Prova di navigazione 48 Wallytender
Prezzo base Euro 895.000 Iva esclusa franco cantiere
- Impressione di navigazione n. 1784
Scheda tecnica
| Lunghezza massima f.t. | m 14,50 |
| Larghezza massima | m 4,40 |
| Immersione alle eliche | m 1,20 |
| Dislocamento a vuoto | kg 11.500 |
| Totale posti letto | 2 |
| Motorizzazione della prova | Volvo Penta Ips 650 |
| Potenza complessiva | 2 x 480 HP |
| Tipo di trasmissione | piedi azimutali Ips |
| Peso totale motori con invertitori | 2 x 1.800 kg |
| Rapporto dislocamento a vuoto dell’imbarcazione/potenza motori installati | 11,97 : 1 |
| Prestazioni dichiarat | velocità massima 38 nodi; velocità di crociera 32 nodi; autonomia a velocità di crociera 305 miglia |
| Capacità serbatoio carburante | 1.400 litri |
| Capacità serbatoio acqua | 240 litri |
| Altre motorizzazioni | vers. fuoribordo fino a 4×450 HP |
| Dotazioni standard | strumentazione motori; impavesate abbattibili; passerella retrattile; sistema di ancoraggio a ribalta completamente a scomparsa nel gavone di prua |
| Progetto | studio tecnico Wally |
| Costruttore: Wally (Gruppo Ferretti) | 6 av Albert II MC98000 Monaco. Stabilimenti Ferretti S.p.A., via Ansaldo 7, 47122 Forlì (FC), tel. 0543 787511, fax 0543 473069; www.wally.com |
| Categoria di progettazione CE | B |
La gallery
MOTORI: Volvo Penta Ips 2 x 480 HP
I dati sono stati rilevati con strumentazione multifunzione Garmin; essi possono variare in funzione della pulizia dell’opera viva (carena, eliche, appendici), delle caratteristiche delle eliche utilizzate, dell’entità e della distribuzione del carico imbarcato, della messa a punto e dello stato dei motori.
La prova
CONDIZIONI – Vento: forza 3 – Mare: 2 – Carichi liquidi: 2/4 – Persone: 12 – Stato dell’opera viva: mediocre.
RILEVAZIONI – Velocità minima di planata (interceptor a zero): 16 nodi – Velocità minima di planata (interceptor estesi): 15 nodi – Velocità massima: 35,7 nodi – Velocità al 90{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} del numero di giri massimo: 31,5 nodi – Fattore di planata: 2,23 (normale).
MISURAZIONI – Area pozzetto: mq 30 (arredi compresi) – Altezza massima interna (zone transitabili): m 2,02 – Altezza minima interna (zone transitabili): m 1,88 – Altezza alla timoneria: m 2,06 – Larghezza minima passavanti: m 0,46.
Costruzione e allestimento
Materiali: vetroresina e fibra di carbonio – Tipo di stratificazione: infusione sottovuoto – Geometria della carena: a “V” (deadrise 17 gradi) – Elementi di ventilazione: pattini longitudinali – Stabilizzatori: Seakeeper 6 giroscopico – Attrezzature di prua: musone dell’ancora a ribalta; 2 bitte a scomparsa; 2 bitte a scomparsa a mezzanave. – Attrezzature di poppa: 2 bitte sulla plancetta; passerella/scaletta balneare con 5 gradini. – Plancetta poppiera: fissa a sbalzo.
Sicuro come una Ferrari che corra sull’autostrada a 130 l’ora, il motoscafo-simbolo dell’acquisizione del marchio Wally da parte del Gruppo Ferretti mette in luce caratteristiche di navigazione originali quanto il suo design.
Tra i pochi marchi della nautica mondiale in grado di generare automaticamente un profondo senso di community, c’è senz’altro Wally, il brand creato da Luca Bassani nel 1994. In pratica è come se il possesso di una qualsiasi delle sue barche, a vela o a motore, costituisse automaticamente una sorta di documento di identità capace di palesare lo stile di vita dell’armatore.
