi, anche molto strani. L’evento che avevamo in testa, però, non era solo regate. Infatti, volevamo creare un punto di contatto e confronto tra gli appassionati del settore e, allo stesso tempo, far conoscere il foiling.

Pensammo così di inserire altre iniziative altrettanto caratterizzanti come un forum tecnico per stimolare il confronto tra gli addetti ai lavori, un momento di divulgazione in cui spiegare al pubblico cosa erano questi strani mezzi che volavano, un exhibit delle barche con la possibilità di far provare al pubblico il foiling. Ecco che la Foiling Week diventò un evento in cui per la prima volta i protagonisti di questo settore nascente ebbero la possibilità di conoscersi e confrontarsi”
Negli anni la Foiling Week è cresciuta in termini di numeri e di contenuti, diventando oggi, alla vigilia della decima edizione che si festeggerà dal 26 giugno al 5 luglio prossimi, il primo e unico evento globale dedicato alle barche foiling, ai loro marinai, progettisti e produttori. Non solo. In questi dieci anni dalla prima edizione, la tecnologia dei foil ha continuato a evolversi in modo impressionante e, con essa, la diffusione del foiling, oggi non più relegato alle sole barche da competizione come quelle della Coppa America.
Oggi navigano molte barche a vela e a motore con i foil, piccole e grandi, compresi diversi toy, tutti mezzi da governare anche se non si è velisti professionisti o ingegneri aerospaziali! A fronte di questa evoluzione continua, gli organizzatori della foiling week hanno pensato di ideare, anno dopo anno, una serie di eventi e iniziative interconnesse tra loro in quello che è stato definito l”ecosistema foiling”, fruibile attraverso il sito web WeAreFoiling. Ultima nata nell’ambito di questo ecosistema è la Foiling Organization, un’associazione internazionale che coordina e promuove l’attività a livello mondiale rappresentando un network di confronto e sviluppo per la industry e per i professionisti del settore.

Tra gli eventi e le iniziative dell’ecosistema foiling, nel 2016 Luca Rizzotti – presidente di We Are Foiling – e Domenico Boffi hanno ideato i Foiling Awards, riconoscimenti alle eccellenze della nautica “volante” sotto tutti i punti di vista, dalle barche ai materiali e ai componenti, dagli equipaggi alle iniziative di ogni genere.
Una manifestazione annuale che, anno dopo anno, è cresciuta sia come contenuti sia come partecipazioni e che quest’anno ha avuto il suo culmine il 29 marzo nella splendida cornice del Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano, dove si è svolta la cerimonia di premiazione della sesta edizione, di fronte a una platea di oltre 250 ospiti, composta da membri della Foiling Industry, giornalisti e partner del progetto, tra cui personaggi di rilevanza mondiale come lo skipper di Luna Rossa Max Sirena e l’olimpionico Ruggero Tita.
Ben 14 gli Awards consegnati a velisti e cantieri noti, a nuove barche e nuove soluzioni tecnologiche, a percorsi di promozione del foiling o di proposte per ridurre l’impatto ambientale, sempre con il foiling (nel box la lista completa). Tra questi, quelli riferiti a imbarcazioni, materiali e componenti rappresentano un po’ lo stato dell’arte di questa particolare tecnologia. Così, siamo andati a curiosare.

Luna Rossa LEQ12
ONE-OFF BOAT AWARD – Per progetti foiling già in navigazione non destinati alla produzione commerciale.
Tra i riconoscimenti dedicati al foiling non poteva mancare una barca dell’America’s Cup, la manifestazione attraverso la quale i foil sono stati riscoperti 10 anni fa. La barca che la giuria popolare ha scelto come meritevole del riconoscimento è stata Luna Rossa LEQ12, il prototipo in scala 1:2 del futuro AC75 2.0 che gareggerà nelle acque di Barcellona nell’autunno del prossimo anno.
Una piccola barca in cui le tante novità sono mimetizzate dall’originale livrea a triangoli rossi, bianchi e neri, un camuffamento quasi arlecchinesco che sembra fatto apposta per confondere gli occhi di chi vuol studiare le linee d’acqua scelte dal team italiano.

