51° SALONE DI DUSSELDORF, NAUTICA IN FESTA
Sommario Nautica 695 – Marzo 2020
L’ultima edizione del Boot ha riconfermato l’eccellente capacità promozionale del salone tedesco che, oltre a offrire una vetrina elegante e ben organizzata per una vasta gamma di imbarcazioni e accessori, riesce a divertire – se non addirittura a entusiasmare – un pubblico di tutte le età. Aziende italiane protagoniste in tutti i settori.
Che la temperatura scenda sotto zero o che nevichi, che piova o che ci sia il sole fa poca differenza: per chiunque visiti il salone di Düsseldorf, il clima che conta è quello festoso che si può respirare all’interno dei suoi 17 padiglioni. Infatti, pur nella diversità delle 19 aree tematiche – che quest’anno è stata ancor più marcata, a tutto vantaggio di chi ha partecipato in modo ben mirato – il comune denominatore del “Boot” resta sempre quello di un vero e proprio festival della nautica, in tutte le sue possibili sfaccettature.
A detta di quasi tutti gli operatori, il merito di questo ennesimo successo va assegnato all’organizzazione che, presieduta da Werner Matthias Dornscheidt, si è dimostrata ancora una volta puntuale, collaborativa e soprattutto coinvolgente: particolarmente nei confronti del pubblico più giovane che, nelle zone dov’è stato possibile cimentarsi nelle varie specialità (come la Divers Walk, il Surfers Hotspot, il Beach World e the Wave), ha creato un entusiastico affollamento.
Si pensi solo che i circa 4.500 appassionati che sono riusciti praticare un quarto d’ora di surf sull’onda statica o una scivolata sulla pista di skimboarding, perfettamente assistiti da personale altamente qualificato, si sono dovuti prenotare con non meno di due mesi d’anticipo presso la pagina thewave.boot.de/ del sito ufficiale. Tutto questo mentre più di 200.000 visitatori passeggiavano tra i padiglioni 1 e 7/A, dedicati alle barche a motore e/o tra il 15 e il 17, dedicati alla vela.
Quanto mai ampia e dettagliata la gamma dimensionale, fino ai 29 metri del Sanlorenzo 96 Asimmetrico, ammiraglia della mostra. E a tale proposito va sottolineato l’enorme impegno economico affrontato da quelle aziende che, impossibilitate per motivi dimensionali o normativi a gestire autonomamente il trasporto delle loro unità, si sono dovute affidare alle aziende più specializzate.
Prima tra tutte la Seven Stars di Rotterdam, capace di movimentare barche di qualsiasi misura via-terra, via-mare e lungo le acque interne, sfruttando in parte, nel caso specifico, il fiume Reno che scorre a poche decine di metri dal lato sud del quartiere fieristico. In effetti, il trasporto costituisce la voce di costo più pesante per gli espositori, andando ad aggiungersi a quelle relative alla superficie occupata (dai 159 ai 184 Euro il metro quadro), all’allestimento degli stand, al personale e alle spese accessorie, per un totale che, a detta di tutti, costituisce l’unico grande “difetto” del salone tedesco.
Pur tuttavia, il fatto che fin da molto lontano i maggiori cantieri trasferiscano nella capitale della Nordrhein-Westfalen cospicue flotte dei loro yacht di taglia forte – Princess con 10 unità, Sunseeker con 8, Azimut con 6, solo per fare qualche esempio – la dice lunga circa gli effettivi benefici di un investimento che, comunque, non tutti sono in grado di affrontare. Ecco quindi che per 38 aziende siciliane, desiderose di affacciarsi sul mercato internazionale, è stato provvidenziale il contributo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, grazie al quale è stata creata una sorta di isola espositiva all’interno del padiglione 11.

