Focus sul Wallypower 58X
Abbiamo provato il Wallypower 58X
Il carattere di un walkaround con una potente propulsione fuoribordo installata su una rivoluzionaria sezione poppiera. Così si è presentato al suo debutto mondiale al Boat Show di Palm Beach, il nuovo 58X, ultima creatura della flotta Wallypower.
Che si tratti di un Wally lo si capisce immediatamente, grazie a quei tratti distintivi di un design che ha fatto storia. Ma se l’estetica generale ha fortissimi richiami con la tradizione, è altrettanto forte la portata innovativa di questo progetto. Cosa che a ben guardare attiene alla storia del cantiere e alla sua capacità di collocarsi all’avanguardia della progettazione nautica.
Innovazione della sezione poppiera
Sull’X58, ciò che più di ogni altro elemento ci parla di innovazione è la sezione poppiera. Per due motivi intrecciati fra loro: la configurazione e la potenza. Wally ha avuto la capacità di strutturare uno specchio di poppa capace di accogliere quattro Mercury Verado V12 da 600 HP, fornendo così la spinta di 2400 cavalli, senza limitare l’accesso al mare degli ospiti. Due plancette laterali e una centrale riescono infatti a offrire una superficie facilmente percorribile da e verso l’acqua.
Le murate abbattibili
Con le murate abbattibili aperte poi, si crea insieme alla coperta una beach area di 25 metri quadrati in cui la presenza dei motori, dal punto di vista estetico, si armonizza perfettamente. Un insieme in cui si inserisce l’innovativa passerella idraulica che funge anche da scaletta per il bagno. In questo senso il managing director di Wally, Stefano De Vivo, ha affermato “Wally è sinonimo di avanguardia: non dovrebbe sorprendere l’essere riusciti a unire le prestazioni dei più moderni fuoribordo con il fondamentale accesso al mare assicurato dalla gamma wallypower”.
La scheda tecnica
Il sistema “Magic Porthole”
Altra novità è rappresentata dal “Magic Porthole” , un sistema che permette di riprendere attraverso le telecamere l’ambiente circostante e di proiettare le immagini su grandi schermi interni, permettendo agli ospiti di “guardare” fuori pur in assenza di finestrature realizzate sugli scafi. Soluzione che certo può non convincere tutti, ma che nelle intenzioni del cantiere punta a tutelare la privacy e a eliminare le zone di maggiore fragilità in caso di impatti.
All’esterno un ampio prendisole domina la coperta a poppa mentre un tendalino si estende o si ripiega con il semplice tocco di un pulsante. Un secondo prendisole è realizzato a prua. In pozzetto, il top che lo protegge si può aprire per regolare la ventilazione, mentre, con climi più rigidi, l’intera area può essere chiusa e riscaldata. Infine, la cucina, divisa in due sezioni, è configurabile a piacere dall’armatore, che può scegliere tra un lungo elenco di opzioni, tra cui frigoriferi, icemaker, piani di cottura e vani di stivaggio.
Gli interni
Molta flessibilità anche per quanto riguarda gli interni. La versione standard prevede un doppio salone a tutto baglio e una cabina armatore con letto queen-size e locale toilette con doccia a prua. Nella versione ‘flexi-guest’, una cabina ospiti è posizionata sul lato sinistro a mezzanave, con il salone a dritta.
Questa configurazione permette il pernottamento a bordo per un massimo di quattro adulti e assicura un accesso diretto al dayhead dalla cabina ospiti.
Secondo i dati del cantiere, i motori Mercury V12, uniti alla carena a V profonda, consentono di raggiungere velocità massime di oltre 50 nodi e un’autonomia, a velocità di 42 nodi, di 320 miglia.




