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Salone nautico di Bologna, il coraggio di esserci

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Curva dei contagi in risalita, cantieri in ritirata, padiglioni che passavano da 8 a 3.

Questo lo scenario alla vigilia del Salone Nautico di Bologna. Quanto bastava per arrendersi. Invece la scommessa è rimasta in piedi ed è stata vinta.

Il successo di una manifestazione fieristica è decretato dai numeri: affluenza di pubblico e vendite. Nel caso della prima edizione del Salone Nautico di Bologna, svoltosi dal 17 al 25 ottobre, quello che riguarda le presenze è, se non eclatante, decisamente soddisfacente, mentre quello che riferisce del volume d’affari è addirittura sorprendente. Un risultato, insomma, che inquadrato nel periodo storico in cui si è determinato, consente di annoverare il salone bolognese fra i pochi successi fieristici del 2020.

Ma ancora prima dei numeri – 22.000 le presenze registrate e oltre 150 le unità vendute in 9 giorni di esposizione – quello che nell’era dei social consente senza dubbio di mettere un bel “like” su questa manifestazione è il fatto stesso di essere stata confermata e portata al traguardo. Un piccolo passo indietro è utile a motivare questa affermazione.

Quando un anno fa il presidente di SNIDI (Saloni Nautici Internazionali d’Italia), Gennaro Amato, e la pattuglia di imprenditori e operatori del settore – oltre che istituzionali – che sostenevano con lui questa operazione annunciarono i contenuti della manifestazione, avevano di fronte uno scenario molto diverso da quello in cui si sono trovati a operare. La nautica da diporto, a conclusione della stagione nautica 2019, mostrava tutti segni positivi a due cifre, dal fatturato (+10,3{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8}) a quello occupazionale (+20{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} in due anni), a quello dell’export (+12{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8}). Un trend che andava avanti ininterrottamente da quattro anni facendo segnare al fatturato del comparto un incremento del 75{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} rispetto al 2013. Cavalcare quest’onda con una iniziativa particolare, al netto delle asprezze politiche che avrebbe generato con gli organizzatori del Salone di Genova, appariva come un’idea in grado di scovare nuove forme per valorizzare una fetta importante del comparto nautico, quello della cosiddetta “piccola nautica”.

I presupposti per la sua riuscita c’erano tutti: i padiglioni individuati nel quartiere fieristico bolognese, nel volgere di qualche settimana, sono passati da 6 a 8 e, sempre secondo i dati forniti da SNIDI, le iniziali 50 adesioni sono lievitate fino a sfiorare le 130. Al fianco dell’iniziativa si sono schierate le istituzioni, Regione Emilia Romagna e Comune di Bologna, oltre a Bologna Fiere che ha visto nella proposta di SNIDI una possibilità di esplorazione di altri mercati per il polo fieristico. Lo sviluppo degli eventi che hanno travolto il pianeta è noto.

Nel settore nautico, che pure ha tenuto sul piano commerciale, i primi a rinunciare sotto i vincoli imposti dall’emergenza sanitaria sono stati i francesi, con la sospensione del salone che apre la stagione delle rassegne, quello di Cannes. Saltato Monaco, cancellato il Mets Trade di Amsterdam, annullato quello di La Rochelle. Ha resistito solo Genova, che dall’1 al 6 ottobre ha aperto i battenti a oltre 70 mila visitatori facendo registrare un successo forse inaspettato.

Sul fronte bolognese, le defezioni sono cresciute con l’innalzamento della curva dei contagi, costringendo gli organizzatori a ridurre il numero dei padiglioni. Il giorno dell’inaugurazione, lo scorso 17 ottobre, ne sono stati aperti solo 3 per ospitare 47 espositori provenienti da 10 diverse regioni, per un totale di 106 barche. Una contrazione che nelle settimane precedenti non ha indotto nessuno dei promotori alla rinuncia, convinti, da una parte, della bontà dell’iniziativa e quindi della necessità di farla comunque esordire, e dall’altra dal sostegno delle istituzioni che è rimasto intatto. Un buon esempio di convivenza e collaborazione fra pubblico e privato che, sotto le Due Torri, è cosa piuttosto frequente.

