Itinerario nautico lungo la costa nord ovest della Sardegna
Sommario Nautica 695 – Marzo 2020
OLTRE IL MARE
Vi suggeriamo una rotta facile e rilassante, in una zona di mare poco frequentata, con paesaggi stupendi, territori da visitare e un’ottima offerta di servizi nautici.
La costa nord-occidentale della Sardegna, con il suo tipico profumo di mare unito a quello del corbezzolo e del mirto, un misto di salsedine, curry e liquirizia, vi farà innamorare. Rimarrete stupiti dalla bellezza dei paesaggi e dei borghi, dalla varietà delle coste (in alcuni tratti candide spiagge, in altri alte pareti rocciose) e dal buon livello dei porti turistici, ottima base di partenza per visitare i territori retrostanti, dove scoprire eccellenze enogastronomiche, siti archeologici, parchi e praticare innumerevoli attività.
L’itinerario non presenta particolari difficoltà, in quanto i vari approdi sono relativamente vicini. Bisogna solo ricordare che, essendo il Maestrale vento dominante che talvolta spira forte, è particolarmente importante ascoltare i bollettini meteorologici prima di decidere di prendere il largo. Un po’ per questo motivo, un po’ per il tempo di cui si dispone, la durata dell’itinerario è soggettiva.
Certamente i luoghi da visitare sono molti e, se non si hanno molti giorni consecutivi liberi, si può prendere in seria considerazione la possibilità di lasciare la propria barca ormeggiata in uno dei porti dell’itinerario per poi tornarci in un secondo momento e riprendere la rotta. Tutte le località sono infatti facilmente raggiungibili: con l’aereo si atterra all’aeroporto di Alghero e poi si può prendere un’auto a noleggio o, meglio ancora, una delle diverse navette offerte dai porti turistici.
Da Stintino all’isola Asinara – (3 miglia)
Il nostro itinerario prende il via da Marina di Stintino, porto strategico perché posizionato lungo le rotte che collegano le Baleari, la Corsica e la Costa Azzurra. Ridossato dal Grecale e dai venti di Levante, con il suo molo e suoi pontili galleggianti dispone di 300 posti barca (lunghezza massima 85 metri), di cui 50 riservati al transito. In banchina si trovano tutti i servizi, dal distributore di carburante all’attacco di acqua dolce ed energia elettrica, dal wi-fi ai servizi igienici e docce.
Il paese di Stintino è tutto da scoprire: passeggiando per il centro, si possono ammirare le tipiche case locali e i due deliziosi approdi di Porto Mannu e Porto Minore, dove sono ormeggiati affascinanti gozzi a vela latina. Nelle stradine del borgo, numerosi ristoranti propongono i piatti tipici locali: polpo in agliata e alla stintinese, zuppa d’aragosta, bottarga di tonno, frutti di mare e pescato fresco.
Da non perdere la visita al Museo della Tonnara, dove sono esposti foto, filmati e oggetti antichi che riportano indietro nel tempo. Stintino è anche affascinante per la sua origine: è stata infatti fondata il 15 agosto 1885 da 45 famiglie (perlopiù di origine genovese) costrette ad abbandonare l’Asinara, dove risiedevano da secoli, poiché il governo italiano aveva deciso di trasformare l’isola in stazione sanitaria marittima di quarantena e colonia penale. Grazie a una modesta “regalìa” di 750 Lire a ogni famiglia ma, soprattutto, a un’eccezionale forza di volontà, la comunità di sfrattati riuscì a costruire nel giro di pochi anni un nuovo centro urbano: quello di Stintino, appunto.
Mollando gli ormeggi e navigando verso Nord, ci dirigiamo verso la costa orientale dell’imponente e affascinante Asinara (cima più alta, Punta della Scomunica, 408 metri s.l.m.), isola che fa parte dell’area marina protetta dell’omonimo Parco Nazionale.
Non è raro incontrare grandi mammiferi marini che percorrono periodicamente questo tratto di mare: balenottere, capodogli e delfini che giocano gioiosamente con la prua della barca.
Asinara incuriosisce non solo per la sua storia ma anche per le spiagge immacolate, paesaggi lunari, testimonianze del passato e animali autoctoni. Fra questi, il meraviglioso asino bianco che si incontra facilmente durante l’escursione nel parco: timido animale dal manto candido e dagli occhi celesti che vive allo stato brado.

