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61° Salone nautico di Genova, un cantiere per il futuro

61° Salone nautico di Genova

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La nautica italiana sta vivendo un momento magico e la fiera che la rappresenta  ha colto l’occasione per dimostrare che cosa sta facendo per gli anni a venire.
La città dovrà necessariamente adeguarsi.

Mai come quest’anno, la fiera di Genova ha mostrato il fermento che ne attraversa ogni aspetto, da quello logistico a quello organizzativo, dal marketing alla politica.

61° Salone nautico di Genova

Un’allegra commistione di elementi planata sull’incredibile euforia che il comparto nautico sta manifestando ad ogni livello. È così che, alle spalle dell’ormai celebre Padiglione Blu, l’immenso cratere che avrebbe potuto richiamare un’idea di desolazione post-atomica è diventato invece il simbolo tangibile di un sogno che, per mano di Renzo Piano, potrà realizzarsi di qui a tre anni: quel waterfront che, oltre a cambiare radicalmente l’affaccio di Genova sul mar Ligure, potrà consegnare al salone nautico internazionale la palma di più bello al mondo.

“Quel giorno ci dimenticheremo della Croisette” ci ha detto ironicamente Carla Demaria, presidente della società che organizza il salone. L’ovvio riferimento è a Cannes, dove il salone-concorrente per eccellenza si avvantaggia indubbiamente dell’allure di una cittadina votata da sempre al turismo internazionale di alto livello e, perciò, anche meglio organizzata sotto il profilo dei servizi e della ricettività. Infatti, la manager ha subito aggiunto: “Genova dovrà necessariamente riorganizzare la sua rete di collegamenti e dotarsi finalmente di un aeroporto all’altezza della situazione”.

Euforia, dicevamo. Come si è potuto evincere praticamente da tutte le occasioni di incontro con gli operatori (nell’arco dei sei giorni di salone, ben 78 sono stati gli eventi tra convegni, seminari, workshop tecnici, conferenze e presentazioni), non esiste settore che attraverso i suoi esponenti principali non abbia dichiarato di vivere un periodo di impressionante accelerazione. Il che, combinato con la crisi delle forniture che sta affliggendo un po’ tutti i comparti produttivi del Paese, genera pure una certa ansietà.

Ma non è detto che tutti i mali vengano per nuocere, poiché il rallentamento che ne deriva potrebbe costituire un freno alla formazione di quella che qualcuno intravede come una possibile “bolla”. Resta il fatto che, qualora i dati del quarto trimestre di quest’anno confermassero la fascia superiore delle stime, l’industria italiana della nautica toccherebbe i miracolosi livelli di fatturato del biennio 2007-2008: un incremento inaspettatamente positivo ma, anche per questo, da governare con estrema cautela. “Quella a cui stiamo assistendo non è una dinamica di rimbalzo, ma il segno di un rafforzamento strutturale” ha dichiarato il professor Marco Fortis, direttore della fondazione Edison, nel corso del convegno Boating Economic Forecast.

“Questo non vuol dire solo che siamo diventati più competitivi – ha aggiunto – ma anche che abbiamo meno debiti con l’estero. Ci siamo trasformati da debitori verso l’estero in creditori verso l’estero”.

Un’altra tendenza da segnalare, stavolta non esprimibile in dati aritmetici ma ben percepibile attraverso l’impennata mediatica di cui la nautica italiana ha goduto nell’intero arco estivo, culminando proprio nelle date del salone genovese, è stato quello dell’interesse dimostrato dagli organi di informazione e dai rappresentanti del Governo e del Parlamento. L’approccio della politica al nostro settore sembra stia prendendo, finalmente, la direzione tanto auspicata soprattutto durante gli anni più difficili. Insomma, la nautica vista non più come un club esclusivo ma come un’opportunità per l’intero Paese. Voglia il cielo che si vada avanti su questa strada e che, finalmente, oltre che di lusso (francamente non se ne può più), si torni a parlare di nautica popolare senza correre il rischio di essere presi per pazzi.

Il SALONE DI GENOVA in cifre

  • 200.000 mq di superficie espositiva
  • 92.377 visitatori (30{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} in più rispetto al 2020)
  • 1.000 unità circa (200 posti barca in più rispetto al 2020)
  • 1.000 brand circa
  • 12{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} l’incremento di contratti firmati
  • 78 eventi
  • 5.874 prove in mare
  • 947 giornalisti accreditati
  • 128 ore di live streaming
  • 9.30 ore di servizi tv

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