Come scegliere la batteria della barca
L’Energia a bordo: la batteria in pillole
Alla batteria della barca si dedica spesso poca attenzione, considerandola un oggetto statico che non richiede manutenzione, eppure è basilare per il buon funzionamento della barca e, come tale, deve essere scelta con grande attenzione e trattata nella maniera più corretta.
Con barche sempre più simili a case e case sempre più simili a centrali elettriche, la disponibilità di energia è ormai diventata fondamentale. Ma se una mancanza di energia in casa, dove la rete elettrica è comunque una fonte virtualmente inesauribile, non è un serio problema, un black out in barca, dove la riserva di energia è invece legata al nostro pacco batterie, è tutt’altra cosa.
A seconda delle situazioni può infatti può essere un problema di relativa importanza, specialmente se avete la poppa in banchina, ma può anche diventare un problema fastidioso, anzi serio, o in qualche caso molto serio.
Siete in navigazione verso la Sardegna e la vostra barca a vela va in black out? Può accadere, ed è accaduto al sottoscritto, a causa di un fulmine. Poco male: il vento in mare non manca mai e se tutta la strumentazione è saltata, poco male lo stesso, prendete il sestante, fate il punto nave e…non avete il sestante? Non sapete usarlo? Non sapete neanche cos’è? Poco male lo stesso: il sole, salvo cambiamenti dell’ultim’ora, tramonta sempre a Ovest e, se venite dal continente…just follow the sun, come cantavano i Beatles, e con un po’ d’esperienza e buona volontà potrete al massimo sbagliare bersaglio di 15-20 miglia. Certo che se stavate su una barca a motore era tutt’altra storia, ben più seria, ma in questo caso entrano in ballo altre componenti che esulano dal discorso.
Però che siate su una barca a motore o a vela di una discreta dimensione, potrebbe anche capitarvi di essere ancorati in una splendida rada, magari da un paio di giorni, godendovi il top della vacanza. Nel rilassamento generale, nessuno magari si è ricordato di quanto consuma un frigorifero, quindi nessuno si è ricordato di spegnerlo e nessuno ha neanche fatto caso al livello delle batterie che si stava poco a poco abbassando. Così quando la meteo annuncia un rapido cambiamento di tempo e si decide di mollare l’ormeggio… ”vai tu al verricello”? Silenzio. “Allora?”. Silenzio. “Allora”? Se a quel punto partono una serie di imprecazioni è solo perché anche il verricello tace, anzi è del tutto morto, e tirar su a mano un’ancora da 15 kg con dietro 40 metri di catena da 12 mentre le prime sbavature di vento annunciano l’arrivo del maltempo…vien proprio da ridere! Ecco perché tutte le barche moderne, degne di tale nome, hanno oggi batterie separate per motore e servizi, o hanno addirittura una batteria a parte proprio per il salpancore.
La scelta della batteria
Tralasciamo per brevità contestuale eventuali fonti alternative come pannelli solari o generatori eolici. Data quindi per scontata la pluralità delle batterie e la loro specifica suddivisione, c’è però da capire la loro adeguatezza alle funzioni della barca, perché magari inizialmente era tutto perfetto, ma poi abbiamo aggiunto un paio di strumenti, il radar, un bell’impianto stereo, abbiamo montato un autoclave più potente e magari ci piace pescare con un mulinello elettrico. E via dicendo.
Le utenze potrebbero essere aumentate e i consumi anche, quindi, quando dovrete scegliere o cambiare le vostre batterie andate pure in eccesso e lasciate sempre una buona riserva di energia rispetto a quelli che potranno essere i consumi medi della vostra barca, anche perché meno si sforza la carica di una batteria più a lungo dura.
Nel fare mente locale e per scegliere il prodotto che più si adatta alle vostre esigenze, tenete per prima cosa in mente che in commercio esistono quattro tipi di batterie, con diverse caratteristiche e soprattutto con diversi costi: quelle al piombo a elettrolita liquido; quelle al piombo cosiddette AGM (Absorbed Glass Mat); quelle sempre al piombo ma con elettrolita a gel; infine quelle al litio-ferrofosfato, ma qui entriamo in un altro pianeta.
