Croazia, isola di Vis: un’oasi nel cuore dell’Adriatico
Situata a 30 miglia da Spalato, la remota Vis è l’isola abitata più lontana dalla terraferma della Croazia. La distanza e l’essere stata una base militare dell’ex-Jugoslavia, off limits per gli stranieri dagli anni ‘50 fino al 1989, ne hanno preservato pressoché incontaminata la rigogliosa natura, con baie incantevoli tra pareti a picco, fertili pianure tra lussureggianti colline e due amabili cittadine, Vis e Komiza, con accoglienti Rive dove ormeggiare.

Somiglia alla gobba di un dromedario, l’isola di Vis, se la guardi da lontano. Scuro e solitario il suo profilo montuoso si staglia sull’orizzonte azzurro, celando le tante meraviglie che racchiude. Non a caso, il WWF l’ha definita “l’ultimo paradiso naturalistico del Mediterraneo orientale”, ed è sorprendente che, nonostante l’afflusso turistico, questa amena isoletta non abbia perso nulla del suo fascino. Grazie anche agli abitanti che hanno continuato a mantenerla “come una volta”, con solo qualche casa in più, 3 o 4 alberghi, niente discoteche, locali notturni e “vipperie” varie, privilegiando una vita a misura d’uomo, senza stress, facendo le cose – come si dice qui – “po malo” un po’ alla volta.

Non che manchino comunque ristoranti di ottima cucina – peraltro a base di pesce freschissimo e prodotti isolani –, né i caffè con dehors o qualche negozio per lo shopping, ma sono discretamente inseriti nel contesto di una ospitalità genuina che rende Vis una piacevole meta. Anche e soprattutto per chi trascorre le vacanze in barca. L’isola infatti con le sue decine di splendide baie – la maggior parte raggiungibili facilmente solo via mare – e i porti turistici di Vis e Komiza, situati alle estremità opposte dell’isola, sembra fatta apposta per i naviganti.

Un po’ di storia
Per la sua posizione strategica nel controllo dell’Adriatico, Vis, a dispetto delle sue piccole dimensioni (92 kmq), è stata a lungo un ambito oggetto di conquista e le sue acque teatro di battaglie. La prima avvenne nel 386 a.C. e fu vinta dai Greci inviati dal tiranno di Siracusa, Dioniso il Vecchio, che con una potente flotta sconfissero facilmente le fragili navi degli Illiri, occuparono l’isola, che prese il nome di Issa, e ne fecero una potente colonia, passata poi nel 47 a.C. ai Romani.

Dopo il lungo periodo di scompiglio seguito alla fine dell’Impero, Vis divenne uno degli avamposti dei pirati dalmato-narentani, di cui fece piazza pulita il Doge Pietro II Orseolo, che con una grande armata nel 998 d.C. mise a ferro e fuoco l’isola (insieme a quelle di Lastovo e Korcula) poi inglobata nella Repubblica di Venezia fino al 1797, anno della caduta della Serenissima.
Non sono mancate nel tempo altre sanguinose dispute come quella avvenuta nel 1811 tra la flotta franco-veneta e la flotta britannica, comandata dal contrammiraglio William Hoste, che confermò il predominio inglese in Adriatico e sull’isola (1807-1815). Ma lo scontro più cruento è stato senza dubbio la battaglia di Lissa del 1866 (terza guerra d’Indipendenza italiana) tra la Kriegsmarine, Marina da guerra dell’Impero austriaco, e la Regia Marina del Regno d’Italia, la quale, pur avvalendosi di una flotta superiore, fu sconfitta in modo disastroso. Durante la Seconda Guerra Mondiale Vis entrò a far parte del Governatorato italiano della Dalmazia (1941-1943) per poi diventare una inaccessibile base navale dell’Armata Popolare Jugoslava (JNA), fino al 1989.

Viska Luca e la costa Est
Iniziamo il periplo dalla grande baia di Vis (Viska Luka) posta a Nord-Est dell’isola, un profondo porto naturale cinto da verdi colline, annunciato dal faro di Host sull’omonima isoletta.

All’interno si allunga il capoluogo dell’isola, la solare città di Vis, formata dagli antichi insediamenti di Luka e di Kut – dedalo di case in pietra che tra vicoli e scalinate scivolano fino al mare –, annidati ai lati opposti della baia e saldati insieme dalla cinquecentesca Chiesa di Nostra Signora delle Grotte – situata a metà strada – verso cui si sono espansi nel tempo.

Luka è il nucleo più grande, movimentato dall’andirivieni dei traghetti e dalle barche che ormeggiano lungo la Riva – presidiata da bei palazzi d’epoca –, da cui si gode di una splendida vista sulla piccola Penisola di Prirovo, dominata dalla chiesa di San Gerolamo e il monastero francescano del 1500 a pianta semicircolare, eretto sulle rovine di un anfiteatro romano.

