Focus 30, una barca a vela piccola e veloce
Piccola, ma nemmeno tanto. Grintosa e, allo stesso tempo, versatile, sia per gli allestimenti sia per il tipo di utilizzo che se ne può fare, crocieristico o competitivo.
Stiamo parlando di Focus 30, ultima nata in casa Yacht Yard, piccolo cantiere polacco che dal 1993 produce diversi modelli d’imbarcazioni a vela di dimensioni e costi contenuti che hanno avuto un discreto successo anche in Italia.
A partire dalla sua barca di maggior successo, il Focus 750, un racer-cruiser moderno e versatile, veloce e, allo stesso tempo, facile e maneggevole, ideale per le uscite in famiglia o con gli amici, semplice da gestire perché carrellabile e dotato di deriva sollevabile e albero abbattibile.
Una barca che riassume la filosofia del cantiere sintetizzata con queste righe riportate sul suo sito web: “le nostre barche sono state progettate e concepite sia per offrire emozioni nell’uso competitivo sia per rilassarsi in tranquille uscite in famiglia. Siamo certi che navigare sui Focus sarà piacevole e divertente.”
Filosofia che ritroviamo in pieno anche nel Focus 30 presentato in anteprima lo scorso gennaio al salone tedesco di Düsseldorf. Disegnato dai due ingegneri, polacchi anche loro, Jacek Deszkiewicz e Jerzy Pieśniewski, quest’ultimo affermato progettista di classe mondiale, è un bel 9 metri dal design moderno caratterizzato da una carena dotata di spigolo che corre lungo tutto lo scafo, dritto di prua leggermente retroverso e bompresso strutturale. E poi, falchetta integrata, bitte a scomparsa, osteriggi a filo e carter per nascondere i passaggi delle drizze: tutte soluzioni per rendere il design della barca pulito, filante e, allo stesso tempo, funzionale.
Ma Focus 30 è decisamente di più di una bella barca a vela. Come accennato all’inizio, è un fast cruiser che può essere condotto anche in equipaggio ridotto, pensato sia per velisti in cerca di emozioni sia per un uso crocieristico e familiare. Per questo la barca, nonostante le maggiori dimensioni rispetto agli altri modelli dello stesso cantiere, mantiene una serie di caratteristiche e soluzioni che la rendono sia veloce e performante sia comoda e facile da usare.
Caratteristiche che ora esaminiamo, a partire dalle linee di carena caratterizzate dalla prua affilata e un’elevata lunghezza al galleggiamento, elementi che migliorano le prestazioni di bolina. Invece, il doppio spigolo nella parte poppiera e il baglio massimo molto arretrato consentono ottime prestazione nelle andature portanti e, allo stesso tempo, aumentano i volumi interni a tutto vantaggio dell’abitabilità in crociera.
Infatti, nonostante i soli 9 metri di barca, sottocoperta trovano posto ben due cabine matrimoniali, quella a poppa – sotto il pozzetto – davvero grande e comoda, e l’altra a prua. Al centro, un’ampia dinette con due divani trasformabili in cuccette con tavolo ad ante abbattibili su cui poggia anche il puntello di sostegno dell’albero. A tutto questo si aggiungono il bagno, ospitato in un locale separato, e la cucina a “L”, attrezzata con fornello a due fuochi, lavello e frigorifero a pozzetto. Sempre in tema di abitabilità e comodità, l’altezza in dinette è di ben 1,90 m, misura non affatto scontata su queste dimensioni di barca.
Coerentemente al connubio tra performance e facilità d’uso, il baglio massimo molto arretrato permette anche di avere un pozzetto davvero grande per la categoria, al centro del quale abbiamo il trasto randa previsto di serie. Questo per ricordare che, comunque, il Focus 30 è pur sempre una barca performante sulla quale il singolo punto di scotta è semplicemente vietato!
Anche sul Focus 30 sono poi previste tutte quelle possibilità di personalizzazione che caratterizzano le altre imbarcazioni del cantiere, soluzioni che facilitano l’uso e la gestione della barca, a partire dalla possibilità di avere la deriva sia fissa con siluro ma anche composta dalla sola lama sollevabile (in piombo) oppure sollevabile con siluro. In questo modo, anche grazie al timone esterno, appeso e removibile, il pescaggio si riduce a soli 40 cm permettendo al Focus 30 di raggiungere baie e angoli solitamente accessibili solo a barche molto più piccole. Inoltre, per lasciare spazio a una spiaggetta poppiera ribaltabile, il timone può anche essere posizionato sotto lo scafo, pur rimanendo parzialmente sollevabile. In questo caso, al posto della classica barra di governo, è possibile avere la doppia ruota del timone. Infine, com’è nella tradizione delle barche a vela polacche frequentemente utilizzate sui laghi e sulle vie d’acqua interne dove si ha la necessità di dover spesso passare sotto un ponte, è previsto un pratico sistema che permette di abbattere in pochi minuti.
Due parole anche sulla tecnologia di costruzione. Tanto lo scafo quanto la coperta sono realizzati in sandwich: con anima in Herex per le versioni a deriva retrattile e in PVC per quella fissa. La laminazione è con fibre multidirezionali per ottenere una struttura rigida e dal peso contenuto. Per gli interni si è scelto di giocare sul contrasto tra il legno scuro del pagliolato e quello chiaro del mobilio e delle paratie ottenendo un’atmosfera calda e luminosa. In ogni caso il cantiere offre ampie possibilità di personalizzazione.
Chiudiamo con qualche informazione pratica. Se la prima barca costruita, quella presentata a Dusseldorf, è stata destinata al mercato polacco, ce ne sono altre due attualmente in costruzione e due in ordine che invece sono destinate al mercato europeo, compreso quello italiano dove i 9 metri a vela sono una taglia di barca poco diffusa che, però, sta riscuotendo un certo interesse. Anche per i costi di acquisto e di gestione contenuti. A proposito, da Yacht Yard ci dicono che per la versione base del Focus 30 ci vogliono circa 110.000 euro.
Per maggiori informazioni https://yacht-focus.pl/it/



