L’energia eolica per la propulsione navale futura
I flussi commerciali marittimi costituiscono una parte importante dell’economia UE e del Pil degli Stati rivieraschi, alimentando un settore che vale oltre 50 miliardi di euro. Ma, pur seguendo modalità di trasporto efficiente, rappresentano ancora uno dei principali responsabili delle emissioni di “gas serra”.
Secondo il Rapporto annuale 2020 sulle emissioni di CO2 del trasporto marittimo in ambito UE, oltre 400 milioni di passeggeri si imbarcano e sbarcano dalle navi nei porti comunitari ogni anno e 640.000 lavoratori sono impiegati nell’industria navale, che diventano oltre 2 milioni considerando l’intera catena di approvvigionamento.
Le oltre 11.000 navi mercantili (aventi stazza lorda superiore alle 5.000 tonnellate) monitorate nel rapporto, si ritiene abbiano prodotto più di 138 milioni di tonnellate di anidride carbonica, ovvero quasi il 4{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} delle emissioni totali di CO2 nell’UE. Col susseguirsi di crisi energetico–ambientali a livello planetario, è sempre più sentita la necessità di sviluppare trasporti navali “green” che, oltre ad essere più rispettosi dell’ambiente, quanto a emissioni dannose e consumo di fonti fossili, siano sostenibili economicamente, mantenendo standard commerciali e perfomance adeguati.
Sul traffico mercantile cargo sono diverse le aziende che puntano sulla propulsione velica per movimentare merci su rotte a medio e lungo raggio, investendo su prototipi navali che si affidano al vento per risparmiare sui costi del carburante e limitare le emissioni inquinanti. Dalla Francia arrivano in proposito importanti novità.
La società Grain de Sail riferisce di aver creato la prima barca a vela moderna (il veliero GDS I) che soddisfa i requisiti di una flotta mercantile. “Prima che esistessero i motori a vapore e a combustibile, per i trasporti si usava la vela. Nel progettare questa nave, abbiamo utilizzato metodi moderni per renderla più efficiente”, ha dichiarato Xavier Demeulenaere, direttore regionale dell’azienda transalpina che produce cioccolato e caffè e li trasporta in oceano Atlantico utilizzando una stiva da 50 tonnellate, dotata di controllo climatico alimentato da energia solare ed eolica.
Una modalità di trasporto ritenuta economicamente vantaggiosa, al punto che l’azienda sta costruendo una nave più grande a Dunkerque, che entrerà in servizio nel 2024 e potrà navigare a 12-13 nodi con la sola forza di Eolo. L’uso del vento per ridurre le emissioni è una tendenza in crescita nell’industria navale. La società di trasporti marittimi Alizés sta costruendo una nave ibrida, dotata di vele alari meccaniche, per trasportare le parti del razzo Ariane 6 dall’Europa al sito di lancio nella Guyana francese. Un altro sviluppatore, Airseas, propone un sistema di aquiloni automatizzato per la propulsione marittima, che mira a ridurre il consumo di carburante e le emissioni della nave dal 10 al 40{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8}.
E il 2023 si è aperto con l’annuncio della Neoline Armateur che, grazie a finanziamenti pubblici e privati, realizzerà una grande nave da carico a vela lunga 136 metri, con due alberi pieghevoli in carbonio alti 76 metri e vele progettate con l’innovativa tecnologia “Solid Sail” (vele composte da pannelli rigidi, che si piegano a fisarmonica quando vengono abbassate) sviluppata dai famosi Chantiers de l’Atlantique, superficie velica di 3.000 metri quadrati e pinne retrattili antideriva. Sarà inoltre dotata di un motore ausiliario e di generatori desolforati per ridurre le emissioni durante le manovre portuali.
Destinata al traffico Ro-Ro (quello delle navi traghetto che imbarcano autonomamente i mezzi stradali), avrà una capacità di carico di 1.200 metri lineari per 5.300 tonnellate imbarcate, potendo altresì ospitare una dozzina di passeggeri. La prime partenze dei “Neoliner” sono previste nel 2025, navigando sulle rotte atlantiche che collegano Francia e Nord America.
Considerando l’impiego di altre tecnologie che utilizzano energia pulita o a basse emissioni, i principali player del settore mercantile marittimo stanno navigando in questa direzione, anche per rispettare l’obiettivo fissato dall’IMO (Organizzazione Marittima Internazionale): ridurre le emissioni di carbonio di tutte le navi del 40{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} entro il 2030 e del 70{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} entro il 2050, puntando alla decarbonizzazione totale nel lungo periodo.


