L’aquisto della barca a motore nuova
Per la coincidenza dei grandi saloni internazionali, è soprattutto questo il periodo in cui molti armatori scelgono la loro nuova barca. Se c’è davvero poco da dire a proposito dei gusti personali, ci sono invece moltissimi aspetti tecnici e amministrativi sui quali ragionare per evitare ritardi, delusioni e, soprattutto, contenziosi con il cantiere.
Innanzi tutto, un’imbarcazione dobbiamo necessariamente provarla il più possibile, con un po’ di mare e con almeno tre quarti di carico. Ciò è utile per verificare una serie di parametri e caratteristiche da inserire poi anche nelle specifiche prestazionali e costruttive da allegare (firmate) al contratto di acquisto con relative penali e clausole di non accettazione connesse.
Non accettiamo mai lo standard del cantiere se non molto dettagliatamente descritto con parametri e procedure oggettivamente misurabili.

Prestazioni
Nella prova verifichiamo innanzi tutto la velocità massima effettiva dell’imbarcazione con almeno ¾ del carico massimo, facendo il percorso nelle due direzioni opposte, poi verifichiamo che il numero di giri massimo corrisponda a quello dichiarato dal costruttore del motore e che il carico di quest’ultimo sia al 100{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8}. Parimenti verifichiamo la velocità di crociera che deve corrispondere a non più del 80-85{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} del regime e del carico massimo del motore.
Valutiamo ovviamente anche l’assetto, l’acqua sollevata, i consumi, il comfort generale. La rumorosità costituisce un parametro assai importante, da valutare sia all’esterno sia all’ interno e da inserire nelle specifiche tecniche. Ma attenzione alle condizioni di misurazione (imbarcazione in moto a quanti giri, eventuali ausiliari accesi – come generatore, dissalatore e pompe – e alle differenze tra cabine, tenendo conto che i dB (decibel ) devono essere misurati e considerati anche con i soli ausiliari accesi, pensando a una situazione di riposo notturno.
Un altro parametro da considerare e verificare è costituito dalle vibrazioni generate dai vari impianti nelle diverse condizioni d’uso. La prova in mare è utile anche per valutare l’ergonomia del posto di comando e la visuale che ci consente, particolarmente nelle fasi di inizio planata e in manovra. L’ideale sarebbe anche poter verificare la visuale durante la navigazione notturna e sotto la pioggia.

Finiture
Le finiture, le verniciature, il gelcoat e i colori scelti anche per ciò che riguarda gli interni e le tappezzerie devono essere ben individuati. La cosa migliore è che acquirente e cantiere firmino un campione colore, definendo per le verniciature – in base alle varie zone – il livello di brillantezza o lucentezza , che può variare da “0 molto opaco” a “100 molto lucido” ed essere misurato con un apparecchio chiamato glossometro.
Parimenti, dobbiamo definire tutti i subcomponenti dell’imbarcazione quali arredi, moquette, acciai, cristalli, portelli, interni armadi, finiture anche non direttamente visibili (sentine, locale macchine eccetera) con le relative caratteristiche costruttive e certificazioni. I vetri e i relativi incollaggi rivestono notevole importanza e devono sempre essere temperati e talvolta stratificati, in particolare quando costituiscono parte della murata. Da evitare il plexiglass o materiali similari per la loro scarsa resistenza ai graffi e al tempo.

Superfici di calpestio
Se la coperta è in vetroresina, dobbiamo verificare l’efficacia del trattamento antisdrucciolo, facendo anche attenzione al corretto drenaggio dell’acqua (cosa che riguarda anche i gavoni esterni).
Per farlo occorre allagare il ponte con una pompa e verificare che l’acqua non scenda in sentina, che vi siano adeguati scarichi anche nelle canaline dei portelli e che non si formino punti di ristagno, in particolare con la barca leggermente inclinata. Se la coperta è in teak, dobbiamo verificare che questo sia realizzato con filarotti a massello a tutta altezza/spessore (soluzione più duratura e pregiata), specificare la dimensione della doga, il tipo di essenza (Siam, Bourma), il grado di scelta, la venatura.
Se invece è realizzata con compensati nobilitati in teak, dobbiamo verificare lo spessore di quest’ultimo, pur tenendo a mente che tale soluzione – sicuramente più economica – non garantisce una lunga durata. Potrà sembrare un dettaglio meno importante ma, se possibile, valutiamo la temperatura delle superfici quando sono esposte al sole.

Impianti
Questo è un tema complicato per chi non è esperto della materia, tanto è vero che il più delle volte si accetta la dotazione standard prevista dal cantiere: cosa percorribile in caso di aziende di provata esperienza ma che difficilmente risulta adeguata al 100{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} alle esigenze di tutti gli armatori. Le normative definiscono solo fino a un certo punto le caratteristiche degli impianti e, peraltro, soprattutto per ciò che riguarda la parte elettrica sono alquanto nebulose. Per esempio, parlando di staccabatterie: dove sono? Come sono fatti? Cosa realmente “staccano”?
Esiste uno staccabatterie e un parallelo per il generatore? Ancora: la temperatura in sala macchine a estrattori spenti è compatibile con l’elettronica presente? I compressori dei frigoriferi sono in luoghi freschi e ventilati (altrimenti i frigo funzioneranno sempre male)?
Sono facilmente accessibili per verifiche e ispezioni le centraline oleodinamiche (passerella, flap, plancetta idraulica, portelli eccetera)? Esiste una ridondanza per sistemi fondamentali e vitali dell’ imbarcazione, specialmente se dotati di comandi touch? Il cantiere fornisce, oltre al manuale del proprietario, schemi e disegni molto precisi di tutta l’ impiantistica? Gli impianti di massa hanno un valido sistema di protezione da fulmini e da correnti vaganti?

Motori
Cuore di un motoryacht, i motori devono innanzi tutto essere facilmente accessibili da ogni parte al fine di consentire manutenzioni e controlli frequenti e corretti. Possono essere sbarcati senza demolire la barca? Verifichiamo le stesse cose per serbatoi, generatori e altri apparati. Che i filtri gasolio siano perfettamente accessibili e possibilmente doppi. Che le prese a mare siano facilmente apribili e chiudibili. Che siano presenti le cosiddette lupe per l’esaurimento di emergenza dalla sentina. Insomma tante cose da controllare, tenendo a mente che molti cantieri lavorano in modo un po’ approssimativo.

Documentazione amministrativa e contrattuale
Ovviamente l’acquisto si concretizza in un contratto che deve ben essere esaminato in particolare per ciò che riguarda le garanzie del cantiere, i SAL (stato avanzamento lavori), penali per ritardi, clausole di non accettabilità della costruzione, garanzie di apparati, certificazioni, e che deve essere accompagnato da un preciso cronoprogramma dei lavori, da una lista dettagliata di tutti gli accessori e subcomponenti e, soprattutto, da una precisa specifica di costruzione che deve descrivere in modo non generico ogni parte e prestazione dell’imbarcazione.
Da tutto ciò si comprende che, se le dimensioni della barca sono importanti, è bene affidarsi a un avvocato per la stesura del contratto e a un surveyor per il controllo delle varie fasi di costruzione.
Prevenire è sempre meglio che curare.