Nonostante i triangoli ingannatori, nel piccolo LEQ12 un occhio attento riesce a scorgere qualcosa di quella Te Rehutai kiwi che ha difeso la 36th America’s Cup dopo dura battaglia contro la stessa Luna Rossa. Quindi la lunga e profonda chiglia centrale che garantisce quel minimo di galleggiamento necessario nelle fasi di pre-decollo minimizzando la resistenza d’onda e lo scafo piatto che genera un “effetto suolo” capace di aiutare a mantenere il volo.
Un’imbarcazione altamente complessa e originale sotto ogni punto di vista, con la quale si stanno raccogliendo i dati che serviranno a costruire la barca che effettivamente parteciperà alla Coppa America. Una barca che, come commentato da Max Sirena al momento del varo a ottobre scorso, “ha richiesto 30.000 ore di lavoro e che abbiamo costruito interamente qui alla base di Cagliari, con il meglio del Made in Italy e della nostra tecnologia. L’abbiamo volutamente posizionata molto in alto come prestazioni. Sarà una barca con cui dovremo navigare molto nei prossimi mesi e ci aspettiamo anche diverse scuffie”.
Scuffie che si stanno puntualmente verificando, dimostrando quanto questo prototipo sia spinto in termini prestazionali. Perché LEQ12, pur essendo una barca laboratorio di dimensioni ridotte, 12 metri appunto, è una barca comunque capace di sfiorare i 50 nodi pilotata da eccezionali timonieri che si alternano al comando: specialisti del calibro di James Spithill, Francesco Bruni, Marco Gradoni e Ruggero Tita, quest’ultimo da ottobre nel team di Luna Rossa dopo le vittorie ottenute sul Nacra 17 in compagnia di Caterina Banti, per le quali ha ricevuto il Sailing Team Award.
Il riconoscimento assegnato al prototipo LEQ12 si somma ad altri due premi vinti da Luna Rossa Prada Pirelli in precedenti edizioni dei Foiling Awards: quello del 2020 nella categoria “One Off Boat” (Luna Rossa Barca 1) e quello del 2019 nella categoria “Foiling Project” (America’s Cup AC75).
A ritirare il premio, dalle mani di Marcello Persico, managing director di Persico Marine, il comandante in capo del team Luna Rossa Prada Pirelli, il team director e skipper Max Sirena, insieme al design coordinator Horacio Carabelli, all’operations manager Gilberto “Gillo” Nobili e a Matteo Ledri del design team.
Bluegame American Magic Chase Boat
PROJECT AWARD – Per i progetti foiling ancora in fase di sviluppo e non ancora varati.
Il regolamento della Coppa America, oltre a stabilire con assoluta precisione le caratteristiche delle imbarcazioni in gara, gli AC75, stabilisce anche con altrettanta precisione come dovranno essere anche le “chase boat”, quelle barche che fungono da supporto agli scafi da gara e che sono fondamentali durante l’allenamento.
Durante l’ultima edizione dell’America’s Cup, infatti, per poter seguire i velocissimi AC75, capaci di volare sull’acqua a 50 nodi grazie ai foil, le “chase boat” erano state superpotenziate con una serie di enormi motori, estremamente inquinanti e rumorosi. Per la prossima edizione, invece, le nuove “chase boat” saranno dei velocissimi catamarani dotati anch’essi di foil e alimentati a idrogeno. Insomma, barche velocissime ma ad emissioni zero. L’obiettivo è chiaramente quello di ridurre l’impatto ambientale della manifestazione, stimolando e guidando l’innovazione tecnologica per una mobilità sostenibile.
Come ogni sfidante, anche il team di American Magic sta dunque provvedendo a costruire una sua chase boat. Parliamo del più blasonato ed esclusivo yacht club al mondo, quello che ha fatto la storia della Coppa America vincendo la prima edizione nel 1851 e detenendo il primato per 132 anni, che per la sua barca appoggio ha scelto Bluegame, marchio appartenente al gruppo Sanlorenzo, incaricato di sviluppare proprio una “chase boat” ad idrogeno secondo i rigidi requisiti del protocollo della manifestazione. Una sfida estremamente complessa sotto l’aspetto progettuale e tecnico, considerando anche che stiamo parlando di un’imbarcazione di soli 10 metri che deve raggiungere la velocità di 50 nodi con una autonomia di 180 miglia, utilizzando esclusivamente la propulsione a idrogeno abbinata ai foil, come prevede il regolamento.
E ricordiamo che l’idrogeno nella nautica e nella mobilità navale in genere è ancora un sistema propulsivo per il quale esistono solo applicazioni prototipali. Non a caso, per garantire il successo del progetto, Bluegame ha puntato su una squadra di eccezionale competenza, i cui membri sono stati tutti coinvolti nella progettazione nelle ultime edizioni di Coppa America, conseguendo così il massimo know-how possibile nelle aree delle strutture e del composito, nel design dei foil e nella gestione del software che controlla l’assetto di queste sofisticatissime imbarcazioni volanti.

