Emergenza sanitaria: porti turistici, ecco le norme per il transito
Cartelli informativi, comunicazioni telematiche, limitazioni e nuove norme di galateo.
Ecco l’accoglienza nei marina al tempo del Covid, quando aiutare all’ormeggio è sconsigliato.
La stagione delle crociere estive è ormai iniziata e fra poche settimane entrerà nella sua fase calda. Quanto questa emergenza sanitaria potrà condizionare il numero di presenze nei porti turistici è ancora da vedere. Quello che è certo, è che le norme per limitare i contagi hanno modificato le consuetudini e le regole di accesso sia per le imbarcazioni residenti sia, soprattutto, per quelle in transito. Oltre ai comportamenti generali validi ovunque, sul distanziamento e i dispositivi da adottare, nel caso dei porti i due elementi che prevalgono sono quelli dell’informazione e dell’uso del web.
Per la verità, chi al ministero dei Trasporti ha elaborato le linee guida per “il trasporto nautico e la balneazione”, sul capitolo “Porti turistici e Marina” non si è speso molto, avendodedicato ad esse sei righe contro, ad esempio, le sei pagine riservate alle attività dei diving. Ci hanno pensato quindi le associazioni a elaborare delle linee guida molto più articolate. Settantasei pagine quelle diffuse da Assonat, l’Associazione nazionale approdi e porti turistici, sei quelle diffuse da Assomarinas e che riprendono l’elaborato di Icomia, l’International Council of Marine Industry Associations. La sostanza è identica: si tratta di raccomandazioni, quindi non di leggi, che le direzioni dei porti turistici dovranno seguire e far seguire ai diportisti per garantire il rispetto delle norme previste dai decreti.
Comunicazione e uso del web
Come detto non è un obbligo, ma è molto probabile che a una nostra telefonata per prenotare un posto in transito possa essere richiesto di proseguire con l’invio di una mail.
È una pratica già diffusa ma, oltre ad essere indicata come prioritaria nelle linee guida, è anche molto caldeggiata da alcune delle direzioni che abbiamo interpellato. La mail ha un duplice scopo: il recepimento da parte del porto dei documenti di barca, skipper e crew list, per ridurre i tempi di permanenza, una volta arrivati, all’interno degli uffici, e l’invio al cliente del materiale informativo relativo al protocollo da osservare una volta arrivati.
Ai porti turistici è stato chiesto di realizzare un’energica azione di comunicazione. Sicuramente attraverso i loro siti web, ma anche fisicamente all’interno della struttura.
Si tratta di una realtà già attuata ormai ovunque. In tutti i marina sono ben visibili, alle radici dei moli o lungo le banchine, cartelli informativi sui comportamenti corretti da adottare, su eventuali percorsi obbligati per la circolazione, sull’uso dei locali e dei servizi igienici.
Accoglienza e servizi
Nelle giornate di punta, prepariamoci a qualche attesa più lunga del consueto. L’accesso agli uffici per il check-in è consentito a una sola persona per volta, mentre gli altri devono attendere fuori o a bordo dell’imbarcazione. Ecco perchè l’invio dei documenti via-mail prima dell’arrivo è fortemente raccomandato. Inoltre, come in qualsiasi attività ricettiva, gli uffici dei marina sono tenuti a conservare per 14 giorni le crew list.
Alcuni porti toscani, riunitisi in consorzio, stanno cercando di organizzare le operazioni di check-in in banchina, con il personale che si reca direttamente presso l’imbarcazione. Ma è un’iniziativa ancora in fase di realizzazione. Inoltre, è caldamente richiesta la comunicazione preventiva della data di partenza, in modo da consentire che il check-out possa essere preparato in anticipo, limitando i tempi di permanenza all’interno degli uffici.
Per quanto riguarda l’uso di docce e servizi igienici, è già in atto in molti porti una riduzione dell’orario di apertura. In tutti i casi gli accessi sono limitati e, all’esterno delle strutture, dovrebbero essere esposte le regole di utilizzo, con indicato il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente. Nelle linee guida è raccomandato pure di consigliare agli ospiti delle imbarcazioni dotate di casse per le acque nere l’uso dei servizi di bordo.