A prescindere dal tipo dell’elettrolita, le varie batterie al piombo sono in realtà molto simili, ma alcune di esse vanno bene per l’accensione, altre vanno meglio per i servizi, quindi, nella scelta, non sarebbe male dare un’occhiata alla scheda tecnica, dato che valutando la curva di scarica è possibile capire se quel tipo è adatto o meno all’uso che intendiamo farne.
Tutte le batterie al piombo hanno delle caratteristiche comuni, tra le quali quella principale è che non sopportano scariche pesanti, quindi per farle durare a lungo è bene che non si scarichino mai oltre il 40-50{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} della loro capacità.
Restando parzialmente scariche per qualche settimana, infatti, rischierebbero di rovinarsi in quanto potrebbe formarsi uno strato di ossido sulle piastre che andrebbe ad incidere sulla loro capacità. Altra caratteristica condivisa è quella degli estremi di voltaggio, che vanno dai 12,8 V quando la batteria è al massimo della carica, ai circa 10,8 V che è il limite contrario. Quindi un controllo periodico della tensione, che non deve mai scendere sotto i 12 V è una buona norma per evitare sorprese.
Le batterie al piombo sono composte da celle a loro volta composte da piastre di…appunto piombo, immerse in un elettrolita liquido che è in pratica composto da acqua distillata e acido solforico, che consente quei processi fisico-chimici che generano poi energia.
Nella scelta dell’elettrolita, le batterie al piombo offrono come detto tre diverse possibilità: elettrolita liquido, AGM (Absorbed Glass Matt) e gel. Le prime sono le più tradizionali ed economiche ma necessitano di una certa manutenzione, consistente in eventuali rabbocchi di liquido, e non sopportano scariche troppo forti.
Sono inoltre poco sicure (ma non facciamone una psicosi) nel senso che potrebbero surriscaldarsi ed essere soggette a perdita di gas o di liquido…che è altamente corrosivo. Meglio quindi posizionarle sempre in un luogo riparato e ben ventilato. Nelle batterie AGM l’elettrolita liquido è assorbito da pannelli spugnosi in fibra di vetro e non c’è quindi bisogno di manutenzione.
Sono batterie che producono pochissimo gas, eliminato senza problemi attraverso un minuscolo foro di scarico, e non subiscono perdite di liquido anche se fortemente inclinate o capovolte (potete quindi scuffiare senza problemi); sopportano inoltre scariche anche violente con alti picchi di corrente, si ricaricano più rapidamente e hanno una bassissima autoscarica (3{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} al mese).
In altre parole sono particolarmente adatte all’avviamento del motore e, ovviamente, vanno bene anche per i servizi. Tuttavia, hanno il non trascurabile difetto di costare notevolmente più di una tradizionale batteria a elettrolita liquido.
In compenso, grazie alle sue qualità, una AGM consente un buon risparmio sull’amperaggio, nel senso che può fare tranquillamente il lavoro di una batteria tradizionale di potenza superiore.
Come le AGM le batterie al gel sono più resistenti alle vibrazioni, che a lungo andare potrebbero danneggiare la batteria fino – in casi estremi – a provocare corto circuiti. In questo caso l’elettrolita è utilizzato in forma di gel e la batteria condivide tutte le qualità delle AGM, salvo essere un po’ più delicata in fase di ricarica e avere uno spunto minore, risultando quindi meno adatta per l’avviamento del motore.
Le batterie al Litio
Con le batterie al litio entriamo in un pianeta a parte, a cominciare dal prezzo. Se per una buona batteria al piombo, prendendo ad esempio un amperaggio molto comune che è quello dei 100 A/h, si può andare intorno ai 250 Euro, per una batteria al litio questa cifra si può tranquillamente quadruplicare.