Boot Dusseldorf – Le barche a motore
Immancabilmente primo della lista alfabetica delle principali novità a motore, il cantiere piacentino Absolute, presente al Boot con quattro unità, ha presentato il progetto del Navetta 64, un modello assai atteso per alcune caratteristiche progettuali che – abbiamo potuto apprezzarlo attraverso le immagini commentate dall’ingegnere Cesare Mastroianni – lo renderanno particolarmente spettacolare, soprattutto nella zona di poppa. Qui, infatti, a seconda delle esigenze del momento, l’armatore potrà scegliere se avere una beach area o un comodo living o addirittura una vera e propria cabina capace di spalancarsi letteralmente sull’acqua. La nostra curiosità troverà soddisfazione il prossimo mese di luglio, quando, a varo avvenuto, avremo finalmente la possibilità di svolgere una prova completa.
Nel caso di Arcadia Yachts, che esattamente un decennio fa concluse proprio a Düsseldorf il suo primo contratto, si è trattato di un ritorno dopo quattro anni di assenza. Lo ha realizzato esponendo per la prima volta in terra germanica il suo Sherpa XL, il “pocket-megayacht” (la definizione è dello stesso cantiere campano) che, nei suoi circa 24 metri di lunghezza, offre ben 221 metri quadrati di superficie abitabile.
Un catamarano natante, in categoria di progettazione A (dunque senza limiti di navigazione), per 20 persone: è bastata anche solo la carta d’identità dell’Aurea Yachts 30’ Cabin a sollecitare la curiosità di chi non è avvezzo al mondo multi-hull. Ma, in realtà, il modello ideato dall’ingegnere Daniele Izzo ha rincarato la dose presentandosi con un accessorio che, denominato Yacht Extention, rende l’assieme più unico che raro. Si tratta di una struttura gonfiabile altamente personalizzabile che può essere allestita in pochi minuti come appendice di imbarcazioni di qualsiasi misura, a motore o a vela, al fine di creare una superficie extra a stretto contatto con l’acqua.
Axopar
Dopo circa un anno di attesa, il Boot 2020 ha finalmente visto l’unveiling dell’intera linea Axopar 37, articolata nei modelli Spyder, Sun-Top e XC Cross Cabin. Negli intenti del costruttore, il primo pretende di imporsi come alternativa ai rib più sportivi; il secondo vuole offrire la massima protezione possibile agli equipaggi di tipo familiare; il terzo, infine, si propone come barca cabinata ognitempo, da godere nella massima sicurezza in qualsiasi momento dell’anno. Ad accomunarli, una carena particolarmente ventilata, studiata per garantire stabilità, tenuta di mare e consumi contenuti fino a 40 nodi. Interessante anche la proposta in prima mondiale che il cantiere finlandese ha sviluppato in collaborazione con Brabus Car, azienda nei pressi di Dusseldorf che opera nel settore delle elaborazioni automobilistiche. Parliamo dello Shadow 900, un open di impostazione offshore che, in fase di collaudo, spinto da una coppia di Mercury Verado 450R Racing, ha toccato 64,5 nodi.

Azimut Yachts
Massiccia la presenza di Azimut Yachts, che ha esposto 6 yacht, quasi tutti portatori di qualche novità che non è sfuggita ai più attenti osservatori: l’S6 Sportfly, in una versione diversa da quella dell’ormai celebre installazione di Times Square, a New York; il 72 Flybridge con nuove finestrature, nuovi interni, nuovo décor e nuovo sistema di illuminazione; il 78 Flybridge – modello maggiore della gamma costruita nel cantiere di Avigliana – in versione trimotore con Ips Volvo Penta; l’Atlantis 45 di Neo Design; l’S 10 visto a Cannes; il Magellano 53 con carena Dual Mode.

Bavaria Yachts
E’ stato lo stesso CEO di Bavaria Yachts, Michael Muller, a presentare alla stampa il nuovo SR41, disegnato dal team di sviluppo del cantiere tedesco in collaborazione con lo studio Too-Design di Marco Casali. Un cockpit spazioso, un grande prendisole ma, soprattutto, due comode cabine con accessi indipendenti. Sarà disponibile nelle versioni Softtop, Hardtop e Coupé.

Beneteau
Project E è il nome con il quale Beneteau ha introdotto i progetti relativi alla gamma sviluppata in collaborazione con Massimo Gino (Nauta Design) e Amedeo Migali (Micad) e che verrà prodotta a Monfalcone presso gli stabilimenti Monte Carlo Yacht, facenti parte dello stesso gruppo.

Per il momento si tratta di due modelli dislocanti – di circa 19 e 22 metri – ispirati, tecnicamente parlando, alla ben nota linea Swift Trawler: unità pratiche, spaziose, dotate di una grande autonomia e abilitate alla navigazione oceanica. Il loro varo è previsto per il 2021.
De Antonio
Il cantiere spagnolo De Antonio ha portato al Boot il nuovo D42, quarto modello della linea di walkaround caratterizzati dalla motorizzazione fuoribordo a scomparsa. Nel caso specifico, si parla di un 12,60 metri dotato di tre Mercury Verado da 350 HP alloggiati in un vano che, all’occorrenza, può essere aperto mediante un comando elettromeccanico.