Per quanto ridotta, la manifestazione ha mantenuto la fisionomia con cui è nata, ossia quella di una nautica diffusa, quella dei grandi numeri e delle misure contenute, quel range dai 5 ai 18 metri entro il quale erano inserite le barche ospitate al salone. Fra i tre padiglioni, la barca più grande è risultata il Positano 38 del cantiere Nautica Esposito: 11 metri e mezzo di linee classiche, affiancate a quelle degli scafi più piccoli del cantiere di Castellamare di Stabia, azienda che insieme a Cantieri Mimì ha rappresentato a Bologna la qualità dei gozzi italiani, facendo registrare per entrambi i marchi un buon numero di vendite. Così come si sono annoverate vendite nel settore dei piccoli yacht e motoscafi, per produttori che vanno dalla Sicilia alla Lombardia, come Rio Yachts, Italmar, Marine Site, Nautica Allegra e Idea Marine. La parte del leone, come volume d’affari, l’ha comunque fatta il settore dei gommoni, grazie alle vendite registrate in casa Italiamarine, 2Bar e Spx.

La buona affluenza nel primo fine settimana, quella decisamente scarsa nei primi giorni feriali e la decisa risalita verso il secondo weekend hanno determinato il risultato finale che ha soddisfatto anche la parte ospitante: “L’edizione appena conclusa, nonostante un anno non facile, si è svolta positivamente e siamo contenti del lavoro fatto insieme agli organizzatori – ha dichiarato il direttore generale di BolognaFiere, Antonio Bruzzone. Che ha proseguito: ”Il superamento della quota delle 22.000 presenze dimostra un riscontro che ci lascia soddisfatti anche nella scelta di aver ospitato un settore innovativo per noi, che è quello della nautica. La formula del doppio weekend è sicuramente vincente perché consente a tutti di poter visitare il salone. Da una nostra analisi – ha concluso – riscontriamo anche un alto tasso qualitativo di partecipanti che ci consente, in futuro, di ben sperare per un ulteriore crescita dell’esposizione, che siamo pronti a supportare nella preparazione dell’edizione del 2021”.

Se le dichiarazioni ufficiali quasi mai si discostano dai toni della soddisfazione, sono quelle più confidenziali degli operatori – che abbiamo raccolto in vari momenti della manifestazione – a rendere bene l’idea di come una certa preoccupazione inziale abbia lasciato il posto alla certezza che la decisione di partecipare sia stata la carta giusta da giocare. “I fine settimana sono stati molto buoni – ci ha detto Domenico Senese, titolare e fondatore del cantiere Mimì, da 45 anni in attività nella produzione di gozzi – anche grazie alla qualità del pubblico, composto in gran parte da persone realmente motivate e spesso arrivate con un appuntamento fissato prima della fiera.

In alcuni casi, tornate a trovarci a Bologna dopo un primo contatto preso durante il salone nautico di Genova”.
Anche Oreste Lavino, di Idea Marine, ha colto questa particolarità del doppio contatto: “Durante il primo fine settimana – ci ha detto – sono stati diversi i visitatori che ci avevano già visitato a Genova. Quello che ci ha colpito è che nel nostro caso abbiamo raccolto molta clientela dall’alto Adriatico, un’area non sempre facilmente raggiungibile per un cantiere situato nell’estremo Sud dello stesso bacino”.

Molto pubblico locale e dal Veneto anche per Paolo Barbieri, di 2Bar, che pone un’osservazione critica: “Forse questo evento non è stato sufficientemente pubblicizzato al fine di attirare visitatori anche a metà settimana. Probabilmente ci vuole più comunicazione nella regione Emilia Romagna e in quelle limitrofe”.
Se attraverso le parole degli espositori si riesce a tratteggiare la fisionomia del pubblico che ha raggiunto i padiglioni bolognesi – potenziali clienti interessati e meno curiosi in gita, provenienza centro-Nord con una prevalenza dalle regioni adriatiche, in molti casi “secondi contatti” dopo il Nautico di Genova – qual è l’operatore tipo che ha scelto di esporre a Bologna?

Scorrendo l’elenco delle aziende presenti, ci si accorge che provengono un po’ da tutta Italia (dieci le regioni di appartenenza), che la loro produzione è nel range fra i 5 e i 12 metri e che, per oltre la metà di essi, Bologna è stato il salone alternativo a Genova. Un dato che si può leggere anche dall’altro punto di vista e, cioè, che per quasi la metà degli espositori, la manifestazione emiliana ha rappresentato un’importante opportunità complementare.

