Oceania, Figi: crociera alle Mamanuca e Yasawa
Foto di Tourism Fiji
Situato nella parte Sud-Ovest dell’Oceano Pacifico, l’arcipelago delle Figi, composto da 330 isole dalla natura esuberante con spiagge bianchissime, acque turchesi e incantevoli barriere coralline, è una vasta destinazione perfetta da scoprire in barca.
A partire dalle collane a Ovest di Viti Levu, l’isola più grande.

Remote e amene, le Figi, situate a 1500 miglia nautiche da Sydney (Australia) e 1100 da Aukland (Nuova Zelanda), sono un Paese insulare composto da oltre 300 magnifiche isole – di cui solo 100 abitate – e circa 500 isolotti sparsi in un’area di 194.000 chilometri quadrati in quell’infinita distesa d’acqua che è il Pacifico meridionale.
La loro geologia è piuttosto complessa. Basate su un’antica piattaforma sommersa, le Figi sono una sintesi di attività vulcanica, depositi sedimentari e formazioni coralline. L’isola maggiore, la tondeggiante Viti Levu (10.400 kmq) – attraversata da una frastagliata catena montuosa con cime alte oltre i 1000 metri e ricoperta di lussureggianti foreste tropicali –, occupa più della metà della superficie emersa del Paese, seguita a Nord Est dalla simile ma affusolata Vanua Levu (5540 kmq) da cui dista 35 miglia.
Il resto sono decine e decine di isole e isolette con le due più grandi – Taveuni e Kadavu – che raggiungono al massimo i 400 metri quadrati. Un vero paradiso che sembra fatto apposta per essere esplorato in barca.

Un po’ di storia
I primi ad abitarle stabilmente furono popoli che parlavano lingue oceaniche intorno al 1000 a.C., ma da dove provenissero esattamente è ancora da chiarire. Certo è che il primo europeo ad avvistare l’arcipelago – peraltro rischiando di finire su una scogliera – è stato il navigatore olandese Abel Tasman al servizio della Compagnia delle Indie Orientali nel 1643, ma vennero ritenute poco promettenti per il commercio.
Così solo dopo più di un secolo, nel 1774, vi ripassò – sostando appena nelle isole Lau, le più orientali e isolate – il navigatore inglese James Cook alla ricerca della mitica Terra Australis, il grande continente a Sud, ma i rilievi migliori (per quanto parziali) li fece nel 1789, un altro inglese, William Bligh, l’indistruttibile comandante dell’HSM Bounty che dopo il famoso ammutinamento, lasciato alla deriva, le incontrò prima di approdare a Kupang nell’isola di Timor (Indonesia).
Nel secolo successivo prese il via il commercio del pregiato legno di sandalo – albero che qui prosperava – e vennero create vaste piantagioni di canna da zucchero che richiesero molta manodopera. Gli Inglesi – di cui le Figi furono una colonia dal 1874 al 1970, anno dell’indipendenza, la “importarono” dall’India, un’immigrazione che poi proseguì per libera scelta. Oggi la popolazione è composta principalmente da Figiani (54,3{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8}) e Indiani (38,2{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8}).
Costa Ovest di Viti Levu:

Nadi e Port Denarau
La vasta “fetta” di Pacifico occupata dalle Figi viene di solito divisa – per via delle grandi distanze – in cinque distinte aree di crociera: Kadavu e Laguna Beqa; Gruppo Lomaiviti e Viti Levu Nord; Taveuni, Vanua Levu e Isole Ringgold; Gruppo Lau con le isole più orientali; arcipelaghi di Yasawa e Mamanuca. Questi ultimi oltre a essere tra i più spettacolari, sono anche i più facilmente raggiungibili da Nadi, cittadina turistica sul versante Ovest di Viti Levu, a 9 chilometri dal Nadi International Airport, lo scalo più grande e trafficato del Paese.
Un buon punto di partenza dove, prima di raggiungere il vicino Port Denarau marina, fulcro dell’attività nautica delle Figi, ci si può dedicare allo shopping sulla Main Street, zeppa di negozi di souvenir, caffè e ristoranti, fare cambusa nel vivace Nadi Tower Market, e visitare il variopinto tempio Sri Siva Subramaniya in stile tradizionale dravidico, ornato da sculture in legno che raffigurano divinità indù.