L’aspetto è dunque quello di una propulsione entrofuoribordo ma con tutti i vantaggi del motore esterno. In questa configurazione, la velocità massima dichiarata è di 45 nodi.
Dromeas Yachts
Concettualmente sulla stessa linea di De Antonio, Dromeas Yachts ha presentato il D28 CC, nuovo primo gradino della linea Center Console prodotta dal cantiere turco di Izmir. Tra le caratteristiche dell’unità debuttante, la doppia motorizzazione Evinrude accoppiata al dispositivo di manovra iDock.
Ducht Craft
Preceduto da una lunga serie di test, è stato finalmente presentato ufficialmente il Ducht Craft 25 Electric Tender. Nello stand del padiglione 1, il team del cantiere olandese – consociato di Zeelander – ha giustamente magnificato le prestazioni di questo scafo modulare in fibra di carbonio che, lungo poco più di 8 metri e spinto da un motore elettrico da 100 kW, è capace di navigare a 32 nodi per 75 minuti o a 6 nodi per circa 6 ore.

Greenline Yachts
Restando in tema di propulsione pulita, nello stesso padiglione il cantiere sloveno Greenline Yachts ha presentato il 5G H-Drive, ultima versione del suo ingegnoso sistema ibrido.
Fairline
Un po’ a sorpresa, la britannica Fairline ha portato al Boot la nuovissima versione fuoribordo dell’F//Line 33, la quale, oltre al diverso sistema di propulsione, presenta una speciale piattaforma poppiera che, realizzata dalla H + B Technics, abbraccia completamente i due motori potendo tuttavia immergersi come una normale up&down per facilitare le attività balneari.

Gruppo Ferretti
Tra i sei modelli esposti dal Gruppo Ferretti nel suo ampio stand, ha brillato il Pershing 7X in anteprima mondiale. Disegnato da Fulvio De Simoni secondo gli stilemi tipici del brand e costruito in fibra di carbonio, il nuovo modello si pone autorevolmente al centro della taglia strategica dei 20 metri, portando con sé tutta la tecnologia di avanguardia che caratterizza la gamma. Dotato di due motori Man da 1.800 HP con trasmissione TopSystem a eliche di superficie, viene dichiarato capace di toccare i 50 nodi.

Tra le novità presentate in video: il Ferretti 500 (frutto della partnership tra il dipartimento tecnico del cantiere, l’architetto Filippo Salvetti per gli esterni e lo studio di design Ideaeitalia per gli interni), il Ferretti 1000 (nuova ammiraglia del marchio), il Riva 88’ Folgore e il Wallytender 48 X con motori fuoribordo.

Invictus
La principale novità in casa Invictus, rappresentata dal modello GT 320 Atelier esposto allo stand del cantiere catanzarese e spiegata in tutti i dettagli dal designer Christian Grande, è costituita dall’organizzazione di una sorta di laboratorio virtuale in grado di verificare la fattibilità delle richieste di personalizzazione da parte della clientela, di prevederne i tempi di realizzazione e, naturalmente, di preventivarne i costi.
Monte Carlo Yachts
Nel corso di un’articolata presentazione, Monte Carlo Yachts – che esponeva un imponente MCY80 – ha mostrato in anteprima le immagini dell’MCY 70 Skylounge, primo modello di una nuova linea caratterizzata dal ponte superiore chiuso.

Non è cosa da poco, visto che questa importante evoluzione della sovrastruttura, operata ancora una volta con mano sapiente dallo studio Nuvolari Lenard, modifica sostanzialmente il modello di vita di bordo, proponendosi particolarmente al mercato americano. Resta comunque il fatto che la formula sia di grande interesse per chiunque – anche nel Mediterraneo – intenda utilizzare la barca per tutto l’arco dell’anno.
Jeanneau
Tante le novità presentate dal comparto Powerboat del cantiere francese Jeanneau. Il Cap Camarat 12.5 WA nella versione fuoribordo (2×450 o 3×300 HP) è nato per sfruttare al meglio la carena a “V” disegnata da Michael Peters per uno scafo che, nei suoi circa 12 metri di lunghezza, offre spazi ben separati a un alto livello di ergonomia.

Il Merry Fisher 695 Serie 2 gioca sul sicuro, essendo basato sull’esperienza delle ben 1.400 unità naviganti del noto 695 e avendo tratto il meglio delle innovazioni già introdotte sul 795.

