Oceania, Polinesia Francese, Isole Cook, Nuova Caledonia; Isole del Pacifico
Migliaia di isole meravigliose punteggiano il più vasto degli oceani. La maggior parte sono solo puntini sparsi su una tavolozza blu che, “raccolti” in arcipelaghi da sogno hanno alimentato il mito dei Mari del Sud. Come la Polinesia Francese, le Isole Cook e la Nuova Caledonia: tre destinazioni da cui non si vorrebbe più ripartire.

Nel Sud Pacifico, tra l’Equatore e il Tropico del Capricorno, sono situate tre magnifiche destinazioni vacanziere: la Polinesia Francese, le Isole Cook e la Nuova Caledonia. Sono lontane, anzi lontanissime, trovandosi più o meno dall’altra parte del pianeta rispetto all’Italia, ma il vero problema non sarà certo raggiungerle, quanto lasciarle.
Polinesia francese
Composta da 118 isole disseminate in quattro milioni di chilometri quadrati di oceano e raccolte in cinque arcipelaghi – della Società, Tuamotu, Marchesi, Gamblier e Australi –, la Polinesia Francese rappresenta da sempre nell’immaginario collettivo l’archetipo del paradiso tropicale per le sue spiagge di candida sabbia ombreggiate da palme fruscianti, le splendide lagune turchesi e i grandiosi paesaggi che spaziano dagli atolli corallini alle vette vulcaniche.

L’Arcipelago della Società, che si estende per 190 miglia, è il più famoso e frequentato, suddiviso a sua volta in due gruppi: a Est, le 5 Isole Sopravvento, tra cui Moorea e Tahiti con la capitale Papeete e l’aeroporto internazionale, e a Ovest le 9 Isole Sottovento, in cui sono incluse Huahine, Bora Bora, Taha’a e Raiatea. Proprio da quest’ultima – dove hanno la base nautica la maggior parte delle compagnie charter che operano nel Paese – si parte alla scoperta delle Îles Sous le Vent, completando l’itinerario con Moorea e Tahiti.
Chiamata un tempo Havai’i, Raiatea, è un isola particolare, priva di spiagge ma ricca di baie calme e profonde oltre che di storia. È considerata infatti la terra d’origine dei primi polinesiani che da qui si espansero in tutto il Pacifico. Partirono con le loro canoe verso l’ignoto dal fiume sacro Faaroa, che attraversa la foresta tropicale alle pendici di lussureggianti picchi vulcanici, dopo essere stati benedetti nel Marae di Taputapuatea, il primo e più importante complesso religioso della Polinesia, tutt’oggi visitabile.

A un paio di miglia condivide la stessa laguna la quieta e remota isola di Taha’a, un tondeggiante cono vulcanico, alto quasi 600 metri, lungo le cui pendici prospera la vaniglia. Il suo dolce profumo giunge con i refoli di vento mentre si naviga verso i tanti motu (isolette) dalle lucenti spiagge bianche che punteggiano la laguna, come Motu Tautau, accanto a un canale che è un vero acquario, e Motu Ceran, che sembra sospeso sull’acqua turchese nei pressi delle profonde baie di Faaha o di Haamene, due ottimi ancoraggi.
Percorse 15 miglia in direzione Nord-Ovest si sbarca nella celebre e assai frequentata isola di Bora Bora, un vulcano dalle puntute creste di scuro basalto ammantate di vegetazione smeraldo, che emerge in una delle lagune più belle al mondo dove l’acqua si colora di infinite sfumature di azzurro e motu di candida sabbia, tappezzati di palme da cocco, orlano la barriera corallina in cui è racchiusa. Un paesaggio di assoluta bellezza sia sopra sia sotto la superficie dell’acqua in cui sguazzano centinaia di pesci, come nel “lagoonarium” accanto al Motu Tupe, dove si nuota accanto a squali limone, pinna nera e amichevoli trigoni.
In rotta per l’sola di Moorea si incontra la bella Huahine, un’isola formata da due verdi coni vulcanici collegati da un ponticello, con qualche pacifico villaggio, spiagge di sabbia bianchissima, una laguna spettacolare e la vita tranquilla della Polinesia di una volta.

