Test Raymarine: un passo avanti nella sicurezza
Dal momento in cui si sale a bordo a quando si scosta dalla banchina e poi si naviga, l’azienda britannica offre da sempre al navigante tutto l’aiuto di cui ha bisogno. Oggi ancora di più.
La Raymarine si affaccia alla stagione entrante con un ricco menù di novità, presentate in forma pratica a bordo, presso il test center Cranchi: il Radar Cyclone Open-Array; i sistemi di gestione YachtSense Ecosystem e di ausilio alla manovra DockSense; le carte elettroniche Raymarine LightHouse Charts; la FLIR M300 Thermal Camera. Li abbiamo provati ad uno ad uno e questi sono i risultati.

Il radar Cyclone Open-Array
Sullo yacht-laboratorio è stato montata un’antenna da 4 piedi, open array, da 55 Watt (equivalente a Magnetron da 6 kW) e già a prima vista abbiamo notato una certa differenza estetica rispetto ai modelli precedenti. Posizione di montaggio perfetta, a circa 8 metri dalla superficie del mare, su un supporto che solleva l’antenna di circa un metro rispetto al T-Top. La Raymarine ha autorizzato il cantiere a verniciarla in grigio scuro (il colore originario è il bianco), senza far decadere la garanzia ufficiale. In plancia, due display Axiom da 22 pollici. Stabilizzatore in funzione.

Per quanto riguarda le condizioni meteo: brezza moderata di 8-10 nodi da Nord-Est, mare praticamente calmo, cielo limpido con visibilità 20 miglia, assenza di perturbazioni nei dintorni.
Già dalla partenza dal porto (che si trova su un canale interno, a circa 3 miglia del mare aperto) abbiamo apprezzato le qualità di questa antenna allo stato solido: pochi secondi dallo stato di stand-by all’accensione (non avendo il magnetron non serve alcun riscaldamento) e una definizione sulle scale basse veramente notevole.

Analizziamo ora la schermata radar, tralasciando per il momento l’overlay che è sempre possibile sulla cartografia. La definizione dei target è molto alta, frutto dell’ampiezza di 1,99° dichiarata dal costruttore. Tutte le briccole risultano correttamente rilevate, sia a brevissima distanza sia a un miglio. Lo stesso per alcuni gabbiani, fermi sulla superficie a circa 100 metri di distanza.
I settaggi sono tutti in automatico e non serve modificare nulla per avere una visione molto realistica di tutto ciò che ci circonda. Alle scale più basse possiamo accelerare la rotazione dell’antenna fino a 60 giri al minuto (un giro al secondo!), cosa che, in mare aperto e ad alta velocità, permette di aggiornare più frequentemente la battuta radar.
Solo su scala molto bassa, nell’overlay del radar sulla cartografia, il movimento dell’imbarcazione fa scorrere la mappa ma lo spostamento del relativo simbolo avviene ad ogni giro d’antenna. Aumentando la scala l’effetto praticamente scompare.
Usciti dal canale, abbiamo effettuato una breve calibrazione del dato bussola sul radar, operazione che si è resa necessaria per allineare gli oggetti della carta rispetto alla battuta. Anche alle portate più alte – 36 miglia e oltre – l’antenna ha funzionato egregiamente, mostrando navi in rada a 15 miglia e il contorno della costa adriatica. Comprensibilmente, l’altissima sensibilità dello strumento può far sì che il cosiddetto “antimare”, quel settaggio che serve a eliminare o perlomeno ridurre gli echi delle onde, generi finti bersagli. Basta tenerne conto.

Molto interessanti le altre nuove funzionalità disponibili, tra cui le modalità Cyclone Bird, utile a individuare le mangianze e perciò dedicata ai pescatori, e la RangeFusion, che permette di riportare su un’unica schermata due immagini in scala diversa, quindi dettagli molto elevati per la breve distanza e potenza elevata per vedere anche lontano.
Anche se con una messa a punto più precisa avremmo potuto apprezzare ancor di più la funzione di acquisizione dei target con i relativi dati, abbiamo comunque ricavato l’impressione di un ottimo radar, capace di rendere estremamente più sicura la navigazione di notte e in condizioni di scarsa visibilità.

Caratteristiche Tecniche CYCLONE PRO
Misure antenne 3/4/6 piedi 3/4/6 piedi
Scala Port. Massima 72 Nm 96 Nm
Tempo di avvio 40 Sec. 40 Sec.
Standby – Trasmissione 5 Sec. 5 Sec.
Specifiche Antenna 3 piedi 4 piedi 6 piedi
Amp. fascio orrizzontale 2,83° 1,99° 1,32°
Larghezza Antenna 1031 mm 1336 mm 1945 mm

YachtSense Ecosystem
YachtSense Ecosystem è un sistema avanzato di controllo digitale che offre il comando completo e il monitoraggio integrale degli impianti di bordo. Attraverso qualunque display Axiom è possibile, per esempio, monitorare e comandare l’aria condizionata, accendere e spegnere le luci e avere una panoramica completa di tutti i sistemi.
La schermata YachtSense, così come qualsiasi altra schermata del display Axiom, è anche replicabile su un tablet in modo da poter controllare qualsiasi funzionalità da qualsiasi posizione a bordo. E anche in caso di strumentazione spenta, ci sono dei comandi “analogici” in plancia in grado di controllare alcuni comandi. Grazie al modulo YachtSense Link, presentato a novembre al METSTRADE 2021, gli armatori possono collegarsi alla propria imbarcazione da remoto tramite l’app Raymarine, per tenere sempre sotto controllo tutto ciò che succede a bordo.

DockSense Alert
Il DockSense Alert è un sistema di “supervisione” dell’ormeggio. Al pari delle moderne automobili, si può fare affidamento su tre o cinque telecamere con visione stereo con le quali DockSense Alert rileva gli oggetti attorno allo yacht per creare una mappa intuitiva dei potenziali pericoli visualizzabile su tutti i display di navigazione installati a bordo. Le immagini dal vivo migliorano la visione del comandante mentre gli avvisi acustici e visuali lo informano quando un oggetto è vicino all’imbarcazione.
FLIR M300 Thermal Camera
Abbiamo potuto provare la camera ad alte prestazioni FLIR M300, montata su un cavalletto e collegata a un AXIOM. Alla luce del giorno, le prestazioni video si sono dimostrate di altissimo livello. Sarebbe stato assai interessante poterle apprezzare anche in condizioni di luce scarsa. Una caratteristica speciale di questa camera è costituita dalla stabilizzazione dell’immagine mediante l’utilizzo di un sensore integrato AHRS (Attitude Heading Reference System – sistema di riferimento prua e assetto) capace di funzionare in acque anche molto agitate.

Assai importante la possibilità di inquadrare un oggetto indicato sulla carta con un semplice tocco o inquadrare il punto dove è stato lanciato un MOB (uomo a mare), indipendentemente dalla rotta e dalla posizione dell’imbarcazione.

La nuova generazione M300 Series è costituita da cinque modelli caratterizzati da un nuovo corpo pan & tilt solido e robusto: quattro modelli con il sensore termografico FLIR BosonTM con risoluzioni 640 o 320 righe e una selezione di ottiche con FoV (campo visivo) fisso, e un quinto modello solo nel visibile, la M300C, dotata di telecamera low light ad alta definizione a colori e zoom 30x.<p style=”text-align: center;”></p>