Il suo pseudogemello della linea Marlin – parliamo sempre della nuova Serie 2 – se ne differenzia non poco per il disegno della sovrastruttura che, ispirato a quello delle barche da lavoro, risulta più adatto a chi pratica la pesca d’altura.
Sempre parlando della linea Merry Fisher, la nuova versione del 1095 è caratterizzata dall’introduzione del fly che, comprensibilmente, accentua la già notevole abitabilità di uno scafo dotato di tre cabine.
Nerea Yachts
A fianco del già noto NY24 Deluxe, nella sua nuova livrea dark bronze, il cantiere pesarese Nerea Yachts ha presentato le sue due nuove varianti GT e Limo. In quest’ultimo caso, lo stiloso runabout originario – che è lungo 7,50 metri – si propone come un vero e proprio walkaround senza pontatura prodiera e senza cabina.
Palm Beach
Fondato e guidato con mano sicura dal campione di vela Mark Richards, il cantiere Palm Beach (parliamo della stessa famiglia Grand Banks) ha approfittato del debutto tedesco del GT50 per offrire qualche ghiotta anticipazione del 60, la nuova ammiraglia destinata a debuttare al salone di Miami. Si è parlato soprattutto di prestazioni in termini di consumi, essendo la nuova unità – motorizzata con due Volvo Penta IPS 1350 da 1.000 HP – in grado di garantire le performance indicate come ottimali dalla stessa casa svedese.
Pardo Yachts
Un altro 60 piedi presentato in disegno è stato quello di Pardo Yachts con il suo Endurance, nome che vuole richiamare l’idea della navigazione long-range. “E’ un progetto nato per garantire la capacità di navigare bene in dislocamento a 10-12 nodi così come di planare a 25” – ha spiegato Gigi Servidati, responsabile sviluppo del cantiere forlivese – “e per raggiungere questo obiettivo abbiamo svolto al computer severi test di fluidodinamica”.
Prestige
Erwin Bamps, CEO di Prestige, ha presentato i disegni del primo modello della nuova linea X-Line, che sarà varato il prossimo agosto e presentato ufficialmente al successivo salone di Cannes.

Si tratta dell’X70, uno yacht che, progettato in collaborazione con Garroni Design, punta sull’ergonomia di ogni singolo ambiente e sul naturale collegamento tra spazi esterni e interni. Dai disegni si comprende, per esempio, l’attenzione che è stata dedicata alle linee di transito e all’eliminazione di tutti quegli ostacoli che possono rendere pericolosi gli spostamenti, soprattutto in navigazione.
Ben cinque i modelli Princess al loro debutto tedesco.
L’F50 è stato pensato soprattutto per la vita di bordo sul ponte principale, con un ampio pozzetto che conduce in un salone assai luminoso. Interessanti gli allestimenti della zona di prua, caratterizzata da un ampio prendisole, e della plancia interna, che si avvale della tecnologia Volvo-Garmin per offrire un affidabile sistema di navigazione integrata.

Il V55 è nato per offrire un’opportunità di crescita dimensionale ai fedelissimi della già apprezzata Classe V, nota per le ottime prestazioni. Non a caso, nella sala macchine troviamo due Volvo Penta D13 che consentono una velocità massima di 37 nodi, garantendo allo stesso tempo uno spunto sempre pronto ed efficace.
Altrettanto fedele alla sua classe di appartenenza, l’S62 pretende di essere esteticamente inconfondibile e, allo stesso tempo, ricco di raffinati dettagli artigianali. La carena a basso deadrise, firmata da Olesinski, garantisce un’elevata portanza, sfruttando appieno la spinta dei due Man da 1.200 HP che ne costituiscono la motorizzazione.
L’elegante S66 dispone di quattro cabine, tre delle quali con bagno privato, più un alloggio a parte (opzionale) per l’equipaggio. Caratteristica la cucina posta a poppa del salone, in modo tale da poter servire altrettanto bene la zona pranzo interna e il pozzetto.
La Y Class si è arricchita del modello 78 che, dotato di una carena a V profonda che garantisce una navigazione morbida e sicura anche in condizioni di mare difficili, è spinto da due Man V12 da 1.800 HP che gli permettono di toccare 36 nodi.

Sanlorenzo
Accompagnato dal positivo clamore suscitato dalla sua prestigiosa quotazione in borsa, il cantiere Sanlorenzo ha riportato a Düsseldorf successi su più fronti: il suo Bluegame BGX70 ha vinto il MotorBoat Award per la categoria custom yacht, con una motivazione che ne ha sottolineato il profondo contenuto innovativo; il suo SL 96 Asimmetrico ha assunto il ruolo di ammiraglia della mostra e, grazie alla presenza allo stand di Bernardo e Marina Zuccon, che ne hanno curato il progetto complessivo, e di Laura Sessa, che ne ha disegnato gli interni, è risultato campione di visite.

Bluegame
Infine, nel corso di una conferenza stampa, Carla Demaria, ceo di Bluegame, ha presentato la nuova divisione High-End Service, destinata a offrire ai clienti Sanlorenzo un bouquet di servizi esclusivi che andrà dal leasing al charter, dalla formazione degli equipaggi al refitting.
Sessa
Sempre parlando di ammiraglie, anche se stavolta limitatamente al brand, Sessa ha esposto il suo nuovo modello di punta.