Isole Mamanuca
Dal porto turistico già si vedono le Mamanuca, un gruppo di 20 isole e atolli famosi per le meravigliose spiagge di sabbia bianca orlate da palme da cocco, le scintillanti lagune azzurre, e i giardini di corallo tra i più belli del Pacifico.
A 5 miglia dalla costa di Viti Levu si ancora sottovento a Tavarua, una piatta isoletta a forma di cuore ricoperta di vegetazione e protetta dal Roro reef, la barriera corallina meridionale, dove si trovano tra i migliori surf break dei tropici – con onde alte fin oltre i sette metri –, come il mitico Cloudbreak che forma uno spettacolare “tubo” in cui infilarsi. Vi si arriva facilmente anche dalla piccola Namotu e dalla grande Malolo, rinomata per la pesca sportiva, con un entroterra montuoso e selvaggio, candide spiagge, un vasto reef e diversi resort.

Più a Nord si può dare fondo davanti all’isola di Mana, punteggiata da abitazioni figiane e resort con ristoranti e centri benessere che ruotano intorno a una laguna cristallina, riparata dalla barriera corallina lungo cui fluttuare tra soft coral e pinnacoli a poca distanza dall’isola di Monuriki – dove è stato girato il film Cast Away con protagonista Tom Hanks – con spiagge di impalpabile sabbia all’ombra di un verdeggiante cucuzzolo.
Con le Sacred Islands – Eori, Navadra, Kadoma e Vanua Lailai – un quartetto di isolette indimenticabili, si concludono le Mamanuca.

Isole Yasawa
Meno turistico del precedente, l’incantevole arcipelago delle Yasawa, una collana di circa 20 isole vulcaniche si allunga verso Nord-Est per 50 miglia al largo della costa settentrionale di Viti Levu, da cui dista 22 miglia. È la meta ideale per chi cerca relax, natura incontaminata e un contatto autentico con l’amabile popolazione locale. Peraltro è uno dei luoghi migliori per assistere a uno scatenato Meke, combinazione di balli e canti tradizionali, che evocano leggende, spiriti e la storia delle Figi attraverso movimenti simbolici, e anche per partecipare alla Cerimonia della Kava.
Un lungo e complesso rito, fondamentale nella cultura figiana, che inizia con l’offerta da parte degli ospiti – in segno di rispetto – della radice di Piper methysticum (kava), una sorta di pepe, al capo del villaggio e i suoi dignitari. Si procede quindi alla bollitura per trasformarla in una densa bevanda, la yaqona, da bere tutti insieme per suggellare l’amicizia (non ha un buon sapore ma va mandata giù lo stesso).

Da Waya a Yasawa
In questo arcipelago si naviga perlopiù all’interno della barriera corallina tra una moltitudine di attraenti baie situate su entrambi lati delle isole che offrono sempre un versante ridossato e si vorrebbe poterle visitare tutte. Con alcuni imperdibili “must”. A Sud, le tre spettacolari isole di Wayalailai, Waya (si ancora a Yalobi bay) – unite da una candida lingua di sabbia che emerge con la bassa marea – e la disabitata Kuata, coronate da aguzze cime vulcaniche che si gettano a strapiombo nel blu di profonde insenature protette da un magnifico reef da esplorare maschera e pinne.
Nella zona centrale si staglia la montuosa e frastagliata Naviti, l’isola più grande (34 kmq) ricoperta di fitte foreste attraversate da sentieri, con una dozzina di ridenti villaggi – Soso è il principale – e interamente protetta a Ovest dalla barriera, mentre a Est la fronteggiano minuscole isole deserte con memorabili spiagge solitarie.