Ineos Britannia Pitot Foiling Tubes
INNOVATION TECHNOLOGY AWARD – Per la miglior soluzione riguardante il controllo di volo, il progetto o la realizzazione di componenti (scafo escluso), anche per imbarcazioni foiling non a propulsione eolica.
Rimaniamo in tema di Coppa America anche per questo riconoscimento. D’altronde è proprio in manifestazioni in cui la competizione è spinta ai massimi livelli che ci si avventura su terreni inesplorati alla ricerca di nuove innovazioni che possano portare quel plus che fa la differenza. Come dimostrano le innovazioni che si sono succedute negli oltre 170 anni di storia dell’America’s Cup, dalle alette di Australia II che nel 1983 permisero agli australiani di strappare il trofeo agli Americani dopo 132 anni, all’albero alare di Stars & Stripes con cui il San Diego Yacht Club difese la Coppa nel 1988, fino all’avvento dei foil a partire dai catamarani volanti dell’edizione 2013.

Per fare innovazione, però, è necessario prima conoscere con la massima precisione le condizioni di funzionamento della barca nel suo complesso, oppure del singolo elemento che si vuole migliorare ed ottimizzare. Ed è questa la motivazione che sta alla base del riconoscimento a Ineos e al suo tubo di Pitot installato davanti al foil dell’LEQ12, il prototipo del futuro AC75 sul quale si stanno raccogliendo i dati che serviranno a costruire la barca che effettivamente parteciperà alla Coppa America. Il tubo di Pitot, infatti, è uno strumento che si utilizza per misurare la velocità di un fluido.
Ad esempio, sugli aerei. Nel caso dell’LEQ12 di Ineos, il tubo di Pitot serve per avere la velocità locale effettiva sul foil nelle varie condizioni di navigazione, fornendo informazioni preziose per il miglioramento e l’ottimizzazione del foil stesso. Ed è la prima volta che si esegue questo tipo di misurazione su una barca di Coppa America.
Artemis EF-24 Passenger
COMMERCIAL PROJECT – Per il miglior progetto foiling destinato a utilizzi commerciali.
Grazie ai foil che fanno volare una barca, oggi è possibile avere delle imbarcazioni veloci a emissioni zero. Perché in acqua rimangono solo le ali immerse, i foil, mentre tutto lo scafo “vola” in aria con il risultato che la resistenza complessiva all’avanzamento si riduce anche fino al 70-80{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8}. Questo può rendere velocissime le attuali barche di Coppa America ma, anche, permettere di avere barche commerciali veloci con consumi bassissimi che rendono possibile e sostenibile, già oggi, la propulsione full electric.

Imbarcazioni come Artemis EF-24, un traghetto volante elettrico al 100{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8}, riconosciuto meritevole dell’Award per il miglior progetto foiling commerciale. Opera della società irlandese Artemis Technologies, EF-24 è un progetto per un traghetto veloce di 24 metri che può trasportare fino 150 passeggeri alla velocità di crociera di 25 nodi, alla quale corrisponde un’autonomia di 115 miglia nautiche. La massima velocità sarà di 38 nodi.
Rispetto ai traghetti convenzionali dotati di motori termici, con Artemis EF-24 si stima un risparmio di carburante pari a 2,6 milioni di sterline e l’eliminato rilascio di 8.000 tonnellate di CO2. Questo in uno scenario che prevede 200 miglia nautiche al giorno per 350 giorni all’anno a una velocità di crociera media di 25 nodi. Il progetto è attualmente in avanzata fase di sviluppo e il primo traghetto, che si chiamerà Zero, sarà varato nel 2024 per servire una rotta tra Belfast e la vicina città di Bangor, nell’Irlanda del Nord.
Questo riconoscimento evidenzia come imbarcazioni foiling come Artemis EF-24 possano fornire una soluzione al trasporto ecologico e sostenibile in città come San Francisco, New York, Venezia, Istanbul, Dubai, Singapore e in qualsiasi altro luogo del mondo dove si cerchino alternative di trasporto che bilancino l’esigenza di continuare a far muovere le persone con la necessità di ridurre le emissioni di carbonio ed il rumore. Una soluzione rivoluzionaria che favorisce il trasporto multimodale nelle aree urbane, consentendo alle città di tutto il mondo di utilizzare e beneficiare del potenziale inutilizzato delle loro vie d’acqua.

