Elba Orientale e Meridionale
ATTORNO ALL’ISOLA MAGGIORE dell’Arcipelago Toscano – 1
Alla scoperta dell’isola più grande del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, un vero eden per i diportisti, con attrezzati porti turistici e decine di baie tra le quali scegliere a seconda del vento.
Da Capo Vita, sull’estremità nord-orientale, al paesino di Pomonte, sulla costa sud-occidentale, incontrando lungo la via i borghi di Rio Marina, Porto Azzurro e Marina di Campo, con Capoliveri che veglia dall’alto.
Senza dubbio settembre e ottobre, come pure i mesi della tarda primavera, sono i periodi migliori per vivere appieno una vacanza in barca in questa splendida isola tra Mar Ligure e Mar Tirreno, che è una sorta di ponte naturale rivolto verso la Corsica, situato a poche miglia dal Golfo di Follonica e punteggiato di ottime marine. L’Elba è parte integrante del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, istituito nel 1996, che comprende anche le più piccole Capraia, Gorgona, Pianosa, Montecristo, Giglio e Giannutri che la circondano come un’aureola.
L’Est, da Cavo a Punta Calamita
La grande coda del pesciolino a cui somiglia l’Elba, vista sulla mappa nautica, si affaccia sullo stretto braccio di mare del Canale di Piombino. Una coda riparata dal Ponente e dal Libeccio, composta da rilievi che risalgono a 400 milioni di anni fa – è la parte più antica dell’isola – custodi di quegli immensi giacimenti di ferro che hanno segnato la storia dell’isola sin dai tempi più antichi. “Aethalia”, la fuligginosa, la battezzarono i navigatori greci che incrociavano in queste acque “per la quantità di fuliggine che vi si produce”, narra Diodoro Siculo, tra i bagliori dei forni fusori che dovevano darle all’epoca un aspetto piuttosto “infernale”. Oggi, al contrario, è un vero paradiso con una costa boscosa che inizia con Capo Vita, estremità nord-orientale dell’isola, e il borgo di Cavo, con un porticciolo compreso tra un paio di spiagge a poco più di un miglio dall’isolotto conico di Palmaiola, verde di macchia mediterranea, sormontato da un faro e circondato da un’acqua cristallina che invita all’ancoraggio per i primi tuffi.
Inizia da qui la “costa che brilla”, cinque miglia di litorale scintillante per le pagliuzze di ematite che lo ricoprono, retaggio delle antiche cave a cielo aperto di Rio Marina, un borgo quieto e solare, con un porto turistico vegliato dalla Torre degli Appiani del 1500, incastonato in un arco di colline di terra rossa per l’ossido di ferro. È lì che si trova una delle miniere più suggestive dell’Elba, il Cantiere di Valle Giove, un abbagliante anfiteatro gradinato che risplende di mille colori, parte del Parco Minerario. Vale la pena di visitarlo (sono organizzate escursioni guidate) insieme al Museo Minerario ubicato nello storico Palazzo Burò dove si ammirano una esaustiva collezione di minerali e le ricostruzioni di alcuni ambienti della miniera.
Il litorale continua verso Sud con alcune accoglienti anse, come Ortano e Barbarossa, ormai in prossimità del delizioso borgo marinaro di Porto Azzurro. Un armonioso dedalo di case pastello ed eleganti palazzi, tra viuzze ben dotate di boutique alla moda, ristoranti e gelaterie che arrivano fino alla bella piazza lastricata affacciata sul porto turistico annidato nell’ampio golfo che abbraccia anche la profonda Cala di Mola, un’ottima rada per dare fondo. Lo presidiano alle estremità due fortezze costruite dagli Spagnoli che dominarono quest’area nel 1600.
A Nord, su Punta dello Stendardo, si staglia l’imponente Forte Longone (Portolongone si chiamava allora Porto Azzurro), trasformato a metà Ottocento in una Casa di Reclusione – funzione che mantiene ancora oggi – mentre a Sud, su una scogliera a picco sul mare, si erge Forte Focardo, sormontato da un faro del 1848. Siamo nel biforco della “coda”, da cui si allunga il massiccio e frastagliato promontorio di Monte Calamita, nome già rivelatore della sua natura ferrosa e magnetica che fa impazzire le bussole delle barche che gli navigano intorno.
