Project e design nautico Zeroundici, la barca piccola, dal design pulito e costi contenuti Zeroundici, una barchetta innovativa, piccola, semplice ed economica, alla portata di tutti, anche di chi è costretto su una sedia a rotelle... di Andrea Mancini il 3 Nov 2022 Continua a leggere
Didattica La carena Trimonoran vantaggi e criticità La carena Trimonoran, intervista all’ingegnere Jelle Bilker e un'analisi dei vantaggi e delle criticità di questa innovativa geometria... di Andrea Mancini il 3 Nov 2022 Continua a leggere
Project e design nautico Blackhawk 28, il gommone con i foil Belli i foil: fanno volare sull’acqua consentendo velocità elevate con potenze e consumi impensabili sulle barche tradizionali. Ma dove li metto quando mi devo avvicinare a terra o quando devo entrare in un’affollata marina con fondale limitato? Perché, ricordiamolo, i foil sono delle vere e proprie ali sommerse che sporgono dalla carena aumentando di fatto l’ingombro della barca, sia in termini di immersione sia, a volte, di larghezza. Inoltre, si tratta pur sempre di strutture sporgenti molto delicate che possono danneggiarsi facilmente urtando sul fondo, oppure quando si accosta alla banchina o a un’altra barca. di Andrea Mancini il 22 Set 2022 Continua a leggere
Didattica Design pratico: forma e funzione Se su un classico yacht le sovrastrutture sono generalmente spostate verso poppa, oggi sempre più spesso si vedono yacht, grandi e piccoli, con le sovrastrutture tutte a prua. Perché? È solo una moda? "La forma segue la funzione”, in inglese abbreviato con l’acronimo FFF (form follows function), è uno degli slogan più noti (e più discussi) dell’architettura moderna. Coniato da Louis Sullivan, maestro del celebre architetto Frank Lloyd Wright, nel saggio The Tall Office Building Artistically Considered del 1896, se da alcuni è considerato un dogma da cui non si può prescindere, da altri viene aspramente criticato perché la funzione può non essere univoca, perché la funzione non precede ma si genera durante e dopo la costituzione dell’oggetto eccetera. [caption id="attachment_131229" align="aligncenter" width="800"] Come tutte le navi passeggeri dell’epoca, il mitico Titanic aveva le sovrastrutture concentrate a centro nave per sfruttare meglio gli ampi volumi centrali dello scafo, lungo e stretto.[/caption] [button title="Scarica Nautica Digital" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Andrea Mancini il 22 Set 2022 Continua a leggere
Project e design nautico Wally Why 150, la navetta secondo Luca Bassani Quando fu presentato al salone di Cannes dello scorso anno, il Wally Why 200 destò una grande curiosità ed interesse, sia tra il pubblico sia tra gli addetti ai lavori perché rappresentava un modo nuovo di vedere una navetta: uno yacht comodo, spazioso ed economico come nella tradizione di una navetta ma, allo stesso tempo, anche veloce e godibile all’esterno come un moderno yacht. Il tutto con l’inconfondibile stile Wally! [button title="Scarica Nautica Digital" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Andrea Mancini il 31 Ago 2022 Continua a leggere
Didattica L’elica: le ali che girano Come funziona l'elica ci viene spiegato in maniera semplice, con informazioni tecniche su passo e portanza... di Andrea Mancini il 30 Ago 2022 Continua a leggere
Accessori e strumenti di navigazione Al litio, al piombo o BOS? La soluzione per l'immagazzinamento e la gestione dell’energia di bordo studiata dall’azienda tedesca di alta tecnologia BOS (Balance of Storage Systems): le batterie al litio... di Andrea Mancini il 29 Lug 2022 Continua a leggere
Accessori e strumenti di navigazione Aziende: IMET, radio remote control Dalle gru edili alle navi e agli yacht. Ovunque ci sia bisogno di un controllo remoto, Imet ha la sua soluzione. Ce lo spiega Paolo De Pellegrin, quality manager. "Questa volta a destare stupore fra chi stava mangiando un cacciucco, una pizza o un gelato in via Coppino è stato un Benetti da 40 metri (per 15 di altezza) che ha sfiorato i dehors dei locali e i balconi delle case. Non c’è pericolo, perché chi effettua queste manovre è un vero artista e riesce a far muovere bestioni di questo calibro senza far danno.” Così si leggeva nella cronaca viareggina della Nazione del 27 giugno scorso, che riferiva di un enorme rimorchio con a bordo un altrettanto enorme superyacht che attraversava le strade del centro di Viareggio. Ma l’articolo non specificava che “il vero artista” che muoveva il bestione con precisione millimetrica lo faceva azionando un radiocomando IMET. Perché dove c’è movimento c’è IMET, verrebbe da dire guardando la varietà di applicazioni dei radiocomandi prodotti dall’azienda friulana, per la precisione localizzata a Sacile in provincia di Pordenone. [button title="Vuoi leggere tutto? Abbonati!" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Andrea Mancini il 28 Lug 2022 Continua a leggere
