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Fiere in piena ripresa: è boom di Saloni nautici

Posillipo

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È in atto un grande rilancio delle manifestazioni fieristiche: dopo Genova si svolgerà il secondo Salone di Bologna dedicato alla “piccola nautica”, poi il Nauticsud e Navigare “promosso” a salone internazionale di Napoli. Sul versante orientale, intanto, è già ripartita Venezia.

Nauticsud salone internazionale della nautica

Quando si parla di saloni nautici, il pensiero corre subito a Genova, che dal 1962 ospita quello che viene riconosciuto come l’evento più importante dell’anno, per molto tempo leader incontrastato nel Mediterraneo, da qualche anno insidiato dalla concorrenza del Cannes Yachting Festival, che aggiunge alla mera esposizione di prodotti nautici il fascino di una città ospitale e ben attrezzata, situata nel cuore della Costa Azzurra.

Salone Nautico di Bologna

A differenza della Francia, l’Italia è però un Paese quasi interamente affacciato sul mare. E infatti, al di là della leadership genovese, negli anni del boom il nostro Paese ha ospitato saloni nautici di un certo rilievo anche a Napoli, Roma, Viareggio, Rimini, Bari, Catania…

Nel tempo ha resistito soltanto Napoli, con il suo Nauticsud, da sempre considerato, sia pure tra alterne fortune, il “secondo salone italiano dopo Genova”. Ma ora le cose stanno cambiando.

Salone Nautico di Bologna

È recentissimo il rilancio del Salone di Venezia, nato con la dichiarata vocazione di risvegliare il versante orientale (non solo italiano) del mercato nautico, e fa addirittura scalpore la vivacità con cui ci si sta muovendo a Bologna, dove è in programma la seconda edizione del salone dedicato alla cosiddetta “piccola nautica”: un evento coraggiosamente lanciato, tra lo scetticismo generale, nel momento peggiore del 2020, nel cuore della pandemia.

Navigare C.N. Posillipo

I padiglioni della fiera bolognese apriranno i battenti 40 giorni dopo il Salone di Genova, dal 30 ottobre al 7 novembre. Subito dopo, dal 20 al 28 novembre, si svolgerà a Napoli Navigare, manifestazione finora relegata nel ruolo di piccola esposizione autogestita da imprenditori locali, oggi annunciata con la nuova denominazione “Salone Internazionale di Napoli Navigare”. Sarà allestita in due location diverse ma molto vicine: il porticciolo del Circolo nautico Posillipo (storica “casa” dell’evento) e il Molo Luise all’interno del porto di Mergellina, nel cuore del lungomare di Napoli.

La stagione dei saloni proseguirà poi all’inizio del 2022 con il 48° Nauticsud, che dopo la forzata rinuncia all’edizione 2021 (causa Covid) si svolgerà, sempre a Napoli, nei padiglioni dell’ente Mostra d’Oltremare, dal 12 al 20 febbraio. Dopo un mese, infine, ancora Navigare, questa volta nell’allestimento primaverile, in programma dal 19 al 27 marzo.

È in atto, insomma, un autentico boom degli eventi espositivi, in acqua e a terra. Come si spiega? Quanto vale un salone nautico per le aziende e quanto per il pubblico? Inciderà, questa crescita, sulla storica leadership di Genova?

Gennaro Amato

Ne abbiamo parlato con Gennaro Amato, 62 anni, napoletano, presidente di Afina, l’Associazione Filiera Italiana della Nautica, che sul fronte dei saloni è impegnato in prima linea, come promotore e organizzatore, in partnership con istituzioni ed enti pubblici che non hanno esitato a sostenere i suoi progetti, tutti concentrati sulla valorizzazione della cosiddetta “piccola nautica”, ovvero su barche di misura compresa tra i 4/5 e i 16/18 metri.

“Siamo convinti – dice Amato – che le fiere nautiche siano più che mai utili al comparto e che moltiplicare le occasioni fieristiche, a terra e in acqua, può portare soltanto vantaggi. Il settore è più vivo che mai, con una produttività che ha registrato, nonostante la pandemia, un incremento dell’8{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8}, e con un mercato rallentato esclusivamente dalla mancanza di sufficienti prodotti finiti. La barca, anche di piccole dimensioni, è diventata una sorta di bene rifugio, dove è possibile godersi il piacere di stare in mare senza l’incubo degli affollamenti e il rischio di contagi”.