Vale la pena scegliere una batteria a Litio?
Vediamo. La prima caratteristica di non poco conto delle batterie al litio è quella di poter essere scaricate un numero quasi infinito di volte e di poter restare semiscariche anche per lunghi periodi di tempo senza subire alcun danno. Il che potrebbe anche consentire per le stesse esigenze energetiche l’utilizzo di una batteria al litio meno potente, ma soprattutto vuol dire che, se ben tenuta, una batteria al litio potrebbe durare anche più della stessa barca.
Altri vantaggi non indifferenti sono il peso e l’ingombro che, a parità di capacità, sono nettamente inferiori: una batteria al litio pesa circa la metà di una al piombo ed è sensibilmente più piccola. Possono inoltre essere ricaricate in tempi molto più brevi e hanno una superiore stabilità di tensione a tutto beneficio della strumentazione elettronica.
L’unico difetto al momento resta quindi il prezzo, che non è poco, ma è pensabile che con lo sviluppo tecnologico conseguente anche al crescente utilizzo automobilistico, questi prezzi diventeranno più accettabili.
E in ogni caso, in omaggio alla saggezza che recita “chi più spende meno spende”, tenete presente che nel tempo una batteria al litio ripaga abbondantemente la differenza di prezzo.
In ogni caso nell’utilizzo di una batteria, a prescindere dalle caratteristiche dell’elettrolita, c’è una regola fondamentale che andrebbe sempre osservata ai fini di garantirne la durata ed è quella di mantenere sempre alta la carica.
Una batteria che si scarica del 50{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} – come può capitare durante i lunghi rimessaggi invernali e com’è accaduto quest’anno a causa del Corona virus – subisce un trauma che incide pesantemente sulla sua vita.
Buona norma, quindi, in previsione di una lunga sosta della barca, staccare le batterie e magari portarle in un apposito rimessaggio.

Intervista a Giulio Botturi, Responsabile Commerciale di Union Battery Service
Essendo le batterie, nell’uso pratico e quotidiano, una delle più importanti fonti energetiche dell’oggi e del domani, il Gruppo Raddrizzatori Mori, azienda familiare di lunga tradizione, ha ben pensato nei primi Anni Duemila, di aprire una nuova divisione dell’azienda dedicandola appunto alle batterie.
Nasce così la Union Battery Service, azienda specializzata nella distribuzione e nel trattamento di prodotti esclusivi, con sede a Bellinzona del Garda. La nuova divisione commerciale si è presto imposta sul mercato per la qualità dei prodotti e anche dei servizi, coprendo con la sua organizzazione le varie esigenze relative al prodotto.
Quali sono le caratteristiche più importanti del vostro prodotto e dei servizi ad esso connessi?
La UBS non produce direttamente le batterie che distribuisce ma le fa realizzare in Cina su proprie specifiche e sotto attento controllo del proprio ufficio tecnico presente in loco.
Queste batterie vengono vendute attraverso la nostra rete di distribuzione con il marchio Zenith, che è esclusivo di proprietà UBS, quindi la batteria resta un prodotto UBS che copre anche tutte le garanzie commerciali.
Come batterie distribuiamo inoltre le Trojan, un prodotto americano di cui siamo da anni importatori diretti, e che sono di grande affidabilità e con un corretto rapporto qualità/prezzo. Importante sottolineare che, una volta che le batterie arrivano nei nostri magazzini, le gestiamo singolarmente, nel senso che vengono costantemente trattate una per una prima della vendita, in modo che al cliente arrivi sempre un prodotto in perfette condizioni.
L’elettrico sembra essere il futuro dell’automotive ma anche del diporto. Le batterie dovranno conseguentemente essere i serbatoi del combustibile di domani: quale sarà la loro evoluzione?