Project e design nautico Leen 50, mai così piccolo un trimarano cabinato Per definizione, i multiscafi sono molto efficienti dal punto di vista idrodinamico, consentendo buone velocità con potenze e consumi ridottissimi. Questo grazie agli scafi lunghi e stretti, molto affinati, che generano poca onda. Ma, evidentemente, questa caratteristica ne condiziona l’abitabilità. Come si fa, su una barca di 10 metri, a sfruttare e rendere un minimo abitabili scafi larghi 1,50 m nel punto di maggior larghezza? Questo è il motivo per cui è alquanto raro incontrare multiscafi cabinati di piccole dimensioni, diciamo sotto i 15 metri. [caption id="attachment_127655" align="aligncenter" width="1000"] Leen 50[/caption] Allo stesso tempo è anche vero che, negli ultimi anni, questo limite si sta pian piano riducendo, soprattutto grazie all’escamotage costituito dalle forme di scafo che si allargano ad arte sopra il piano di galleggiamento al fine di aumentare la volumetria interna senza compromettere più di tanto le caratteristiche idrodinamiche. [caption id="attachment_127656" align="aligncenter" width="1000"] Leen 50[/caption] Se quanto appena detto è vero per un catamarano, lo è ancor di più per un trimarano, dove il volume immerso (quello che sostiene il peso della barca, ovvero il dislocamento) viene ripartito su tre scafi che, a parità di lunghezza, saranno ancora più affinati, cioè più stretti. E così, solo pochi tra i lettori potranno dire di aver visto un trimarano cabinato, che peraltro resta la barca più costosa da costruire, indipendentemente dalle dimensioni. Questa categoria di barche comunque esiste, e pure di dimensioni relativamente contenute. A produrla è, per esempio, NEEL Trimarans Group, cantiere francese che ne è leader mondiale con i marchi NEEL Trimarans, per la vela, e LEEN Trimarans, per il motore. [caption id="attachment_127657" align="aligncenter" width="1000"] Leen 50[/caption] [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=127872" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Andrea Mancini il 29 Giu 2022 Continua a leggere
Didattica La barca elettrica secondo Frauscher Pioniere dell’elettrico, il celebre cantiere austriaco stimola il mercato con proposte che guardano anche a un nuovo modo di concepire la vita di bordo. Ne parliamo con Mauro Feltrinelli, importatore per l’Italia e titolare di uno storico cantiere del Lago di Garda. Quando si parla di barche elettriche non si può non partire da Frauscher, il cantiere austriaco che in questo campo è stato davvero un precursore. Lo attesta un numero: 3000 barche elettriche che, prodotte a partire dagli anni ’90, navigano oggi nelle acque di tutta Europa. Barche innovative e classiche allo stesso tempo, nate per superare le mode passeggere e resistere nel tempo. Ma anche barche provocatorie e di rottura. Come l’ultimo arrivato, il TimeSquare20, il primo catamarano elettrico firmato Frauscher che, sin dal suo debutto nel settembre 2021, ha fatto parlare di sé sia per il design sia per la nuova esperienza di navigazione che propone. Parliamo di una barca slow sailing, una barca pensata per essere un comodo salotto che naviga spinto da due motori fuoribordo elettrici che consentono buone velocità di crociera nel più completo silenzio. [caption id="attachment_127687" align="aligncenter" width="800"] Il cantiere Frauscher[/caption] In ogni caso, si tratta sempre di barche basate su approfonditi studi mirati all’efficienza complessiva, sia quella idrodinamica della carena sia quella del propulsore, al fine di contenere i consumi e aumentare velocità e autonomia, veri punti deboli delle barche elettriche. Non solo. Si tratta pure di barche contraddistinte da un design ricercato, da materiali pregiati e rifiniture di lusso. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=127685" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Andrea Mancini il 29 Giu 2022 Continua a leggere