Su queste premesse si fonda dunque la straordinaria verve organizzativa, mirata all’allestimento di ben 4 eventi, due a secco (Bologna e Nauticsud) e due in acqua (il Navigare primaverile e quello autunnale). Con quali criteri si punta su un’offerta così ampia e diversificata?
“Il salone autunnale – spiega Amato – ti dà la possibilità di programmare la produzione per l’estate dell’anno successivo. È linfa vitale per i cantieri, ti porta a casa contratti e caparre utili per approvvigionarsi di materiali necessari per la costruzione.

In genere noi operatori specializzati nella piccola nautica, quella dei gommoni, dei gozzi, dei fuoribordo, delle pilotine e dei cabinati non troppo impegnativi, riteniamo che il vero salone sia quello che si svolge a secco, nei padiglioni di una fiera. Ed è così anche per il cliente interessato a un acquisto, il quale può vedere da vicino, sotto i riflettori, l’oggetto dei suoi sogni, tirato a lucido, pronto ad accoglierlo a bordo senza problemi, mostrandosi interamente, anche con la carena bene in vista.

Il mare – aggiunge Amato – invece attenua l’effetto novità, in acqua la barca sembra più piccola, l’aspetto scenografico viene meno, e soltanto chi ha una certa competenza tecnica può apprezzare la possibilità di una prova di navigazione. Direi che i saloni in acqua, generalmente organizzati in primavera, rappresentano un evento, un’occasione d’incontro tra produttori e clienti, spesso senza finalità commerciali, anche se può sempre capitare qualche vendita last minute”.

Navigare C.N. Posillipo

È dunque su queste convinzioni che tra il 2020 e il 2021 è decollato questo piano fieristico senza precedenti. Piano che nell’anno in corso prenderà il via, come detto, subito dopo Genova (come sempre organizzato dall’ex Ucina, oggi Confindustria Nautica) e proseguirà con la seconda edizione del Salone di Bologna, allestito invece dalla società Snidi, braccio operativo di Afina, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, il Comune di Bologna e Bologna Fiere.
“Siamo certi che la seconda edizione dimostrerà in maniera chiara e definitiva quanto giusta sia stata la scelta di puntare su Bologna” dice Amato, sottolineando la valenza della posizione baricentrica della città, il vantaggio di trovarsi al centro di due riviere, adriatica e tirrenica, con padiglioni di straordinaria ampiezza e funzionalità, e con possibilità di collegamento, sia autostradale che ferroviario, assolutamente inimitabile.
Tutto vero.

Ma la prima edizione, ostinatamente voluta e difesa, nonostante l’imperversare della pandemia, non ha dato tutti i risultati sperati: pochi gli espositori e pochi anche i visitatori. Per molti osservatori, visto dall’esterno, è sembrato un mezzo flop. “Le cose non stanno così – arringa con convinzione Amato -. Gli assenti hanno avuto torto, in quanto i pochi presenti hanno venduto e avviato trattative al di sopra delle più rosee aspettative. Nell’ambiente degli operatori la cosa è ben chiara a tutti, e infatti abbiamo già raccolto conferme e nuove adesioni per l’edizione 2021. Ci sarà una crescita esponenziale di espositori e visitatori, anche se non tutti, nel nostro ambiente, remano dalla stessa parte”.

Il riferimento sembra orientato in direzione Genova, dove i vertici di Confindustria Nautica non guarderebbero con simpatia alla crescita di altri saloni. C’è stato persino qualche organo di stampa (Affari Italiani) che ha parlato tout court di “faida tra l’asse Bologna-Napoli e Genova”, incassando peraltro una smentita verbale da parte del vice presidente dell’associazione confindustriale, Piero Formenti. Ciò detto, chiunque abbia abituali frequentazioni nell’ambiente (e noi di Nautica le abbiamo) sa bene che effettivamente il problema esiste e che non sono mancate pressioni su alcuni cantieri affinché non esponessero a Bologna.