E’ il 21 metri Fly 68 Gullwing, che il cantiere bergamasco ha progettato con la collaborazione di Centrostiledesign. Uno dei suoi maggiori punti di forza è costituito dalle due strutture laterali di cristallo che, grazie a un sistema innovativo, si aprono ad ala di gabbiano, portando luce e aria sul ponte principale. Inoltre, il suo fly – metro alla mano – risulta uno dei più ampi della categoria.
La classica giostra dei premi destinati alle barche più rappresentative della produzione 2019 non poteva non coinvolgere il 48 Open di Solaris Power che, nel corso dell’ormai tradizionale “Flagship Night”, ha ricevuto il titolo di European Boat of the Year. Manco a dirlo, Norberto Ferretti – che con Giuseppe Giuliani e Brunello Acampora ha formato il team che lo ha progettato – è stato accolto al Boot come una vera star.
Sunseeker
Sunseeker, il grande cantiere britannico che ha tanta Italia al suo interno (Andrea Frabetti come CEO e ora anche Francesco Frediani, come superyacht & dealer network director), ha presentato in anteprima mondiale nel suo imponente stand il nuovo Manhattan 68.

Progettato, costruito e rifinito per offrire un comfort eccezionale, questo fly di 21 metri è dotato tra l’altro di un sofisticato sistema di illuminazione che può essere impostato secondo tre diverse modalità, a seconda dell’atmosfera che l’armatore intende ottenere. Manco a dirlo, le essenze utilizzate negli interni formano una sorta di prezioso campionario: wenge satin, rovere argento, eucalipto affumicato e noce.
51° Salone Di Dusseldorf – le barche a vela
di Nico Caponetto
Bavaria
Il cantiere tedesco Bavaria ha scelto di giocare in casa per presentare il suo nuovo C42. Dopo anni di incursioni in stili progettuali fra i più vari, questo modello pare riportare il marchio nel solco della sua tradizione cogliendo anche qualche elemento di innovazione.

Il progetto è di Maurizio Cossutti che ha voluto imprimere una fisonomia più sportiva. Quindi una V profonda che si allarga dando portanza in navigazione e volumi interni nella zona prodiera. Rispetto al vecchio 42 inoltre, ha un baglio massimo superiore di 30 centimetri con un incremento evidente di stabilità. Infine il piano velico, che offre maggiore superficie e quindi maggiore potenza. Gli interni presentano un innovativo design con due soluzioni che prevedono due cabine enormi con due toilette o la più classica con due cabine a poppa e un’armatoriale a prua con due toilette.
Cantiere del Pardo
Il Cantiere del Pardo ha portato in mostra le sue ultime novità, i Grand Soleil 42 Lc e 48, e ha raccolto la stampa internazionale per presentare al pubblico l’ultima creatura che vedrà la luce fra qualche mese: il 44 Performance, che vede l’esordio al tavolo da disegno per il cantiere romagnolo di Matteo Polli, noto architetto navale avvezzo a tracciare linee sportive e performanti.

La nuova barca, chiamata a sostituire il vecchio 43, sarà disponibile in due versioni: la Performance, dedicata alla crociera veloce, e la Race, con un piano di coperta dedicato alle regate. Tre cabine e due toilette è quanto prevede il layout degli interni che ancora una volta porta la firma di Nauta Design.
Italia Yacht
E ancora di progetti stiamo parlando per quanto riguarda Italia Yacht. Il cantiere di Chioggia, impegnato nella realizzazione del suo nuovo modello, il 14,48, ha presentato il restyling del 15.98. Un’operazione così profonda da far percepire la barca come un nuovo modello.
Le linee d’acqua disegnate da Matteo Polli non cambiano rispetto al modello precedente, mentre un primo intervento, apparentemente marginale ma in realtà con un forte impatto sul piano estetico, è stato realizzato sulla coperta, dove i tre piccoli oblò della tuga sono stati sostituiti da una lunga finestratura.
Una vera rivoluzione si è consumata invece negli interni dove cambia tutto tranne la posizione delle paratie, condizionata dal ragno strutturale che garantisce alle barche di Italia Yachts un’eccellente rigidità.
Gruppo Hanse
E’ un deck saloon il nuovo modello presentato da uno dei marchi del gruppo Hanse. Si tratta del Moody 41 Ds, una barca che per forme e volumi sembra volere fare concorrenza ai multiscafi, richiamando allo stesso tempo lo stile dei grandi walk around.