Nei pressi si possono visitare i resti di una necropoli greca e di un complesso di terme romane, mentre interessanti reperti – tra cui una nutrita collezione di anfore romane trovate nella baia di Vela Svitnja e una pregevole testa in bronzo del IV secolo raffigurante la dea greca Artemide – sono custoditi nel Museo Archeologico, ambientato nella Fortezza Batarija costruita dagli austriaci all’inizio del 1900. Si trova più vicina alla medievale Kut, che ha conservato la sua atmosfera d’antan e dispone di una Riva dove si ormeggia proprio accanto a una sfilza di allettanti ristorantini di pesce da gustare con i vini dell’isola, il bianco autoctono Vugava e il rosso Plavac Mali.

Lasciata la baia di Vis si raggiunge il frastagliato fianco orientale dell’isola l’isola inciso da profonde insenature tra disabitati declivi boscosi. La più profonda e protetta è la baia di Stoncica, con l’acqua metà turchese e metà azzurra, chiusa a Est dall’omonima punta rocciosa sovrastata da un imponente faro del 1865, cui segue l’altrettanto amena Smokova Vela.

Le baie del Sud
Da Capo Smokova la costa diventa lineare proseguendo verso Sud accanto a una collana di verdi isolette, tra cui Veli e Mali Budikovac – che con l’isolotto Sanak, a forma di cuore, formano una splendida Blue Lagoon –, e Ravnik, che cela dietro le sue pareti rocciose, la Grotta Verde, dove un fascio di luce attraverso un piccolo foro nella volta penetra nell’acqua blu tingendola di riflessi smeraldini.

Ci si può entrare con il tender e tuffarsi in quello scintillante chiarore prima di proseguire lasciando a dritta la baia di Rukavac – con villaggio e molo per lo sbarco –, per dare fondo nella successiva baia di Srebna (baia d’Argento) – così chiamata per lo scintillio della sua ampia spiaggia di candidi ciottoli – o nella più intima Ruda, entrambe avvolte da una lussureggiante pineta.

Il versante meridionale prosegue tagliuzzato da altre seducenti insenature tra impervie pareti perlopiù formate da lastroni di calcare inclinati a precipizio verso il mare. Particolare, è la famosa baia di Stiniva che cela, dietro una piccola apertura tra due costoni rocciosi, una minuscola spiaggetta, racchiusa in origine in una grotta di cui poi è caduta la volta. Essendo molto conosciuta la si trova spesso “affollata”, meglio allora dare fondo, a scelta, nelle non meno fascinose insenature di Smrcevica, Duboka, Taleska e Pritiscina, che si susseguono fin quasi a Punta Stupisce.

Komiza e l’isola di Bisevo
Doppiata Punta Stupisce, ha inizio il versante occidentale di Vis, monopolizzato dall’azzurra baia di Komiza, un immenso ferro di cavallo incuneato tra due lunghi promontori.

Al centro del litorale, adagiate ai piedi del monte Hum (587 metri) e vegliate dalla chiesa di San Niccolò sul cucuzzolo di una verde collina, sfilze di ridenti casette in pietra con i tetti rossi costruite “bord de mer” intorno al porto, identifica l’incantevole cittadina di Komiza. Un antico villaggio marinaro famoso per i suoi pescatori che continuano tutt’oggi l’attività alieutica, come si evince dalle reti messe ad asciugare sul lungomare tappezzato di caffè e ristoranti, e dal numero di barche da pesca ormeggiate nel porto.
Una tradizione cui è dedicato l’interessate Museo della Pesca, ambientato nella torre veneziana del 1500 – il Kastel – che spicca sulla Riva vicino al molo frangiflutti (ambito ormeggio per le barche da diporto). Cinque miglia a Sud Ovest di Komiza, c’è un altro gioiello, la piccola e pressoché disabitata isola di Bisevo (5,9 kmq).

Le sue coste prevalentemente rocciose e inaccessibili lasciano spazio ad alcune attraenti insenature come la stupenda baia di Porat – un’incredibile piscina di acqua turchese che lambisce la spiaggia di morbida sabbia – e l’idilliaca Salbunara, con una banchina e qualche casetta, entrambe sul versante occidentale. Sul più scarrupato lato orientale si trova invece la baia di Mezoporat, base di partenza per visitare la Grotta Blu, dove si può entrare solo con le barche autorizzate.

Con quest’ultime si raggiunge l’attigua baia di Balun, dove ci si infila in un cunicolo scavato nella roccia che sbuca in una spettacolare grotta dove i raggi del sole che vi penetrano da una apertura sottomarina dipingono ogni cosa di blu. I suoni vi arrivano ovattati e il tempo sembra fermarsi scandito solo dalle scie argentee lasciate dal movimento lento dei remi.