Ciò detto, Amato evita saggiamente polemiche frontali, limitandosi a ricordare che “l’ultima assemblea di Confindustria Nautica, svoltasi a dicembre 2020, si aprì con un incontro pubblico al quale venne dato il titolo “Filiera nautica: l’unione, la forza”. È esattamente il nostro principio ispiratore, convinti come siamo di agire per il bene della nautica, certi che tornare alla proliferazione dei saloni, com’era un tempo, non può che far bene al settore. Più eventi fieristici fanno bene alle aziende, ai diportisti di oggi e a quelli di domani. Sbaglia chi la pensa diversamente”.
Dopo Bologna, dunque, il piano fieristico proseguirà con la 34ma edizione di Navigare o, se preferite, con la prima del “Salone Internazionale di Napoli Navigare”, in programma dal 20 al 28 novembre nell’inedito doppio allestimento in acqua, parte nel porticciolo del Circolo nautico Posillipo (destinato alle barche di dimensioni minori) e parte alle banchine del Molo Luise (per le imbarcazioni più grandi).

A dire il vero già nel 2003 il Molo Luise, situato in una posizione incantevole, nel cuore del Golfo di Napoli, ospitò la “parte acquatica” del Nauticsud, la più spettacolare e attrattiva, tra l’altro resa più funzionale (dagli organizzatori dell’epoca) con un sistema temporaneo di pontili galleggianti e l’allestimento di gazebo e piccoli terrazzamenti. La novità più sorprendente, oggi, sta dunque nel fatto che quello che era un piccolo evento locale ha acquisito la denominazione di “salone internazionale”. C’è da attendersi una notevole crescita della manifestazione, anche se verrà confermata la scelta popolare di consentire l’ingresso gratuito ai visitatori. “Non abbiamo voluto modificare una consolidata abitudine – spiega Amato – e dunque anche il nuovo Navigare sarà aperto liberamente a tutti.

Del resto – aggiunge l’inesauribile organizzatore – l’aspetto economico è sempre stato al centro delle nostre attenzioni, nell’interesse dei visitatori e degli espositori. Mi piace ricordare che a Bologna e al Nauticsud l’ingresso costa appena 10 euro, contro i 15 di Genova, e che per gli allestimenti degli stand gli operatori spendono da 27 a 29 euro a metro quadro, contro i 100/120 euro richiesti a Genova. Stesso discorso per i posti in banchina – dice ancora Amato -. Per esporre una barca fino a 12 metri in acqua a Navigare il costo non supererà i 600 euro; a Genova non meno di 2.000”.

Ma può un’organizzazione di piccole e medie imprese, in gran parte artigianali, consentirsi operazioni tanto competitive?

“Può nella misura in cui intervengono, a sostegno di certe operazioni, sostenitori forti e affidabili, e se ci si procura quanto meno l’attenzione di personalità del mondo politico, istituzionale e finanziario. È ciò che abbiamo cercato di fare a Napoli, proponendo a più riprese l’allestimento di un’esposizione a terra e in acqua lungo via Caracciolo, ma siamo stati respinti con perdite. Le istituzioni di territorio bloccarono il progetto in favore di festival del food, con pizza e birra preferite alla ricchezza del mare. Lontano da Napoli – denuncia Amato – è andata decisamente meglio. Spiace dirlo, ma noi operatori napoletani stiamo facendo grandi cose grazie all’interesse dimostrato nei nostri confronti dal presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e dal sindaco di Bologna, Virginio Merola, i quali ci hanno letteralmente spalancato le porte del loro territorio. Ha dimostrato attenzione al nostro lavoro anche il vice presidente della Camera dei deputati, Ettore Rosato, al quale abbiamo assegnato, in segno di gratitudine, il premio Blu Award 2021. E ancora: per le celebrazioni del 50° Nauticsud, in programma nel 2024, contiamo sul sostegno dell’ICE, delle ambasciate e dei consolati dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Ci stiamo lavorando”.

Non meno importante è infine il sostegno economico assicurato dalla Banca di Credito Cooperativo di Napoli, che sarà main sponsor del “nuovo” Navigare, e non solo. “La nautica da diporto è un volano per l’economia dell’intero territorio campano e per questo abbiamo deciso di sostenere la crescita di Navigare” – ha dichiarato di recente il presidente dell’istituto bancario, Amedeo Manzo, aggiungendo che “l’impegno dell’intera Federazione Campana delle Banche di Credito Cooperativo sarà coinvolta per supportare la seconda edizione del Salone di Bologna”.<p style=”text-align: center;”></p>

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