Attenzione però ai rigidi regolamenti del Parco: ci sono zone di riserva integrale dove non si può né navigare né fare il bagno né tantomeno pescare. In altre, di riserva parziale, è vietato dare fondo all’ancora in qualsiasi punto della costa ma, percorrendo gli appositi corridoi (vedere i regolamenti), è possibile raggiungere i 4 campi boa attrezzati, per barche fino a 30 metri: Cala Reale, Trabuccato, Ponte Bianco e Cala d’Oliva, tutti posizionati sulla costa orientale dell’Asinara, gestiti da una soci

età che garantisce assistenza all’ormeggio e lo sbarco a terra mediante tender.
Potrete quindi partire alla scoperta dell’isola, visitando i due piccoli borghi abitati solo d’estate e le varie sedi di carceri ormai in disuso, dove i veri padroni sono gli animali.

Poiché il regolamento a terra è severo e rigoroso – basti pensare che ci sono zone dov’è addirittura vietato fumare – vi consigliamo di affidarvi alle guide locali specializzate che con grande passione vi accompagnano in escursioni, a mezzo fuoristrada o in bicicletta, alla scoperta della flora e della fauna locale e dei siti storici, fra i quali le ex carceri delle quali abbiamo detto e l’ex Palazzo Reale, costruito alla fine dell’Ottocento, che fu la residenza estiva dei reali di Savoia.
Dall’Asinara ad Alghero – (30 miglia circa)
Tornando indietro verso Sud, si incontra l’impegnativo Passaggio dei Fornelli che, caratterizzato da bassi fondali, può essere percorso esclusivamente di giorno e in condizioni di calma di vento e di mare, seguendo i quattro segnalamenti marittimi (dromi) che lo delimitano.

Superato lo stretto e la punta di Capo Falcone, continuiamo la nostra rotta verso Sud lungo un tratto di mare di circa 30 miglia esposto a Ponente, lungo il quale non vi sono validi rifugi in caso di forte Maestrale. Tutta la costa è un susseguirsi di splendide cale: Cala Argentiera, con le sue bianche spiagge; Cala Porto Ferro, ottima per un bel bagno stando alla fonda; Cala Porticciolo, che in passato è stata un approdo di emergenza per le imbarcazioni dei corallari.
A un certo punto ci appare un imponente scoglio di calcare biancheggiante che è l’Isola Foradada; subito dopo ecco il promontorio di Capo Caccia, dove – tenerlo bene a mente – merita una visita la famosa Grotta di Nettuno, un autentico spettacolo naturale di stalattiti, stalagmiti e riflessi d’acqua che creano suggestivi giochi di luce sulle pareti. Insomma, un luogo fiabesco che potete visitare successivamente prendendo uno dei traghetti autorizzati che partono da Alghero.
Oltrepassato Capo Caccia e risalendo verso Nord, si entra nel profondo e sicuro golfo di Porto Conte, dove si incontra un’altra cavità carsica, la grotta Verde, con rocce calcaree risalenti a 200 milioni di anni fa. Nelle pareti spuntano stalagmiti e stalattiti alte fino a 12 metri e ricoperte di incrostazioni vegetali. Sul fondo affiora un laghetto d’acqua salmastra che riflette la fioca luminosità, restituendo una suggestiva luce verdeggiante. E poi ci accoglie Cala Dragunara con le sue acque turchesi dove, immergendosi, si può godere del suo meraviglioso panorama subacqueo.
Scapolata la falesia di Punta del Giglio, già si possono intravedere verso Est le mura catalane a protezione di Alghero che, illuminate dal sole, si tingono di rosa. Sulla nostra rotta, ben visibile, la piccola isola Maddalenetta, riconoscibile anche per la torre rossa con fanale, che bisogna lasciare ben distante a sinistra ed eccoci all’ingresso del porto di Alghero, protetto da due moli foranei con, al suo interno, ben 2200 posti barca.
Fra i suoi approdi più attrezzati per il diporto c’è Marina Aquatica, nata nel 1998 grazie allo spirito imprenditoriale di giovani operatori, che dispone di 70 posti barca per barche fino a 70 metri. Fornisce i più moderni servizi all’approdo, compreso un quasi fantascientifico drone che, svolgendo il lavoro degli ormeggiatori, guida la barca fino al punto di ormeggio, dove non mancano i gavitelli Click Easy che rendono più rapide le manovre. Offre inoltre ogni tipo di assistenza tecnica e meccanica per le imbarcazioni in transito e, cosa da non sottovalutare, dispone di un elegante lounge bar.