Il brullo Nord
Di nuovo a Komiza, oltrepassata Punta Barjaci, si inizia a costeggiare il versante settentrionale dell’isola, alto e scosceso, che offre le magnifiche baie di Zukamice, Okljucina e la bilobata Gradac (tutte proibitive con la bora), e nei pressi dell’ingresso alla baia di Vis, altre quattro graziose insenature, Mala e Vela Svitnja e le più protette Rogacic e Parja, dove si trova anche una profonda galleria scavata nella roccia ai tempi della ex Jugoslavia per accogliere i sottomarini.
Notizie Utili – Croazia, Isola di Vis
Modalità di ingresso in barca
La Croazia – Stato membro dell’Unione Europea dal 2013 – dal 1° gennaio 2023 è diventata membro sia dell’Eurozona sia dello spazio Schengen. I diportisti non devono quindi più presentare i documenti di identità e la lista passeggeri alla Capitaneria di Porto e alla Polizia di frontiera della Croazia e possono entrare ed uscire liberamente dalle acque territoriali croate senza formalità doganali se provenienti da Paesi Schengen (Italia, Slovenia e Grecia). Rimane l’obbligo del pagamento delle tasse croate per la sicurezza della navigazione, i tributi ambientali contro l’inquinamento marino e, se si dorme in barca, la tassa di soggiorno. Le prime due si pagano sul portale eNautics (https://enautika.pomorstvo.hr) registrandosi con SPID o Carta di identità elettronica, mentre la tassa di soggiorno va pagata esclusivamente sul sito dell’Ente Nazionale Croato per il Turismo (https://www.nautika.evisitor.hr).

Porti turistici
Porto di Vis (Gradina Vis doo, Marina reception: Biskupa Mihhe Pusica 2, Vis, tel. 00385 (0)21 711121; gradina.vis@gmail.com). Il porto di Vis, all’interno della grande baia di San Giorgio, dispone di due banchine di ormeggio, una a Luka, a NE, con 60 posti barca, e l’altra a Kut, a SO, con 40 posti barca. Entrambe dotate di colonnine con acqua e corrente elettrica. In alternativa, si può ormeggiare alle boe poste in rada. La reception è a Luka, dove si trovano anche i servizi sanitari e il distributore di carburante.
Porto di Komiza (Nauticki Centar Komiza, Reception: Riva Svetoga Mikule 1, Komiza, tel. 00385 (0) 91 2713002; info@nautica-komiza.com). Nella cittadina di Komiza sono disponibili lungo la diga foranea circa 30 ormeggi per barche fino a 25 metri con acqua e corrente elettrica.

Alberghi
Villa Bellevue (Zagrebacka 2c, Vis, tel. 00385 (0)99 2128203; damir@housebellevue.com; www.bellevuevilla.eu). Situata sulle verdi pendici che cingono la cittadina di Vis, da cui dista pochi minuti a piedi, questa accogliente e tranquilla “maison” con una splendida vista sulla baia offre quattro eleganti camere B&B (con colazione gourmet), e il lussuoso appartamento Prestige – composto da due camere, due bagni, un grande soggiorno con cucina e terrazza –, curato nei minimi dettagli e dotato di ogni comfort. A disposizione degli ospiti ci sono anche una piscina con solarium e una splendida terrazza panoramica. Impagabile l’ospitalità dei proprietari Danka (che è anche una chef) e Damir.
Ristoranti
Restoran Pojoda (Don Cvjetka Marasovica 8, Kut, Vis città, tel. 00385 99 5767031). Situato in un vicolo di Kut è uno dei migliori ristoranti dell’isola. Dispone di una sala luminosa e di un ampio cortile ombreggiato da alberi di limone. Il pesce – sempre freschissimo – si sceglie da un vassoio mostrato al tavolo e poi magistralmente preparato alla griglia o in brodetto. Menu molto vario. Personale gentilissimo.

Konoba Vatrica (Petra Kresimira IV/15, Kut, Vis, tel. 00385 21 711574). Grazioso ristorante di pesce con tavoli su una terrazza di fronte alle barche ormeggiate sul lungomare. Tra le specialità: risotto al nero di seppia e pesce alla griglia.
Restoran Jastozera (Gunduliceva 6, Komiza, tel. 00385 021 713859; jastozera.com). È ambientato in una suggestiva struttura in legno open air su palafitte poggiate in una piscina naturale dove in casse di legno sono custodite vive le aragoste – specialità della casa – per poi essere prelevate all’occorrenza e preparate in sette modi diversi. Si può ormeggiare gratuitamente il tender in loco.
Konoba Golub (Podselje 12, Vis, isola di Vis, tel. 00385 (0)98 9650327). Questo bel ristorante di cucina tradizionale si trova a 4 km da Vis. Dispone di una terrazza all’aperto con vista sulla pianura sottostante e di un accogliente locale con arredi in legno e un forno a vista dove vengono cotti a puntino carne e pesce alla griglia o sotto peka (campana di ghisa).
Diving Center
Issa Diving Center, Obala Pape Aleksandra III 29, tel.00385 (0)91 2012731, Komiza; www.scubadiving.hr.
B-24 Diving Center, Obala Pape Aleksandra III br. 8, Komiza, tel. 00385 99 5356923; www.diving-croatia.hr.
Servizi
Agenzia turistica “Vis Special” di Medo Ilic (Korzo 33, Grad Vis; www.vis-special.com). Organizza escursioni, tra cui il “Military Top Secret Tour”, alla scoperta delle strutture militari della ex-Jugoslavia. Noleggio bici, scooter e auto .
Ente Nazionale Croato per il Turismo (ENCT)
Via G. Leopardi 19 – 00123 Milano
tel. 02 86454497
https://croatia.hr/it-IT