Proteus 360
MOTOR BOAT AWARD – Per la migliore imbarcazione foiling a motore.
Grande efficienza grazie ai foil. Ma anche semplicità, maneggevolezza, dimensioni contenute, nonostante i foil. Tutto questo è Proteus 360, una barchetta di soli 3.6 metri sulla quale i foil permettono di volare già a una decina di nodi con un piccolo fuoribordo elettrico da 6 kW in grado di farle raggiungere i 22 nodi… sempre volando.
Presentato al salone di Düsseldorf del gennaio scorso, a detta dei suoi progettisti e costruttori ciprioti, Proteus è solo il prototipo di una serie di barchette volanti a motore estremamente semplici, maneggevoli ed economiche. A questo riguardo, un aspetto estremamente importante riguarda la mobilità dei foil sulla quale la barca si solleva, i due foil anteriori e quello posteriore, che sono totalmente retrattili in modo da permettere di arrivare in spiaggia. Per ora la movimentazione è manuale, ma in Proteus stanno lavorando su un sistema di sollevamento meccanico a controllo elettronico.

Il modello che per primo sarà commercializzato sarà un po’ più piccolo del prototipo presentato, con una lunghezza di 2,8-3,0 m ed un peso di circa 140 kg, mentre le altre caratteristiche rimarranno immutate. Sarà prodotto in due versioni, una per gli sport acquatici e un’altra come tender per gli yacht più grandi.
È in fase finale di progettazione anche un modello più grande, di circa 4.5 m, che potrà arrivare a circa 25 nodi con un motore da 10 kW.
Nota finale: due Proteus saranno presenti alla prossima Foiling Week, a Malcesine dal 26 giugno al 6 luglio 2023, per permettere al pubblico presente l’opportunità di provare la sensazione del volo.

AC40
PRODUCTION BOAT – Per la migliore imbarcazione foiling di serie già in navigazione.
Gli AC40 sono una classe di barche di 12 metri, versione ridotta degli AC75, i monoscafi con foil utilizzati per l’America’s Cup. Servono per gli allenamenti e i test di ogni singolo team sfidante prima di passare sui più grandi AC75, lunghi ben 23 metri, quando saranno pronti. Ma sono anche le barche che saranno utilizzate per le Women’s e le Youth America’s Cup, le due nuove competizioni riservate alle donne e ai giovani, inserite tra i “giochi” a corollario della 37a edizione della Coppa America, in programma a Barcellona nel 2024.

Gli AC40 già in produzione presso il cantiere australiano McConaghy, a cui è andato il riconoscimento per la migliore imbarcazione foiling di serie già in navigazione, sono quelli progettati da Emirates Team New Zealand che, pur basandosi sulle forme della barca vincitrice dell’ultima America’s Cup e dell’AC36, Te Rehutai proprio di ETNZ, già incorporano gli ultimi sviluppi e tendenze di questa classe di imbarcazioni. Realizzati o in costruzione. Oltre agli AC40 già realizzati, al momento ci sono otto AC40 in costruzione presso McConaghy. Si tratta, quindi, a tutti gli effetti di barche di serie, disponibili per essere acquistate anche da privati. Anche se viene spontaneo chiedersi a chi possa venire in mente di acquistare una barca del genere, sofisticata e complicata, difficile da gestire sia a terra sia in acqua, capace di sfiorare i 40 nodi. Insomma, acquistare un AC40 sarebbe un po’ come acquistare un’auto da corsa, se non di Formula 1, magari di Formula 3. Ma, mai dire mai, perché nella nautica tutto può avvenire!