Le alte guglie coronate da nubi di Moorea – lontana circa 90 miglia – si fanno notare già molto al largo, irreali come un miraggio. Una natura esuberante ricopre l’entroterra che merita di essere esplorato come pure la barriera corallina pattugliata da squali e tartarughe, mentre la laguna è una meraviglia dove praticare le più disparate attività sportive e le profonde baie “gemelle” di Opunohu e Cook offrono un riparo sicuro ai diportisti.
Chiude la crociera Tahiti, l’isola più grande e popolata della Polinesia Francese, composta da due vulcani e priva di laguna. Dopo aver visitato la movimentata Papeete con un traffico sorprendente e un pittoresco mercato, si scopre un’isola dalla bellezza primordiale, con cime maestose alte oltre 2000 metri, foreste impenetrabili, alte cascate, laghetti in cui tuffarsi e affascinanti spiagge di sabbia nera dove frangono ritmiche onde, perfette per praticare il surf.

Isole Cook
Nessuna catena alberghiera internazionale, né edifici più alti di una palma di cocco in questo incontaminato arcipelago composto da 15 isolette posizionate tra la Nuova Zelanda e la Polinesia Francese, da cui – esattamente dall’isola di Tupua’i nelle Australi –, secondo la leggenda, sono partiti gli antenati Maori alla ricerca di nuove terre.
A bordo delle loro magnifiche canoe giganti a doppio scafo, le Vakas, lunghe fino a 33 metri e capaci di percorrere 130 miglia nautiche al giorno, questi formidabili navigatori guidati solo dalle stelle giunsero nell’800 d.C. alle Isole Cook. Un Paese con 241 kmq di terre emerse sparse su una superficie oceanica di oltre 2 milioni di chilometri quadrati, diviso in due gruppi distanti 1000 chilometri l’uno dall’altro: le Isole Cook Settentrionali e le Isole Cook Meridionali.

Il primo, il più remoto, è formato da sette atolli corallini che abbracciano immacolate lagune turchesi, eccetto la piccola Nassau che ne è priva. Nella lontana quanto amena Palmerston, con poche decine di abitanti, di rado giungono navi e yacht; Suwarrow, Parco Nazionale, è abitata solo da uccelli marini e tartarughe (eccetto i custodi da aprile a novembre); nell’ancestrale Pukapuka, rimangono immutate da secoli tradizioni e lingua di origine samoana; Penrhyn, all’estremo Nord del gruppo, vanta una delle lagune più vaste del Pacifico meridionale (233 kmq).
Nella sperduta Rakahanga, infine, vive una piccola accogliente comunità abile nella tessitura, non lontano da Manihiki – raggiungibile anche in aereo – la cui grande laguna blu è famosa per gli allevamenti di preziose perle nere.

Nel Gruppo Meridionale è situata la tondeggiante Rarotonga (67 kmq), l’isola più grande e abitata, cuore pulsante di questo Paese insulare distante circa 26 ore di volo dall’Italia. Qui si trova l’unico aeroporto internazionale dove all’arrivo si viene immancabilmente accolti da una profumata ghirlanda di fiori e dal saluto “Kia Orana!” che è molto più di un benvenuto, ma una benedizione e un augurio di felicità. “Raro” – così viene chiamata in loco – ospita la maggior parte delle strutture ricettive, dagli hotel alle guest house, e non mancano le cose da fare, dallo scalare le vette vulcaniche dell’isola ricoperte di foreste al pagaiare con il SUP nelle acque cristalline della laguna di Muri su cui si allungano quattro rigogliosi motu (isolette) da esplorare al riparo della barriera corallina che solo, in questo tratto, si discosta ampiamente dal profilo costiero dell’isola.

A ciò si aggiungono – per entrare nel vivo della cultura cookiana – lo shopping nel pittoresco mercato di Punanga Nui, locato nella capitale Avarua, e gli spettacoli di scatenate danze tradizionali, cui fanno da accompagnamento gli emozionanti canti che si innalzano dalle chiese durante la messa domenicale, esperienza da non perdere.
A 160 miglia da “Raro” affiora sull’oceano Aitutaki, la seconda isola più visitata con i resort situati perlopiù nei dintorni di Arutanga, il principale centro abitato. La spettacolare laguna dell’atollo è contornata da 15 motu ricoperti di palme, tra cui il famoso One Foot Island, orlato di candide spiagge di sabbia corallina dirimpetto al motu Tekopua da cui lo separa un profondo canale brulicante di pesci tropicali che invitano allo snorkeling per poi riposare su solitarie lingue di sabbia.

