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Navier ’27, futuro in volo!

Navier '27

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Si dice che i foil sono il futuro e probabilmente è vero, almeno per un certo tipo di nautica che punta all’abbinamento di velocità e sostenibilità. La questione, piuttosto, è capire come ciò avverrà, cioè quando la tecnologia sarà sufficientemente robusta e collaudata da permetterne un utilizzo diffuso e in sicurezza.

Navier '27

E – perché no? – anche economicamente interessante. Per il momento, infatti, le reali proposte di imbarcazioni a motore con i foil (per quelle a vela è tutto un altro discorso) sono rarissime e costosissime, mentre non mancano i concept che propongono bellissime barche dotate di “ali”. Ma sono tutti realistici e perciò realizzabili?

Navier '27

È quello che ci siamo chiesti analizzando questo bel concept per un elegante day cruiser di 27 piedi (8.23 metri) proposto nella versione hard top e cabin che vola sui foil spinto da due eliche collegate a due motori elettrici da 50 kW inclusi nei POD posizionati all’estremità di due montanti verticali che sorreggono il foil poppiero. E si vola già a 18 nodi, per arrivare ad una velocità massima di oltre 30.

O, almeno, è questo che promettono i due fondatori di Navier, una start-up statunitense della Silicon Valley, Sampriti Bhattacharyya e Reo Bair. Il primo, con un dottorato di ricerca al MIT, il prestigioso Massachusetts Institute of Technology, in ingegneria meccanica con contributi originali nel campo della progettazione idrodinamica. Il secondo, ingegnere aerospaziale specializzato in sistemi autonomi: questa sua specifica esperienza sarà infatti determinante nella progettazione del sistema di movimentazione e controllo del sistema di volo del Navier 27.

A fronte degli innegabili vantaggi di una barca a motore con i foil, legati alla elevata efficienza idrodinamica e alla ridottissima superficie bagnata (in acqua ci sono solo le ali, mentre il resto dello scafo avanza nell’aria, un fluido 1000 volte meno denso), senza dimenticare l’elevato confort di una barca che, navigando sopra l’acqua, praticamente non risente dell’impatto con le onde, ci sono anche delle importanti criticità.

Essenzialmente due: la prima è relativa agli ingombri eccessivi che limitano l’accesso della barca alle acque con fondale limitato (quindi l’avvicinarsi a riva, entrare in un piccolo porticciolo, fermarsi all’ormeggio). La seconda riguarda la capacità di gestire in sicurezza la fase di decollo e controllare la barca durante il volo.

Per risolvere il problema dell’ingombro sono stati previsti dei foil retrattili dove i montanti verticali a cui sono collegate le ali orizzontali – i foil propriamente detti – possono scorrere verticalmente attraverso la barca stessa. Facile a dirsi ma molto difficile a farsi. Basti pensare che questi montanti assorbono la spinta propulsiva, sostengono il peso della barca, assorbono tutte le forze dovute agli inevitabili impatti sull’acqua a velocità importanti. Insomma, si tratta di sollecitazioni notevoli applicate a una struttura mobile e scorrevole.

Per risolvere il problema del controllo del volo, invece, la scelta è stata quella di non di affidarsi a delle ali secanti autostabilizzanti – per intenderci quelle degli aliscafi commerciali, che escono inclinate dall’acqua – ma ai più performanti e più complicati foil orizzontali completamente immersi che, però, hanno bisogno di superfici di controllo (flap) che vanno gestite elettronicamente.

Abbiamo quindi chiesto direttamente a Sampriti Bhattacharyya, CEO di Navier di darci qualche informazione su come avevano affrontato queste due problematiche, ricevendo, però, una risposta abbastanza deludente. L’unica cosa che ci hanno detto riguardo alla robustezza dei foil è stata “il team è molto esperto nel settore degli hydrofoil. Si tratta di selezionare i materiali giusti e di progettarli correttamente per il giusto fattore di carico.

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I montanti (strut) sono leggeri ma estremamente resistenti, realizzati in fibra di carbonio”. In pratica, ancora ci stanno lavorando ma, al tempo stesso, assicurano che “il team è composto da esperti della Coppa America (uno è Paul Bieker, progettista dei Moth e dei catamarani volanti AC50 della America’s Cup del 2017), specialisti CFD del MIT e persone che hanno una vasta esperienza sulle barche dotate di foil.” Quindi sicuramente troveranno una valida soluzione, anche se resta da vedere quanto sarà facile da gestire e quanto sarà costosa. Per ora quello che sappiamo è che i foil, oltre a essere retrattili, sono dotati di un controllo attivo (derivato dal settore aerospaziale) che ne garantisce la stabilità anche con una guida più sportiva.

Capitolo economico: certamente sarà una barca costosa, come le pochissime finora costruite con i foil retrattili. E non può essere altrimenti viste le caratteristiche che abbiamo descritto fin qui, ma anche altre come il tipo di costruzione in fibra di carbonio al fine di assicurare un’estrema leggerezza e così riuscire a volare già a 18 nodi con due motori di soli 50 kW. Insomma, per poter volare su Navier ’27, si deve spendere qualcosa come 250.000 Euro.

Chiaramente, quando si parla di cifre simili per una barca di 8 metri, si deve dare per scontato che si tratti di un modello curatissimo, elegante e super tecnologico anche per altri aspetti che vanno oltre il foiling. A questo riguardo, oltre alla propulsione totalmente elettrica capace di un’autonomia fino a 75 miglia e alle ali retrattili, il Navier 27 sarà dotato di un sistema di guida automatica capace di calibrare automaticamente la velocità in ogni condizione senza l’intervento del pilota, avvertendo addirittura di un eventuale pericolo prima che sia troppo tardi. E poi un sistema di attracco assistito con joystick dotato di sensori, un sistema di controllo remoto via-smartphone per avere la barca sempre “sott’occhio”. Insomma, tutti gli optional di una moderna super boat.

Per chiudere, parliamo del programma di sviluppo di questo progetto che nasce già con una community di sostenitori. L’azienda, visto l’interesse suscitato alla prima presentazione in occasione del Palm Beach International Boat Show del marzo scorso, ha infatti deciso di dare vita a quello che è stato denominato “Pioneer Program”, cioè un piano di prenotazione dei primi esemplari, che saranno testati nel 2022 per essere consegnati l’anno successivo, e di riunione dei sostenitori in una community. “Il fine – spiega Sampriti Bhattacharyya – è quello di creare un piccolo gruppo di primi armatori e fondare così una comunità di persone desiderose di sostenere l’innovazione nel settore nautico. Nonostante l’intento sia quello di rendere Navier 27 disponibile a tutti, i primi esemplari saranno limitati. Il programma è un modo per dare priorità a chi ci ha sostenuto sin dagli inizi con entusiasmo, in attesa dello sbarco sul mercato.

Questi clienti ‘faro’ verranno coinvolti nello sviluppo della barca, sperimenteranno le prime prove in mare e ci forniranno un feedback immediato”.

Scheda tecnica

Lunghezza: m 8,23 – Larghezza: m 2.62 – Immersione: m 0.61- 1.68 – Motorizzazione elettrica: 2 x 50 Kw – Velocità in foiling: 18 – 30 nodi – Range: 75 nm @ 20 kn – Capacità: 10 persone – Per maggiori informazioni: www.navierboat.com<p style=”text-align: center;”></p>

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