Manta5 SL3
WATER-TOY – Per il miglior foiling “gadget”.
“Se sai pedalare su una bici e sai nuotare, sai anche pedalare su un Hydrofoiler!” È questo il motto di Manta5, società neozelandese che produce una specie di cyclette che vola sull’acqua! Un Hydrofoiler, appunto, sul quale si pedala stando seduti sul sellino con le mani poggiate sul manubrio come su una normale bicicletta, o cyclette.
Ma sott’acqua, al posto delle ruote, c’è una serie di foil – una coppia più piccola anteriore e uno più grosso posteriore – che fa volare il mezzo. Proprio al centro dell’alettone posteriore è poi montata un’elica propulsiva che permette di arrivare fino ad una velocità di 20 km/h in pedalata assistita, regolabile grazie a un motore da 2.5 kW. Il tutto con un’autonomia complessiva di circa un’ora. Poi, basta rimuovere la batteria e ricaricarla collegandola una comune presa elettrica.

Proprio l’ultimo modello prodotto dalla società Neozelandese, Manta5 SL3, è stato premiato alla sesta edizione del Foiling Awards nella sezione dedicata a toy e gadget, riconoscimento conferito per la prima volta proprio quest’anno per valorizzare un settore importante per l’industria del diporto, dove questi oggetti sono molto richiesti per arricchire le dotazioni degli yacht più grandi oppure per essere un plus per gli stabilimenti balneari che possono noleggiarlo ai propri frequentatori.
Il Manta5 SL3 è l’ultimo modello al quale sono state apportate alcune migliorie rispetto al precedente modello XE-1 lanciato qualche anno fa, migliorie che hanno riguardato sia l’efficienza idrodinamica del mezzo sia la costruzione. Il nuovo Manta SL3, infatti, ha ora un’elica intubata più efficiente e il doppio foil anteriore è diventato mobile in modo da adattare la sua angolazione alle varie fasi di navigazione e facilitare il decollo.
Questo dal punto di vista idrodinamico. Invece, dal punto di vista costruttivo, sul nuovo SL3 è stato diminuito il peso grazie all’uso più esteso del carbonio ed è stata aumentata la sua modularità che, unitamente a un facile smontaggio, rende più agevole il trasporto del mezzo in una normale station wagon, nonché il rimessaggio a terra.
INTERVISTA A LUCA RIZZOTTI
Dalla foiling week all’ecosistema foiling: due chiacchiere con il presidente e fondatore di We Are Foiling.