Il piano di coperta è infatti caratterizzato da una circolazione lungo passavanti che non si interrompono a prua ma circondano tutto il perimetro della tuga. Il grande pozzetto e la dinette sono sullo stesso livello, scelta decisamente atipica per una barca a vela classica ma che crea una perfetta continuità fra l’esterno e l’interno.
Alubat
Nell’affascinante mondo delle costruzioni in alluminio, ha fatto la sua comparsa il nuovo Ovni 400, un blu water cruiser a tutto tondo che rompe un po’ con l’estetica che ha caratterizzato sino ad oggi la produzione del cantiere francese Alubat.
L’anteprima mondiale portata a Dusseldorf mostra da subito la principale novità, ossia una tuga completamente finestrata che rende una visuale verso l’esterno a 360 gradi. Altro elemento di novità è rappresentato dalla plancetta poppiera, notevole concessione a una visione più mediterranea per una barca che nasce sulle coste atlantiche della Francia. La deriva retrattile porta il pescaggio da 2,98 metri a 0,98, caratteristica che unita alle due pale del timone permette di raggiungere zone con bassi fondali.
Saffier Yachts
Un piccolo gioiello per estetica e prestazioni è quello portato in anteprima mondiale dal cantiere olandese Saffier Yachts.

Si tratta del Saffier 27, un 8 metri e 20 dalle linee sottili e slanciate con un potente piano velico e un dislocamento leggero di 1900 chilogrammi di cui 900 in deriva per un eccellente momento raddrizzante. Elegante, ottimamente rifinito, ha un propulsore elettrico che gli consente un’autonomia di circa 8 ore a regimi di crociera.
Nautor’s Swan
E’ stato lo stesso German Frers, insieme al patron della Nautor, Salvatore Ferragamo, a presentare l’ultimo nato del cantiere, lo Swan 58. In acqua lo vedremo fra circa un anno, ma allo stato attuale il progetto è più che definito.
Alle fondamenta dei principi costitutivi di questa barca c’è, come sempre, quello che si ispira all’idea di blu water cruiser, ossia di una barca in grado, per qualità progettuali e costruttive, di girare il mondo. Il quadrato, lungo oltre 5 metri e un’altezza superiore a 2, offre molta luce naturale, ventilazione e una vista eccezionale attraverso le ampie finestrature a scafo.
Fra le novità presentate, quella di Jeanneau ha conquistato il primato del “non si era mai visto”. Il Sun Loft 47, infatti, nonostante riprenda scafo e alberatura del Sun Odyssey 490, propone un piano di coperta e di interni quasi rivoluzionari. Il pozzetto assomiglia a quello di un catamarano, con la sua ampia cucina collocata sullo stesso livello e il soft-top scorrevole.

Sottocoperta nessuna dinette e tutto lo spazio per ospitare fino a 12 persone più lo skipper. Interessanti le due cabine speculari con accesso indipendente posto tra pozzetto e cucina. Inutile dire che è stato pensato e costruito quasi esclusivamente per il charter.
X-Yacht
X-Yacht ha esposto i suoi modelli di punta, compreso l’X 4.0, e colto l’occasione per presentare l’ultimo dei suoi progetti che sarà esposto, sempre a Düsseldorf, nel 2021. È l’X 5.6, una barca che ricalca l’impostazione data dal cantiere agli ultimi modelli, ma che introduce anche alcune novità. Prima fra tutte, la doppia pala del timone, che fa per la prima volta la sua comparsa in un modello del cantiere danese. Costruzione tradizionalmente eccellente, con resina epossidica e rinforzi in carbonio, che permetterà di contenere il peso di questo 17 metri intorno alle 18 tonnellate.
Multiscafi
Catana
Alcune novità anche dal mondo dei multiscafi. Come quella del cantiere Catana, che ha presentato il Bali Catspace.

Si tratta di una bella prova sul piano dell’innovazione per il cantiere che, proprio con Bali, aveva introdotto sul mercato quello che è sempre stato il suo cavallo da battaglia nel mondo dei catamarani, ossia il pozzetto prodiero. Sul Catspace la dinette di prua scompare e lascia il posto a un prendisole senza la tradizionale rete. Attrezzatissimo il flybridge, dove sono raccolte tutte le manovre e, alle spalle della timoneria, è organizzata un’ampia superficie per il relax, con sedute e prendisole. Gli interni di questo catamarano lungo 12,33 metri e largo 6,50, prevedono la classica disposizione a tre o quattro cabine ricavate negli scafi.
Dragonfly
Quando si dice trimarano il pensiero va subito al re di questi multiscafi: Dragonfly. Il cantiere danese ha portato in Germania la sua ultima novità, il Dragonfly 40, uno yacht di 12,40 metri che, a scafi retratti, riduce la sua larghezza dagli 8 ai 4 metri, cioè poco più di un monoscafo di 40 piedi.

È disponibile in due versioni: la Touring, con fiocco autovirante, e la Ultimate, con genoa sovrapposto e maggiore superficie di randa. Prestazioni da capogiro e una buona abitabilità interna, con due cabine nello scafo centrale e un bel quadrato con cucina nella parte centrale.
Gruppo Beneteau
Excess è un brand del gruppo Beneteau nato per produrre catamarani. Dopo il 12 e il 15, ha fatto la sua prima comparsa a Düsseldorf, l’Excess 11, il più piccolo della gamma.

