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I problemi legati al carburante

sala macchine - filtri

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Ogni volta che saliamo in barca controlliamo l’indicatore di livello del carburante per sapere di quanta autonomia possiamo ancora disporre. Ma quante volte andiamo a controllare i nostri serbatoi e gli impianti connessi? Quasi mai, purtroppo.

indicatore livello
Indicatore di livello visivo con valvola

Eppure questi rappresentano la nostra riserva di energia e sono tra gli elementi che influiscono sulla sicurezza e affidabilità della nostra imbarcazione, che sia a motore o a vela. Infatti, i problemi che possiamo riscontrare più comunemente sono collegati proprio al carburante o ai serbatoi o all’impianto di alimentazione con i relativi filtri e prefiltri. Esaminiamoli considerando le possibili soluzioni da adottare.

targhetta serbatoi CE
La targhetta identificativa di un serbatoio

La qualità

Un problema molto comune riguarda la qualità del carburante (gasolio o benzina) e l’affidabilità del distributore presso il quale ci riforniamo. Queste le problematiche principali:

A) La qualità del carburante non rispetta le caratteristiche necessarie, vuoi perché adulterato o non adeguatamente filtrato o, più semplicemente, perché non lasciato a riposare nei serbatoi del distributore almeno 24 ore per consentire un’adeguata decantazione sia da impurità sia da acqua (sempre presente sul fondo delle cisterne). Impurità e acqua che, all’atto del riempimento, si miscelano con il carburante ma che poi, con il successivo riposo e decantazione, “affondano” (ricordiamoci che il carburante “galleggia” sull’ acqua). È possibile anche che il carburante sia di bassa qualità all’origine.

B) Il carburante è contaminato da batteri che, aiutati anche dalla condensa e dal calore, proliferano rapidamente trasformandosi in filamenti, muffe e alghe che vanno a intasare i vari filtri.

C) Carburante che, immagazzinato da tempo, perde le sue proprietà.
Per quanto riguarda il punto A) dobbiamo accertare l’affidabilità del distributore chiedendo innanzi tutto quando sono state pulite le sue cisterne, da quanto tempo le hanno riempite e, ancora meglio se possiamo monitorare direttamente tale operazione. Se l’autobotte è arrivata da meno di 12/24 ore, cambiamo distributore o attendiamo il tempo necessario a che la decantazione avvenga. Inoltre cerchiamo sempre di rifornirci da distributori di marche conosciute che, magari pagandole qualche centesimo in più, dovrebbero garantirci la qualità e la filtrazione del carburante erogato.

Relativamente al punto B) poiché non possiamo analizzare in modo semplice ed economico il combustibile, aggiungiamogli un ottimo additivo con biocida in percentuale del 2 – 4‰ (per mille) in occasione di ogni rifornimento – in particolare a fine stagione quando il carburante rimarrà nei nostri serbatoi fermo per numerosi mesi con formazione di condensa (soprattutto se i serbatoi non sono pieni) – e verifichiamo periodicamente i prefiltri carburante aprendoli e scaricando la vaschetta di decantazione.
A proposito del punto C), ricordiamoci che, dopo lo stoccaggio, la benzina perde alcune delle sue proprietà dopo circa 6 mesi, mentre il gasolio dopo circa 12.

cartuccia filtro
Cartuccia filtro ostruita
da gasolio contaminato

I serbatoi

I serbatoi, che nelle imbarcazioni bimotore devono sempre essere due e dotati di diaframmi interni antisbattimento, vanno periodicamente ispezionati da ogni lato verificando che non ci siano trafilaggi, in particolare da saldature e da raccordi. Perciò, quando acquistiamo un’imbarcazione accertiamoci sempre che i serbatoi siano accessibili e che abbiano uno scarico (realizzato con una valvola e successivo tappo di sicurezza) nella parte più bassa che permetta il travaso periodico (2-3 volte ogni anno) in un apposito contenitore di alcuni litri estratti appunto dal fondo, in modo da eliminare acqua e impurità che, oltre a contaminare il carburante, favoriscono la corrosione dello stesso serbatoio.

Saldatura testa e bordo
Saldatura testa e bordo

Verifichiamo sempre che tutto l’insieme, compresi i tappi, sia collegato a massa e che tutte le tubazioni – in particolare i flessibili di gomma – siano in ottimo stato e omologate.

Raccomandiamo di sostituirle periodicamente e di verificare in tutte le occasioni i vari serraggi.