La costa intonsa e selvaggia è un serrato susseguirsi di incantevoli baie solitarie incastonate tra le pendici ricoperte di boschi di pini, con spiaggette di sabbia e ciottoli e nessuna costruzione nei paraggi. Tali sono Malpasso, Calanova – con ristorante con molo – Istia, Buzzancone, Punta Nera, Stagnone, che a dispetto del nome è una linda “piscina” di acqua turchese.
Doppiato Capo Brache, si passa accanto alla Miniera del Ginevro, con alle pendici una spiaggia di ciottoli grigi. Si tratta dell’unica miniera sotterranea presente all’Elba, che è stata in funzione solo dal 1971 al 1981, anno in cui è cessata ogni attività estrattiva sull’isola. Sfruttata solo per un terzo, è tutt’ora il più grande giacimento di magnetite d’Europa e riserva nazionale strategica.

Vi sono stati scavati 350 gradini e 7 chilometri di gallerie su tre livelli, che, partendo da una quota di 6 metri, scendono fino a 54 metri sotto il livello del mare. Si possono visitare – con caschetto e in compagnia di una guida – i primi due livelli: un’esperienza emozionate nel cuore della terra che rende anche piuttosto chiaro il duro lavoro affrontato dai minatori, gli “omini della vena”. Che hanno avuto il loro daffare anche poco più avanti con la Miniera del Vallone, a cielo aperto – sfruttata già da Etruschi e Romani – di cui si vedono ancora i vecchi impianti di frantumazione e carico a mare stagliarsi sopra Punta Calamita, dove si conclude un tris di favolose calette contigue, perfette per dare fondo – Remaiolo, Vetrangoli e del Cannello – che iniziano sotto Punta dei Ripalti, estremità sud-orientale dell’Elba.

Da Capoliveri a Marina di Campo
Doppiata Punta Calamita si inizia a risalire il versante occidentale del promontorio con le due boscose isolette Gemini e un’altra infilata di belle baie, quali sono Innamorata, Morcone e Barabarca, che si affacciano sul grande Golfo Stella – largo ben 2 miglia – vegliate dall’alto da Capoliveri, un pittoresco borgo di aspetto medievale e origine romana, adagiato su una collina a 5 chilometri – via terra – da Porto Azzurro.

Durante la dominazione pisana divenne “capitale” dell’isola e venne fortificato per difenderlo dalle continue incursioni dei pirati saraceni (con poco successo visto che nel 1500 venne pesantemente messo a ferro e fuoco dai corsari turchi Barbarossa e Dragut). Il pittoresco centro storico è un serrato intreccio di viuzze ordinate e vicoli ad arcate, i “chiassi”, case antiche, boutique, ristoranti e bistrot che confluiscono in via Roma e invadono la piazza principale.

Guardando dabbasso la vista spazia su ampio tratto del litorale meridionale di cui si vede bene l’ampia rientranza nel profilo costiero scolpita dal Golfo Stella e il Golfo di Lacona, separati dal promontorio di Capo Stella, un “dito” verdeggiante, disabitato e privo di approdi, puntato verso l’isola di Montecristo. Nella sua piega di Levante merita una sosta l’irresistibile baia di Aquarilli, un arco di sabbia grigia che crea un catturante contrasto con l’acqua turchese macchiata di zaffiro che la lambisce sotto un ripido costone roccioso.

È l’ultima ansa appartata, prima della famosa Lacona, orlata da una distesa di abbagliante sabbia chiara con dune dove crescono spontanei i gigli di mare proprio a ridosso di una folta pineta profumata. Accanto, separato dalla piccola Punta della Contessa, c’è Laconella, versione in miniatura della precedente – e meno frequentata – dove sembra di essere sospesi nel vuoto tanto l’acqua è cristallina, oltre che piena di pesci.

La delimita a Ovest l’incontaminato promontorio di Fonza, che segna l’ingresso nell’ultimo grande golfo del Sud, quello di Marina di Campo, custode della spiaggia più lunga dell’isola, poco meno di un miglio di sabbia chiara e finissima, ombreggiata a Est da una rigogliosa pineta, davanti alla quale si trova la rada migliore per dare fondo. Di fronte, protetto da una Torre Pisana, c’è il borgo marinaro sorto alla fine del 1800 e diventato una gettonata località turistica, con ancora nel suo porticciolo una nutrita flotta di paranze che riforniscono di pesce freschissimo i vari ristoranti che punteggiano il grazioso centro storico.
