Volvo Penta assistenza: 3.500 punti con un servizio a 360°
Volvo Penta offre un’assistenza worldwide H 24 per 365 giorni l’anno. Ben 180 punti di assistenza sono gestiti dalla Market Unit Italy, parte della capillare rete globale di 3.500 punti di assistenza contattabili via telefono, app e internet.
A tutto questo, lo scorso anno, si è aggiunto un servizio di assistenza dedicato ai superyacht.
Essere sempre presenti nel posto giusto con ciò che serve e al momento giusto. Su questa filosofia è fondato il servizio di assistenza Volvo Penta, organizzato in modo capillare con oltre 3.500 dealer nel mondo.
Spina dorsale del sistema pensato per essere sempre vicino ai propri clienti è il call center Volvo Penta Action Service: è gratuito, destinato sia agli utenti finali sia ai partner Volvo Penta, i suoi operatori rispondono in 28 lingue (per l’italiano il numero è +32 9 255 6957) ed è attivo 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno.
A questo si affianca il dealer locator presente sul sito, che attraverso una serie di filtri permette di trovare il riferimento di cui si ha bisogno nel mondo.
Per le imbarcazioni equipaggiate con propulsori Ips (con installazioni Ips 500-650 triple e quadruple e Ips 700-1350 doppie, triple e quadruple) c’è un servizio dedicato: il Volvo Penta Yacht Series Support. Il supporto è telefonico, rispondono tecnici specializzati specificatamente su questo tipo di motorizzazioni.
Uno dei plus di questo sistema è che ogni intervento viene seguito da un coordinatore che gestisce i contatti con il cliente, che ha così una sola persona di riferimento fino alla fine dei lavori. Ultima modalità di contatto è attraverso l’app Easy Connect, uno strumento potente e in continua evoluzione che mette in contatto armatori e comandanti con l’assistenza Volvo Penta in tempo reale, non appena si registra una anomalia ai sistemi di bordo.

Da gennaio 2022 è nata in Italia la nuova divisione Marine Service Market per offrire un servizio di assistenza ancora più ampio e strutturato. Ne parliamo con Raul Lovati, Head of Marine Service Market – MU Italy che copre Italia, Malta, Slovenia e Croazia e con Luciano Porcu, Head of Global OEM Service – Superyacht.
Di cosa si occupa la nuova divisione Marine Service Market di Volvo Penta?
RL. In Volvo Penta chiamiamo il servizio assistenza “Service Market” proprio per enfatizzare il concetto del servizio che offriamo. Nella nuova divisione sono confluite le divisioni di Market Support e di Dealer Business Management e si occupa dello sviluppo rete, della vendita di ricambi ed accessori e dell’assistenza tecnica.

Com’è organizzata la rete locale della Market Unit Italy?
RL. L’anno scorso la nostra rete è cresciuta. A Italia e Malta si sono aggiunte Croazia e Slovenia, cosa che è stata molto apprezzata dai cantieri e dai clienti che vedono ora l’intero Adriatico sotto la responsabilità della nostra Market Unit italiana. La nostra area è suddivisa in 11 macro aree, gestite da 11 center che coordinano le oltre 180 officine presenti nella nostra Market Unit, le cui coste si estendono per quasi 14.000 chilometri. Siamo al 12° posto nel mondo per estensione costiera. Sono numeri consistenti che vanno ad aggiungersi agli oltre 3.500 dealer nel mondo.
Quante coppie di motori sono naviganti nell’area descritta?
RL. Per dare un dato fresco, lo scorso anno abbiamo registrato 2.200 pre-delivery, cioè nuove imbarcazioni consegnate nel 2022 costruite in Italia nella nostra area di competenza, a uno, due, tre o quattro motori. Dato che siamo in Italia da oltre 70 anni non è facile contare tutte le imbarcazioni motorizzate Volvo Penta! Inoltre, ai motori che equipaggiano queste imbarcazioni vanno sommati anche tutti quelli installati sulle imbarcazioni destinate all’export, che è cresciuto in modo esponenziale nel corso degli ultimi anni.
LP. Con gli strumenti a nostra disposizione possiamo effettuare delle mappature. Riferendoci solo all’Ips 30, il più grande della famiglia dell’IPS, che viene accoppiato solo con motori D13 da 800, 900 e 1.000 cavalli, contiamo qualche migliaio di unità. Con gli Ips 10, 15, 20 siamo a molte decine di migliaia di unità.
Gira la voce che stiate uscendo dal mercato della vela.
RL. Non è così. Ci sarà un‘evoluzione dei motori, prevalentemente legata alla riduzione delle emissioni inquinanti, che darà continuità a questo segmento. Ma i motori piccoli, come i D1 e D2, saranno sicuramente ancora a disposizione per qualche anno, in particolare per l’after market. Noi avremo sempre una gamma vastissima di potenze.
Di che genere è il maggior numero di interventi sugli Ips?
RL. Talvolta si sente dire che il sistema Ips è complicato e che potrebbe avere più problemi di una tradizionale linea d’asse. In realtà, guardando uno spaccato del pod, ci si rende conto di quanto sia semplice da un punto di vista meccanico. Più difficile è immaginare che questi due pod si muovano sott’acqua, indipendentemente, consentendo quella manovrabilità proverbiale che consente di traslare l’imbarcazione anche lateralmente. Dal punto di vista meccanico non c’è alcuna complicazione. Dal punto di vista elettronico c’è sicuramente più complessità, ma per l’utente tutto ciò si concentra nel joystick, che è di semplicissimo uso per una manovrabilità dell’imbarcazione straordinaria.
LP. Noi siamo fornitori di un sistema propulsivo che va dalla manetta all’elica. Vuol dire che tante parti sono Volvo Penta, compreso il display. Tante quindi sono le volte in cui bisogna avere a che fare con Volvo. Ma questo non vuol dire che ci siano criticità particolari. Negli anni Volvo Penta ha seguito una filosofia automotive con un piano di manutenzione sempre più leggero per il cliente, con tempi di manutenzione allungati, anche per diminuirne i costi. Quando si pensa all’Ips, sia nel diporto sia nel commerciale, bisogna considerare quanto faccia risparmiare in termini di consumo di gasolio. Anche per un uso diportistico di centinaia o addirittura di decine di ore l’anno, la riduzione dei consumi è notevole.
RL. Al salone di Genova parlavo con un operatore che possiede due traghetti, uno in linea d’asse, l’altro con Ips. Il risparmio di gasolio di quello con Ips è di circa 200 litri al giorno. Se pensiamo a un’operatività indicativamente di 260 giorni l’anno è facile calcolare l’enorme risparmio economico… senza trascurare la grande manovrabilità assicurata dal sistema Ips.