Accosto al pontile
L’avvicinamento e l’accosto al pontile non prevede particolari norme. Una volta arrivati, si devono osservare le regole di distanziamento e in molti casi viene raccomandato l’uso differenziato di calzature per camminare in banchina e di altre da indossare esclusivamente a bordo.
Le linee guida indicano la necessità di collocare lungo le banchine e i pontili dei dispenser di disinfettante in modo da poterli utilizzare frequentemente quando si toccano rubinetti dell’acqua, colonnine, cime: per la verità, è una raccomandazione che non trova sempre una facile applicazione, in quanto l’alto contenuto alcolico dei disinfettanti fa sì che alle alte temperature evapori velocemente. Triste, ma purtroppo con una base di fondamento, è la raccomandazione (fonte Icomia) di “evitare la consueta cortesia di aiutare gli altri con le funi”.
Insomma, quando vedremo arrivare un vicino di posto barca, dovremo evitare di dargli una mano ricevendo o lanciando a bordo le cime d’ormeggio. Una distanza, questa sì davvero sociale. Forse più difficile da osservare di quella fisica.
SORVEGLIANZA SANITARIA: GLI OBBLIGHI DEL COMANDANTE
“Si dispone, fino alla cessazione della pandemia Covid19, che i comandanti delle imbarcazioni da diporto di lunghezza inferiore ai 24 metri, provenienti da porti nazionali e che abbiano effettuato una navigazione superiore alle 6 ore, o provenienti da porti di paesi stranieri tra quelli ricompresi nell’Art.6 del DPCM 17/5/2020 compilino l’allegata dichiarazione marittima di sanità per il diporto e la trasmettano via email, o con altro mezzo, all’ufficio di sanità marittima competente”.
È quanto prevede la circolare del ministero della Salute a proposito della sorveglianza sanitaria su imbarcazioni da diporto. La norma è molto chiara: se si proviene da uno dei porti indicati o si naviga per oltre sei ore per raggiungere un qualsiasi porto nazionale, il comandante deve compilare la “Dichiarazione Marittima di Sanità per il Diporto”, un documento scaricabile dal sito del ministero o anche da quello della Lega Navale, che contiene una serie di domande, cui il comandante deve rispondere con un sì o un no e trasmetterlo all’Usmaf, ossia l’Ufficio di Sanità Marittima, Aeroportuale e di Frontiera di competenza (riportiamo l’elenco in fondo all’articolo). Se abbiamo risposto a tutte le domande con un sì, la barca è considerata in “Libera pratica sanitaria”, se abbiamo risposto anche con un solo no, occorre avvertire l’Ufficio di Sanità Marittima e attendere disposizioni prima di entrare in porto. Ora, a meno che qualcosa non intervenga durate la navigazione, è molto probabile che se il comandante non è in grado di rispondere con un sì a tutte le domande, rinunci a partire. Il documento è comunque obbligatorio, lo si deve conservare a bordo e, secondo le linee guida, può essere richiesto anche dalle direzioni dei porti turistici prima di autorizzare l’ingresso.
Elenco Usmaf
Per le regioni Puglia, Basilicata e Calabria: Bari – usma.bari@sanità.it
Per le regioni Lazio, Marche, Umbria, Abruzzo e Molise: Fiumicino – usma.fiumicino@sanità.it
Per la regione Liguria: Genova – usma.genova@sanità.it
Per le regioni Toscana
e Emilia Romagna: Livorno
usma.livorno@sanità.it
Per le regioni Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta: Milano Malpensa – usma.varese@sanità.it
Per le regioni Campania e Sardegna: Napoli – usma.napoli@sanità.it
Per la regione Sicilia: Palermo – usma.palermo@sanità.it
Per le regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige:
Venezia – usma.venezia@sanità.it
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