Il foiling rappresenta una nuova era nella nautica sia dal punto di vista tecnologico sia sotto il punto di vista delle possibilità che offre verso una sempre maggiore sostenibilità ambientale dei mezzi nautici e navali. Così, partendo dall’esperienza della foiling week, che dal 2014 ogni anno raduna a Malcesine il meglio del foiling mondiale, Luca Rizzotti ha ideato negli anni una serie di eventi e iniziative legate al foiling, oggi interconnesse tra loro in quello che è stato definito “l’ecosistema foiling” fruibile attraverso il sito web WeAreFoiling.
Partiamo dall’ultima creatura di questo ecosistema foiling: la Foiling Organization.
La Foiling Organization vuole essere un’organizzazione in grado di parlare del folilig con gli interlocutori istituzionali al fine di promuoverlo e tutelarne gli interessi in tutti i campi possibili. È un’idea maturata un paio di anni fa, poi rimasta ferma a causa della pandemia. Finalmente, siamo riusciti a concretizzarla quest’anno. Fino ad oggi una cosa del genere non esisteva.
Non si tratta di qualcosa di analogo all’attuale Confindustria Nautica, l’ex Ucina?
Confindustria Nautica è una semplice associazione nazionale di produttori di barche, componenti, accessori, eccetera. La Foiling Organization, invece, ingloba al suo interno tutto il mondo che ha a che fare con il foiling, a livello sia nazionale sia internazionale. Quindi non solo i cantieri e le industrie, ma anche i progettisti e i consulenti che, con le loro varie specializzazioni, hanno a che fare con il foiling. Parliamo, quindi, di idrodinamici, elettronici, strutturisti eccetera, ma anche di tutte le università che hanno facoltà di ingegneria o architettura navale o, comunque, facoltà che hanno a che fare con il tema del foiling. Poi federazioni sportive, circoli nautici, team sportivi professionistici, organizzatori di eventi, e molto altro ancora. Perché il mondo del foiling è molto ampio e variegato e, per sua natura, tende ad essere molto connesso. La Foiling Organization ha proprio lo scopo di diventare punto di riferimento di tutto il mondo foiling e connetterlo. Tutto ciò andando oltre i confini nazionali, che non avrebbero senso.
Può chiarirci con un esempio?
Artemis Racing e Land Rover BAR (i due team svedese e britannico tra gli sfidanti di alcune delle ultime America’s Cup con i foil- ndr) proprio partendo da una competizione come la Coppa America sono oggi degli spin-off che fanno innovazione nel campo del foiling. Non a caso proprio Artemis Technologies, che oggi sta sviluppando il traghetto foiling ad emissioni zero, è stato tra i premiati dei nostri foiling awards del 29 marzo scorso. Questo dimostra che, alla fine, la tecnologia foiling spesso viene sviluppata per applicazioni sportive per poi essere declinata in applicazioni diportistiche o commerciali.
Quindi una organizzazione internazionale che rappresenta una nicchia di mercato, tutto sommato poco interessante dal punto di vista commerciale.
Non proprio. Se oggi il fatturato della nautica mondiale vale qualcosa come 60 miliardi di euro, di questi 60, il foiling ne vale circa 1. Può sembrare poco rispetto al totale ma, invece, rappresenta un’enormità se si pensa che 10 anni fa, dal punto di vista commerciale, il foiling semplicemente non esisteva. Inoltre, ogni 2-3 anni il fatturato legato al foiling raddoppia. Questo vuol dire che si tratta di un settore industriale in fortissimo sviluppo, un settore che aveva una grande necessità di essere organizzato e rappresentato. E, soprattutto, connesso!
Quali sono stati i vostri primi atti concreti?
Proprio ai Foiling Awards abbiamo annunciato per il prossimo anno una collaborazione con il MetsTrade di Amsterdam (la più grande esposizione al mondo dedicata all’accessoristica e componentistica nautica – ndr) dove, per la prima volta, ci sarà un intero padiglione dedicato al foiling, il Foiling Pavillon. Si tratta di un grande riconoscimento per un settore tecnologico e un’industria nascente che ha bisogno di un suo spazio specifico al pari di altri settori già consolidati come, ad esempio, quello dei superyacht o quello dei materiali. In questo spazio tematico sarà possibile raggruppare tutti coloro che, indipendentemente dalla nazione di provenienza, si occupano di foiling, dai costruttori di barche alla componentistica, l’elettronica, i materiali, in modo da favorire le connessioni e l’interscambio di informazioni e tecnologia, necessità vitale di un settore in così forte crescita.
Quali sono, più in generale, gli obiettivi primari della Foiling Organization?
Il foiling è un settore ancora in via di sviluppo e di definizione sotto tutti i punti di vista. Pertanto ogni singolo settore del foiling ha delle criticità specifiche che hanno bisogno di essere affrontate, studiate e risolte. Pensiamo, ad esempio, a tutti gli aspetti normativi che riguardano l’uso dei foil su imbarcazioni e navi commerciali piuttosto che per il trasporto passeggeri, unità navali che hanno normative e regole profondamente diverse dal diporto. Oppure agli sviluppi tecnologici che si susseguono a velocità frenetica e le ricadute che si hanno sia sulle barche ma anche su tutte le tecnologie connesse al foiling, come le nuove propulsioni elettriche o ad idrogeno, i nuovi materiali, l’elettronica di gestione e controllo eccetera. Tutte queste novità e innovazioni vanno evidentemente sottoposte come industry del foiling ai vari enti certificatori, come il RINA o il Bureau Veritas, e studiate con loro, in modo da permettere l’applicazione di queste nuove tecnologie.
La Foiling Organization si pone, quindi, come interlocutore unico nei confronti degli enti certificatori?
La Foiling Organization si vuole porre come interlocutore unico non solo a livello di normative per la costruzione ma, più in generale, anche a livello globale verso organismi sovranazionali come l’IMO (International Maritime Organization dell’ONU che si occupa della sicurezza della navigazione – ndr) o l’Unione Europea per sensibilizzare il finanziamento di specifiche attività di ricerca e sviluppo orientate al foiling. Ad esempio, tra le varie attività della Foiling Organization, stiamo preparando, proprio per l’IMO, un libro bianco con il quale documentare le possibilità del commercial foiling mostrando circa una ventina di progetti in vari stadi di realizzazione e costruzione che riguardano imbarcazioni che vanno dai 15-20 metri fino a navi da 70-80 metri. Si tratta di mezzi estremamente efficienti in termini di costi energetici e quindi competitivi in termini di sostenibilità ambientale rispetto all’aereo per un trasporto veloce nel raggio di 500-1000 miglia nautiche. Ciò significa che, rispetto all’aereo, le navi foiling sono competitive nella navigazione costiera, ad esempio tra Genova e Palermo o tra Livorno e Barcellona, e, più in generale, in tutto il Mediterraneo. Sia per il trasporto passeggeri sia per quello di merci deperibili o urgenti.
Le navi foiling, quindi, potrebbero rappresentare un po’ quello che oggi sono i treni ad alta velocità che hanno rivoluzionato il trasporto a medio raggio, un tempo appannaggio esclusivo dell’aereo. Per quanto riguarda la parte sportiva, invece, che cosa fa la Foiling Organization?
Stiamo aiutando i circoli sia a progettare dei percorsi condivisi di sviluppo e promozione del foiling sia a fornire a tutti una scala di formazione condivisa con livelli comuni. Un po’ come i brevetti sub che hanno una scala comune riconosciuta a livello internazionale, in modo che tutte le federazioni e circoli velici abbiano dei riferimenti condivisi. Insomma, uno dei nostri obiettivi è anche quello di armonizzare il mondo foiling, come una classica associazione di categoria.
La Foiling Organization, però, va oltre una semplice associazione di categoria, affrontando il tema foliling a 360 gradi, dai percorsi di formazione del velista foil fino ai rapporti con l’Unione Europea e il confronto con gli enti certificatori.
Esatto. Diversamente da un’associazione di categoria come Confindustria Nautica, che è territoriale e rappresenta diversi settori merceologici e tecnologici, dal produttore di barche a quello dei motori o dei salvagenti, noi della Foiling Organization ci occupiamo solo di foiling ma senza confini territoriali. Abbiamo evidentemente problematiche diverse.
Chiaramente cercheremo di collaborare con le varie confindustrie nautiche del mondo, compresa quella italiana, ma anche con gli enti certificatori o gli organismi sovranazionali. Un po’ come la SuperYacht Industry, una associazione sovranazionale rispetto al territorio nazionale. Ma non solo. Infatti, la Foiling Organization è il pezzo centrale di quello che abbiamo chiamato ecosistema foiling costituito da tutta una serie di eventi e iniziative che, già singolarmente hanno un loro senso e valore, ma che poi messi in un sistema più ampio, coerente e articolato, accrescono il loro valore perché riescono a creare sinergie e sviluppare ulteriori connessioni. Ad esempio, se alla Foiling Week prevedo anche un exibit in cui è possibile provare le barche, oppure organizzo il film festival del foiling, creo opportunità di connessione con i vari membri della Foiling Organization. Tutto questo è l’ecosistema foiling e tutto questo è la Foiling Organization.
L’ecosistema del foiling
We Are Foiling, noi siamo foiling! L’insieme di tutte le iniziative e gli eventi legati al foiling sono tra di loro strettamente connessi e costituiscono un “ecosistema” che permette al foiling stesso di essere migliorato e valorizzato. Eccoli.