Ve lo avranno già chiesto centinaia di volte: a seguito di un urto con il fondo si è mai staccata la parte bassa del pod, al di sotto di quella sottile incisione che è la linea di frattura?
LP. L’Ips è progettato perché la parte bassa si stacchi in caso di urto. Può succedere all’armatore o al comandante distratto, in particolare in Sardegna. A volte si piegano le eliche. Negli impatti più severi, si può staccare la parte bassa. Ad ogni modo, la barca galleggia senza trafilamenti anche perché Volvo Penta collabora con il cantiere per la preparazione e il rinforzo della zona di installazione del pod e per la progettazione della sala macchine. In caso di incidente, con una prospettiva modulare, si cambieranno solo l’elica, o anche l’asse o tutta la parte bassa.
RL. Dal punto di vista della componentistica l’Ips è stato progettato proprio in funzione della sicurezza, grazie all’applicazione delle linee di frattura. Come nelle vetture moderne che hanno le appendici anteriori e posteriori a deformabilità programmata.

Si dice anche che stiate preparando una sorpresa per i megayacht. Quale?
LP. Stiamo crescendo nel settore dei motori grandi. Con l’attuale D 13 e Ips 30 1300 nell’applicazione a tre o quattro motori arriviamo ai 3.000 e 4.000 cavalli, che valgono rispettivamente 3.900 e 5.200 cavalli. Siamo già sui Mangusta 33 metri, sul Sanlorenzo SX 112, sull’Amer 120, sull’Azimut S8, sul Wally200. Con understatement svedese siamo entrati in punta di piedi, ma il risultato è stato molto soddisfacente per noi e per i nostri cantieri.

Prepareremo uno spazio adeguato sul numero di giugno di Superyacht!
LP. Il punto di forza di Volvo Penta sarà ancora una volta la capillarità dell’assistenza e la velocità d’intervento. I superyacht si muovono in particolare tra le Baleari, la Costa Azzurra e la Costa Smeralda. Lo scorso anno abbiamo presidiato queste tre zone inviando degli ingegneri da Göteborg, oltre agli ingegneri dalle sedi nazionali spagnola, francese e italiana.
È stata un’iniziativa di successo particolarmente apprezzata dai clienti e dai cantieri. Quest’anno presidieremo il territorio nel picco estivo a Maiorca, Saint Tropez e Costa Smeralda, a cui aggiungiamo la Grecia, anche se meno focalizzata sui superyacht, e sulla Turchia, che ha visto una presenza crescente di grandi yacht. È uno sforzo notevole che impiegherà un gran numero di ingegneri a supporto della rete.
A questo si affianca un potenziamento della disponibilità dei ricambi maggiormente richiesti in alta stagione. Non a caso questo servizio dedicato ai grandi yacht prende il nome di Action Yacht.
RL. Riducendo così i tempi al minimo indispensabile di installazione e quindi di fermo dello yacht.

È tutto Made in Sweden?
LP. Tutti gli Ips e gran parte dei nostri motori, tra i quali i famosi D13, sono rigorosamente Made in Sweden. A questi si affiancano alcuni motori Made in France, prodotti nella fabbrica di Lione.