Le altre splendide isole del Gruppo Meridionale – Mangaia, l’isola più antica del Pacifico (datata 18 milioni di anni), Atiu, Mauke, Mitiaro, collegate by air a “Raro”, e le inaccessibili Manuae e Takutea, disabitate – sono caratterizzate dai makatea, scogliere coralline fossili rialzate, tra cui sono incastonate amene calette di sabbia, mentre nel lussureggiante entroterra, coperto di foreste e piantagioni, si incontrano laghetti, grotte, meravigliose piscine sotterranee e qualche sonnacchioso villaggio.

Nuova Caledonia
Situata 800 miglia a Est dell’Australia, la Nuova Caledonia è un Territorio francese d’Oltremare “sui generis” con 19.058 kmq di terre emerse sparse su una superficie oceanica di 1.450.000 kmq.
L’isola maggiore dell’arcipelago è Grande Terre (350 x 50/70 km), affusolata lingua di terra attraversata da una dorsale montuosa alta fino a 1600 metri che separa il lussureggiante versante Est, con foreste, cascate e scogliere a picco nel blu, da quello piatto e arido di Ovest, con un fascino da Far West per via degli allevamenti di bestiame e dei rodei che vi si svolgono.
Circonda l’isola una meravigliosa laguna di 24.000 kmq unica al mondo – l’Unesco l’ha inserita dal 2008 nella World Heritage List –, protetta da un’incontaminata barriera corallina di quasi 900 miglia. Una sorta di immensa piscina turchese, peraltro quasi interamente navigabile.
Il primo europeo ad avvistare Grande Terre fu l’esploratore britannico James Cook nel 1774, che la battezzò Nuova Caledonia, nome dato poi all’intero arcipelago, in cui sono comprese anche l’Isola dei Pini, le Isole della Lealtà e le piccole isole Belep, che era già abitato dai “pronipoti” dei melnesiani arrivati qui più di 3.000 anni fa, i kanak (oggi il 44 per cento della popolazione).

Capitale di questo paradiso è la vivace e multietnica Noumea, adagiata nella parte sud-occidentale di Grande Terre su una frastagliata penisola nelle cui pieghe si annidano sia accattivanti insenature come Anse Vata e Baie des Citrons, dove trovare belle spiagge, ristoranti e bistro, sia moderne marine come Port Moselle, principale hub di charter nautici. Highlight della città, vegliati dalla suggestiva Cattedrale di Saint Joseph di fine 1800, sono l’antico Quartier Latin, con le sue belle case coloniali, il pittoresco mercato Le Marché e i giardini della centralissima Place des Cocotiers tra il Museo di Storia Marittima e il Museo della Nuova Caledonia, mentre tra i rigogliosi boschi della penisola di Tina, appena “fuori porta”, si visita lo straordinario Centro Culturale Jean Marie Tjibadou, progettato da Renzo Piano, dove opere di artisti kanak d’ogni tempo sono esposte in un complesso di dieci “capanne” ispirate all’architettura tradizionale.
Mollati gli ormeggi da Port Moselle, nella laguna di Noumea catturano l’attenzione l’Ilot Amedée con il suo ottocentesco faro bianco, l’Ile aux Canard e l’Ilot Maitre, riserve naturali nelle cui acque nuotano banchi di pesci corallini, e l’Ile Sainte Marie, prediletto dai diportisti per la sua incantevole baia lunata.

La navigazione prosegue verso l’Ile des Pins, 40 miglia a Sud-Est. Un’isola spettacolare (18 x 40 km) caratterizzata da foreste di Pini colonnari (Araucaria columnaris) alti circa 40 metri, che orlano le lunghe spiagge lunate della Baie de Kanumera e della Baie de Kuto e si specchiano nell’incantevole Piscine Naturelle, un laghetto cristallino dove tuffarsi tra pesciolini colorati, collegata da un sentiero alla magnifica Baie d’Oro. Nella lucente Baie d’Upi è un must navigare sulle tradizionali pirogues a bilanciere tra enormi “funghi” di roccia che emergono dalle calme acque turchesi, mentre nel verde entroterra si possono visitare la Grotta della Regina Ortensia, ornata da stalattiti e stalagmiti, e i resti dell’antica colonia penale francese del 1800.
Più lontane si allungano parallelamente alla costa orientale di Grande Terre le fiabesche Iles Loyautè (Isole della Lealtà), da Sud, Maré e Lifou, atolli “rialzati” (così chiamati in quanto la spinta tettonica li ha sollevati svariate decine di metri sopra la superficie del mare) con candide spiagge, scogliere di corallo fossile, foreste, grotte e lagune turchesi. Tra loro la minuscola Tiga e, infine, la superba Ouvea, con una laguna da sogno racchiusa tra il reef e una immacolata spiaggia di sabbia abbagliante che corre ininterrotta per 14 miglia tra le sfumature turchesi dell’acqua.

