Project e design nautico Gogo, verso una sostenibilità al 100% Può sembrare la solita variazione sul tema pedalò, con tanto di personalizzazioni fantasiose. Invece, Gogo è una piccola barchetta elettrica di nemmeno 4 metri che rappresenta il tentativo di una barca sostenibile al 100{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8}. Quindi non solo un tipo di propulsione che riduce o elimina le emissioni inquinanti, ma un oggetto pensato per essere completamente riciclabile, sicuro, economico e facile da utilizzare. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=107121" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Andrea Mancini il 30 Mar 2021 Continua a leggere
Didattica Pierluigi Ausonio e Plana Design, il mago delle carene Più propriamente preferisce definirsi specialista di idrodinamica applicata. Ma, comunque lo si voglia considerare, stiamo parlando di uno dei massimi esperti internazionali di progettazione navale e di un grande innovatore. La carena, il guscio che dà forma allo scafo. Un elemento misterioso per i più ma fondamentale per determinare il DNA di una barca: dalla tipologia alle caratteristiche di velocità, di tenuta al mare, di comfort e di economicità in navigazione. Insomma, qualcosa che dovremmo conoscere a fondo nel momento della scelta. E, invece, spesso ne dimentichiamo l’esistenza. D’altra parte sta sott’acqua, non si vede: dunque, semplicemente non esiste! Per fortuna tanti cantieri sono pienamente coscienti dell’importanza di questo fondamentale elemento. A volte la studiano e la sviluppano in casa, ma sempre più spesso si rivolgono a super specialisti del settore: quelli che, in gergo, vengono chiamati “carenisti”. Uno di questi, e tra i più importanti, è l’ingegnere Pierluigi Ausonio che, negli ultimi trent’anni, con la sua PLANA Design (acronimo di Pierluigi Ausonio Naval Architecture) ha firmato carene per cantieri del livello di Azimut-Benetti, Codecasa, Baglietto, Rodriquez, Mondomarine, Cantieri di Lavagna, Canados, Perini Navi, Picchiotti, Sanlorenzo, Overmarine e molti altri. Carene e non solo, visto che in linea con quello che egli stesso definisce “approccio integrato al progetto”, nel suo lavoro si occupa, direttamente o indirettamente, di tutti gli altri aspetti che hanno a che fare con l’opera viva: dunque propulsione, distribuzione dei pesi a bordo e molto altro. Desiderando saperne qualcosa di più, abbiamo un po’ forzato la sua proverbiale riservatezza - d’altronde disegna carene, ovvero cose che non si vedono - e siamo riusciti a rivolgergli qualche domanda. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=107606" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Andrea Mancini il 30 Mar 2021 Continua a leggere
Project e design nautico Eco Cruiser 50 di Alva Yach Eco Cruiser 50 di Alva Yacht Motorizzazione elettrica, pannelli solari, fuel cell, per quanto riguarda gli aspetti tecnologici e di sostenibilità ambientale... di Andrea Mancini il 1 Mar 2021 Continua a leggere
Project e design nautico Yachting accessibile, una barca per tutti [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=106171" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] ">Design for All è un principio da applicare a qualsiasi forma di progettazione che voglia davvero definirsi inclusiva. Non fa eccezione la nautica, che oggi può contare sulle preziose linee-guida di un libro importante. "L'invenzione nasce spesso da un bisogno: è il problema che ti porta a nuove soluzioni, spesso migliori di quelle normalmente utilizzate.” Con queste parole Andrea Stella, velista disabile e fondatore della Onlus “Lo Spirito di Stella” impegnata in campagne per l’abbattimento delle barriere architettoniche e di sensibilizzazione sulla disabilità, introduce il libro di Paolo Ferrari “Progettare imbarcazioni accessibili, un nuovo approccio per lo yacht design” recentemente pubblicato da Tecniche Nuove. In questo libro l’architetto Paolo Ferrari, uno dei massimi esperti di progettazione di imbarcazioni accessibili a vela e a motore, esamina il tema della disabilità a bordo dell’oggetto barca in modo completo e rigoroso, al fine di offrire soluzioni progettuali inclusive, ma soprattutto un approccio alla progettazione della barca che tenga realmente conto delle esigenze di tutti. Stiamo parlando del Design for All (DfA), in italiano progettazione inclusiva, un approccio alla progettazione relativamente recente che, però, si sta affermando sempre più in particolare in edifici destinati ad uso collettivo. p style="text-align: center;">[button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=106171" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Andrea Mancini il 28 Feb 2021 Continua a leggere
