Palm Beach International Boat Show: le novità
Esserci è diventato (quasi) un obbligo!
Forte di un pubblico più selezionato rispetto a quello degli altri saloni della Florida, il Boat Show di West Palm Beach è diventato per gli operatori che contano un palcoscenico pressochè irrinunciabile.
Dal 1982, anno del suo debutto, il Palm Beach International Boat Show ha continuato a crescere fino a raggiungere una posizione di primaria importanza tra i grandi saloni internazionali.
Tra i motivi di tale successo, il fatto che la città, che conta poco meno di 120.000 abitanti, è un’enclave ricca, per certi versi paragonabile a Monte Carlo: senza quei vantaggi fiscali, ma con quell’allure snob e, come si dice da quelle parti, molto wasp (acronimo di White Anglo-Saxon Protestant) che è alquanto rara in Florida, dove i latinos sono prevalenti. I tipici visitatori della fiera – si valuta una media di 55.000 presenze paganti nelle ultime edizioni – sono molto benestanti, praticano la nautica con regolarità e conoscono il mercato.
Tutto ciò, congiuntamente agli oltre 750 milioni di dollari in contratti di vendita conclusi lo scorso anno, piace molto agli espositori. Questi, che negli Anni ‘80 erano costituiti soprattutto da broker proponenti barche usate, nei decenni successivi hanno esteso la loro platea ai cantieri, ai dealer, ai concessionari, sempre più attratti dalla qualità dei visitatori.
Oggi, con oltre 1,2 miliardi di dollari di barche e accessori proposti dai principali produttori mondiali e dai leader internazionali del brokeraggio, il PBIBS è diventato decisamente il salone dove “non puoi non esserci”.
Va pur detto che gioca a suo favore la strisciante disaffezione generale nei confronti di quel grande concorrente diretto che è il Miami Yacht Show, il quale, soprattutto a partire dal 2019, anno del suo trasferimento dalla spettacolare Collins Avenue di South Beach alla più anonima Biscayne Bay di Downtown, ha progressivamente perso molto del suo originario appeal.
Importante quest’anno la presenza di cantieri italiani e di quelle aziende – per noi estere – che hanno una loro stabile rappresentanza sul nostro territorio.
Seguendo l’ordine alfabetico di quelle più rilevanti per novità, incominciamo con Aicon, il cantiere di Giammoro, in provincia di Messina, che è tornato alla ribalta nel 2018, dopo anni di inattività, per iniziativa di Marc-Udo Broich che a suo tempo ne era stato il dealer per il mercato americano, dove aveva portato molte delle circa cinquecento unità allora prodotte, dando loro una forte connotazione Usa. A portare a Palm Beach il vessillo di questo nuovo corso è stato il 22 metri Aicon Vivere 66’ che, disegnato da Sergio Cutolo, è il primo modello di una linea custom in via di sviluppo.
Première Usa per l’Anvera 58, un poderoso rib esteticamente caratterizzato dal particolare profilo aerodinamico delle sovrastrutture e accreditato di prestazioni di indubbio interesse per il pubblico della Florida, tradizionalmente amante dell’alta velocità sull’acqua: con una coppia di Man da 850 HP viene dichiarato capace di raggiungere agevolmente i 50 nodi.
Azimut ha schierato una flotta di ben nove unità della sua ampia e articolata gamma che, guidata dal Grande Trideck, modello che ha dimostrato di piacere molto al pubblico Usa, ha compreso il Grande 32M, il Grande 27M; i Fly 78, 72, 60; l’S6 e i Verve 42 e 47. Questi ultimi due, grazie alle loro carene super ventilate disegnate dal “mago” Michael Peters, sono concepiti per le multimotorizzazioni fuoribordo, risultando particolarmente graditi al pubblico della Florida.
In partnership con Best Marine Usa e perciò sempre più concentrato nel voler conquistare il mercato americano, Evo Yachts ha esposto il suo daycruiser R4 WA in versione totalmente customizzata, a partire dall’originale livrea grigio-seta. Lo scafo, caratterizzato da alcuni dettagli in stile automobilistico, è un walkaround particolarmente protettivo ma anche in grado di estendere la sua superficie poppiera fino a 25 metri quadrati grazie alle sue tipiche impavesate abbattibili e alla piattaforma poppiera multifunzionale.

