Cultura Nautica Sfide agli oceani: i navigatori dell’impossibile Nella mente dell’essere umano, l’ignoto sembra esistere per essere sfidato. E cosa c’è di più ignoto dell’oceano? Un’attrazione fatale che, navigazioni storiche a parte, ha sedotto e continua a sedurre tanti coraggiosi. Forse anche un po’ incoscienti. C'era una volta l’oceano, immenso e misterioso, e di certo faceva paura. Poi ci sono stati uomini che sulla paura hanno costruito il proprio coraggio accettando la sfida, e l’oceano è diventato un po’ meno misterioso. “Hic sunt leones”, dicevano gli antichi di fronte all’ignoto. In oceano i leoni non c’erano perché sarebbero affogati, ma c’era qualcosa di peggio: un’immensità liquida e indecifrabile di cui si conosceva l’inizio ma non la fine. Per quanto ne sappiamo, il primo a sfidarlo, oltrepassando le Colonne d’Ercole, fu un certo Pitea, un po’ greco un po’ fenicio, un po’ geografo un po’ matematico, comunque gran viaggiatore, che pare risalì le coste atlantiche dell’Europa fino alla leggendaria “Ultima Thule” (probabilmente l’Islanda). Ma quello fu solo l’inizio di quel gusto per la sfida che è sempre stato il motore principale dell’evoluzione umana e di fronte al quale anche l’oceano dovette poi levarsi il cappello. Non esiste un elenco completo di tutti quei pazzi temerari che vi si avventurarono con le loro macchine naviganti. Di sicuro ce ne furono molti e, altrettanto certamente, la maggior parte è rimasta sconosciuta. Di molti si hanno certezze non documentate, come nel caso dei Vichinghi che raggiunsero l’America, o dei cannibali sudamericani che - come sostenne l’esploratore norvegese Thor Heyerdhal - dal Cile arrivarono in Polinesia. Il più famoso di quei temerari però cambiò il mondo e scrisse la storia, perché nel bene e nel male, si può dire quel che si vuole del personaggio, ma di certo, per affrontare l’ignoto con quei catafalchi di caravelle, Cristoforo Colombo doveva saperla davvero lunga. Che poi fosse arrivato in America convinto di essere in India è tutta un’altra storia. [button title="Vuoi leggere tutto? Abbonati!" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 28 Lug 2022 Continua a leggere
Ambiente Mare Ambiente in pericolo: il mare, il pesce, l’uomo Il degrado degli oceani è solo frutto della nostra irresponsabilità. E la storia del tonno rosso, signore dei nostri mari, ne è un chiaro esempio. All’inizio fu una goccia, poi ne arrivò un’altra, poi furono tante da formare una pozza, un ruscello, un fiume, un lago, un mare…e poi fu l’oceano. di Stefano Navarrini il 29 Giu 2022 Continua a leggere
Novità motori marini I nuovi tre motori Suzuki ideali per barche e gommoni tra i 5 e i 7 metri DF140B, DF115B e DF100B, i tre motori Suzuki ideali per barche e gommoni tra i 5 e i 7 metri potenti e green con il Micro Plastic Collector... di Stefano Navarrini il 29 Giu 2022 Continua a leggere
Viaggi Rotte da charter: Meravigliosa Grecia Torna al sommario Non sempre il navigar m’è dolce in Egeo, soprattutto quando soffia il meltemi. Ma di certo, fra centinaia di isole e migliaia di ridossi, difficile trovare un mare più affascinante e ricco di sorprese. È la bellezza della Grecia. Sono in molti a sostenere che i momenti… di Stefano Navarrini il 29 Giu 2022 Continua a leggere
Prove di navigazione a motore Prova di navigazione del Pardo GT 52 Stile iconico e di famiglia con un’abitabilità equilibrata fra spazi interni ed esterni, per un perfetto crossover daily boating e crociera,... di Stefano Navarrini il 31 Mag 2022 Continua a leggere
Cultura Nautica Fra leggenda e realtà: I fantasmi dell’oceano Da sempre il mare è l’elemento ideale per dar vita a favole e leggende. E di certo, ieri più di oggi, le navi fantasma hanno suscitato terrore e superstizione. A volte, però, dietro la fantasia, si nasconde qualche cruda realtà. A nessuno fa piacere svegliarsi alle due di notte, ma se questo vuol dire salire in coperta a prendere il timone per il proprio turno, se vuol dire ritrovarsi immersi in una profonda e tranquilla notte oceanica semisepolti dalle stelle ascoltando il quieto respiro del mare che scivola lungo la carena, allora tutto sommato ne può valere la pena. [caption id="attachment_126359" align="aligncenter" width="800"] Il mito probabilmente più conosciuto al mondo - tanto da aver dato il nome a una celeberrima classe di regata - è quello dell’Olandese Volante, cioè il Flying Dutchman.[/caption] E seguire nel lento scorrere delle ore il movimento delle costellazioni che accompagnano la nostra rotta diventa una piacevole lettura. Poi, a poco a poco, il cielo inizia a cambiare colore, le stelle si spengono e una leggera sbavatura rosea alle nostre spalle segna ancora una volta il miracolo dell’alba. Il momento è magico, e quella indecisa sagoma all’orizzonte non può certo rovinarlo, anzi, incontrare qualcuno nell’immensità dell’oceano è sempre un momento di gioia.[button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=126351" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 31 Mag 2022 Continua a leggere