Direi che l’evoluzione prevede innanzi tutto una diversificazione nell’uso delle batterie che, se fino a ieri venivano utilizzate indifferentemente per i servizi o per l’avviamento, oggi la tendenza è quella di realizzare prodotti più specifici per ogni singola esigenza. Avremo quindi batterie dedicate specificamente ai servizi ed altre con caratteristiche dedicate all’avviamento.
Questo è un aspetto che UBS segue in modo particolare offrendo anche la propria consulenza, in quanto teniamo molto a che il cliente usi la batteria giusta per le varie utenze. Quindi occorre fare un calcolo preciso degli assorbimenti dei vari servizi e delle esigenze di spunto per la batteria dedicata all’avviamento dei motori. Senza dimenticare il peso, che su barche di piccole dimensioni può avere la sua importanza.
Con quali criteri va scelta la batteria o il pacco batterie della propria barca?
Certamente, considerando le esigenze della nautica serve un prodotto affidabile e di facile manutenzione, ovvero senza dover costantemente controllare lo stato dell’elettrolita.
Noi consigliamo ad esempio un prodotto sigillato AGM, che può affrontare senza problemi eventuali urti, vibrazioni o spostamenti che possono avvenire in navigazione.
Ed ovviamente non hanno problemi di versamenti di acido e una produzione di gas assolutamente minima. Il futuro vero e proprio sarà però dedicato alle batterie al litio che sono a zero emissioni, e con tutta una serie di altri vantaggi.
Quali sono nell’uso pratico le differenze fra le batterie al piombo ad acido libero e quelle sigillate al GEL o le AGM?
Le classiche batterie ad acido libero sono ormai in disuso per le ragioni che ho già detto e sono state sostituite dal mondo del sigillato, ovvero AGM e gel. Come UBS abbiamo puntato tutto sulle AGM, pur avendo qualche modello a gel, ritenendole più prestazionali e anche perché più facilmente rigeneralizzabili da un apposito manutentore.
Per quello che riguarda il normale utilizzatore, la cosa più importante per garantire lunga vita alle batterie è curare che siano sempre cariche al giusto amperaggio, caricandole ovviamente nel modo corretto, e ricordando ad esempio che sia le AGM sia quelle al gel non possono mai essere scaricate oltre l’80{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} della propria capacità.
Passiamo all’attualità. Si torna in barca dopo un lungo periodo di assenza: cosa conviene fare se il voltaggio della batteria è calato o se addirittura non ci sono segni di vita?
Dopo un lungo periodo di sosta forzata come quello imposto dal Covid-19 è purtroppo facile che le batterie abbiano subito danni e, seppure si riuscisse a far partire il motore, è facile che la capacità totale sia molto decaduta. In questo caso l’unica cosa da tentare è far fare una rigenerazione da un’officina specializzata. Proprio a tal fine abbiamo realizzato uno speciale sistema di rigenerazione che stiamo già distribuendo ai manutentori.
Quali sono i vantaggi e quali gli svantaggi di quelle che saranno probabilmente le batterie del futuro anche per la nautica, ovvero le batterie al litio-ferrofostato?
I vantaggi sono molti e sicuramente più degli svantaggi. Il primo e più evidente è indubbiamente il peso, dato che abbiamo delle batterie con capacità molto elevate che pesano un terzo di quelle al piombo e che quindi sono molto richieste per usi specifici come ad esempio per alimentare i motori elettrici di prua, oggi di gran tendenza sulle barche da pesca.
Un altro importante vantaggio delle batterie al litio è quello di essere indifferenti al livello di scarica, che può arrivare fino al 99{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8}, e un altro vantaggio ancora è quello di consentire una ricarica molto veloce (meglio se con un ricaricatore dedicato), cosa che invece danneggerebbe una batteria al piombo.
Il vero aspetto negativo al momento è il prezzo, che negli ultimi due anni è però sensibilmente calato. In ogni caso bisogna tener conto che il costo elevato va messo in rapporto con la durata, che può essere anche di oltre tre volte superiore rispetto a quella di una al piombo e che, quindi, alla fine viene ampiamente ripagato.