Presente con una flottiglia composta da Pershing 8X, Ferretti Yachts 780, Custom Line Navetta 42, Riva 88’ Folgore e Riva 130’ Bellissima, Ferretti Group ha onorato il salone di Palm Beach portando in anteprima mondiale il Wallypower58X, modello che – come si legge nel testo di presentazione – celebra l’estetica innovativa del wallypower118 a distanza di due decenni dal suo debutto mondiale.
Originale nella parte poppiera, progettata per montare fino a quattro fuoribordo Mercury Verado V12 da 600 HP, questo modello presenta pure la caratteristica unica di offrire a chi sta sotto coperta una spettacolare visuale sull’esterno attraverso due grandi display laterali che, sostituendo di fatto finestrature e oblò, consentono allo scafo di essere eccezionalmente robusto e di richiedere meno manutenzione.

Un altro passo avanti per i Fratelli Aprea che, negli Usa fin dal 2020, continuano a sviluppare la presenza dei loro gozzi sorrentini – quest’anno, quattro le unità in mostra – all’interno di un mercato che, dominato da ben altre forme e tipologie, si sta abituando a riconoscerli e ad apprezzarli per le loro doti e per la loro originalità.

Decisamente proiettato sul mercato internazionale, Maori Yachts ha esposto al PBIBS il suo 54 XL. Disegnato da Marco Ciampa, architetto con una notevole esperienza in campo automobilistico, e costruito nel cantiere di Olbia, può essere definito tender, chase boat, fast cruiser: resta il fatto che, grazie alla sua carena a doppio step e ai i suoi due Man da 850 HP dotati di trasmissioni Jolly Drive, supera abbondantemente i 45 nodi.

Ben conosciuto dai diportisti italiani e ormai sempre presente ai più importanti saloni nautici internazionali, il cantiere turco Numarine ha esposto una versione espressamente pensata per il mercato americano del suo explorer 26XP, denominata – non a caso – 26XP Fast. Si tratta infatti di un’unità particolarmente veloce in rapporto alla consistenza dello scafo, visto che con la spinta di due Man da 1.800 HP è in grado di toccare i 31 nodi. Il design esterno è di Can Yalman, che lo ha dotato di una prua alta e verticale, di un parabrezza ad angolo inverso e di un flybridge di ben 65 metri quadrati.

Quasi a festeggiare il suoi primi cinquant’anni di attività, nel corso dei quali ha varato qualcosa come 5.000 unità distribuite tra i marchi Pardo Yachts, Grand Soleil e VanDutch, il Cantiere del Pardo ha esposto a Palm Beach l’intera gamma Walkaround P38, P43, P50, l’Endurance 60 e il GT52.
Il CEO di Sirena Yachts, Cagin Genc, ha presentato il progetto del nuovo Sirena 48 che, con i suoi 15,96 metri fuori tutto, è destinato a diventare l’entry level della gamma prodotta dal cantiere turco. In altra parte di questo stesso fascicolo ne pubblichiamo un approfondimento, corredato con le principali caratteristiche tecniche.
Considerata l’assenza “strutturale” della vela lungo i pontili di Palm Beach, il cantiere Solaris ha potuto brillare soltanto con tre modelli del marchio Solaris Power: gli Open 48, 44 e, soprattutto, il nuovo 40, al suo debutto negli Usa.
Première mondiale per il Vicem 37 CC, raffinato fisherman center console con il quale il cantiere turco ha appena dato vita alla nuova linea Tuna Master, la sesta della sua ampia e articolata gamma. Impreziosito con elementi di arredo e inserti in essenza pregiata che tanto piacciono al pubblico americano appassionato di pesca d’altura, è stato presentato in versione trimotore.
I numeri del PBIBS 2023
Totale barche in esposizione oltre 800
Superyacht 141
Yacht in charter 44
Marchi rappresentati oltre 600
Visitatori oltre 55.000
Prezzi dei biglietti (acquistabili esclusivamente on-line):
giornaliero 31 USD – 2 giorni 56 USD
VIP per tutta la durata 370 USD
Prossima edizione 21-24 marzo 2024
UN MARE DI SUPERYACHT
di Roberto Franzoni
Impressionante a Palm Beach il display di ben 141 grandi yacht, proposto sia dai costruttori sia dalle case di brokeraggio massicciamente presenti lungo le banchine: da Burgess a Camper & Nicholsons, da Edmiston a Fraser, da Merle Wood a Moran Yacht, da Northrop & Johnson a Ocean Independence da Y.co fino a Worth Avenue Yachts.