La Costa del Sole
L’ultimo tratto dello scosceso versante meridionale, la cosiddetta costa del Sole, dominata dal granitico Monte Capanne – il più alto dell’isola con i suoi 1019 metri – porge al mare insenature meravigliose che fanno capo a piccoli paesini, come Cavoli e Secchetto, o a formazioni particolari come Le Piscine, scavate nella scogliera a pelo d’acqua accanto a lisci e tondeggianti massi di granito. Un vero spettacolo, cui segue la baia di Fetovaia, protetta dall’omonima Punta orientata a Sud-Est che la ripara da quasi tutti i venti. Incastonata nella vegetazione smeraldina quest’ultima sembra un lago incantato dove il colore dell’acqua dal giada chiarissimo della riva passa a un turchese accecante, esaltato dal fondo sabbioso, fino a tingersi di un profondo blu cobalto.
Un ancoraggio ideale per trascorrere la notte, prima di arrivare a Pomonte già sulla costa occidentale.
Notizie Utili
Charter
Tra le diverse compagnie di noleggio nautico che operano in Toscana, vanta un’esperienza di 25 anni nel settore 43° Parallelo Charter (Lungomare Garibaldi, Marina di Scarlino, Puntone di Scarlino (Gr), tel. 0566 866094; www.parallelo43.it), che dispone di una nutrita flotta di barche a vela Sun Odyssey Jeanneau dai 31 ai 51 piedi. Uffici e base nautica sono situati nella rinomata Marina di Scarlino.
Porti e marina
Rio Marina (Svamar Srl, Lungomare Marconi 2, tel. 0565 962011, cell. 338 5097344; www. portoturisticorioecavo.it – VHF Canale 16). Porto turistico con 180 ormeggi per imbarcazioni fino a 16 metri di lunghezza. Tra i servizi: acqua, corrente, assistenza all’ormeggio, carburante. Marina Porto Azzurro (Forti Yachting Partners, Banchina 4 Novembre, Porto Azzurro, tel. 0565 1935269; www.marinaportoazzurro.com – VHF Canale 10). Offre 110 ormeggi per barche fino a 90 metri di lunghezza. Tra i servizi: acqua, corrente, assistenza all’ormeggio, guardianaggio notturno, wi-fi. Carburante, tel. 0565 920010.
Porto di Marina di Campo (Delegazione di spiaggia, tel. 0565 977980, orario 9 – 12). Non dispone di posti custoditi. Si ormeggia all’ancora di poppa. Tra i servizi: acqua, corrente, carburante.
Alberghi e Resort
Tenuta delle Ripalte (Località Ripe Alte, Capoliveri, Isola d’Elba, tel. 0565 94211; www.tenutadelleripalte.it). Situata sul selvaggio promontorio del Monte Calamita, a 9 km da Capoliveri, questa vasta tenuta propone 4 diverse soluzioni di soggiorno tra ville di lusso con piscina, fattorie ristrutturate nello stile delle case colonichei, camere arredate con mobili d’epoca nell’hotel allestito nella villa padronale del 1800 e tende glamping per dormire a contatto con la natura. Si aggiungono 3 ottimi ristoranti, una moderna Cantina con Wine bar, il Bar La Vela e il Ristobar Remaiolo sull’omonima spiaggia raggiungibile con i propri mezzi o con un servizio navetta. Per gli sportivi sono disponibili campi da tennis con maestri professionali, centro ippico, sentieri per bici e mountain bike, snorkeling ed escursioni in gommone, corsi di yoga e FreeDiving Center (Remaiolo beach, tel. 0565 942400, cell. 348 7397957; michelebovo@gmail.com), centro specializzato per l’Apnea con didattica SSI.
Villaggio Turistico Innamorata (Baia dell’Innamorata, Capoliveri, tel. 0565 939104; villaggioinnamorata.it). Su un verde declivio affacciato sulla spiaggia, il Villaggio (foto in basso) dispone di comodi appartamenti monolocali e bilocali dislocati in quattro diverse ville, due ristoranti, il Conte Domingo, con terrazza vista mare, e lo Scialà, sulla spiaggia, che prepara ottime pizze e piatti tipici di cucina elbana. Attivo per tutta la stagione all’interno della struttura il Mandel Diving Center, Centro Padi 5 stelle per immersioni e corsi sub dall’entry level fino a istruttore. Noleggio bici e mountain bike.
