Hartley 2, come l’abbiamo vista
HARTLEY 2: COME L’ABBIAMO VISTA
Questa cometa periodica, di cui ci siamo occupati nei mesi scorsi, ha mantenuto le promesse, rivelandosi abbastanza facile da rintracciare anche con i comuni binocoli da marina.
Nella notte fra venerdì 8 e sabato 9 ottobre 2010, con il mio 10×50 mm Extra Wide Field, ebbi modo di osservare la Hartley 2 nei pressi dei celebri ammassi stellari aperti NGC 869 e NGC 884, visibili a occhio nudo e ubicati entro i confini di Perseus. L’astro chiomato mi apparve simile a una tenue macchia di debole luce, dalla forma vagamente allungata. Purtroppo, nonostante la sua altezza, particolarmente elevata, l’osservazione di questa cometa periodica fu ostacolata dall’inquinamento luminoso, nemico giurato di tutti gli oggetti del genere.
La notte seguente, quella fra sabato 9 e domenica 10 ottobre 2010, andai nuovamente alla ricerca della Hartley 2, utilizzando il mio 15×60 mm Wide Field, grazie al quale stimai la chioma, parsami leggermente allungata, di diametro superiore a 10′. Quella notte, l’astro chiomato venne a trovarsi non lontano da eta Persei, una stella abbastanza luminosa.
Nella notte fra domenica 17 e lunedì 18 ottobre 2010, sfruttando un ampio squarcio di sereno, osservai questa cometa periodica con il mio collaudato 15×60 mm Wide Field. La Hartley 2 apparve evidente già alla prima occhiata, nonostante il fondo cielo fosse reso chiaro dall’inquinamento luminoso e dalla Luna, ormai ben oltre il primo quarto. Rispetto alla mia ultima osservazione, risultò decisamente apprezzabile il maggior diametro della chioma (pari a circa 20′), simile a un batuffolo di luce dal contorno assai sfumato. Quella notte, l’astro chiomato venne a trovarsi non lontano da alpha Aurigae, la brillante Capella. Le osservazioni, condotte in quel periodo, evidenziarono un moto proprio particolarmente rapido, una notevole attività e una certa somiglianza, almeno dal punto di vista morfologico, alla Holmes, che diede spettacolo verso la fine del 2007.
Da EPOXI a Stardust – NExT
Fra mercoledì 3 e giovedì 4 novembre 2010, si verificò il tanto atteso flyby, che permise alla missione EPOXI della NASA di catturare alcune straordinarie immagini del nucleo della Hartley 2.
Questo mese (lunedì 14 febbraio), per la prima volta nella storia, una sonda dovrebbe tornare a visitare un astro chiomato, già oggetto di una precedente missione (Deep Impact) nel corso del suo precedente passaggio al perielio. La cometa periodica in questione è la Tempel 1, mentre la missione è nota come Stardust – NExT (New Exploration of Tempel 1): https://stardustnext.jpl.nasa.gov/.
Tutte le missioni che hanno visto come protagonista un astro chiomato
15 dicembre 1984 | Vega 1 | IKI | Halley |
21 dicembre 1984 | Vega 2 | IKI | Halley |
11 settembre 1985 – 28 marzo 1986 | International Cometary Explorer | NASA | Giacobini – Zinner (1985) Halley (1986) |
13 marzo 1986 – 10 luglio 1992 | Giotto (*) | ESA | Halley (1986) Grigg – Skjellerup (1992) |
1986 | Sakigake | JAXA | Halley |
1986 | Suisei | JAXA | Halley |
Settembre 2001 | Deep Space 1 (*) | NASA | Borrelly |
2 gennaio 2004 | Stardust (*) | NASA | Wild 2 |
4 luglio 2005 | Deep Impact (*) | NASA | Tempel 1 |
3 e 4 novembre 2010 | EPOXI (*) | NASA | Hartley 2 |
(*): missioni in cui è stato fotografato il nucleo della cometa periodica.
IKI: Space Research Institute (URSS).
NASA: National Aeronautics and Space Administration (USA).
ESA: European Space Agency (Europa).
JAXA: Japan Aerospace Exploration Agency (Giappone).
La Luna a gennaio
03/02/2011, Luna nuova – 11/02/2011, Primo quarto – 18/02/2011, Luna piena – 25/02/2011, Ultimo quarto