“Navigare” lancia il Nauticsud
Il maltempo ha costretto gli organizzatori a sospendere la manifestazione appena promossa a “internazionale” e con gli spazi espositivi raddoppiati.
Gommoni e gozzi protagonisti, ma nei primi 5 giorni ha conquistato la scena l’EVO R4 XT con la poppa allungabile.
Tutto era cominciato sotto i migliori auspici: la promozione a Salone Internazionale, il raddoppio degli spazi espositivi (parte nel porticciolo del Circolo Nautico Posillipo, parte al Molo Luise di Mergellina), e persino il sole, del tutto inatteso, nella giornata inaugurale. Poi l’infuriare del maltempo su Napoli ha costretto gli organizzatori di Navigare a sospendere la manifestazione.
Il programma prevedeva 9 giorni di apertura, dal 20 al 28 novembre, ma al quinto giorno è stata inevitabile la ritirata: tutti a casa, cancellate l’esposizione e le prove in mare, a causa di un meteo impietoso: pioggia, forte vento di libeccio e mare con onde alte fino a 4 metri! Impossibile continuare. Con rammarico, gli organizzatori di AFINA – Associazione Filiera Italiana della Nautica – hanno ordinato il “mollate gli ormeggi” e dato appuntamento a tutti per questo mese di febbraio, quando, dal 12 al 20, si svolgerà la 48a edizione del Nauticsud.
In un certo senso, insomma, mettendo in mostra alcune barche molto interessanti, il salone napoletano di Mergellina ha giocato il ruolo di anteprima rispetto alla manifestazione che sta per svolgersi alla Mostra d’Oltremare. Su tutte l’R4 XT di EVO Yachts, cantiere locale per la prima volta presente in un evento fieristico “in casa”. La barca, in verità, era stata già vista in anteprima mondiale a Cannes, ma la sua presenza era stata offuscata dalla presentazione in pompa magna dell’EVO V8, nuova ammiraglia del cantiere. In occasione di Navigare, EVO Yachts ha deciso dunque di concentrare l’attenzione su questo walkaround di 13 metri equipaggiato – unico al mondo – con una piattaforma multifunzione di poppa sviluppata in esclusiva da Besenzoni su progetto del designer Valerio Rivellini.

Oltre ad allungarsi incrementando la misura della barca di un metro, questo tender lift transformer consente alla plancia d’immergersi per 80 cm in acqua e, soprattutto, di estendersi verso l’alto, consentendo lo sbarco a terra in totale sicurezza e comodità anche su pontili alti.
“Volevo creare qualcosa di nuovo e avevo un’immagine precisa in mente: una barca che non si limita ad allargarsi con le murate mobili, ma capace anche di allungarsi” ha confidato Rivellini, progettista col pallino dell’innovazione: non per niente il progetto R4 XT ha procurato al cantiere e al partner Besenzoni la nomination ai Boat Builder Awards 2021. Per il resto, vale la pena ricordare che la barca può adottare sia la motorizzazione Volvo Penta IPS 600 da 435 HP sia l’IPS 500 da 370. Quanto alla carena, è caratterizzata da un deadrise di 18 gradi; la velocità massima è di 38 nodi, 28 di crociera, 300 miglia l’autonomia. Un luminoso open space caratterizza gli interni, con la dinette che può diventare una matrimoniale extra.
Tra le barche di maggiori dimensioni si sono fatte notare le ben note Azimut Atlantis 45 e Itama 45S. Nautica Sud ha esposto per Cranchi tre yacht di fama consolidata come il 60 ST (18 metri, ammiraglia del salone), il trawler T55 (17 metri) e l’M44 (14 metri), mentre i “padroni di casa” di Fiart hanno esibito il Seawalker 39, barca di ultima generazione reduce dal successo registrato nei saloni di Cannes e Genova.
Nella stessa fascia di mercato, il noto Paranà 38 di Rio Yacht, che ha riproposto anche il più piccolo Daytona 34 con due fuoribordo da 300 HP. Discorso simile per l’Heron 38 motorizzato con due propulsori da 350 HP. Interessanti, inoltre, le proposte di giovani cantieri locali come il Poseidon 30 e il 38 di Allure Yachts, walkaround costruito a Torre Annunziata su progetto dall’ingegnere Maurizio Marzocca, disponibile nelle versioni Classic, Comfort e Sport, con motorizzazione entrobordo, entrofuoribordo o fuoribordo.
Al Molo Luise hanno recitato un ruolo importante anche i maxi-rib Anvera e Tornado 48. I gommoni di dimensioni inferiori hanno dominato invece la scena nel porticciolo del Circolo Posillipo, dove è spiccata la presenza di Italiamarine, presente con una flotta di ben 12 modelli, tra i quali l’Italia 38, nuova ammiraglia del cantiere, e il più piccolo Salina 32, per la prima volta in acqua. Altri protagonisti del comparto battelli pneumatici sono stati Almar, 2Bar, Coastal Boat, Max Mare, Novamares, Oromarine, SeaProp, Starmar. Tra i natanti stranieri in vtr si sono fatti notare lo spagnolo D28 De Antonio presentato da Nautica Fusaro e due novità del marchio finlandese Axopar presentate dal Centro Nautico Marinelli: il 22 Spyder (7 metri), dotato di una carena sportiva particolarmente performante, e il 28 Cabin (9,50), con una comoda cabina e due posti letto. Marine System ha esposto il noto Bavaria 30, mentre sulla poppa dell’Idea Marine 5.80 Open è stato montato il nuovo fuoribordo Tohatsu MFS40 Mega, tricilindrico 4 tempi realizzato espressamente per il mercato italiano.
Nel settore dedicato ai gozzi hanno dominato la scena i gioielli in legno e vtr del cantiere Mimì (il Libeccio 8.50 nelle varianti Classic e Sport e il 9.50 Walkaround) e quelli di Nautica Esposito, che ha proposto una volta di più i gozzi che hanno introdotto la maxi poppa aperta, ora presente anche su taglie inferiori. A completare il quadro, l’Acquamarina 9 Open made in Sorrento e gli immortali Relax e Venere 32 di Baia Nautical.
La chiusura anticipata della manifestazione, com’è facile immaginare, ha creato scontento e malumori diffusi. Tuttavia gli organizzatori di AFINA, in testa l’inesauribile presidente Amato, hanno voluto cogliere l’aspetto positivo di questo “ritorno dimezzato” dopo le cancellazioni imposte nel 2021 dalla pandemia. “Abbiamo dato comunque un segnale importante della nostra vitalità e dimostrato, imprevisti del maltempo a parte, che Napoli ha le carte in regola per ospitare un evento internazionale” ha detto il numero uno degli operatori locali, non mancando però di rammentare una volta di più i problemi che condizionano la diffusione del diportismo e del turismo nautico sul territorio, ovvero la mancanza di un “vero” marina, il perpetuarsi delle concessioni provvisorie e il dilagare di ormeggi abusivi. “Ogni 10 barche prodotte, soltanto 6 trovano posto a Napoli” ha ricordato Amato rivolgendosi all’assessore comunale alle Infrastrutture Edoardo Cosenza. Il quale ha ammesso: “Sì, è un problema grave, su questo fronte bisogna fare un lavoro intenso, perché la nautica è un volano per l’economia e per attrarre turismo ricco, di valore”.<p style=”text-align: center;”></p>


