Biologia Marina per subacquei: I crostacei, cirripedi, anfipodi e isopodi
La regressione e il decadimento di questi Cirripedi ciechi, immobili dopo la libera vita larvale, non è niente in confronto a quella di altre specie che, dopo numerose metamorfosi avvenute nell’acqua, decidono di vivere fissati ad altri Crostacei. Tra queste forme, le Sacculine, parassiti dei Granchi, sul cui ventre formano un tumore. Le antenne, mediante le quali la larva si fissa, portano un aculeo che perfora il carapace. E’ questo uno dei più sorprendenti meccanismi inventati dalla natura, una vera e propria siringa attraverso la quale il parassita si inietta esso stesso, facendo passare prima la testa pio tutta la sua sostanza entro il corpo del Granchio, lasciando fuori dal punto ove è avvenuta la puntura solo le ghiandole sessuali. La testa e il corpo si riducono a semplici radici che ramificandosi nel corpo dell’ospite lo fanno morire. Da ciò deriva il nome di questo sottordine zoologico: Rizocefali, cioè “testa a radice”. Crediamo bene segnalare che i granchi invasi dalle Sacculine sono assai frequenti, perciò quanti amano mangiarne pensino a questa spiacevole storia…
Pur appartenendo ai Crostacei detti “superiori”, gli Isopodi e gli Anfipodi ci sembrano piuttosto “inferiori”. Gli Isopodi hanno 7 paia di zampe uguali (il nome significa “dai piedi uguali”) e sono appiattiti ventralmente; tipico di questo gruppo è l’Onisco o porcellino di terra, il solo Crostaceo terrestre. Noi non ne parleremmo se non vedessimo brulicare sulle scogliere semisommerse, soprattutto nel Mediterraneo, degli animaletti che scambiamo per minuscoli insetti e che invece sono delle Ligie cioè degli isopodi anfibi. Coloro che pescano pesci o gamberi hanno certamente osservato delle escrescenze sulla pelle dei pesci o dei tumori grigiastri sotto il carapace trasparente dei gamberi. Sono degli Isopodi degenerati in seguito alla loro vita di parassiti. Gli Anfipodi sono invece compressi lateralmente. Sulla spiaggia, tra le alghe marcescenti, un colpo di tallone fa saltare fuori numerose “pulci di mare”. O meglio dei Talitri, Crostacei anfipodi e anfibi. Al medesimo ordine appartengono anche le Caprelle che vivono sulle coste oceaniche, tra le alghe cui assomigliano coi corpi filiformi come steli, con le zampe espanse come foglie, con le antenne esili come rametti. Gettate un pugno di alghe in un acquario e se avete vista acuta potrete vederne che si arrampicano tra le alghe contorcendosi goffamente con le loro pinze piuttosto sviluppate. I loro cugini Corofidi, il cui primo paio di zampe rivolte in avanti misura quanto il resto del corpo, pullulano talvolta nella fanghiglia delle spiagge oceaniche. Questi crostacei si riuniscono numerosi per attaccare e divorare un verme che a loro confronto è enorme. Negli allevamenti di ostriche rendono preziosi servigi incaricandosi di rimuovere e livellare il fango che senza di essi dovrebbe essere lavorato con appositi arnesi. Ecco un’ennesima sorpresa dall’inesauribile mare, la Fronima, un altro Anfipode. La sua testa è così grossa che l’obbliga a nuotare a testa all’ingiù con un’andatura assai goffa. Ma poiché sogna grandi viaggi, trova il modo di farsi trasportare. E così vede paesi e paesi su una vettura di vetro: s’introduce nel corpo di una Salpa, un animale gelatinoso a forma di bariletto, ne divora il contenuto quindi, attaccandosi con le chele alle pareti e agitando le zampe per creare una corrente che le permetta di muoversi per propulsione, incomincia il viaggio nella sua efficiente botticella.