Didattica Gli AC75 impegnati nelle regate di Coppa America A detta degli esperti sono l’elemento che deciderà l’esito di questa America’s Cup. Certo, ci sono l’abilità degli equipaggi e la tattica, le vele, le forme degli scafi. Ma tutto sembra meno importante dei foil, le ali immerse che fanno volare gli AC75. Vediamo allora come funzionano e a cosa servono. Mentre sfrecciano a 40 nodi con un braccio in acqua e l’altro sospeso fuori sembrano quasi dei volatili preistorici, lo dicono in molti. Oppure delle barche con i trampoli. Ma, al di là del loro strano aspetto, i nuovi AC75 rappresentano il massimo dell’innovazione tecnologica nel campo velico. D’altronde, proprio l’innovazione tecnologica ha sempre fatto parte della Coppa America, nata come sfida tra il Nuovo e il Vecchio Continente per dimostrare chi sapesse costruire la barca a vela più veloce. Le barche con cui si è disputata la competizione, infatti, sono sempre state all’avanguardia della loro epoca tecnologica. Lo era la goletta America che strappò il trofeo agli inglesi, innovativa tra i 18 yacht britannici nella regata attorno all’isola di Wight del 22 agosto 1851. Lo erano le strabilianti big boat dagli slanci enormi di fine XIX - inizio XX secolo. Lo erano gli splendidi J Class del periodo tra le due guerre. Così come i 12 metri stazza internazionale che durarono per più edizioni, inserendo di volta in volta innovazioni importanti. Come non ricordare, a proposito, le alette sulla chiglia di Australia II, che dopo oltre 100 anni, nel 1987, permisero di strappare la Coppa al dominio degli americani. Poi i 12 metri SI furono anche loro rimpiazzati dalle varie versioni degli ACC, a loro volta sostituiti dai cat ad ala rigida e poi dai foil voluti da Russell Coutts e Larry Ellison. È più che normale, quindi, che anche quella tecnologia sia adesso stata superata da questi fantastici AC75, monoscafi con i foil e con vele ad alta tecnologia ma di nuovo soft e ammainabili. Lascia senza fiato assistere a boline con velocità sull’acqua di 33-34 nodi e Vmg (velocità di avanzamento verso la boa) di 27-28 nodi, praticamente tre volte la velocità del vento reale, così come ai lati di poppa dove si toccano i 50 nodi. [caption id="attachment_105336" align="aligncenter" width="600"] Con un braccio in acqua e un altro sospeso fuori sembrano quasi dei volatili preistorici, dei veri mostri primitivi.[/caption] [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=105324" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Andrea Mancini il 1 Feb 2021 Continua a leggere
Project e design nautico Bavaria Vida 33, la prima volta con i fuoribordo Bavaria Vida 33, imbarcazione cabinata di discrete dimensioni con motorizzazione fuoribordo, la prima volta di Bavaria... di Andrea Mancini il 1 Feb 2021 Continua a leggere
Project e design nautico X Shore Eelex 8000, la barca 100% elettrica diventa di serie La Eelex 8000 2021 edition è la prima barca di serie costruita da X Shore, la start-up svedese che si è ispirata a Tesla per dar vita a imbarcazioni elettriche ad alte prestazioni... di Andrea Mancini il 28 Dic 2020 Continua a leggere
Didattica Tutti a vela, ritorno alle origini Ancora 100 anni fa la gran parte delle navi e delle barche si muoveva a vela. Poi la propulsione a motore ha preso il sopravvento, tanto che oggi a vela ci si va per piacere, in crociera... di Andrea Mancini il 30 Nov 2020 Continua a leggere
Didattica Barche automobilistiche, influenza dell’auto nel design delle barche Parliamo di barche che sembrano auto. O meglio, barche che vogliono ricordare un’auto in particolare, o una tipologia di auto come il coupé sportivo, quelle che Alessandro Baricco definisce la “rassicurante ripetizione delle forme”, ovvero la sensazione rassicurante di vedere una forma che già conosciamo in un oggetto che non ci è familiare. Un’auto, generalmente, ci è molto più familiare di una barca. [caption id="attachment_102733" align="aligncenter" width="600"] Disegnare auto che sembrano barche, o barche che sembrano auto, non è una pratica di questi anni. Lo testimoniano molti concept sviluppati in passato, come questa barca con le ruote che, come accade per gli aerei, possono essere retratte. L’idea è di un certo Paul Pankotan, di Miami. Correva l’anno 1940.[/caption] Le auto ci passano accanto quando passeggiamo per strada, le vediamo parcheggiate sotto casa. Su un’auto ci saliamo tutti i giorni. Su una barca, invece, molti di noi ci salgono – ahimè - solo quando sono in vacanza! Così accade che chi si avvicina al mondo dello yachting, che frequentemente non ha una storia di mare alle spalle, immagina la propria barca, grande o piccola che sia, confacente ai propri personali gusti che non sono quelli tipici di un marinaio, derivanti invece da una cultura ed una tradizione millenaria. Così cerca, consciamente o inconsciamente, una barca che assomigli di più ad oggetti e visioni a lui familiari, come può essere un’auto o una casa. Quindi uno yacht diverso da una nave o una barca nel senso tradizionale del termine. [caption id="attachment_102735" align="aligncenter" width="600"] Il cofano della Cadillac Eldorado degli anni ’60 ricorda molto la prua di una barca.[/caption] [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=102724" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Andrea Mancini il 30 Ott 2020 Continua a leggere
Didattica L’Idrogeno a bordo, il Carburante Green del Futuro L'idrogeno il carburante green sarà usato anche per le barche, già sono state realizzat idei battelli per trasporto passeggeri destinat... di Andrea Mancini il 28 Set 2020 Continua a leggere