Varie
Parco MineraRio (Palazzo del Burò, via Magenta 26, Rio Marina, tel. 0565 962088; www.parcominelba.it). Comprende il Museo Minerario, il Museo Civico Archeologico del Distretto Minerario e i cantieri dei giacimenti di Rio Marina (Valle Giove nella foto in basso) e Rio Albano che possono essere visitati con una guida ambientale ripercorrendo il tragitto delle vecchie strade ferrate tra paesaggi lunari.
Miniere Calamita (Località Calamita, Capoliveri, tel. 0565 935492, cell. 393 9059583; www.minieredicalamita.it). Si possono prenotare escursioni per visitare sia la Miniera del Vallone, a cielo aperto, sia la Galleria del Ginevro, sotterranea, accompagnati da guide ambientali.
A Giro con Cate (catesigno@libero.it, tel. 333 8171039). Per scoprire piacevolmente le bellezze dell’isola e i suoi segreti si può scegliere di visitarla con Caterina Signorini, guida ambientale escursionistica che vive a Capoliveri da trenta anni e conosce il territorio a menadito (miniere incluse).
Shopping
Azienda Agricola Arrighi (località Pian del Monte, Porto Azzurro, cell. 335 6641793 – Cantina tel. 0565 95604; wwww.arrighivigneolivi.it). Si estende per 15 ettari sulle colline alle spalle di Porto Azzurro l’azienda agricola di Antonio Arrighi (nella foto) che produce ottimi vini e olio. Alcuni vini – come “Valerius”, 100{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} Ansonica, e l’Hermia Vinum, 100{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} Viognier – sono fermentati in anfore di terracotta riprendendo una antichissima pratica. L’Azienda ha anche promosso un esperimento enologico volto alla produzione di un vino “marino”, Nesos, la cui particolarità è l’immersione dell’uva in mare, chiusa in ceste, prima di lavorarla, come avveniva nell’isola di Chio 2500 anni fa. Su appuntamento si organizzano trekking nelle vigne e degustazioni in azienda.
Ristoranti
Ristorante Calanova (Baia di Calanova, Capoliveri, tel. 0565 968958; www.ristorantecalanova.it). È situato nell’incantevole baia di Calanova, immersa nella macchia mediterranea, questo accogliente ristorante sulla spiaggia gestito dal 2003 da Simona e Christophe, dove assaporare su una terrazza panoramica sul mare, squisiti piatti di cucina mediterranea, ma creativa, a base di pesce freschissimo proveniente dalle acque isolane e materie prime di stagione, accompagnati dagli ottimi vini di loro produzione. Grazie a un pontile che la rende accessibile anche dal mare questa tranquilla oasi è raggiungibile in tender (si ancora oltre le boe) e per chi non ne dispone, previa telefonata, il loro bagnino effettua per il pranzo un servizio taxi in pedalò o gommone. Sulla spiaggia antistante, attrezzata con lettini e ombrelloni in paglia ecologica, è disponibile anche un servizio bar esclusivo per gli ospiti. Specialità (nelle foto): Pappardelle al finocchietto con morone, pomodoro concassé e crema all’aglio dolce; Plin di tonno, acqua di pomodoro, spuma di burrata e porro croccante; Filetto di morone con crema di zucchine e menta e chips di semi.
Ristorante Bologna (Via delle Case Nuove 71, Marina di Campo, tel. 0565 968958; www ristorantebologna.it). Situato nel borgo, questo bel ristorante di Adriano Galletti – con soffitto in volterrane e archi, giardino e terrazza – è da oltre 60 anni un punto di riferimento per la cucina tradizionale elbana. Un luogo che conserva lo spirito conviviale di una volta, quando ci si riuniva a tavola per condividere momenti felici gustando il pescato del giorno e assaporando il vino elbano delle proprie vigne. Offre principalmente una cucina di mare a base di pesce fresco locale ma non mancano specialità di terra come il cinghiale selvatico elbano proposto in spezzatino o in ragù con le pappardelle. Ottime anche le pizze – preparate con farine biologiche macinate a pietra, lievito madre naturale, mozzarella di latte italiano e pomodoro e verdure a km0 – cotte nel forno rivestito in mattoni refrattari e alimentato solo con legna di quercia locale. Specialità (nelle foto): Alici al limone marinate con pomodorini; Tagliata di tonno rosso in crosta di sesamo con rucola e pomodorini; Gnocchi di patate fatti in casa con ragù di aragosta; Insalata di polpo con patate, prezzemolo e pomodorini.
Ristorante Bologna
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