L’INTERVISTA

“SIAMO ALL’ANNO ZERO E CRESCEREMO”

“Abbiamo combattuto davvero una dura battaglia, contro il Covid e contro chi sperava che non ce l’avremmo fatta. Abbiamo continuato a crederci e siamo riusciti a inaugurare il salone. Questa è già di per sé una vittoria. Poi siamo riusciti anche ad avere un successo di vendite e una buona presenza di pubblico; una sfida vinta in pieno”. Gennaro Amato, presidente di SNIDI, la neonata società organizzatrice dell’esordiente Salone Nautico di Bologna, manifesta tutta la soddisfazione per la riuscita di un evento che alla vigilia aveva più fattori contro che a favore. Soprattutto l’emergenza sanitaria, che ha falcidiato il numero di presenze fra gli espositori che avevano dato la propria adesione. “Solo negli ultimi sette giorni prima dell’inizio – ci ha detto – abbiamo perso 12 aziende che avevano dato l’adesione, per un totale di 76 barche”. Eppure l’idea di arrendersi e posticipare al prossimo anno non è mai balenata nella mente degli organizzatori.
Perché questa determinazione ad andare avanti? Nessuno avrebbe avuto nulla da ridire se aveste posticipato a tempi migliori il vostro esordio.
Perché non sappiamo quanto dovremo convivere con questa emergenza e, poichè le condizioni di sicurezza nel polo fieristico di Bologna c’erano tutte, arrendersi non era giustificabile. Allora veniamo alla domanda al netto dell’emergenza, ossia sull’opportunità di una iniziativa come questa. Perché organizzare un altro salone? Non significa disperdere le energie in un momento in cui forse vale la pena concentrarle?
C’è più di un motivo. Prima di tutto, il comparto della piccola nautica ne sente il bisogno per una questione temporale. A settembre ma anche ai primi di ottobre, quando è stato organizzato il salone di Genova quest’anno, l’armatore di una barca di piccole o medie dimensioni la sta ancora utilizzando e i cantieri sono ancora impegnati nella stagione che si sta concludendo. Per gli operatori, la metà di ottobre è il periodo migliore anche per organizzare la produzione della stagione successiva. Il fatto che il 65{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} dei cantieri presenti a Bologna non abbia fatto Genova ne è la dimostrazione. Ciò detto, il nostro Salone non è contro quello di Genova, ma è un’opportunità in più. Nel passato, in Italia, oltre al Salone di Genova, avevamo Roma, Brindisi, Catania, Rimini, Viareggio. Un moltiplicarsi di iniziative che offrivano opportunità in più ai cantieri, non in meno.
Eppure la vostra iniziativa non è stata presa bene da Confindustria Nautica. Forse perché lei è anche presidente di AFINA, l’Associazione Filiera Italiana della Nautica che, oltre a provvedere all’organizzazione del salone di Bologna e il Nauticsud, è uscita da Confindustria Nautica.
Io non voglio fare polemica con nessuno. Noi abbiamo rilevato una mancanza di rappresentanza del comparto della piccola nautica da parte di Confindustria Nautica. La dinamica non è “contro qualcuno” ma a favore degli imprenditori. Poco fa dicevo che il 65{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} degli espositori presenti a Bologna non è andato a Genova: bene, forse ciò dipende anche dal fatto che quegli operatori sentono il bisogno di nuove iniziative più mirate. Io stesso, da imprenditore, credo nel moltiplicarsi delle opportunità da offrire ai miei colleghi, non al limitarle. Ciascuno deve essere libero di aderire a tutte le iniziative che ritiene opportune per sostenere la propria attività.
Perché Bologna come sede del salone?
Perché dal punto di vista logistico offre soluzioni ottimali. Bologna è uno snodo ferroviario importantissimo, ha un aeroporto internazionale e il suo polo fieristico risulta facilmente raggiungibile anche per le automobili, oltre ad essere ottimamente servito dai mezzi pubblici. Inoltre, abbraccia i bacini di due riviere, quella tirrenica e quella adriatica, attirando persone che a Genova non vengono. Infine, il periodo che questa ubicazione ci consente di coprire: come ho già detto, sia per gli espositori sia per il pubblico di riferimento, metà ottobre è il periodo ideale grazie al fatto che le barche sono nei rimessaggi e i cantieri sono pronti a programmare la produzione per la stagione successiva. Di grande importanza è stato poi il rapporto con le istituzioni: sia il presidente della Regione Bonaccini sia il sindaco della città Merola hanno creduto nostra iniziativa vedendo nel salone nautico un’opportunità di sviluppo del polo fieristico.
Insomma, già pensa all’organizzazione dell’edizione 2021.
Certamente. Tra l’altro, tenga presente che non solo abbiamo un contratto con Bologna Fiere che scade nel 2029 – segnale importante che la dice lunga sull’affidabilità che le istituzioni locali ci riconoscono – ma anche che gli stessi operatori che hanno partecipato a questa prima edizione hanno già confermato la loro adesione alla prossima.
Grande assente di questo salone è stata la vela. Un’esclusione voluta?
Assolutamente no. Anzi, personalmente credo che la vela sia il massimo della rappresentazione della passione per il mare. Probabilmente, il fatto che per essere esposte in un salone al chiuso le barche devono essere disalberate può rappresentare un problema che, nel caso specifico, è andato a sommarsi alle difficoltà dettate dall’emergenza sanitaria. Ma per il prossimo anno contiamo di avere una buona rappresentativa di quel settore. Abbiamo già la conferma di un importante cantiere italiano, Mylius, e siamo in contatto con altri marchi. Anche l’accessoristica non era molto rappresentata, ma contiamo di ampliarne la presenza il prossimo anno. Questa edizione ha rappresentato per noi l’anno zero e i risultati ci dicono con precisione che possiamo soltanto crescere in tutte le direzioni.

