Vai al contenuto

Prova di navigazione del Sun Odyssey 380 di Jeanneau

Sun_Odyssey_380

Prezzo base Euro 295.490 Iva esclusa

  •  Impressione di navigazione n.1841

Scheda tecnica


La Gallery


La prova

CONDIZIONI – Vento: 6 – Mare: 3/4 – Persone: 5 – Carico liquido: carburante 90{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} – acqua 100{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8}.
MISURAZIONI – Area pozzetto: mq 6,00 – Rilevazione massima della tuga sulla coperta: m 0,45 – Altezza massima interna (zone transitabili): m 2,00 – Altezza minima interna (zone transitabili): m 1,80 – Larghezza minima passavanti: m 0,34.
PRESTAZIONI A VELA – Velocità massima (randa + fiocco) con vento reale di 26 nodi a 120°: 8 nodi.
ANDATURE (randa+fiocco) – Traverso con vento reale di 22 nodi: 7,8 nodi – Gran Lasco (150°) con vento reale di 22 nodi: 6,9 nodi.


Costruzione e allestimento

Materiali: scafo a spigolo in fibra di vetro e resina polyestere; coperta in resina polyestere. – Tipo di stratificazione: scafo in infusione; coperta in iniezione con sistema Prisma Process.

Chiamato a sostituire il 389, il nuovo modello del cantiere francese prende decisamente le distanze dal predecessore, accogliendo lo stile della nuova generazione Sun Odyssey: passavanti libero, spigolo sul galleggiamento, doppia pala del timone.

Come il suo predecessore, ovvero il Sun Odyssey 389 nato nel 2015 e ormai fuori produzione, anche il 380 è stato disegnato da Marc Lombard. L’architetto navale, però, sembra avere preso spunto dal vecchio modello per cambiare quasi tutto, introducendo molti elementi di innovazione, alcuni già presenti sul 410, 440 e 490, disegnati da Philippe Briand, altri del tutto inediti.

Sun_Odyssey_380

Ad accomunare il nuovo modello ai suoi tre immediati predecessori, ci sono sicuramente le due caratteristiche progettuali che indentificano la nuova generazione di Sun Odyssey, ovvero lo spigolo che corre da prua a poppa sul galleggiamento e il passavanti inclinato senza ostacoli né scalini che permette un passaggio senza interruzioni dal pozzetto all’estrema prua.

Il primo elemento risponde soprattutto alla necessità di ottenere centimetri in più negli ambienti interni, e molto meno a questioni che attengono all’idrodinamica; il secondo sicuramente rende più agevoli i movimenti e, nella zona di poppa, genera una notevole altezza della battagliola che diventa più protettiva. Di contro, con mare formato, un’onda che sale sul mascone non trova ostacoli fino allo specchio di poppa. La coperta riprende le linee dei modelli precedenti, con il dritto di poppa verticale e quello di prua leggermente negativo e una bella delfiniera per murare asimmetrici e accogliere l’ancora. Una grossa novità riguarda il piano velico: il boma più basso permette di aumentare la superficie della randa e l’acquartieramento a 30 gradi delle crocette ha tolto di mezzo il paterazzo, liberando completamente lo specchio di poppa.

Video originale del cantiere

Le due pale del timone vengono confermate come scelta progettuale anche su questo modello, generando una diminuzione della loro superficie, con una conseguente diminuzione degli sforzi sui meccanismi della timoneria e sul pilota automatico ad essi applicato. Due pescaggi diversi per la chiglia, a seconda se l’albero è standard o performance – sei metri quadrati in più di vela in questo caso – e la possibilità di optare per la Lifting Keel, che permette di variare il pescaggio da 2,70 a 1,31 metri.

Sun_Odyssey_380

Interni plasmati sullo stile della linea con tutti i pregi che ne derivano in termini di volumi, ergonomia e, soprattutto, di luminosità, che abbiamo apprezzato a maggior ragione avendo testato la barca in una giornata caratterizzata da nubi basse e scure e poca luce. Su questo modello compare nuovamente la chaise lounge che avevamo tanto apprezzato nel long test del 410, ottima sistemazione per la guardia franca che può riposare con la barca sbandata su tutti e due i lati essendo incassata fra murata e albero in un recesso della paratia.

Sun_Odyssey_380

Una cabina armatoriale a prua, con letto rettangolare e a ridosso della murata di dritta, e due a poppa gemelle, rappresentano il layout standard; uno dei due alloggi di poppa può essere sostituito con un locale tecnico. Il cantiere mette a disposizione altre due opzioni di interni che variano per numero di bagni.
In mare, con vento in aumento fino a 30 nodi e onda oltre il metro e mezzo appena fuori dal ridosso dell’isola di Santa Margherita di fronte a Cannes, abbiamo ritrovato la qualità della carena di Lombard, equilibrata e ben governabile anche con onda formata al giardinetto.

Purtroppo, abbiamo potuto testarla solo dal lasco al traverso: al momento di ridurre la randa rollabile prima di orzare verso la bolina, il meccanismo di avvolgimento si è inceppato e siamo stati costretti ad ammainare. Con vento sui 22 nodi di reale e andatura al traverso abbiamo sfiorato gli otto nodi di velocità. Una barca che non delude affatto le aspettative e che ha il pregio di introdurre altre novità in una linea già piuttosto innovativa.


Valutazioni sulla barca provata

Allestimento tecnico della coperta: completo con regolazione 3D del fiocco.
Riduzione fiocco: con rollafiocco.
Riduzione randa: con rollaranda.
Trattamento antisdrucciolo: teak.
Allestimento del pozzetto: ben organizzato e con i winch per le scotte a portata di mano del timoniere.
Collocazione zattera autogonfiabile: alloggiata nello specchio di poppa.
Vani di carico: molto buoni in pozzetto sotto le sedute.
Timoneria: due ruote molto laterali per un’ottima visuale.
Risposta timone: buona.
Stabilità di rotta: molto buona.
Navigazione a motore: velocità discreta con un po’ di trascinamento della poppa, che tende a sedersi.
Comandi motore: lettura dei giri scomoda; posizione della manetta esterna sul passavanti molto soggetta a urti.
Rumorosità motore: nella norma.
Vibrazioni motore: quasi assenti.
Manovrabilità in porto: buona.
Ergonomia e sicurezza in esterno: molto buone.
Ingresso in cabina: sicuro e ben assistito dai tientibene laterali.
Articolazione interni: classica ma con due elementi molto validi, la chaise longue e il letto della cabina di prua a murata.
Tientibene: ben collocati.
Illuminazione naturale: eccellente.
Illuminazione artificiale: buona.
Ventilazione: molto buona grazie ai numerosi osteriggi.
Dinette: ben organizzata con un tavolo ripiegabile che lascia un buon passaggio.
Cabina armatoriale: spaziosa grazie al letto rettangolare laterale.
Cabine ospiti: nella norma.
Toilette: spaziosa e comoda.
Carteggio: di discrete dimensioni il tavolo ben posizionato di fronte al quadro strumenti.
Cucina: piccola ma ben organizzata; ottima la pianta a “L”.
Finitura: buona.
Ergonomia e sicurezza sotto coperta: buona ergonomia con passaggi fluidi da un ambiente all’altro e in sicurezza.

Jeanneau – Prestige

Leggi anche