Un problema che si presenta più spesso di quanto si pensi è quello della rottura di un serbatoio, molto spesso rilevabile nelle saldature. Come possiamo prevenirlo? Sicuramente un controllo periodico con l’eliminazione di eventuali ossidazioni ci aiuta, tuttavia per effettuarne uno più accurato è necessario innanzi tutto verificare se il nostro serbatoio ha saldature continue testa-testa tra le lamiere o saldature testa-lamiera su bordo-lamiera arretrato di circa un centimetro (saldatura molto più robusta e duratura) e che le stesse non presentino visivamente microlesioni.

Verifichiamo inoltre che sia presente la targhetta del costruttore indicante le caratteristiche del serbatoio (capienza, materiale e pressione di prova), che può aiutarci anche a capire a chi rivolgerci per riparazioni o sostituzioni. Poiché molte volte le rotture sono anche sulle parti alte del serbatoio, in posizioni tali da non comportare in condizioni normali un trafilamento, possiamo incaricare un tecnico di eseguire una prova di mantenimento-tenuta a pressione.

Periodicamente si deve verificare il fissaggio dei serbatoi allo scafo (se non strutturali), assicurandosi che non vi siano contatti con spigoli o altre parti che possano danneggiarli. Ovviamente, tale controllo, che prevede il tentativo di muovere i serbatoi con una certa energia, è da eseguire quando questi sono pressoché vuoti.

Molto importante è conoscere la reale capienza dei serbatoi e l’affidabilità degli indicatori di livello in plancia. Per la capienza, in occasione di un pieno a serbatoi quasi vuoti (dunque, con gli indicatori quasi a zero), basta verificare quanto carburante realmente entra nel serbatoio e confrontarlo con la capienza dichiarata dal costruttore.

Almeno uno dei serbatoi deve essere dotato di un sistema ottico di rilevamento del livello: un tubicino trasparente, dotato di chiavi di intercettazione da richiudere sempre dopo il controllo, che permetta di osservare il livello reale di carburante. Meglio se tale tubicino presenta una scala graduata, che è possibile realizzare in modo fai-da-te in occasione di un rifornimento a serbatoi vuoti, segnando delle tacche ogni 50-100 litri. La verifica fatta con questo semplice sistema permette di scoprire se un più tecnologico sensore di livello fornisce false indicazioni o se è addirittura bloccato.

chiusura valvole
Chiusura comandata valvole gasolio

Impianto, filtri e prefiltri

Altrettanto importante, per l’affidabilità e la sicurezza del sistema-barca, è la verifica dell’impianto di alimentazione. Fondamentale è la presenza di valvole di chiusura a distanza (anche per l’alimentazione del gruppo elettrogeno) che periodicamente devono essere controllate. Deve essere presente, ai fini di sicurezza, una tubolatura di connessione tra i serbatoi munita di apposite valvole che permetteranno di mantenerli separati o di metterli in comunicazione a seconda delle necessità, in modo da consentire, per esempio, il funzionamento di due motori alimentandoli con un solo serbatoio (si pensi alla possibile rottura dell’altro). In tal caso, è necessario ricordare che le motorizzazioni Diesel prevedono due condotti di gasolio, uno di aspirazione e uno di ritorno per il carburante inutilizzato: dunque, se si decide di attingere da un solo serbatoio, bisogna posizionare correttamente non solo la valvola di aspirazione di quel serbatoio ma, sempre su quello, pure la valvola di ritorno di ciascun motore, altrimenti si travasa il carburante in entrambi i serbatoi, inficiando il risultato dell’operazione.
Altro controllo da eseguire, quello dei filtri (sui motori) e dei prefiltri (vicino ai serbatoi). Infatti in caso di problematiche relative alla pulizia del carburante, i prefiltri sono i primi a intervenire trattenendo le impurità ma anche provocando il blocco del motore o di entrambi i motori. Purtroppo, questa situazione si verifica più frequentemente con il mare mosso, che smuove maggiormente le impurità nei serbatoi, aumentando lo stress per il comandante. In questo caso si può agire sostituendo i filtri (è sempre necessario averne di riserva, delle medesime capacità di filtrazione: 10, 20 o 30 micron) o, qualora l’imbarcazione ne sia dotata, bypassando il filtro primario con il secondario. In mancanza di ricambi, bisogna smontare il prefiltro, scaricare il fondo della vaschetta di decantazione e pulirlo con del gasolio. Infine, una soluzione in extremis da prendere in considerazione solo se le altre dovessero rivelarsi impossibili, è quella di svuotare il decantatore aprendo il tappo sotto la vaschetta e levare totalmente il filtro: in tal modo si può navigare fino all’ostruzione del filtro motore (che prima o poi sicuramente avverrà) sperando di avere il tempo di raggiungere un porto vicino o buon ridosso nel quale sia possibile agire con più calma per risolvere il problema.<p style=”text-align: center;”></p>

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