All’estremo Sud, la divide dall’isola di Drawaqa, l’eccezionale Manta Ray Passage (largo 350 metri) dove, da maggio a ottobre, si fa snorkeling con le mante.
All’estremo Nord di Naviti, invece, si susseguono le isole di Matacawa Levu, Tavewa, Nanuya e Nacula con tante baie per ancorare e nuotare con maschera e pinne tra coralli, pesci tartarughe e – talvolta – squali di barriera, a pochi metri da spiagge da sogno come la Blue Lagoon Beach. Nome ripreso dal famoso film con Brooke Shield, “The Blue Lagoon”, girato negli anni 80, in parte, tra questo “cluster” di isole.
Segue la lunga e filiforme Yasawa, l’isola più spettacolare, con chilometri di sabbia bianca, una manciata di bei villaggi figiani con molte case che conservano l’aspetto tradizionale – tetto di paglia e pareti di bambù –, e un unico resort nascosto tra le palme.

A Sud, Yasawa è quasi un tutt’uno con la strana Sawa-I-Lau – l’unica isola calcarea lungo una catena vulcanica –, che custodisce affascinanti grotte ammantate di leggende alla base del suo alto promontorio. Nella mistica camera principale a forma di cupola (alta 15 metri), la luce solare penetra dalla sommità illuminando l’acqua turchese di una splendida piscina naturale in cui è impossibile non tuffarsi. Poi – volendo – si può nuotare (con maschera e torcia), attraverso un breve passaggio sottomarino, fino alla grotta adiacente, più piccola, che si dice sia “il vero cuore delle Yasawa”, con misteriosi intagli, dipinti e iscrizioni di significato sconosciuto sulle pareti.

All’altro capo di Yasawa, infine, chiamato Yasawa-i-Ra, si trovano deliziose spiagge solitarie lambite da un’acqua dalle mille sfumature d’azzurro, dove sentirsi un po’ Robinson Crusoe e godersi in solitudine tanta bellezza prima di lasciare questo eden. Yasawa, non a caso, in lingua figiana significa proprio paradiso.
Notizie Utili
Come arrivare
La Repubblica delle Isole Figi, al momento della pubblicazione dell’articolo, rende noto che accoglierà nuovamente i viaggiatori a partire dal 1 dicembre 2021 in assoluta sicurezza. Il World Travel and Tourism Council ha recentemente dichiarato le Figi una destinazione “Safe Travels”.
Per raggiungere le Figi dall’Italia sono necessarie circa 30 ore di volo incluso almeno uno scalo a Los Angeles, Hong Kong o Seul (tutte a 11 ore di distanza dalla Figi), Australia (a 4 ore), Nuova Zelanda (a 2 ore). Il Nadi International Airport, l’hub principale, si trova sulla costa occidentale dell’isola di Viti Levu, a breve distanza da Port Denarau marina.
Info generali
Formalità di ingresso: non è necessario il visto per entrare alle Figi ma solo il passaporto con almeno sei mesi di validità e il biglietto di ritorno. La permanenza massima è 4 mesi.
Fuso Orario: +11 ore rispetto all’Italia che diventano + 10 quando in Italia vige l’ora legale.
Lingua: inglese (ufficiale), figiano, hindi.
Valuta: dollaro Figiano (1€ = 2,2FJD circa)

Clima
Il clima delle Figi è tropicale, mite e caldo tutto l’anno. Il periodo migliore per visitare le isole va da maggio a ottobre (stagione secca) quando le temperature sono più fresche e l’umidità più bassa. L’estate figiana va invece da novembre ad aprile e corrisponde alla stagione delle piogge con temperature intorno ai 31 gradi e giornate in genere soleggiate con acquazzoni improvvisi.