Nello stand di Benetti ha fatto un’apparizione a sorpresa lo straordinario Calex di 67 metri, consegnato la scorsa estate al suo armatore californiano. Le sue linee eleganti e ben profilate sono state disegnate dallo studio di Giorgio Cassetta. Sottocoperta c’è un layout a sette cabine che può alloggiare quattordici ospiti, con il clou dell’enorme ponte armatoriale di 165 metri quadrati. Qui, oltre alla master suite, si trovano il salone, il bar e l’ufficio dell’armatore, oltre a un solarium privato con palestra, spa e camino.

Sempre di Benetti, ma stavolta presentato da Fraser, l’Alfa di 70 metri è all’avanguardia dello stile di questi tempi. Caratterizzato dalla prua dritta e da una sovrastruttura arcuata, risulta particolarmente innovativo a poppa, con un beach club su due livelli che comprende una piscina a sfioro (che, tramite una una copertura, si trasforma in una pista da ballo) e un salone a tutto baglio sotto la piscina, con balconi a ribalta su ogni lato per aumentare l’apertura e la larghezza. Gli interni, elaborati da Laura Pomponi, prevedono per l’armatore un ponte privato, con una camera da letto, un ufficio, una palestra, una sala massaggi, una sala Tv, un bar e un’area per la colazione, per non parlare del prendisole di 75 metri quadrati a prua.
Progettato da H2 Yacht Design, il Feadship Arrow di 75 metri è un’unità da148 milioni di dollari con cabine per dodici ospiti e una suite armatoriale sul ponte di coperta. Tra le sue caratteristiche distintive, una palestra, un enorme beach club con terrazze laterali, uno splendido bar e area lounge sul ponte superiore, una sala massaggi e giochi d’acqua sufficienti per equipaggiare una nave da crociera.
Il DB9 di 52 metri, che prende il nome dal classico modello Aston Martin V12, è stato costruito nel 2010 da Palmer Johnson e presentato quest’anno dal broker Worth Avenue Yachts, di Fort Lauderdale. Si tratta di un superyacht che può sfrecciare sull’acqua a oltre 30 nodi, grazie ai 9.200 cavalli della sua motorizzazione MTU 16V4000 M93L, ma le sue linee, firmate dallo studio veneziano Nuvolari-Lenard, lo fanno sembrare veloce anche da fermo. Nel 2019, il nuovo proprietario ha voluto modificarne il colore esterno optando per uno champagne metallizzato, con la caratteristica linea di galleggiamento rossa. La barca ha tre piscine, tra cui una di acqua salata lunga 8 metri sul ponte di prua, che funge anche da garage per il tender quando è vuota.
Dal nome dalla celebre canzone dei Beatles, il Come Together presentato da Y.Co è il primo della Amels Limited Edition 60 lanciata lo scorso anno e si distingue per lo scafo di forma geometrica – lungo 60 metri – disegnato da Espen Øino. L’armatore, che lo utilizza per esplorare il mondo, l’ha ora messo sul mercato del brokeraggio. Dotato di un elipad touch-and-go sul ponte di prua, ha una cabina per DJ e un grande beach club. Per il decor dei suoi interni, Winch Design ha scelto pietre e legno per creare effetti altamente tattili.