Con i suoi 11,33 metri di lunghezza, è un multiscafo decisamente orientato al mercato degli armatori, difficilmente appetibile per il settore del charter. Nonostante sia destinato alla crociera tranquilla, il cantiere ha previsto anche una versione cosiddetta Pulse, che vede il piano velico passare dai 77 agli 85 metri quadrati. Gli interni prevedono quattro cabine matrimoniali con quelle di prua con i letti orientati in senso longitudinale e quelle di poppa per baglio.
Southerwind
Fra le grandi novità presentate in progetto, la più eclatante è certamente quella che Southerwind ha illustrato nel corso della conferenza stampa alla quale ha partecipato il progettista Olivier Racoupeau.
Si chiama Cat 90 ed è il primo catamarano concepito dal cantiere conosciuto nel mondo per l’eccellenza dei suoi superyacht a vela. I dati tecnici indicano un multiscafo lungo poco più di 27 metri e largo 11,17.

Con gli interni progettati da Nauta Design, il livello di raffinatezza sarà certamente pari a quello delle unità Southerwind che navigano in giro per il mondo, in una dimensione ch, secondo i calcoli fatti dallo studio di progettazione, può essere paragonabile a quella di un monoscafo di 39 metri.
I battelli pneumatici
Ha giocato in casa il cantiere Agilis, che ha la sua sede produttiva a Wuppertal, una trentina di chilometri a Est di Düsseldorf. Immancabilmente ampia la sua gamma esposta, con al centro il nuovo tender 280, dedicato ai sempre più numerosi cabinati di piccola taglia che comunque dispongono di un garage.
Il cantiere navale Larsen, situato nell’area portuale di Miiduranna, nella baia di Tallinn, ha esposto tra i suoi tipici modelli da salvataggio il suo rib 530: un side-console di impostazione sportiva, gradevolmente convenzionale ma con ottime dotazioni, destinato al package con i motori Suzuki.
Più originale, sebbene costituisca l’evoluzione di un rib concepito addirittura dieci anni fa, il Black Mamba 28 proposto dal cantiere greco Olympic presenta alcuni dettagli che sembrano ispirati alle automobili made in Usa degli anni ’60. A parte il giudizio estetico, che rientra nel gusto personale, i dati relativi ai test condotti con una coppia di Suzuki da 250 HP dimostrano che si tratta comunque di un’unità dalle prestazioni davvero notevoli e, non ultimo, dal prezzo interessante: 169.600 Euro più Iva, motori e accessori compresi.
Non molto conosciuto dal grande pubblico italiano, ma comunque presente agli appuntamenti importanti (per esempio, lo abbiamo incontrato più volte al salone di Parigi), il marchio Prua al Vento, parte del Gruppo Guarascio di Lamezia Terme, ha portato a Düsseldorf i due modelli della sua linea rib: il Thor 6.8 e il Thor 8.0. Si tratta di due gommoni originali e ben progettati che si rivolgono a un pubblico giovanile e, più in generale, agli amanti delle attività balneari, come dimostra l’ottimo collegamento tra pozzetto e pedane poppiere che caratterizza entrambi.

Ancor più sportivo, fin quasi ad apparire estremo, è il neozelandese Takacat 260 LX. In realtà si tratta di una via di mezzo tra un catamarano gonfiabile e un sup, che, grazie anche al peso contenuto in appena 26 kg, è capace di offrire sorprendenti prestazioni con un fuoribordo da appena 10 HP. Di certo, però, è difficile immaginare di poterlo utilizzare per qualcosa di diverso da una semplice corsa su un mare piatto.

Tutt’altra storia nello stand Tecnorib, dove, preceduto dalle indiscrezioni che ne hanno accresciuto l’attesa, è finalmente apparso al pubblico il Pirelli 42, in anteprima mondiale. Parliamo di un poderoso rib dalla particolare struttura rigida che, avvolgendo parte dei tubolari per quasi tutta la lunghezza, rende eccezionalmente regolare l’abitacolo che, infatti, ha il pregio di un’esemplare transitabilità, coadiuvata da una serie di solidi tientibene che garantiscono ovunque un sicuro punto di presa agli ospiti. Le alte velocità di cui è capace sono dovute soprattutto alla carena multistep disegnata da Mannerfelt Design, lo studio svedese specializzato nel campo delle competizioni offshore.
Con l’occasione di questa première, l’azienda guidata da Gianni De Bonis ha annunciato la firma di un accordo per la distribuzione ufficiale dei suoi battelli in Svizzera con Krüeger Werf e a St. Tropez con Mercurio, già dealer di importanti brand come Fjord, Frauscher e Sunseeker.
Una nota, infine, per i due cantieri italiani che si sono distinti per l’estensione dei loro stand: Anvera, che con il suo 55 (16,80 metri fuori tutto) ha portato al Boot l’ammiraglia del comparto gommoni, e Zar, che tra i suoi 16 modelli in mostra ha fatto esordire in terra tedesca il suo 79 SL Plus.
Le altre novità
Con grande autorevolezza, l’azienda toscana CMC Marine ha esposto per la prima volta al salone tedesco facendosi largo, in particolare, tra i più grandi e celebrati produttori di sistemi di stabilizzazione.

