Green Soul, il catamarano elettrico
La propulsione elettrica chiama il catamarano. Si tratta di un dato evidente e inevitabile. Evidente perché la gran parte delle barche full electric che ci sono sul mercato oggi, così come gran parte dei nuovi progetti e delle nuove proposte, si basano, appunto, sulla piattaforma di un catamarano.
Grandi o piccole che siano, oggi le barche elettriche sono sempre (o quasi) dei catamarani. Inevitabile, perché per avere delle velocità e delle autonomie di navigazione accettabili, stante gli attuali limiti tecnologici dovuti allo stoccaggio dell’energia elettrica a bordo, è indispensabile ricorrere ad una carena idrodinamicamente più efficiente: quindi il catamarano.
Ma il connubio propulsione elettrica-catamarano va ovviamente interpretato. E qui si aprono ampie praterie per i designer chiamati a fornire la loro visione di questa configurazione così poco diffusa e, quindi, poco esplorata dal punto di vista del design.
La visione del designer Francesco Struglia che presentiamo su questo numero di Nautica “nasce per garantire le migliori prestazioni ed una guida alla portata di tutti alla luce delle recenti innovazioni nel campo della mobilità elettrica”. Il tutto “con linee che ripropongono la pulizia dei classici dell’automotive per rappresentare al meglio il sogno di una esperienza nautica a motore completamente sostenibile”.
10 metri di barca dal look automobilistico ed elegante con una propulsione basata sull’uso dei motori di ultima generazione Torqueedo Deep Blue, 50i e 100i che, combinati con l’utilizzo delle batterie sviluppate da BMW (tecnologia i3), permettono una reale possibilità di una propulsione elettrica su range consistenti.
Con la versione Deep Blue 100i x 2, si prevede una velocità massima di 25 nodi, con range che vanno dalle 10 ore di guida al minimo dei giri (50 miglia nautiche) ad 1 ora di guida al massimo dei giri. È anche previsto un generatore a benzina di emergenza per tranquillizzare gli utenti più conservatori.
Come dicevamo all’inizio, la propulsione elettrica è oggi realistica se abbinata ad una carena idrodinamicamente efficiente come il catamarano. Nel caso specifico estremamente efficiente. Infatti, le linee dei due scafi disegnati da Struglia, particolarmente lunghi ed affinati (a fronte di una lunghezza di 10 metri, la larghezza massima del singolo scafo è di poco superiore ad un metro), enfatizzano le caratteristiche delle carene semidislocanti veloci, rendendo possibili prestazioni davvero interessanti: solo 100 kW per fare 18 nodi. Oppure solo 200 kW per farne 25.
Certo aiuta il fatto che per i due scafi non è richiesta nessuna abitabilità interna. Infatti, la barca è pensata per essere utilizzata come taxi o day cruiser puro dai clienti di hotel o residence sui grandi laghi italiani o nelle lagune della Florida. Quindi un utilizzo limitato alle acque interne, come è evidente anche da alcune caratteristiche dell’imbarcazione, come il ponte di prua non protetto e la prua con murate verticali sulle quali probabilmente andranno previsti dei deflettori che impediscano la risalita dell’acqua in navigazione.
Per maggiori informazioni: www.francescostrugliadesign.it
Scheda tecnica
- Lunghezza f.t.: m 9,90
- Larghezza: m 4,05
- Immersione: m 0,35
- Dislocamento: 3600 kg
- Motorizzazione: 2 x deep blue Torqueedo entrobordo 100i/50i (100/50 kW)
- Velocità max prevista: 18/25 nodi – Batterie: 2/4 x lithium-ion batteries (BMW i3 technology)
- Autonomia: 55 miglia nautiche a velocità di crociera.
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