A terra, avrete occasione di visitare il caratteristico borgo, il cui nome antico era “Algher”, derivante forse da “Aleguerium”, Alga. Le mura con i vecchi cannoni utilizzati per la difesa della città sono di impressionante bellezza ed è perciò piacevolissima la passeggiata lungo i bastioni e sotto le torri, retaggio della dominazione spagnola che durò ben 400 anni e precisamente dal 1354, con la conquista della città da parte della flotta degli Aragonesi, fino al 1720, quando subentrarono i Savoia. Il grande fascino della cittadina è proprio questo: essendo stata colonia della Spagna, possiamo scoprirvi in ogni angolo tracce della cultura e tradizione catalana, compreso l’uso assai diffuso della sua lingua che, riconosciuta dallo Stato come minoritaria, viene insegnata nelle scuole e la si ritrova su tutti i segnali stradali, nella toponomastica e persino nei menù di molti ristoranti, scritta nella forma bilingue Catalano-Italiano.

Troverete tanti bei locali, ristoranti e diverse manifestazioni culturali. Soprattutto nel centro storico, non mancate di visitare i negozi che vendono i gioielli realizzati in Sardegna con il famoso corallo di Alghero. Dal porto turistico si possono fare diverse escursioni in barca verso i luoghi più caratteristici, tra i quali, come accennato, la Grotta di Nettuno a Capo Caccia che, per la verità, è raggiungibile pure via-terra attraverso un’assai lunga e faticosa scala. Un altro sito da non perdere è quello del nuraghe di Palmavera, risalente al VIII sec. a.C.
Da Alghero a Bosa Marina – (20 miglia circa)
Usciti dal porto di Alghero e navigando verso Sud, si incontra una grande varietà di paesaggi dalla bellezza selvaggia. Lungo il litorale si alternano infatti spiagge di sabbia finissima, imponenti falesie a picco sul mare, scogliere inaccessibili e invitanti calette. Basti pensare che, per la sua unicità, l’intera area costiera, fino a Bosa, è candidata a diventare Patrimonio Mondiale dell’Umanità per l’Unesco.
Dopo 5 miglia di navigazione, giungete alla bellissima Punta Poglina, con il mare dal colore turchese intenso. Si tratta di una piccola ma spettacolare cala con una sabbia chiara e finissima, impalpabile, che in dialetto sardo si chiama “poddine”, che significa fior di farina.
Subito dopo, ecco la magnifica Cala Griegas, con la sua sabbia rosa a grana media e il mare che assume varie gradazioni di verde smeraldo. Il fondo è sabbioso/roccioso profondo e la spiaggia, trovandosi in zona militare, può essere ammirata soltanto dal mare e a debita distanza, dove comunque si viene raggiunti dai deliziosi profumi emanati dalla fitta macchia mediterranea.
Salpata l’ancora, procedete ancora verso Sud e, superata la caletta di Porto Tangone (una deliziosa spiaggia incontaminata, incastonata fra le grandi scogliere), potrete fare una sosta alla Scogliera Le Croci, su un mare di colore verde smeraldo, ideale per la pesca subacquea. Subito dopo, spicca a terra Sa Rocca Pinta, una grandiosa parete calcarea, cesellata dal vento in forme che richiamano arcaici bassorilievi. Da qui ancora 3 miglia verso Sud e si raggiunge Cala Ittiri, paradiso dello snorkeling, e subito dopo il selvaggio promontorio di Capo Marrargiu, famoso sito per il “bird watching”, poiché tra le sue rocce nidifica l’avvoltoio grifone “Gyps fulvus”, oltre ad altri rapaci e uccelli marini, facilmente osservabili in ogni stagione. Continuiamo il nostro itinerario verso Bosa e incontriamo Porto Managu, con una finissima spiaggia ambrata affacciata sul mare azzurro, immersa nel verde della macchia che ricopre anche l’isolotto al centro della baia. Qui in alta stagione ancorano molte barche per fare il bagno.