Foiling Week – Il primo e unico evento globale dedicato alle barche foiling, ai loro equipaggi, progettisti e produttori. È un momento di confronto sportivo ma, soprattutto, è un momento di confronto tra gli addetti ai lavori e gli appassionati del foiling, nonché di conoscenza e valorizzazione verso il pubblico. La prossima edizione, la decima, si terrà a Malcesine (Lago di Garda) dal 26 giugno al 5 luglio 2023.
Foiling Awards – Assegnati ogni anno dal 2016 ai migliori progetti, atleti ed eventi eletti dalla comunità internazionale del foiling.
Foiling SuMoth – Una sfida tra le università di ingegneria e architettura navale di tutto il mondo per progettare, sviluppare e costruire la barca più performante e più sostenibile.
Foiling Film Festival – Riconoscimento alle migliori produzioni cinematografiche legate al foiling. Nel 2022 sono stati selezionati 50 film da 10 Nazioni inserite in 7 categorie di premiazione.
Foiling Youth World Series – Una competizione multiclasse riservata a squadre giovanili under 24 anni dei principali circoli velici di tutto il mondo che prevede World Contest Series con gare su campi di regata di tutto il mondo. Obiettivo, la formazione dei futuri velisti foiling.
The Foiling Organization – Un’organizzazione con lo scopo di diventare punto di riferimento di tutto il mondo foiling e connetterlo. Non solo cantieri produttori ma anche progettisti, architetti e ingegneri, università e centri di ricerca, club velici, organizzatori di eventi, classi veliche, team sportivi e velisti etc. In questo modo poter essere in grado di parlare del foiling con interlocutori istituzionali al fine di promuoverlo e tutelarne gli interessi in tutti i campi possibili.
SAS Foiling Class – Una barca full foiling a controllo elettronico sicura, accessibile e sostenibile, concepita e costruita per velisti con e senza disabilità, concepita per riportare la vela ai Giochi Paralimpici (#backthebid).
I Foiling Awards
I Foiling Awards sono i riconoscimenti alle migliori performance e progetti di foiling assegnati sulla base delle preferenze espresse dalla comunità mondiale del foiling che partecipa per mezzo social sia alle candidature sia alle votazioni.
Per il 2022 la comunità mondiale del foiling ha assegnato i riconoscimenti che seguono.
FEMALE SAILOR – Per la migliore foiling performance femminile del 2022.
Winner: Helena Scutt – Moth Worlds
MALE SAILOR – Per la migliore foiling performance maschile del 2022.
Winner: Thomas Ruyant – Route du Ruhm

