Croazia, Isola di Dugi Otok
Isola di Dugi Otok, una crociera di tutto relax
Ampie baie dai colori caraibici, candide spiagge, falesie a picco e graziosi villaggi che si specchiano in pittoreschi porticcioli. Aliena al turismo di massa, la tranquilla isola di Dugi otok si allunga per 25 miglia al largo della costa zaratina, rivelando tutta la sua straordinaria bellezza ai naviganti che senza fretta ne percorrono il periplo.
Dugi Otok, che tradotto dal croato significa Isola Lunga – un nome che si è guadagnata per la sua caratteristica forma stretta e allungata (circa 45 km per una larghezza massima di 5) – è la più grande ed esterna delle isole dell’arcipelago zaratino.
Attraversata longitudinalmente da una dorsale montagnosa che raggiunge col picco più alto, Vela Straza, i 338 metri, presenta profondi golfi su entrambe le estremità ed espone ai capricci dell’Adriatico – che lo ha forgiato scosceso e selvaggio – il suo versante occidentale, mentre la dolce costa orientale che guarda verso la terraferma si perde in un groviglio di azzurre baie immacolate dove dare fondo all’ancora e di ridenti paesini di case addossate nel cuore di calette di acqua cheta. Un lembo di terra ancora incontaminato, con pochi abitanti (1.700), pochissimi negozi (di generi alimentari), una manciata di alberghi e qualche buon ristorante collocato nei punti “giusti”. Un luogo perfetto per disintossicarsi dallo stress e tornare a ritmi di vita più naturali.
Il Capo Nord-Ovest
Iniziamo il periplo di Dugi Otok – lungo circa 60 miglia – dall’estremità nord-occidentale dell’isola, che si sfrangia in tre lunghe e frastagliate penisole dove trovano spazio due profonde insenature cui si accede dalla stessa entrata. L’area vista sulla carta nautica somiglia alla testa di un drago che sputa fuoco dalle fauci, con sotto il naso Porto Soliscica (Luka Soliscica) – dove si può stare alla fonda davanti al piccolo villaggio di Soline – e davanti alla fiamma biforcuta della penisola di Verunic il bellissimo Golfo di Pantera (Zaljev Pantera), le cui scintillanti acque azzurro e turchese ricordano i Mari del Sud.

Una tappa celebre tra i diportisti, ben protetta – ma non dalla Bora – dietro Uvala Most, l’istmo che collega quelli che un tempo erano due isolotti, ultima propaggine della lussureggiante penisola sulla cui sponda interna si trovano il marina di Veli Rat con l’omonimo villaggio situato proprio di fronte al paesino di Verunic. Tra i due centri abitati scorre un canale di appena un centinaio di metri, profondo poco più di due, che collega il Golfo di Pantera alla lacustre baia di Cuna, vero bunker per le barche con poco pescaggio.

Il magnifico paesaggio si può ammirare al meglio dall’imponente Faro di Veli Rat, situato lungo il litorale della penisola bagnata dal mare aperto e raggiungibile anche attraverso un sentiero sotto la fitta pineta che la ricopre. Costruito nel 1849 e dipinto di giallo paglierino, dall’apice dei suoi 42 metri la vista spazia dalle deliziose calette dabbasso – Podspinata e Podgarba – e la cappella di San Nicola, protettore dei naviganti, fino alle altre amene isole dell’arcipelago.

Di nuovo in mare, se ne apprezza anche dal largo la mole mentre si naviga per scoprire un’altra meraviglia del luogo, l’incantevole baia di Sakarun, a 6 miglia, rivolta verso il mare aperto (impraticabile se soffia lo scirocco). Lascia basiti la sua acqua cristallina dai riflessi turchesi esaltati dalla candida sabbia del fondo racchiuso tra la costa rocciosa, in cui affondano le radici di lecci e ginepri profumati, e la lunga spiaggia di ciottoli – solitaria al mattino – che si raggiunge con poche bracciate dalla barca all’ancora.
Dugi Otok – La costa occidentale
Lasciata Sakarun, si torna indietro per esplorare il sinuoso versante nord-orientale dell’isola, che inizia con una sfilza di baie solitarie – Lojisce, Dobra, Zaglavic e Zagracina – in cui è piacevole tuffarsi prima di raggiungere Bozava, antico villaggio di pescatori oggi votato al turismo.

Il grazioso centro abitato sul quale svetta la chiesa di San Nicola, che risale al IX secolo, è annidato in una profonda baia blu circondata dai pini, con un molo attrezzato per l’ormeggio, i consueti ristorantini e un bel lungomare che permette di raggiungere a piedi le solitarie baie di Opaticina e Grsevica dove dedicarsi al dolce far niente.