Ed eccoci giunti alla foce del fiume Temo; anche con vento e mare forti da W e/o NW e/o SW, l’ingresso del porto fluviale è consentito in piena sicurezza 24/24 h, grazie alla presenza del molto frangiflutti e al costante dragaggio del canale che assicura una profondità tra 3,50 e 4,50 metri. Risalendo il fiume, ad appena 0,3 miglia lungo la sponda sinistra sorge il porto fluviale di Bosa Marina, gestito dalla famiglia Pinna.

Il marina, riparato da venti e mareggiate e praticamente privo di risacca (essendo all’interno di un fiume), dispone di 260 posti per barche fino a 30 metri con un pescaggio di 3,50 metri. Qui troviamo tutti i principali servizi: acqua e luce in banchina, vendita ghiaccio, wi-fi, videosorveglianza, distributore di carburanti, assistenza in mare 24/24 h. Particolarmente attrezzato è il cantiere che, con un ampio bacino di varo e alaggio per imbarcazioni fino a 65 tonnellate, dispone di gru e travel lift, e svolge tutte le attività di gestione, manutenzione e rimessaggio su imbarcazioni in legno e in vetroresina.

Bosa non è una località molto conosciuta e ci si domanda perché. È infatti una cittadina piacevolissima da visitare. Il centro storico medievale è una miriade di stradine con antiche casette multicolori (tutte perfettamente restaurate e valorizzate) che si inerpicano lungo la collina sovrastata dal Castello Malaspina.
Caratteristiche le antiche concerie Sas Conzas posizionate lungo il fiume, recentemente restaurate e diventate monumento nazionale. Il fiume Temo è navigabile da imbarcazioni di basso pescaggio, gommoni o gozzi, per oltre 3 miglia dalla foce fino alla Chiesa di San Pietro: il consiglio è di risalire il fiume con il tender oppure con il kayak, quest’ultimo noleggiabile sul posto. Si scopre così un ambiente naturale di rara bellezza.