Grande interesse ha suscitato, in particolare, il più piccolo tra i dispositivi elettrici ultracompatti della linea Waveless. Si tratta dello Stab 25 che, misurando appena 38 cm di diametro e 22 di altezza, si presta facilmente a un’installazione post-costruzione in imbarcazioni di lunghezza a partire da 12 metri.
In tutt’altro campo, la svedese Dometic ha presentato i nuovi frigoriferi portatili a compressore della serie CFX3 (da 36, 46, 55, 74 litri), controllabili anche mediante smartphone: una vera manna per chi naviga su natanti di piccole dimensioni.

E allo stesso di utenza è dedicata la batteria portatile PBL 40 al litio con sistema di ricarica trivalente, dotata di schermo integrato a cristalli liquidi che ne mostra la capacità, lo stato di carica e la potenza.In tema di sicurezza, Quicksilver ha portato al debutto il primo sistema al mondo che, integrato nei motori Mercury, è in grado di agire da antifurto di prossimità e di rilevare le cadute in acqua.
Si chiama 1st Mate e, utilizzando un dispositivo indossabile da un massimo di 8 persone, è in grado di spegnere il motore in caso di cadute in acqua, di emettere un allarme sonoro e, facoltativamente, di inviare notifiche ai contatti di emergenza precedentemente impostati.
Restando nell’ambito dei motori, durante la già citata Flagship Night, Volvo Penta ha ricevuto l’Innovation Award per il suo piede poppiero DPI Drive, che si integra nel complesso sistema di controllo comprendente tra l’altro la timoneria elettrica, il joystic k di manovra e il Dynamic Positioning System, cioè il dispositivo in grado di mantenere con precisione la posizione della barca anche in presenza di vento e corrente.

Yanmar ha invece presentato i nuovi motori 6LF e 6LT, nella gamma da 485 a 640 HP: unità Diesel che, dedicate al diporto e alle applicazioni commerciali leggere, saranno disponibili sul mercato a partire dal prossimo autunno.
I POLLI DI RENZI
di Roberto Neglia
Vedendo il gotha dell’industria nazionale raccolto intorno a Matteo Renzi, ospite d’onore al Boot di Düsseldorf, ci è venuto alla mente il celebre passo dei Promessi Sposi: “Lascio poi pensare al lettore come dovessero stare in viaggio quelle povere bestie, così legate e tenute per le zampe, a capo all’ingiù, nella mano d’un uomo il quale, agitato da tante passioni, accompagnava col gesto i pensieri che gli passavan a tumulto per la mente. Ora stendeva il braccio per collera, ora l’alzava per disperazione, ora lo dibatteva in aria, come per minaccia, e, in tutti i modi, dava loro di fiere scosse e faceva balzare quelle quattro teste spenzolate; le quali intanto s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura”.
A scanso di equivoci: quelli del salone tedesco non erano affatto “polli”, ma valorosi imprenditori che nonostante tutto continuano a credere, crescere e investire nel nostro Paese. Tuttavia, a trattarli come gli utili animali da cortile è stato proprio l’ex premier, che “agitato da tante passioni” – direbbe il Manzoni – ha promesso appoggi e sostegno. Lo fa adesso – ci siamo chiesti – “debole” del suo 4{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} e proprio dal boatshow tedesco?
Quando era il capo del governo italiano e leader del partito di maggioranza parlamentare (40{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8}) non ha neppure risposto agli inviti a presiedere l’inaugurazione del Salone Nautico Internazionale di Genova.
La sua presenza avrebbe certamente portato attenzione verso le politiche per il settore. Una sensibilità che ha avuto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, compiendo nel 2018 la prima visita ufficiale della più alta carica dello stato al Nautico.
Ora – e ciò vale anche per il successore a Palazzo Chigi – non è più tempo di becchime, ma di risposte agli operatori. Approvazione del Decreto correttivo che completa la riforma del Codice della nautica, soluzioni per l’ultradecennale contenzioso dei porti turistici con lo Stato, competitività per il noleggio, risorse umane per la Direzione del Trasporto marittimo e per il funzionamento del Registro telematico.