Blu Awards, ecco i premiati

Il salone Nautico di Bologna ha ospitato la prima edizione dei Blu Awards, riconoscimento assegnato a esponenti del mondo imprenditoriale e delle istituzioni che hanno sostenuto e creduto nella nuova manifestazione fieristica.

Undici i premi assegnati, consistenti in sculture dell’artista Lello Esposito raffiguranti la Torre degli Asinelli.

Fra i premiati, il sindaco di Bologna, Virginio Merola (nella foto, con Gennaro Amato), che ha ribadito l’impegno della città per le prossime edizioni del salone; il presidente di Bologna Fiere, Giampiero Calzolari; il presidente della Regione, Stefano Bonaccini; l’assessore alle Politiche per la mobilità del comune di Bologna, Claudio Mazzanti; il presidente della Camera di Commercio di Bologna, Valerio Veronesi; il responsabile delle relazioni istituzionali SNIDI, Marcello Lala; il gommonauta Giovanni Bracco.

ELENCO ESPOSITORI

2 Bar (Campania)
Almarine Maxi Rib (Lazio)
Altamarea (Sicilia)
Alumboats (Cina)
Assonautica
Barche
Campello Marine (Veneto)
Cantiere Marinello (Sicilia)
Cantieri Mimì (Campania)
Centro Nautico Commerciale (Toscana)
Charter Liliano (Campania)
Clear Marine (Lombardia)
Collin’s Marine (Campania)
Enif Impianti (Campania)
Giupex (Campania)
Gpa (Sicilia)
Idea Marine (Puglia)
Il Cantiniere D’italia (Lombardia)
Italiamarine (Campania)
Italmar – Lda (Sicilia)
Angie (Puglia)
Ltf (Lombardia)
Manara Marine (Lombardia)
Marine Site (Sicilia)
Merlo Ceramiche (Sicilia)
Mitek (Emilia-Romagna)
N Buy Marine (Veneto)
Nautica Allegra (Sicilia)
Nautica Editrice
Nautica Esposito (Campania)
Nautica Inox (Emilia-Romagna)
Pmp (Lombardia)
Punto Tende e Vele (Campania)
Rio Yachts (Lombardia)
Scanner Marine (Piemonte)
Sea Sat Tecnology (Campania)
Softub (Piemonte)
Spx Rib Italia (Sicilia)
Synteak (Trentino Alto Adige)
Tappezzeria Aisler (Campania)
Thermowell (Puglia)
Tr Inox (Puglia)
Trasporti Capuano (Campania)
Trimarchi Cantiere Nautico (Sicilia)
Unicef
Unipol Sai Assicurazioni<p style=”text-align: center;”></p>

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