A 5 miglia, adagiato a cavallo di un promontorio, c’è il paese di Brbinj che si affaccia su due insenature, entrambe con porto, Lucina, a Ovest, e Jaz, a Est, contigua alla rigogliosa baia di Bok, riparata dalla florida penisola di Korosmanjak, dove cullati dal mare restare in pace alla fonda ascoltando il frinire delle cicale.

Segue, a solo un miglio, il villaggio di Savar che dalla collina guarda la bella baia di Drazica, dove si può ancorare in acque profonde a ridosso del Mandracchio collegato da un istmo a una deliziosa isoletta boscosa per visitare l’interessante chiesa preromanica di San Pellegrino, prendere il sole sulla attigua spiaggetta di ciottoli lambiti dall’acqua cristallina o, se si ha voglia di fare un po’ di trekking, raggiungere a 4 chilometri e mezzo di distanza la grotta di Strasna Pec (Forno Terribile), un profondo antro ricoperto di stalattiti e stalagmiti che fu probabilmente utilizzato come dimora nel Paleolitico.

Continuando a navigare verso Est, si entra nel canale che separa Dugi Otok dall’isola di Rava per dare un’occhiatina alla baia di Luka, con villaggio e porticciolo, dove è prevista prossimamente la costruzione di un marina. Sul versante opposto del promontorio si trova l’antico villaggio di Zman (XII sec.) – un tempo di agricoltori – che dalle pendici della collina, nei pressi dei fertili campi del Piccolo e Grande Lago, si dipana fino alla baia di Zmanscica, anche questo un buon ancoraggio come nella successiva baia di Triluke, con tre rami protetti da un lunghissimo frangiflutti (300 m) che unisce il paese di Zaglav allo scoglio Pohib, una sosta perlopiù inevitabile dato che vi si trova l’unico distributore di carburante di Dugi otok. Che stranamente non è stato posto nel maggiore centro nautico, nonché capoluogo dell’isola, Sali, deliziosa “cittadina” marinara, a meno di un miglio, cresciuta nella piega del verde promontorio di Bluda tra le baie di Sascica (porto Nord di Sali) e quella di Sali, una “V” perfetta, dove al riparo di un molo frangiflutti si allungano le banchine per l’ormeggio su entrambe le rive congiungendosi nel mandracchio – l’antico porticciolo – con le barche dei pescatori che riposano in uno specchio d’acqua in cui si riflettono le case color pastello del borgo.

L’atmosfera è rilassante e frizzante al contempo. Per un tuffo si segue il lungomare che porta fino alla baia di Sascica, la cambusa si approvvigiona nel fornito market Tommy, per il desco non mancano ristoranti e konobe, e per il trastullo ci sono sia un’insolita biblioteca-salotto – dove oltre a leggere libri e riviste (ce ne sono anche in italiano), si può suonare il pianoforte, vedere film e giocare a scacchi –, sia l’imperdibile bar Maritimo, animato hub di diportisti dove fare due chiacchiere sorseggiando un buon cocktail e ascoltare buona musica mentre il cielo si ammanta dei caldi colori del tramonto.
Il Parco Naturale Telascica e il Sud-Est
Sali è anche il privilegiato porto di partenza per visitare l’estremità sud-orientale dell’isola, ossia il Parco Naturale Telascica – contiguo al Parco Nazionale Kornati – che protegge il golfo di Luka Telascica, uno dei porti naturali più grandi dell’Adriatico, profondo 4 miglia e mezzo e largo al massimo un miglio (per visitarlo si paga un biglietto di ingresso). Ci si arriva da Sali attraversando il canale di Vela Proversa, costeggiando il fianco Est dell’isola di Katina, separata da Dugi Otok dallo stretto e poco profondo passaggio di Mala Proversa (solo per barche con poco pescaggio) dove si notano i resti di una villa romana del I secolo.

All’interno si naviga in acque cobalto tra sinuosi promontori smeraldo, isolette tondeggianti e baie bellissime – ce ne sono 25 – con Mir e Tripuljak, tra le più frequentate. Da lì, infatti, si può raggiungere in tender la riva e proseguire a piedi sul sentiero che porta agli altri due “must” del Parco: il lago di Mir, di lucente acqua salmastra, e le Krune, maestose falesie che sfidano il mare aperto sul versante ovest dell’isola tuffandosi a picco da 160 metri di altezza nel blu dell’Adriatico profondo fin oltre i 90 metri.