SAILING TEAM – Per la migliore foiling performance di squadra del 2022.
Winner: Ruggero Tita & Caterina Banti – Nacra 17 World Championship
INNOVATION TECHNOLOGY – Per la miglior soluzione riguardante il controllo di volo, il progetto o la realizzazione di componenti (scafo escluso), anche per imbarcazioni foiling non a propulsione eolica.
Winner: Ineos Britannia Pitot Foiling Tubes
SUSTAINABILITY – Per idee, invenzioni, progetti e iniziative foiling che avranno impatto benefico sull’ambiente.
Winner: SuMoth Challenge boats
PROJECT – Per i progetti foiling ancora in fase di sviluppo e non ancora varati.
Winner: Bluegame American Magic Chase Boat
FOILING EVENT – Per il miglior evento di foiling del 2022.
Winner: SailGP
FOILING PATHWAY – Per la Federazione Nazionale o Circolo Velico che avrà messo in pratica il miglior progetto di promozione del foiling sul territorio
Winner: We CAN Foil
MOTOR BOAT – Per la migliore imbarcazione foiling a motore.
Winner: Proteus 360
COMMERCIAL PROJECT – Per il miglior progetto foiling destinato a utilizzi commerciali.
Winner: Artemis EF-24 Passenger
ONE-OFF BOAT – Per progetti foiling già in navigazione non destinati alla produzione commerciale.
Winner: Luna Rossa LEQ12
PRODUCTION BOAT – Per la migliore imbarcazione foiling di serie già in navigazione.
Winner: AC40
WATER-TOY – Per il miglior foiling “gadget”.
Winner: Manta5 SL3
FORLANINI AWARD – Winner: SailGP

A questi 13 riconoscimenti si è aggiunto da quest’anno il Forlanini Award, dedicato al pioniere italiano del foiling Enrico Forlanini. Il “Forlanini” è un “Overall Perpetual Award” attribuito da una giuria composta da premiati delle precedenti edizioni a uno dei Category Winner dell’edizione in corso per il contributo più significativo all’industria mondiale del foiling in termini di innovazione, prodotti, design e idee.
Il primo Forlanini Award è stato assegnato all’evento SailGP (Foiling Event Category Winner di questa edizione) perché, come affermato da Fabio Bignolini, CEO di NLcomp e Sustainability Awards 5ª edizione, “i ragazzi di SailGP sono riusciti ad estendere in modo consistente l’audience del foiling offrendo uno spettacolo che ha generato esposizione mediatica di alto livello e mettendo al tempo stesso in evidenza il grande impegno profuso nei confronti della sostenibilità ambientale.”