Notizie Utili
Info Covid-19
Fino al 31 gennaio 2022 non sono consentiti spostamenti per turismo verso i paesi dell’elenco E, in cui sono comprese le destinazioni descritte nell’articolo. La situazione è in continua evoluzione. Info aggiornate su www.viaggiare sicuri.it

Polinesia Francese
Come arrivare
Tahiti è raggiungibile con voli Air Tahiti Nui (www.airtahitinui.com), la compagnia di bandiera della Polinesia Francese, con scalo a Parigi CDG e Los Angeles. Con la compagnia nazionale Air Tahiti (www.airtahiti.com) si vola a corto raggio da Tahiti verso 47 isole polinesiane.
Requisiti d’ingresso
I cittadini italiani non hanno bisogno di visto turistico (per permanenza inferiore a 90 giorni), ma solo di passaporto con validità residua di almeno sei mesi, biglietto aereo A/R o di proseguimento del viaggio e di dimostrare di essere economicamente autosufficienti.

Fuso orario, lingua, valuta
In Polinesia Francese (Collettività francese d’Oltremare), le lancette dell’orologio vanno spostate 11 ore indietro rispetto all’Italia, 12 ore quando vige l’ora legale. Le lingue ufficiali sono il francese e il tahitiano, ma l’inglese è ampiamente diffuso; la valuta è il Franco del Pacifico, ancorato all’Euro (120 XPF circa per ogni Euro).

Clima
Tropicale, con due stagioni: l’estate australe, calda e piovosa, da novembre ad aprile, e l’inverno australe, più fresco e soleggiato, da maggio a ottobre. Gli Alisei sono i venti prevalenti, miti e provenienti da Est, con una intensità media tra i 15 e 20 nodi durante tutto l’anno.

Charter e info nautiche
Dream Yacht Charter (base nautica: Marina di Uturoa, Raiatea; www.dreamyachtcharter.com)
Sunsail (base nautica: Marina Apooiti, Uturoa, Raiatea; www.sunsail.eu)
The Moorings (base nautica: Marina Apooiti, Raiatea; www. moorings.com)
Tahiti Tourisme Italia c/o Aviareps
Tel. 02 4345 8345
info@tahititourisme.it
www.tahititourisme.it

Isole Cook
Come arrivare
L’unico aeroporto internazionale del Paese – Rarotonga International Airport, RAR – è situato nell’isola di Rarotonga, a 3 km dalla capitale Avarua. La compagnia aerea di riferimento è Air New Zealand (www.airnewealand.com) che collega le isole Cook con voli dalla Nuova Zelanda (Auckland), Australia (Brisbane, Sidney, Melbourne), USA (Los Angeles) e Tahiti.

Requisiti d’ingresso
I visitatori devono essere in possesso di un passaporto valido almeno 3 mesi oltre la data di rientro pianificata. Non è necessario visto d’ingresso.