Una volta usciti dal Golfo, ne seguiamo il profilo per 6 miglia, lasciando a sinistra l’isoletta di Vela Sestrica, sulla quale svetta la torre ottagonale in metallo del Faro Tajer, costruito nel 1876.
Dopo Punta Zaglavic, in rotta verso la Baia di Sakarun, la navigazione continua lungo dolci declivi intervallati da alcune attraenti calette buone per un tuffo – come Tetovisnica e Brbiscica – senza mancare di dare fondo davanti alla splendida spiaggia di Veli Zal, due chilometri di lisci ciottoli bianchi baciati dall’acqua turchese con un morbido fondale sabbioso – dove è fantastico affondare i piedi – che arriva fino all’isoletta dirimpetto, Mezanj.
Notizie utili
Porti e marina
D-Marin Dalmacija (Bibinje-Sukosan; www.d-marin.com – VHF Canale 17). Situato un miglio a Sud di Zara – e a 5 km dall’aeroporto internazionale – è il porto turistico più grande della Dalmazia. Bandiera Blu dal 2000, offre 1200 ormeggi per imbarcazioni fino a 70 metri di lunghezza e 300 posti barca a terra, oltre a broker, boutique, supermercato e varie compagnie charter, tra cui Yachting 2000 (www.yachting 2000.it) che dispone di un’ampia scelta di catamarani, barche a vela e a motore “bareboat” e di lussuosi yacht con equipaggio. Sulla penisola al centro della marina si trova il lussuoso Portus Beach Club, con lounge bar, ristoranti dal design moderno e una spiaggia di ciottoli con cabanas sull’acqua.
Porto di Sali (tel. 023 377021 – VHF Ch 10 e 16). Tra il molo frangiflutti all’entrata del porto e il molo interno, che protegge il mandracchio per le barche locali, le rive sono state banchinate per offrire ai diportisti 80 posti barca dotati di acqua e corrente elettrica, impianti sanitari con wc e docce. Sali è un porto d’ingresso stagionale, gli Uffici della capitaneria di Porto e della Polizia si trovano lungo la banchina Nord.
Per ormeggiare negli altri porti dei paesi dell’isola – tutti dotati di posti barca con acqua e corrente elettrica – chiamare tel. 023 377601 – VHF Ch 10 e 16: Bozava può ospitare fino a 35 imbarcazioni; Brbinj è per massimo 20 barche; Zman accoglie fino a 15 imbarcazioni; Luka 10 barche (ma è prevista la realizzazione di un marina a breve), mentre a Zaglav trovano posto solo 8 barche. Boe di ormeggio sono disponibili nel PN Telascica e nelle baie di Bok (Brbinj), Stricna (Savar), Lucica (Soline), Sakarun, Cuna e Pantera.
Marina Veli Rat (Setnica Ivana Klarina, Veli Rat, tel. 023 378072; www.baotic-yachting.com). Situato nella baia di Pantera, sul lato nord-occidentale dell’isola di Dugi Otok, il tranquillo porto turistico di Veli Rat offre oltre 200 posti barca al riparo da venti e correnti – di cui la metà disponibili per il transito – ed è aperto tutto l’anno. Dispone di reception, bar, servizi igienici, lavanderia, ufficio cambi e mini-market. Auto e bici a noleggio.
Alberghi
L’isola offre molti alloggi privati, cui si aggiungono una manciata di alberghi e gli originali appartamenti ricavati nei fari di Veli Rat (Dugi otok) e di Tajer (isola di Sestrica) da prenotare sul sito www.lighthouses-croatia.com.
Piacevole il soggiorno nell’Hotel Sali (Sali; www.hotel-sali.hr), tre stelle circondato da una folta pineta a due passi dal centro del paese, che offre camere confortevoli con balcone perlopiù con vista sulla sottostante baia di Sascica, attrezzata per la balneazione.
Ristoranti
Konoba Trapula (Sali 74, tel. 099 6200362). Ottimo ristorante con tavoli in un romantico vicolo e su una terrazza sul lungomare. Offre piatti di cucina mediterranea e dalmata come il risotto al nero di seppia, la tagliata di tonno e il branzino alla griglia cui si aggiungono. dolci squisiti. Anche vegano e vegetariano.
DM (Verunic, tel. 023 378042, mob.0996 578465). Spaghetti alla granceola e frittata di uova di riccio di mare sono alcune delle specialità in menu. Disponibile molo con anelli e prese di acqua.
Restaurant Mare (isola di Katina, tel. 098 273873, 098 332697). Storico ristorante delle Kornati con un piccolo marina. Offre autentica cucina marinara, dal brodetto agli spaghetti con l’eccellente aragosta locale. Raggiungibile solo via mare.
Amarcord beach bar (Sakarun, tel. 091 161482 – 091 348 89142). In una ex capanna di pescatori sulla spiaggia di Sakarun, offre di giorno insalate e spuntini, mentre di sera serve “seafood” freschissimo con sottofondo di brani selezionati di musica classica, jazz e rock che contribuiscono alla piacevole atmosfera.
Info turistiche
Ente Nazionale Croato per il Turismo
Via G. Leopardi 19, Milano
Tel. 02 86454497 – https://it.croatia.hr
Ufficio del Turismo di Dugi Otok
Obala Petra Lorinja bb, Sali,
Tel. 00385 23 377094 – www.dugiotok.hr