Crociere
Blue Lagoon Cruises (South Sea Cruises, Port Denarau Marina, Nadi, tel. +679 999 5512; cruisecentre@bluelagooncruises.com; www.bluelagooncruises.com) vanta 70 anni di esperienza nella navigazione in questo angolo di mondo. Propone con partenza una volta a settimana da Port Denarau Marina – il maggiore porto turistico di Viti Levu –, una crociera all included di 7 giorni alle Yasawa e Mamanuca a bordo della MV Fiji Princess, unmoderna nave da crociera di 179 piedi (55 metri) dall’atmosfera intima, che può ospitare un massimo di 68 passeggeri in 34 cabine, oltre a 30 membri di equipaggio figiano.

Con le sue relativamente “piccole” dimensioni può ancorare quasi a riva e il numero di contenuto degli ospiti permette di apprezzare senza affollamento la bellezza delle isole. Sono offerte anche crociere di 3 e 4 giorni raggiungendo con veloci catamarani – anche dai vari resort della zona – la MV Fiji Princess lungo l’itinerario di 7 giorni. Ognuna delle 34 cabine per gli ospiti – che variano da 11 a 13 mq e sono disposte su tre ponti sopra la linea di galleggiamento con finestre con vista sull’oceano – è dotata di aria condizionata, letti queen size, bagno privato, toletta per il trucco, phon, asciugamani e prodotti da bagno Pure Fiji, TV per film registrati, macchina per tè e caffè, minibar e vari gadget come la bottiglia di acqua in metallo (riutilizzabile) e un sulu (sarong) a persona.
L’arredo della nave ricorda quello dell’epoca romantica delle crociere del passato e c’è un bellissimo sundeck. Nella crociera oltre alla pensione completa sono incluse escursioni in isole e villaggi, attività sportive some snorkeling, kayaking e SUP. Le immersioni subacquee sono a pagamento su richiesta. Blue Lagoon Cruises è membro della Cruise Lines International Association (CLIA) e rispetta tutte le relative linee guida CLIA pertinenti agli standard di pulizia e igiene.
Captain Cook Cruises Fiji (Port Denarau, Nadi, Viti Levu, tel. +61 2 91268160; fiji@captaincookcruisesfiji.com; www.captaincookcruisesfiji.com). Dispone di varie imbarcazioni per crociere anche private alle Figi con partenza dal Port Denarau marina. Per le isole Yasawa e Mamanuca sono previste crociere all included di 3, 4 e 7 notti a bordo della motonave MV Endeavour – recentemente ristrutturata – che dispone di 4 ponti, piscina, idromassaggio, solarium, cocktail bar con pianoforte, lounge, sala da pranzo, sala conferenze, negozio di souvenir, biblioteca e video, lavanderia, caffè e te 24 ore su 24. Si può scegliere tra 63 sistemazioni: 4 Tabua Suite di 28 mq che si aprono sul Top Deck, il ponte principale, con due finestre, una camera da letto (doppia/matrimoniale) con bagno privato, una zona giorno separata con divano, scrivania, TV e lettore DVD, frigorifero, occorrente per tè e caffè e un secondo bagno; 49 Cabine “Stateroom” di circa 14 mq (alcune collegabili), aperte sui 3 ponti superiori della nave, con due finestre, camera da letto doppia, bagno privato, aria condizionata, phon, prese elettriche (240 volt) più asciugamani e saponi forniti giornalmente; 10 Cabine sul ponte inferiore aperte sul passaggio interno con gli stessi servizi delle Stateroom.
Tourism Fiji – Head Office
Suite 107, Challenge Plaza
Namaka, Nadi, Fiji – PO Box 9217,
Nadi Airport
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www.tourism fiji.com.fj
Tourism Fiji – Europa (GB)
Numero verde 0800 652 2158
infouk@tourismfiji.com.fj<p style=”text-align: center;”></p>