Fuso orario, lingua, valuta, guida
Le Isole Cook dal 1901 al 1965 sono state un protettorato della Nuova Zelanda. Oggi sono un Paese essenzialmente indipendente in libera associazione con la Nuova Zelanda, che sovrintende alla difesa. In loco, le lancette dell’orologio vanno spostate 11 ore indietro rispetto all’Italia, che diventano 12 quando vige l’ora legale. Si parla Inglese e Maori; la valuta è il Dollaro Neozelandese (NZD); per guidare nel Paese viene rilasciata una patente locale presentando la Patente Italiana e pagando una piccola tassa. La guida è a sinistra.
Clima
Tropicale, con temperature stabili tutto l’anno. Il periodo migliore per una vacanza va da maggio a ottobre, la stagione mite e secca, mentre i mesi da dicembre ad aprile sono umidi e piovosi con la possibilità di cicloni e uragani.
Resort
Te Manava Luxury Villa & Spa (Muri, Rarotonga; www.temanava.com). Resort 5 stelle situato sulla spiaggia di Muri, a 14 km dall’aeroporto internazionale. Offre 13 lussuose ville completamente autonome, con 1, 2 o 3 camere da letto, cucina attrezzata, soggiorno, giardino con barbecue e Spa.
Pacific Resort Aitutaki Nui (Aitutaki;www.pacificresort.com). Hotel della catena Small Luxury nella splendida laguna di Aitutaki con 29 bungalow sulla spiaggia e ville con personale dedicato, ristorante e Tiare Spa.
Aitutaki Lagoon Private Island Resort (Akitua, Aitutaki; www.aitutakilagoonresort.com). Esclusivo resort nell’isola privata di Akitua a 2 minuti di ferry da Aitutaki. Un vero paradiso con bungalow overwater nella laguna.
Charter
All’interno della grande laguna di Aitutaki operano diverse imbarcazioni charter che offrono tour di un giorno con partenza da Rarotonga o con soggiorno sull’isola. Tra questi: Bishops Lagoon Cruises (bishopscruises.com) propone anche full day privati; Teking Lagoon Tours (tekingtours.com) organizza snorkeling e pranzo; Wet & Wild Aitutaki (https://www.wetnwild-aitutaki.com) dispone di tre barche per island hopping, snorkeling, pesca e nuoto con le balene.
Cook Islands Tourism Corporation
www.cookislands.travel
Nuova Caledonia

Come arrivare
Per i visitatori europei è possibile raggiungere la Nuova Caledonia dall’Australia, dalla Nuova Zelanda o dal Giappone (con tempi di volo più brevi).
Dall’Australia (Brisbane, Melbourne, Sydney) o dalla Nuova Zelanda (Auckland) sono garantiti numerosi voli settimanali effettuati dal vettore locale Aircalin, ma anche dalle compagnie Qantas, Air New Zealand e Air Vanuatu. Dal Giappone (Tokyo e Osaka) Aircalin offre un collegamento diretto giornaliero.
Requisiti d’ingresso
Per entrare nel Paese – Collettività francese d’Oltremare a statuto speciale – è necessario essere muniti di un passaporto valido per almeno 3 mesi dalla data di partenza dalla Nuova Caledonia. Per i cittadini UE non è necessario visto d’ingresso.
Fuso orario, lingua, valuta, guida
In Nuova Caledonia, le lancette dell’orologio vanno spostate di 10 ore avanti rispetto all’Italia e di 9 ore quando vige l’ora legale. La lingua ufficiale è il francese; la valuta il Franco del Pacifico, ancorato all’Euro (120 XPF circa per ogni Euro).

Clima
Tropicale, rinfrescato dagli Aliseidi Sud-Est che soffiano la maggior parte dell’anno tra i 15 e i 22 nodi. Si distinguono due stagioni: una calda e umida da metà novembre a metà aprile, con picco di piogge in gennaio (rari i
cicloni), e l’altra più fresca e asciutta da metà maggio a metà settembre. I periodi migliori per una crociera vanno da metà aprile a metà giugno, e da metà settembre a metà novembre, con temperature miti e sole.

Charter & Marina
La Nuova Caledonia è la destinazione ideale per una crociera. L’isola maggiore, Grande Terre, è circondata da una laguna di 25.000 chilometri quadrati dove navigare riparati dalla barriera corallina (attenzione alle aree protette) e nelle altre isole dell’arcipelago, come l’isola dei Pini e le isole della Lealtà, non mancano baie riparate dai venti dominanti. A Nouméa, la capitale, sono ubicati i due principali porti turistici: Port Moselle (6 rue de la Frégate Nivose, BP 2960; port.moselle@sodemo.nc – Vhf Channel 67) e Port du Sud Marina (5 ter rue, Barrau, Baie de l’Orphelinat; www.portdusud.nc – Vhf Channel 67)
Per noleggiare una barca ci si può rivolgere a La Maison du Lagon – Nouvelle Caledonie (base nautica: Port Moselle, Noumea; www.maisondulagon.nc) che collabora con numerose compagnie charter, come Dream Yacht Nouvelle-Caledonie, ed offre imbarchi con o senza skipper e alla cabina con equipaggio e pensione completa.

Nuova Caledonia Turismo
www.nuovacaledonia.travel
www.facebook.com/nuovacaledoniaturismo<p style=”text-align: center;”></p>