Visitatata Bosa, l’itinerario può proseguire verso Sud: a circa 12 miglia, troviamo la prima urbanizzazione, Santa Caterina e di seguito il bellissimo Capo Mannu, le Isole di Maldiventre e, a circa 25 miglia, la Baia di Oristano.
Notizie utili
STINTINO Dove ormeggiare
Marina di Stintino – Lat. 40°56’24.3”N – Long. 08°13’58.7” E – VHF canale 9 – Tel. 392 9705166; marinadistintino@gmail.com
Posti barca: 300 fino a 85 metri, di cui 50 per il transito
Manutenzione, riparazioni, rimessaggio invernale
Nautica Benenati – via Cala Reale 4
tel. 079 523345
Offre assistenza, manutenzione e rimessaggio, con servizio di alaggio e varo di imbarcazioni da pesca e da diporto. Gestisce pontili con 100 posti barca. Specializzati in barche tradizionali come il gozzo a vela latina.
Se.Ma. Servizi Marina – Porto Nuovo – tel. 079 523693 – cell. 392 9705166
Fornisce servizi di rimessaggio, alaggio e varo, assistenza elettrica, meccanica, lavori di carpenteria e di tappezzeria. Dotati di gru per alaggio e varo, programma il rimessaggio e le manutenzioni nei periodi invernali. L’azienda offre interventi di soccorso in mare e di emergenza e servizio ricambi.
Dove mangiare e dormire
Ristorante da Silvestrino – Via Sassari 14 – tel. 079 523007 – www.hotelsilvestrino.it
Anche Hotel 3 stelle, con 11 camere recentemente rinnovate, e ristorante fondato nel 1949 da Silvestrino, padre dell’attuale Chef Efisio; è situato nel centro del paese, a 5 minuti dalla spiaggia de La Pelosa; fornisce servizio di catering a bordo. Specialità: piatti cucinati con prodotti del territorio, pesce stintinese, aragosta, bottarga di tonno, fregole (pasta tipica).
Cosa visitare
Borgo antico con case e approdi tipici
Museo della Tonnara con viaggio multimediale, percorso audiovisivo e musicale, di grande suggestione – www.mutstintino.com – tel. 345 9718686.
ISOLA DELL’ASINARA Area Marina Protetta
Dove ormeggiare
Quattro campi boa – VHF canale 74 – tel. 079 512290 – www.asinaramarina.com
Rada della Reale – Lat. 41°03’56”N
Long. 08°17’44”E
Punta Trabuccato – Lat. 41°03’43”N
Long. 08°19’99”E
Ponte Bianco – Lat. 41°04’43”N
Long. 08°20’39”E
Cala d’Oliva – Lat. 41°04’74”N
Long. 08°20’28”E
Dove mangiare e dormire
La Locanda del Parco, Cala di Oliva, tel. 348 5558799, www.lalocandadelparcoasinara.com
Questa locanda, antica dimora di pescatori recentemente ristrutturata, offre confortevoli stanze arredate con gusto e gestite da una giovane ospitale ragazza piena di amore per la sua terra.
Cosa fare
Stintino Dream – Strada provinciale per la Pelosa – tel. 349 2605023 – nel Parco Nazionale organizza escursioni a terra con biciclette, auto 4×4, gite in catamarano e pescaturismo, con il supporto di guide ambientali esperte.
Gennaro Di Meglio – tel. 320 9444544
Con le proprie imbarcazioni e uno staff di esperti conoscitori della zona, Gennaro accompagna i turisti in escursioni nelle acque del Parco.
ALGHERO
Dove ormeggiare
Marina Aquatica – Porto di Alghero – tel. 079 983199 – Lat. 40°33’883’’N – Long. 08°18’405’’E – VHF canale 16-74 – 80 posti barca con pescaggio fino a 4,50 m – Tutti i servizi in banchina, compreso distributore carburante e ghiaccio. Un elegante lounge bar interno al marina offre cene esclusive a pochi passi dalla propria imbarcazione.
Dove dormire e mangiare
Inghirios Wellness Country Resort – strada Aeroporto, Alghero – tel. 079 999150 – www.inghirios.it
A pochi km da Alghero, immerso nel verde, l’albergo rurale dispone di 30 posti letto in un edificio ristrutturato, con stanze arredate con pezzi unici della tradizione artigianale sarda. Dispone di una piscina all’aperto e di una moderna SPA con circuito termale completo, sauna ed area per trattamenti wellness. Aperto tutto l’anno, offre servizio con la formula b&b o mezza pensione o pensione completa.
Cosa fare
Passeggiata nel tipico centro storico di Alghero e visita alla Cattedrale di Santa Maria
Visita al Museo del Corallo, Via XX Settembre 8; tel. 079 980729
Visita alle Grotte di Nettuno, site nel promontorio di Capo Caccia, spettacolari per le formazioni carsiche (stalagmiti e stalattiti). Si raggiungono con il traghetto con imbarco dal lungomare (porto nuovo); IB Group, porto nuovo, via Lungomare 97 – tel. 349 2605023.
BOSA MARINA
Dove ormeggiare
Nautica Pinna – Lat. 40°16,79’N – Long. 08°27,49’E – VHF canale 73
Via Sas Covas 17 – tel. 0785 373554
In una zona ben ridossata, sorge il porto fluviale, situato lungo la sponda destra del fiume Temo a circa 600 metri dalla foce – 260 posti barca fino a 30 metri con un pescaggio di 3,50 metri. Oggi Nautica Pinna è anche il più grande cantiere nautico della costa nord occidentale della Sardegna con un ampio bacino di varo e alaggio per imbarcazioni fino a 65 tonnellate, dispone di gru e travel lift, e svolge tutte le attività di gestione, manutenzione e rimessaggio su imbarcazioni sia in legno che in vetroresina.
Dove dormire e mangiare
Da Giancarlo e Rita, Hotel Mannu, viale Alghero 14 – tel. 0785 375306 – cucina italiana e mediterranea a base di pesce
Cosa fare
nel tipico centro storico di Bosa con visita al Castello Malaspina
Gita in barca o in canoa lungo il fiume Temo
Trekking a Capo Marrargiu per avvistamento uccelli
Gita con il Trenino Verde, tra Tinnura e Bosa sulla linea Macomer-Bosa, linea costruita nel 1888 e riaperta a scopi turistici nel 1995.
PRINCIPALI DISTANZE FRA GLI ANCORAGGI
Rotte giornaliere
- Marina di Stintino – Rada della Reale 9 Miglia
- Rada della Reale – Alghero 42 Miglia
- Alghero – Bosa Marina 20 Miglia
Rotte a medio e lungo raggio
- Alghero – Minorca Mahon 190 Miglia
- Marina di Stintino – Bonifacio 50 Miglia
- Marina di Stintino – Golfo Aranci 90 Miglia
- Bosa – Carloforte (isola S. Pietro) 70 Miglia