Cultura Nautica Storia della navigazione: I Signori della Porpora L’aver monopolizzato la più preziosa delle tinture dell’antichità non deve far passare in secondo piano le capacità marinaresche di un popolo che inventò e dominò la navigazione commerciale nel Mediterraneo. C'era un tempo in cui il mare era un confine ignoto e apparentemente invalicabile, poi qualcuno poco a poco osò avventurarvisi e si scoprì che l’immensa distesa liquida non era un ostacolo, ma al contrario poteva essere un mezzo di comunicazione. La storia della navigazione nasce così, un po’ per avventura un po’ per necessità, e di certo non è stata facile perché c’erano da superare paure e problemi tecnici di cui non si aveva alcuna conoscenza e, se certo ci fu un salto dalla prima canoa scavata in un tronco d’albero a vere e proprie imbarcazioni capaci di affrontare le onde, il passo successivo non fu certo inferiore, perché si trattava di abbandonare la costa per affrontare un orizzonte privo di riferimenti, soprattutto con una governabilità dei mezzi assai approssimativa. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=124913" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 29 Apr 2022 Continua a leggere
Giri di Bussola La Libreria cambia… mare, una nuova sede a Roma Torna al sommario Che il centro di Roma abbia cambiato volto in questi ultimi anni, purtroppo in negativo, è un fatto sotto gli occhi di tutti. Nessuna meraviglia, quindi, che anche un riferimento storico per gli appassionati, come la Libreria del Mare, abbia mollato gli ormeggi e abbia fatto rotta… di Stefano Navarrini il 29 Mar 2022 Continua a leggere
Cultura Nautica I grandi personaggi: un uomo di nome Thor Per il pantheon vichingo era l’antico dio della folgore; per noi Thor è stato un norvegese coraggioso che ha fatto dell’Oceano Pacifico il palcoscenico della sua più grande avventura. Da millenni il coraggio e l’amore per l’avventura spingono l’uomo a confrontarsi con la natura. E quando si è trattato di confrontarsi con l’oceano, di imprese pazze - soprattutto negli ultimi decenni - se ne sono contate molte. Oggi la traversata dell’Atlantico è offerta in charter, quasi fossero due pieghe fuori porto, ma c’è stato anche chi per amore dell’impresa ha voluto compierla a remi, poi in windsurf, poi addirittura su un SUP. Ci aspettiamo che qualcuno prima o poi si faccia avanti con un pedalò, o magari con una cuffia e un paio di pinne. Certo sono state tutte imprese estreme ma compiute in sicurezza, con l’assistenza dei moderni mezzi di comunicazione e la (quasi) certezza di essere soccorsi in caso di problemi. Soprattutto sono state imprese prevalentemente sportive. Bene, fatta la necessaria premessa, ora cancellate tutto, riavvolgiamo il nastro, e parliamo di un’impresa folle che più folle non poteva essere per una serie di motivi che vedremo più avanti, a partire dal fatto che non si è svolta dieci o quindici anni fa, ma nell’ormai lontano 1947, quando per certe cose bisognava essere marinai, ma di quelli veri. Però bisognava anche essere uomini, con una fede e una tenacia oggi forse perdute. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=124032" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 29 Mar 2022 Continua a leggere
Cultura Nautica Storie di mare: Pirati dei Caraibi Libri, film, serial televisivi e persino fumetti hanno disegnato un’immagine dei pirati sicuramente affascinante ma lontana dalla realtà. Soprattutto se si parla della cosiddetta età d’oro della pirateria, il cui palcoscenico, fra il XVI e XVII secolo, furono le isole dei Caraibi. Qual è il primo e più antico mestiere del mondo? Risposta facile, banale, scontata, un po’ retorica e maschilista forse, e un po’ troppo di maniera anche se il primo riferimento sulla prostituzione appare già nel codice di Hammurabi (XVIII sec. A.C.). Qual è stato il secondo? Intuibile e forse solo una forma un po’ più concreta del primo, nel senso che il commercio fin dal tempo del baratto (tu dare a me, io dare a te pelle di orso), che al tempo poteva essere indifferentemente di merci o di uomini, ovvero prostituzione ma anche schiavi, è stato comunque - strano a dirsi - strumento di unione, comunicazione e, inevitabilmente, progresso. [caption id="attachment_122111" align="aligncenter" width="600"] L’epopea della pirateria caribica ha generato molta letteratura, facendo nascere miti che non hanno riscontro nella realtà, come quello delle fantomatiche mappe del tesoro.[/caption] Ma se volessimo indagare più a fondo scopriremmo che anche il terzo più antico mestiere del mondo è strettamente legato ai primi due, perché forse non saremo ben documentati su cosa accadeva al tempo delle prime canoe, ma sappiamo per certo che la pirateria era già in grande spolvero al tempo delle più antiche civiltà mediterranee. E i pirati furono una seria spina nel fianco anche per l’Antica Roma, che alla fine, per liberarsi di questa piaga, nel 67 a.C. incaricò il suo più valente generale, Pompeo, dandogli potere dittatoriale e mettendogli a disposizione risorse straordinarie. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=122101" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 28 Gen 2022 Continua a leggere