Non fa eccezione il 48 Wallytender, modello che peraltro ha segnato il passaggio ufficiale del cantiere monegasco nell’orbita del Gruppo Ferretti. Manco a dirlo, il nome ne suggerisce l’utilizzo come battello di servizio se non addirittura come chase boat per un megayacht, tuttavia, sia per il suo spiccato carattere sia per la versatilità del suo allestimento, è da considerare senz’altro come motoscafo sportivo a se stante. La sua linea geometrica, spigolosa, prismatica è inequivocabilmente Wally e, con un po’ di attenzione, vi si possono persino individuare alcune caratteristiche mutuate dai velieri della stessa famiglia.
Va tuttavia chiarito che non si tratta semplicemente di un riuscito esercizio di design, in quanto, a partire dalle linee d’acqua e proseguendo con la coperta, ciascun elemento ha una sua precisa funzione che prende sostanza fin dal momento della messa in moto. A questo proposito dobbiamo riconoscere che se, in occasione di questa prova, il totale di ben dodici persone a bordo non poteva essere considerato ideale ai fini prestazionali, ci ha comunque permesso di apprezzare – perdonate il termine alberghiero – la capacità ricettiva dello scafo. Ovviamente, questo non riguarda gli interni che, per quanto eleganti e raffinati, sono stati comunque disegnati intorno alle esigenze di una sola coppia.
La manovra di scostamento dall’ormeggio risulta notevolmente semplificata dal celeberrimo joystick Volvo Penta che governa il brandeggio e le spinte di due Ips 650 da 480 HP ciascuno. Ma a rendere ancor più disinvolta l’uscita è anche il parabordo perimetrale che, a somiglianza dell’incintone degli antichi velieri, protegge tutto lo scafo da urti e strusciamenti. Una volta in mare, è facile prendere confidenza con lo scafo, che risponde prontamente alle sollecitazioni del timone e, nel complesso, nonostante le 2 tonnellate di optional che vanno ad aggiungersi al peso delle 12 persone, anche a quelle delle manette.
Video originale del cantiere
Quindi ottimi i quasi 36 nodi di velocità massima, raggiunti staccando l’auto-trim e ritraendo completamente gli interceptor, circostanza che se da una parte libera la carena da un fattore di resistenza valutabile in una perdita di 2-3 nodi, dall’altra la induce a leggero beccheggio – assolutamente fisiologico – innescato dal moto ondoso presente sulla zona della nostra prova.
Scopriamo, quindi, che estraendoli in modo ben misurato anche ad alta velocità, lo scafo acquista in stabilità longitudinale, permettendo alla prua – che è notevolmente affilata e stellata – di tagliare l’onda senza impuntarsi. Insomma, tutto molto tranquillo e rassicurante per il più normale dei piloti. Per il tipo adrenalinico, assetato di nodi, c’è pur sempre la versione “X” che, con quattro fuoribordo da 450 HP, ne garantisce ben 55.
Valutazioni sulla barca provata
Allestimento tecnico della coperta: raffinato e perfettamente adeguato all’impostazione dell’imbarcazione.
Allestimento del pozzetto: semplice, lineare, con ampie superfici di transito.
Sistemazione zattera autogonfiabile: in pozzetto.
Trattamento antisdrucciolo: a filarotti di teak, elegante ed efficace.
Vani di carico: capienti e ben dislocati.
Ergonomia della plancia: ottima.
Visuale dalla plancia: ottima in tutte le direzioni.
Articolazione degli interni: monovolume con toilette separata.
Finitura: ottima.
Cucina esterna: orientata per madiere, è completa e razionale.
Toilette: non particolarmente ampia, è comunque in linea con l’impostazione sportiva dell’imbarcazione.
Sala macchine (ambiente): ampia e facilmente accessibile.
Sala macchine (allestimento tecnico): ottima per la dislocazione e la qualità dei vari componenti.
Rumorosità e vibrazioni: davvero minima la prima e impercettibili le seconde.
Risposta timone: ottima a tutte le velocità.
Risposta interceptor: pronta ed efficace.
Stabilità direzionale: eccellente.
Raggio di accostata: stretto con sbandamento accentuato.
Stabilità in accostata: eccellente.
Manovrabilità in acque ristrette: ottima grazie anche all’apposito joystick Volvo Penta.

